“Dolce come il cioccolato” di Laura Esquivel si è rivelato più che un romanzo, una bellissima favola in chiave di scrittura moderna; non inizia con… c’era una volta, ma penso che se fosse stato così, male non ci starebbe. Soprattutto per il fatto che il romanzo narra una storia d’amore, purtroppo assopita, dalle dure tradizioni che ogni paese possiede. In questo caso siamo in Messico durante le rivolte rivoluzionarie e la protagonista Tita purtroppo non può sposarsi perchè, come tradizione vuole, l’ultima figlia femmina dovrà occuparsi della madre fino alla morte, disfando così il fidanzamento ma non l’amore e la passione fra Pedro e Tita che si butta a capofitto nell’imparare le ricette della cultura messicana che faranno da filo conduttore per tutto il libro; ricette complicatissime, molto elaborate e sostanziose ma non da perdere anzi da provare a fare. Per Tita queste ricette messicane rappresenteranno uno strumento, una promessa, un qualcosa di altamente erotico verso il suo innamorato. Il dispiacere che proverà poi Tita nel vedere la sorella sposa di Pedro, riuscirà perfino a modificare intenzionalmente il sapore e l’aroma alle ricette facendole divenire addirittura velenose e nocive ai suoi commensali nonchè invitati al banchetto di nozze di Pedro con la sorella. Infatti, è attraverso le sue mani che prendono forma tutte le ricette che hanno lo scopo di sostituire, con il cibo, l’amore, la delusione e la passione. Durante la lettura del romanzo, che per me ripeto è stata una fiaba, sono tanti i cambiamenti delle protagoniste: in primo la morte di mamma Elena che poi comparirà sotto forma di spirito, la conoscenza di John a Tita che forse riuscirà a trovare in lui l’amore se non fosse per un gioco del destino che farà rimanere Pedro vedovo così in grado di poter sposare finalmente la sua Tita. Ma ancora il destino o lo spirito di Mamma Elena, non daranno a Tita questa bella possibilità. L’unico matrimonio che avrà successo sarà quello fra il figlio di John e la figlia di Pedro. E sarà dopo questa festa, che Pedro morirà d’infarto fra le braccia di Tita avvolto nella loro ardente passione. Moriranno poi entrambi in un incendio causato dal suicidio di Tita… Un romanzo quasi sempre avvincente, un romanzo immerso in atmosfere di altri tempi, un romanzo dove l’amore non vive senza passione e la passione non cresce se non con amore. Il tutto avvolto in sentori immaginari grazie alle 12 ricette che Tita regala ai suoi lettori. Dolce come il cioccolato, è un romanzo con risvolti erotici ma che non cadono mai nel cattivo gusto, rendendo Tita un’eroina di altri tempi: un romanzo frutto di una bella narrativa raffinata e con il tocco giusto femminile. Bellissimo e delicato il finale che parla in prima persona: è la figlia di Esperanza nonchè nipote di Tita, che conclude il libro raccontandoci l’epilogo finale che narra così: “… quando Esperanza, mia madre, fece ritorno dal viaggio di nozze, sotto i resti di ciò che era stata la fattoria trovò soltanto questo libro di cucina che ho ereditato alla sua morte e che narra questa storia d’amore sepolta ricetta per ricetta. Dicono che sotto le ceneri fiorì ogni tipo di vita, trasformando quel terreno nel più fertile della regione. Durante la mia infanzia ho avuto la fortuna di assaporare la gustosa frutta e la verdura che vi si producevano. Con il tempo, mia madre fece costruire su quel terreno un piccolo edificio formato da diversi appartamenti. In uno di essi ci vive Alex, mio padre. Oggi verrà a casa mia a festeggiare il mio compleanno. Perciò sto preparando le focaccine di Natale, il mio piatto preferito. La mamma me le preparava tutti gli anni. La mamma! Come rimpiango il suo modo di cucinare, l’odore della sua cucina, i suoi discorsi mentre faceva da mangiare, le sue focaccine di natale. Non mi spiego perchè a me non siano mai riuscite come a lei, e non so neppure perchè a me non siano mai riuscite come a lei, e non so neppure perchè verso tante lacrime quando le preparo. Forse perchè sono sensibile alla cipolla come lo era Tita, la mia prozia, che continuerà a vivere finchè qualcuno cucinerà le sue ricette”. Un libro che vi consiglio caldamente se ancora avete voglia di sognare e credere nell’amore, in quell’amore che ha volte non si crede più ricco di passione e tenacia che va contro ogni regola e tradizione…
Archive for 26 luglio 2010
Ho appena finito di leggere: DOLCE COME IL CIOCCOLATO
Posted in FILM... LIBRI..., tagged dolce come il cioccolato, laura esquivel on luglio 26, 2010| 5 Comments »
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