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Archive for 18 gennaio 2010

Il frutto del MANGOSTEEN (ho trovato anche il frutto chiamato MANGUSTEEN) proviene dall’Indonesia e dalla Thailandia che è il primo produttore mondiale dove il frutto è considerato la regina della frutta; dal nome non ha niente a che vedere con il mango. La dimensione è pari a quella di un mandarino, il suo colore è una gradevole sfumatura di viola e rossi scuri con una corteccia molto spessa e legnosa che rilascia del succo rosso sangue. La polpa è divisa in 5-7 spicchi bianchi, succosi, morbidi, gelatinosi con un sapore fresco e al palato sa di fiori: il sapore è molto dolce, un incrocio tra pesca e lampone, prugne e uva. L’aspetto fa pensare ai bozzoli di seta, delicati e preziosi. Il frutto deve essere raccolto maturo: una volta staccato dalla pianta, il processo si blocca. Può essere tenuto alcuni giorni a temperatura ambiente ma lontano da altri frutti perchè molto sensibile.  Scegliete il frutto facendo una leggera pressione sul guscio esterno: per mangiare un mangosteen fresco, incidete con attenzione il guscio a circa metà, quindi rimuovete delicatamente la parte superiore ; non come ho fatto io che ho proprio tagliato a metà il frutto perdendomi lo spettacolo di vedere i suoi meravigliosi spicchi setosi.

A questo punto estraete i segmenti succosi con una forchetta e godetevi il sapore tropicale di questo frutto affascinante.

E’ un frutto ricco di sostanze nutritive e principi attivi. La pianta matura tutto l’anno dando la possiilità di commerciarlo in tutto il mondo ma purtroppo il suo prezzo è ancora elevato: per soli due frutti si può spendere 7/8 euro.

 

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