S.Quirico d’Orcia è un paesino medioevale ma con antiche origini etrusche posto anch’esso su un colle: per arrivarci si passa attraverso le sue mura che circondano il paesino. Il viale principale è costeggiato da ambo i lati da piccole viuzze intitolate con nomi molto romantici, si arriva poi ad una piazza con la chiesa principale in stile romanico e tra le vie si respirano i sentori dei forni del pane e dei ristoranti rendendo l’aria piacevolemente profumata: il cielo è abbastanza sereno, il sole tiepido: oggi è il giorno prima di Pasqua e per il paesino c’è parecchia gente in fermento nelle botteghe.
Siamo rimasti stupidi, in una terra di vini eccellenti, trovarci di fronte ad un birrificio artigianale. Il BIRRIFICIO SAN QUIRICO è un birrificio che produce solo due tipi di birra: IRIS E GIULITTA. Entrambre prodotte con il grano del posto, la prima è ad alta fermentazione mentre la Giulitta è una birra a doppio malto di fermentazione alta. Grazie alla degustazione in loco, non abbiamo tentennato all’acquisto di qualche bottiglia e se passate da quelle parti e vi piace la birra, non dimenticatevi di farci una capatina. Il birrificio è nato nel 2008 e a sede in un antico palazzo risalente al ‘200 e situato nella via principale del paese.
Non poteva mancare la capatina in qualche negozio di pecorino: siamo entrati in “PECORINO E RICOTTA”, ci sembrava bello e fornito a parte la commessa un po’ asciutta nelle descrizioni delle particolarità dei formaggi e un po’ maleducata nei modi. Abbiamo acquistato del pecorino fresco e del pecorino stagionato nelle foglie di noci, lo zafferano di Pienza considerato quasi alla pari con l’oro. In un altro negozio, dove si respirava l’aria delle botteghe di borgo con fuori le ceste di prodotti, abbiamo acquistato dei pici e delle tagliatelle della Val d’Orcia. Più avanti un altro negozio di pecorino ci ha invogliato a prendere e ad asseggiare altre tipologie di stagionatura.
Montalcino è un borgo anch’esso posto su un colle, famoso e rinomato per i suoi vini. Il paese si dice che esista sin dall’età etrusca e il suo nome si pensa possa fa riferimento la dea Lucina con un riferimento al latino (la parola lucus significa “bosco sacro”, “piccolo bosco”). Un’altra versione fa riferimento alle parole latine mons (monte) e ilex (leccio) e cioè “monte dei lecci”, pianta assai diffusa nella zona che è poi rappresentata anche nello stemma. Le successive modifiche al nome portarono poi al definitivo Montalcino. Anche Montalcino è racchiusa all’interno di mura con annessa una fortezza.
Il centro storico si divide in vicoli ancora con porfido rettangolare un po’ sconnesso, la piazza principale si estende per lunghezza e da un lato è un susseguirsi di enoteche e botteghe di prodotti tipici.
A Montalcino siamo arrivati per pranzo e giunti nella piazzetta ci siamo fermati in “ENOTECA IN PIAZZA” dove abbiamo mangiato un buon pranzo e acquistato del vino altrettanto buono che abbiamo assaggiato in enoteca.
L’ “ENOTECA IN PIAZZA” è un bellissimo ristorante con alcuni posti a sedere in piazza. La sala interna è una vetrina di vini toscani di ogni tipo e marca: sono più di 1000 etichette di vino esposte acquistabili, ci sono anche le grappe, vini da dessert e prodotti di pasticceria ed in vendita c’erano anche accessori e servizi in porcellana.
Il menu’ proponeva ottimi piatti toscani: io ho optato per una bruschetta mentre Marco gli affettati del posto con assaggi di pecorini, per seguire io e Matteo ci siamo mangiati un buon piatto di pici all’aglione e Marco uno sformatino di pecorino con mele e pepe rosa che ha trovato a dir poco… meraviglioso, il tutto con un buon bicchiere di rosso di Montalcino per me e per Marco un calice di brunello di Montalcino. In enoteca potete trovare anche degli ottimi chianti.