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Archive for 16 febbraio 2009

NASHI

nashi

Un “dolcepensiero”: ho conosciuto il NASHI tramite un servizio in tv della trasmissione MELA VERDE in onda su retequattro. In questo servizio parlavano di questo frutto utilizzato per fare il sidro e anche come ingrediente aggiuntivo per confezionare birre in un noto birrificio di Cuneo:  LE BALADIN, uno dei migliori d’Italia dove la birra viene spillata in calici e dove puoi assaggiare varie tipologie di birra una più buona delle altre abbinandole a vari piatti, addirittura al cioccolato, abbinamento azzardato ma azzeccato. La zona interessata era quella cuneese, dove il nashi viene coltivato fin dagli anni ’80. Comunque, il NASHI è meglio conosciuto come un frutto tra mela e pera, originario della Cina centrale ( il termine nashi è di origine giapponese e significa “pera”). Il frutto, con un lungo peduncolo, ha forma rotonda e appiattita, simile a quella della mela, mentre la polpa è compatta, succosa e croccante simile a quella delle pere (da cui il nome improprio di “pera-mela”). Il sapore è dolce e profumato con tonalità leggermente alcoliche. La buccia è liscia o leggermente ruvida, di colore variabile a seconda delle varietà, da dorato-bronzato o giallo-verde. La polpa interna regala un effetto madreperlato con luccichii vivi. Le quattro caratteristiche che contraddistinguono il nashi sono quindi l’essere succoso, dissetante, sodo e gradevolmente dolce oltre che molto digeribile adatto per chi fa molto sport.

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Per questa volta ho deciso di mangiare questo frutto al naturale per assaporare fino in fondo le particolarità dissetanti, ma ho già cercato qua e là ricettine gustose da preparare con questo frutto decisamente “importante.

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