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Archive for novembre 2009

INVOLTINI DI VERZA E RAGU' 1

Un “Dolcepensiero”: iniziano le gelate, ogni tanto alla mattina quando la giornata si preannuncia serena come la notte prima, ecco che inizia a scendere il primo gelo che regala alle verze ancora non raccolte  nell’orto, la giusta risorsa per migliorarsi e per avere poi in cucina delle gustosissime verdure. Ecco che per la ricetta che vi posto oggi, avevo in casa la prima verza raccolta nell’orto di mio padre: non molto grande, le prediligo quando sono ancora leggermente bianche verso il fondo, ma giusta per poter ottenere dalle sue foglie degli ottimi involtini. Li ho accompagnati con del sugo, un po’ più sostanziose di quelle della stagione scorsa che potete rileggere qui. Nel ripieno ho aggiunto del formaggio INBRIAGO tipico della zona di Treviso che adoro non solo per il suo gusto deciso, ma anche per il colore paglierino della sua pasta e per l’intenso color vinaccia della sua crosta che varia a seconda delle vinaccie che vengono utilizzate per la sua ubriacatura appunto. E’ uno di quei prodotti nati dalle varie esigenze contadine e come tale divenuto poi una risorsa della gastronomia italiana: infatti negli anni della guerra, i contadini nascosero sotto le vinaccie i formaggi per nasconderli dalle razzie dei soldati. Questi una volta risollevati da questo strato di vinaccia (di poco valore perchè oggetto di scarto), presero un colore violaceo sulla crosta ed un aroma deciso e particolare. Infatti il liquido che rilascia ancora la vinaccia, potè diventare un sostituto dell’olio per lucidare la crosta e nel periodo della guerra, l’olio era un gran lusso. Ed ecco che l’altro giorno, sono riuscita a comprare uno dei primi tagli di questo formaggio che è reperibile verso fine novembre inizio dicembre, ottimo da gustare anche semplice con un bel calice di vino rosso, ma tornando ai miei involtini, è riuscito a dare un tocco di saporito a questi gustosi involtini. E ammetto anche che i miei progressi nel chiudere gli involtini con lo spago, per quest’anno ancora, si fanno alquanto desiderare…

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

INVOLTINI DI VERZA E RAGU' 2

8 foglie di verza

2 pugni di trita per sugo

1 mozzarella

60 grammi di inbriago

passata di pomodoro q.b.

1/2 cipolla

prezzemolo tritato

salvia

olio extravergine d’oliva

sale e pepe

PREPARAZIONE

INVOLTINI DI VERZA E RAGU' 3

In una padella antiaderente, far rosolare la cipolla a dadini piccoli con un filo leggero di olio, aggiungere la carne trita appena la cipolla diventa dorata, rosolarla per bene aggiustando di sale e pepe. Quando la carne sarà ben cotta, aggiungere la salsa di pomodoro, mescolare molto bene e far cuocere a fuoco dolce per almeno venti minuti aggiungendo del prezzemolo tritato. Nel frattempo far bollire dell’acqua che salerete, versateci le foglie di verza lavate e staccate dal ceppo avendo cura di non romperle: scegliete le più grandi e sode. Sbollentatele solo per cinque minuti, poi adagiatele su di un panno in modo che scolino e si raffreddano. Riprendere il sugo che avrete mescolato di tanto in tanto, uniteci la mozzarella a dadini e il formaggio inbriago anche lui a dadini ma più piccoli. Mescolare lontano dal fuoco: appena il sugo e le foglie si saranno raffreddate, potete iniziare a formare gli involtini mettendo una parte di sugo nella foglia di verza, arrotolarla richiudendo anche i lati esterni e con lo spago da cucina, avvolgerli cercando di chiudere tutti i lati che si potrebbero aprire in cottura. Lasciate da parte qualche cucchiaio di ragu’, per quando riscalderete gli involtini. Continuare fino ad esaurimento delle foglie. Adagiateli nella stessa padella del ragu’, dove ne avete tenuto un po’ da parte, fate scaldare a fuoco basso rigirandoli con cura unendoci qualche foglia di salvia fresca. Serviteli con del purè di patate o patate lessate.

INVOLTINI DI VERZA E RAGU' 4

Ed ecco quelli della scorsa stagione:

SACCOTTINI VERDI RIPIENI

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B  L  O  G

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calabria (7)+

Un “Dolcepensiero” da fiera: qualche settimana fa sono andata a visitare questa fiera dell’artiginato. Nello stand dedicato alla Calabria ho trovato dei simpaticissimi ragazzi che vendeveno i prodotti di questa casa produttrice di conserve calabresi. Assaggiando i vari contenuti delle loro conserve, la mia scelta è caduta su un ragu’ di verdure piccante al punto giusto, adattissimo a condire paste e crostini. Prevaleva la melanzana che non amo in particolar modo, ma se tagliata finemente e arricchita con altre verdure, riesco a mangiarla senza problemi. Anche gli altri prodotti meritavano l’acquisto, ma avendo un badget e dovendo acquistare altri prodotti tipici, mi sono dovuta fermare all’acquisto di un solo vasetto: ma questo non mi ha impedito di assaggiare comunque tutti gli altri, che credo acquisterò via on-line. Merita un appunto la “nduja di Spilinga” (salame da spalmare) che ho trovato molto piccante. Comunque questo condimento abbastanza piccante, è composto da una salsina rossa e da verdure tagliate finemente conservate in olio extravergine d’oliva…

calabria (1)+

La ricetta che vi sto’ postando proprio qua non ha bisogno di differenziare gli ingredienti con il procedimento, perchè tutto già pronto e prezioso, contenuto nel vasetto che vedete qua sopra. Ho lessato la pasta per quattro persone: circa 320 grammi di fusilli a tre colori, mentre la pasta cuoceva, ho versato il contenuto del vasetto in una pentola antiaderente con un filo leggero di olio e l’ho lasciato sul fuoco bassissimo in modo che si scaldasse. Scolata la pasta, l’ho condita con la conserva e se non potete proprio farne a meno, una spolverata di grana fresco.

calabria (8)+

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Un “Dolcepensiero” con tanta voglia di caldo: stamattina mi sono svegliata in un bel batuffolo di cotone; c’era una bella nebbia fitta… ed un’arietta gelida. L’inverno ormai è arrivato… e si pensa sempre di più all’estate appena passata. In cucina per cena, ho preparato un’insalatona di quelle che fanno subito pensare ai tropici, infatti questa ricetta è un mix di gusti per richiamano un po’ quel cielo azzurro e il mare blu. Quando sono stata a S. Domingo, per brunch mi gustavo sempre delle insalate che univano la carne con la frutta e se il mango ha un origine indiana, in questi meravigliosi luoghi se ne poteva mangiare a quintali. Il mango è un frutto che mangiato da solo non lo amo molto per il fatto che ha una polpa per me fibrosa, fino troppo soda, infatti lo adoro come accompagnamento alle pietanze. Le stagioni di raccolta nei vari paesi quali Brasile, Sud Africa, Perù, Venezuela, Costa d’Avorio, Africa Occidentale, Israele e Puerto Rico) permettono di avere il frutto presente sul nostro mercato tutto l’anno. La buccia presenta quasi sempre belle sfumature di verde, giallo o rosso cupo che ha seconda dello stato di maturazione, diventano più decise; mentre la polpa è di colore giallo-arancio molto compatta e sugosa con un adorabile profumo. Il nocciolo è appiattito aderentissimo alla polpa. Se acquistato non acora del tutto maturo, il frutto va conservato a temperatura ambiente. Il mango è molto usato in India, suo paese originario,soprattutto accompagnato alla carne mentre l’insalata che vi propongo ora è vagamente un ricordo del mio viaggio: lo chef del villaggio in cui soggiornavamo, la proponeva spesse volte come brunch ideale unendo i gusti sud americani a quelli italiani. Prevede carne di maiale e siccome in frigo avevo un stinco già cotto avanzato da ieri, lo spolpato e semplicemente ripassato in padella per scaldarlo. La ricetta che utilizzo per la cottura dello stinco la trovate qui, per l’insalata ecco tutti gli altri ingredienti:

INGREDIENTI

uno stinco

1 mango maturo

insalata soncino

qualche noce

semi di sesamo

olio extravergine di oliva

sale rosa dell’Himalaya.

PREPARAZIONE

Ho lavato e spellato il mango che poi ho tagliato a dadi grossolani. Le noci le ho private del guscio, ho lavato il soncino e messo in una ciotola molto capiente. Dopo aver spolpato lo stinco, l’ho passato in un padella antiaderente con un filo leggero di olio, l’ho ricoperto con i semi di sesamo, gli ho aggiunto anche la polpa del frutto e i gherigli di noce. Un filo leggero di olio e un presino di sale rosa… e buon appetito!

H O M E

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BRASATO AL BAROLO

BRASATO BAROLO (13)+

Un “Dolcepensiero” che leggo e guardo: sulla pay-tv al canale 416 tutto è dedicato alla cucina grazie ad ALICE; inoltre da qualche mese sono finalmente riusciuta anche a prenotare la rivista in edicola… che trovavo molto diffile da reperire!!! (almeno qui da me). Nel numero di novembre, c’è una bellisima serie di ricette dedicate alla carne abbinata a ottimi vini di STEFANO FAGIOLI: appena mio marito si è imbattutto in queste pagine, è andato in visibilio perchè 1) adora la carne 2) adora il buon vino, quindi uniti insieme sono l’estasi per lui. Ed ecco che giorni fa si è cimentato in questo brasato al barolo con discreti risultati, buonissimo mangiato anche il giorno dopo leggermente tiepido… Ma ecco la ricetta che è presa direttamente dal giornale e quindi dallo chef  Fagioli… di mio ci sono le foto (che non sono venute proprio belle ed artistiche, ma con un bimbo giocherellone come il mio…)!

BRASATO BAROLO (16)+

INGREDIENTI PER SEI PERSONE:

1,2 kg. di noce di manzo

1 litro di barolo

100 grammi di lardo

50 grammi di farina

3 carote

2 cipolle

1 costa di sedano

1 spicchio di aglio

2 foglie di alloro

1 rametto di rosmarino

bacche di ginepro

noce moscata

3-4 chiodi di garofano

1 pezzetto di cannella

olio extravergine d’oliva

sale e pepe.

PREPARAZIONE

BRASATO BAROLO (17)+

Incidete la carne con un coltello appuntito e affilato e inserite nelle incisioni il lardo tagliato a listarelle. Disponete la carne in un recipiente che la contenga a misura, profumatela con una grattata abbondante di noce moscata, una manciata di pepe, i chiodi di garofano, la cannella e le bacche di ginepro e pressatela leggermente.

BRASATO BAROLO (3)+

Bagnate con il barolo (la carne dovrà essere completamente ricoperta), coprite con un foglio di plastica trasparente e lasciatela marinare per due giorni in frigorifero, girandola ogni tanto.

BRASATO BAROLO (1)+

Trascorso il tempo scolatela (tenendo da parte la marinata), passatela nella farina e fatela rosolare a fuoco medio in una pirofila con 4-5 cucchiai di olio extravergine di oliva. Nel frattempo tritate insieme carote, cipolle, sedano e aglio. Quando la carne sarà dorata in modo uniforme, unite la marinatura, il trito misto, l’alloro e gli aghi di rosmarino e proseguite la cottura a fuoco vivace finchè il fondo si sarà ridotto. A questo punto versate l’acqua bollente necessaria a coprirla, incoperchiate, diminuite l’intensità del fuoco al minimo e proseguite la cottura per circa due ore.

BRASATO BAROLO (11)+

Al termine scolate la carne, tagliatela a fette sottili e servitela velata con il suo sugo di cottura passato al passaverdura e filtrato. Personalmente quando gusto piatti come questo brasato, accompagno sempre la pietanza con della caldissima polenta…

di Stefano Fagioli – ALICE rivista mese di novembre 2009

BRASATO BAROLO (8)+

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…inizio con una piccola critica al BLOCKBUSTER di Como disordinatissimo nella scelta dei film. Scafali tutti con i dvd messi in modo confuso, con un ordine caotico dove non riesci a capire dove metterci le mani. Era da tanto che non noleggiavo un film, ma non me lo ricordavo affatto cosi’. Comunque… Domenica primo pomeriggio, con una tosse da paura, Marco e Matteo vanno a vedere UP, io a casa sotto le coperte decido di noleggiare un film tra le miriade di titoli horror, ma di quelli solo traculenti dove una trama pur se minima, non esiste. Allora dove cade la mia scelta? Su un film dal cast eccezzionale: Ben Affleck, Jennifer Aniston, Drew Barrymore, Jenniffer Connelly, Scarlett Johansson e tanti altri con il sapore di una commedia americana moderna d’amore. Ma a metà mi ci sono pure addormentata, non era un gran che. La formula dell’incatenare le storie fra i vari protagonisti che si rivelano amici, parenti o chissa cos’altro non mi è affatto piaciuta, anzi direi mi ha annoiato.  Tutto gira intorno al classimo dilemma di quando conosci un tipo e ci si mette poi d’accordo con la solita frase di circostanza: Allora ci sentiamo??? Dai mi chiami tu??? e poi sta’ telefonata non arriva più e tu parti con tutte le tue piste mentali impreziosite anche dai consigli delle amiche o amici. Oppure dopo anni di convivenza, ci si molla solo perchè lui non vuole sposarti o peggio ancora incontri uno sposato che è evidente che comunque ti sbava addosso ma poi non ne vuole sapre di te…. Tutte storie di viata quotidiana che in questo film sono diventate un mattone: altro che film scoppiettante di allegria e amore… Gli intermezzi dove parla la gente comune, è scopiazzato da Sex and The city, ma anche il fim è tratto da un libro che ha preso spunto addirittura da un’unica puntata del telefilm; a differenza di Sex and The City, questo film l’ho trovato banale, noioso e troppo costruito – senza riuscirci – sui mega protagonisti. Il mio consiglio è di vederlo solo quando passerà in tv: non sprecate soldi per il noleggio, e alla tv guardatelo solo se non passa di meglio, a meno che siete fan di qualche attore.

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FARFALLINE CON ASPARAGI, RICOTTA E PEPE VERDE (4)+

Un “dolcepensiero” ritrovato: ricetta e foto che risalgono a giugno, perse nei meandri di ben due computer (il portatile di casa e il mac dell’ufficio). Ma soprattutto mai postata per il semplice motivo che curiosando fra i vostri bellissimi blog, mi è venuto il dubbio che forse l’avevo notata e trascritta nei minimi particolari senza però segnarmi il blog di appartenenza… e me ne scuso. Comunque ora la sto’ postando cogliendo l’occasione di aggregarmi a tutti quei blog che hanno subito plagi: in questi giorni ho letto molti vostri sfoghi, non so’ se è capitato pure a me – non me ne sono mai accorta –  ma la cosa che più mi ha scioccato è stato il plagio che è finito in diretta tv!!! Finisco chiedendo a colui o colei che dovesse riconoscere la sua ricetta, di avvertirmi subito che modificherò il post indicando il diretto interessato… ma ora rilassiamoci con le gambe sotto il tavolo e questo piatto di pasta molto gustosa!

INGREDIENTI

320 grammi di farfalle

un mazzetto di asparagi

100 grammi di ricotta

4 cucchiai di latte

1/2 cucchiaio scarso di pepe verde in salamoia

mezzo scalogno

40 grammi di burro

sale

PREPARAZIONE

FARFALLINE CON ASPARAGI, RICOTTA E PEPE VERDE (3)+

Lavare gli asparagi, privarli della parte finale più dura e sbollentarli per circa cinque minuti. Scolarli, tagliare le punte mentre i gambi tagliarli a pezzetti. Tritare lo scalogno finemente che farete soffriggere con il burro e appena lo scalogno si sarà dorato, unirci le punte e i gambi dell’asparago. Regolare di sale. Unire il pepe verde pestato o tritato, unire qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta e continuare la cottura mentre lessate la pasta. A parte in una ciotola stemperare la ricotta con il latte ottenendo una crema liscia. Scolare la pasta che unirete agli asparagi, saltare e unire poi mescolando la ricotta. A fuoco vivo mescolare per qualche minuto. Servire…

FARFALLINE CON ASPARAGI, RICOTTA E PEPE VERDE +

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pollo pancetta e gorgonzola (17)+

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

pollo pancetta e gorgonzola (2)+

500 grammmi di petti di pollo

100 grammi di gorgonzola dolce

100 grammi di speck a fettine sottili

un mazzetto di asparagi

un paio di noci di burro

farina q.b.

brodo q.b.

sale e pepe.

PREPARAZIONE

pollo pancetta e gorgonzola (15)+

Far tagliare dal macellaio le fettine di carne il più sottili possibile – evitando così di pestarle – e inciderle con un coltellino affilato in modo che in cottura non si arricciano. Passatele nella farina bianca da ambo i lati, scuotetele poi per eliminare quella in eccesso. Mettere il burro in una padella antiaderente, la più capiente che avete, lasciar che si sciolga a fuoco basso, unire le scaloppine alzando la fiamma: farle dorare su entrambi i lati. Regolare di sale e pepe bagnandole con qualche cucchiaio di brodo in modo che non si asciugano troppo cuocendo per almeno cinque minuti. Disporre su ogni scaloppina una fettina di speck e qualche ciuffo di gorgonzola, coprire il tegame in modo che con il vapore il gorgonzola si scioglie continuando la cottura per qualche minuto. Le ho servite con degli asparagi sbollentati in acqua bollente per circa cinque minuti, poi scottati con olio e un ciuffetto di burro, salati e pepati.

pollo pancetta e gorgonzola (20)+

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risotto zola e guanciale (2)+

Un “dolcepensiero”: non so’ se questo accostamento sia del tutto approvato… a me è piaciuto e poi mi ha aiutato a sfruttare l’ultimo pezzettino di guanciale e di gorgonzola rimasto ancora morbidissimo.Il guanciale che ho usato era piuttosto dolce, per niente speziato: ho eliminato un po’ della parte grassa ricavandone striscioline sottili. Insieme al gorgonzola dal sapore deciso, ha creato un contrasto aromatico al riso. E ora si deve andare a far provviste, il frigo è completamente vuoto.

risotto zola e guanciale (9)+

INGREDIENTI

320 grammi di riso carnaroli

100 grammi di gorgonzola dolce

100 grammi di guanciale

1 bicchiere di vino bianco secco

1 noce di burro

1 cipolla bianca

brodo vegetale di dado

pepe.

PREPARAZIONE

risotto zola e guanciale+

Preparare il brodo sciogliendo il dado in acqua calda, tagliare finemente la cipolla. Farla rosolare con una noce di burro, tostare il riso fino a quando i chicchi saranno diventati trasparenti, sfumare con il vino bianco e continuare così la cottura del riso avendo cura di bagnarlo con il brodo per circa venti minuti. Nel frattempo tagliare a striscioline il guanciale; quando il riso è a circa metà cottura, unirci il guanciale rimestando molto bene. Continuare la cottura, amalgamare con il gorgonzola – dopo circa venti minuti – a fuoco spento. Servire ben caldo, spolverato di pepe.

risotto zola e guanciale (3)+

RISO e… FORMAGGI connubio perfetto:

RISOTTO DELIZIA

RISOTTO DAL CUORE MORBIBO e da qui tanti altri…

H O M E

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Un “Dolcepensiero” modificato: leggendo il numero di novembre di SALE & PEPE, mi sono soffermata su questa ricetta veloce perchè avevo appena scongelato delle fettine di maiale che avrei semplicemente fatto cuocere sulla piastra. Ed invece ecco che in tavola i miei uomini si sono gustati un piattino “very very good”!!! L’unico mio problema, che anche questa volta si è presentato, è reperire la pancetta quadrata o tesa a fettine sottili, intendo quella fresca del salumaio; devo sempre comprarne un bel pezzetto per poi affettarmela al momento. Preciso che la ricetta della rivista prevedeva dei rotolini che da me sono diventati involtini perchè le fettine di maiale erano piccole e sottilissime. Matteo ha pur sempre dentini di un bimbo di 3 anni ma fauci di uno di 30!!! Ilpiatto è risultato gustosissimo grazie anche al sapore particolare che ha regalato l’uvetta.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

400 grammi di maiale a fettine

una cipolla

3 cespi di radicchio lungo

40 grammi di uvetta

100 grammi di pancetta affettata

un ciuffo di prezzemolo

un dl di vino bianco

olio extravergine d’oliva

sale e pepe

PREPARAZIONE

Far ammorbidire l’uvetta in una ciotolina di acqua tiepida. Intanto lavare il radicchio e il prezzemolo, tritare la cipolla e farla appassire con un filo di olio in un tegame antiaderente. Unire prima il radicchio, poi l’uvetta strizzata e far rosolare per circa dieci minuti. Unire un po’ di acqua tiepida se tende a fumare troppo. Salare e pepare. Prendedere le fettine di maiale (non le ho battute perchè già belle sottili) e adagiatele sopra la pancetta a fettine, coprite con il radicchio preparato e arrotolate formando degli involtini. Rosolateli nel tegame del radicchio, sfumate con il vino, lasciatelo asciugare un po’ e insaporite con una manciata di prezzemolo tritato. Servire gli involtini con qualche fetta di radicchio fresco con un filo di olio e sale.

… e ancora RADICCHIO

GNOCCHI ROSSO PASSIONE

FIDELIN CON TARDIVO E KALTBACH

RISOTTO AL VINACCIO ROSSO

RISOTTO AL RADICCHIO

RED ROAST-BEEF

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lepre (5)+

INGREDIENTI

mezza lepre

1 cipolla media

1 carota

2 spicchi di aglio

sedano

rosmarino

timo

qualche bacca di ginepro

una noce di burro

olio extravergine d’oliva

5 fette di lardo pancettato

mezzo bicchiere di vino bianco

sugo di pomodoro

brodo di dado

sale e pepe

PREPARAZIONE

lepre (2)+

Prendere la lepre e dopo averla spezzettata, tritate finemente la cipolla, due spicchi di aglio, il sedano, la carota e il rosmarino. Mettete sul fuoco una pentola capiente con una noce di burro e l’olio extravergine d’oliva con il lardo tagliato a striscioline sottili: fate rosolare e quando la cipolla inizia ad imbiondire, uniteci i pezzi di lepre e salate con sale grosso e pepe macinato fresco con qualche foglia di timo e qualche bacca di ginepro schiacciata. Quando la carne si presenta ben rosolata, sfumate con il vino bianco, tirate a cottura con l’aggiunta di passata di pomodoro allungata con acqua tiepida. Fate cuocere a fuoco basso per circa due ore (che possono variare a seconda della grandezza dei vostri pezzi); se si dovesse asciugare il sughetto, potete aggiungere del brodo oppure sempre della passata allungata con acqua tiepida. Servite con il sugo filtrato, accompagnando la lepre con della polenta.

lepre+

Il vino abbinato a questa lepre arriva dalle cantine LIVIA FONTANA e precisamente un Barolo anno 1997. Colore rosso rubino con sentori di frutti di bosco che spazia fino al profumo del cacao. Ottimo abbinato a carni rosse e selvaggina come in questo caso, ancor più azzeccato se a seguire ci sono pasticcini al cioccolato perchè con questo barolo è un giusto connubio. A mio modesto parere, una volta aperta la bottiglia ho trovato giusto decantarlo perchè assaggiato subito dopo lo stappo, mi sembrava pizzicare troppo. L’annata poi del 1997 è stata eccezionale, vino eccezionale.

H  O  M  E

B  L  O  G

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