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Archive for giugno 2011

Un “Dolcepensiero” meditteraneo: ed eccoci con l’afa estiva e aggiungo finalmente. Purtroppo giugno è stato piovoso e quindi freddolino dopo un bellissimo maggio. Ottimo presupposto – il caldo – per preparare gelati, sorbetti e granite soprattutto se al banco del fruttivendolo compaiono dei bei limoni gialli grossi e sodi, limoni di Sicilia. E sempre parlando di limoni, ho appena finito di leggere un bel romanzo da titolo “Piccoli limoni gialli”. Ma prima vi voglio parlare di questa ricettina semplice semplice ma che vi aiuterà a combattere la calura estiva: i limoni, ottimo agrume versatile in cucina, non manca mai nella nostra dispensa soprattutto in estate; a me basta della fresca acqua con una spruzzatina di buon succo di limone per dissetarmi nel modo più naturale. Quando si parla di limoni subito penso alla calda Sicilia che spero di visitare un giorno o l’altro. Oggi ottima occasione per sfoderare la mia gelatiera e fare una fresca granita… spero che all’arrivo di Marco dal lavoro e dopo una cena leggera, questa granatina possa rilassarlo e rinfrescarlo dopo una calda e stressante giornata di lavoro… con la mente proiettata verso le vacanze estive.

INGREDIENTI

180 grammi di zucchero semolato

360 grammi di acqua naturale

il succo di 2 limoni e mezzo di Sicilia + la buccia grattugiata di 1 limone

una bustina di vanillina

PREPARAZIONE

Lavare e spremere i limoni, unire il succo allo zucchero in cui avrete mischiato la vanillina. Aggiungere l’acqua, mischiare bene il tutto unendo la scorza grattugiata molto finemente di un mezzo limone. Azionare la gelatiera seguendo le proprie istruzioni fino a quando la granita di addensa molto bene. Porzionare nei bicchieri, spolverare con l’altra parte di scorza, aggiungere le cannuccie e servire.

Con questa ricetta partecipo al contest:

“RICETTE FREDDE PER L’ESTATE”

del blog “VANIGLIA, ZENZERO E CANNELLA”

Dall’archivio di Dolcipensieri:

CONFETTURA DI PRUGNE GIALLE E CANNELLA

APERITIVO ALLE FRAGOLE

INSALATA DI CARCIOFI IN NIDI DI LIMONI

E passiamo al libro:

PICCOLI LIMONI GIALLI di Kajsa Ingemarsson

Un bel libro quindi una bella storia ambientata diversamente dalle solite e glamour cittadine: siamo in nord Europa, a Stoccolma, e il romanzo racconta la storia di Agnes e del suo lavoro nato per caso dopo i primi tentennamenti con l’università e una perifieria troppo stretta per lei. Lavora come maitre in uno dei più lussuosi ristoranti della città “Il Bateau Bleu” almeno fino al momento in cui il suo capo ci prova con lei nella prestigiosa cantina del ristorante spaccandogli in testa una costosissima bottiglia di “Chateau Pétrus”. Gerard licenzia in tronco Agnes. Nello stesso tempo, l’eterno fidanzato la lascia per telefono comunicandole che stà già con un’altra della sua band. Amareggiata per la situazione, Agnes accetta di lavorare in una squallida sala da pranzo per camionisti fino aquando incontra un suo ex collega che vuole aprire un ristorante da solo offrendo così un lavoro alla ragazza divenendo in seguito socia. Durante la ristrutturazione del locale, la mamma di Agnes muore in un incidente stradale, la ragazza per qualche giorno parte per passare del tempo con il padre e la sorella incinta e pure loro senza lavoro perchè ha chiuso l’azienda del paese in cui tutti lavorano. Inoltre anche il nuovo inquilino sembra crearle problemi: dopo tutte queste amarezze e sconfitte della vita, non vede quanto caro e buono sia il ragazzo della porta accanto. Se poi ci si mette anche il fatto che prima o poi nel ristorante arriverà la più grande e temuta critica gastronomica Lola, i nervi di Agnes sono alle stelle. E si perchè nessuno la conosce… ogni volta che dalla porta entra una donna, l’attenzione del personale cade su di lei: basta una sola parola scritta dal suo pugno, a rovinare il futuro del ristorante che per ora sembra essere molto ma molto tranquillo. Tutti quelli che lavorano al “Piccoli limoni gialli” ci credono fortemente nella loro cucina e amicizia: il piccolo ristorante svedese profuma e ragala sapori del Mediterraneo dove troneggiano ovunque in grosse brocche poste quà e là intorno al ristorante, regalano colore e calore come le gialle pareti. Anche l’insegna è un tripudio di limoni gialli. Alla fine la presunta critica arriverà al ristorante durante dei giorni molto confusi e critici, dove addirittura manca in cucina l’amico chef colto da una forte influenza, gli stessi giorni in cui Agnes accetterà di nuovo il fidanzato a casa almeno fino a quando scoprirà l’ennesimo suo tradimento. Almeno Agnes e l’amico cuoco, riusciranno a far uscire la sua cara amica dall’alcolismo. Finalmente il ristorante ottiene il suo meritato successo con sorpresa finale! ebbene si… la critica alla fine non è una donna bensì un uomo venuto tantissime volte a gustare i piatti e i malumori di Agnes perchè il critico si rivelerà agli occhi di Agnes proprio alla fine del libro quando scoprirà di essersi innamorata di David suo vicino di casa e nientemeno che la/lo critico gastronomico. Vi consiglio di leggerlo perchè è un bel libro, dove si parla di scelte di vita che tutti noi prima o poi facciamo fra lavoro, famiglia e amore e dove si parla di amicizia. Bellissimo, fa sognare e scorre via molto ma molto bene.

E ora passo a dei dovuti ringraziamenti… già qui ho ringraziato GIANNI del blog COCOGIANNI dove ho vinto questi meravigliosi regali (qui il post di tutti i vincitori) fotografati qui sotto e mi scuso per il ritardo nella pubblicazione ma giugno è stato un mese che è volato in un battibaleno…

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Un “Dolcepensiero”: ottimo per la stagione estiva, il riso freddo è ormai diventato molto versatile. Lo si può preparare in anticipo, adatto da consumarsi anche in spiaggia o per un pic nic in montagna, a casa è più che perfetto per le feste all’aperto fra amici. Come il riso, anche la pasta è un’ottima alleata per gustosi piatti freddi: è meglio preferire i formati corti, trafilati al bronzo avendo la superficie più ruvida e che assorbe meglio il condimento,  si creano così anche piatti molto ghiotti agli occhi e non solo al palato. Diventano così la portata forte della stagione, unendo verdura e cereali sono una pietanza completa, abbinabili ad un dessert fresco.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

(ricetta presa da “CUCINA MODERNA” luglio 2011 con mie modifiche – tra parentesi indicazioni originali del giornale)

250 grammi di riso parboiled

150 grammi di fagiolini (300 grammi)

80 grammi di prosciutto cotto in un’unica fetta (120 grammi)

1 bustina di zafferano

40 grammi di mandorle a lamelle

1 mazzetto di erba cipollina

olio extravergine d’oliva q.b.

sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Lessare il riso in una pentola con abbondante acqua bollente salata; scolarlo al dente, passarlo sotto acqua corrente fredda (rovesciarlo in una teglia, sgranarlo con l’aiuto di una forchetta), condirlo con due cucchiai d’olio e farlo raffreddare. Tostare le mandorle a lamelle in una padellina di ceramica (o antiaderente), continuando a muoverle con un cucchiaio di legno; trasferirle su un piatto e lasciarle raffreddare. Spuntare i fagiolini e lessarli al dente in acqua salata; scolarli, raffreddarli sotto acqua corrente e fredda (raffreddarli in una ciotola d’acqua e ghiaccio), quindi tagliarli a pezzettini. Privare il prosciutto delle eventuali parti grasse e tagliarlo a fiammifero (a cubettini). Sciogliere lo zafferano con un cucchiaio d’acqua tiepida ed emulsionarlo con quattro cucchiai d’olio, una macinata di pepe e l’erba cipollina tagliuzzata. Mescolare il riso in una ciotola con i fagiolini e il prosciutto; condirlo con il mix di zafferano, completare con le mandorle e servire.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

INSALATA DI RISO INTEGRALE… ALLA GRECA

RISO, PROSCIUTTO E PISELLI

TAROZ

TORTA RICOTTA E NUTELLA

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Un “Dolcepensiero”: quest’anno la pianta di prugne del mio papi ha deciso di abbondare con non so’ quanti chili di dolcissimi frutti… cosa farne dopo che ne hai mangiate una valanga??? oltre a regalarle di quà e di là, ottima alternativa è confezionare delle confetture che verrano buone con la stagione fredda oppure per preparare delle fragranti crostate per i prossimo party estivi. Mi ricordo da piccola – dove ora sorgono le villette dei miei fratelli – il grande terreno era adibito a orto di verdure e frutta: oltre alle prugne vi erano anche altre piante fra cui una di ciliegie che produceva frutti in abbondanza. Che ricordi passare le serate calde tutti in compagnia a mangiare questi adorabili frutti direttamente dalla pianta fra una partita a pallone oppure a nascondino… e poi c’era una vasta piana dedicata tutta alle fragole. Ora il terreno dedicato alla coltura della frutta è ridotto ma comunque vi sono già piante da frutto che con il passar degli anni migliorano, si rinvigoriscono e ci regalano prodotti a go’go’ interamente biologici.

INGREDIENTI (per cinque vasetti diametro cm 70)

1,5 chili di prugne gialle (peso netto)

750 grammi di zucchero

1 limone e 1/2 (succo)

1 cucchiaino di cannella

PREPARAZIONE

Sterilizzare i vasetti: porli in una padella capiente già con acqua tiepida, far bollire per almeno una mezz’oretta, prelevarli dall’acqua di bollitura con l’aiuto di una pinza, porli su uno strofinaccio a scolare.

Preparare la frutta: lavare e snocciolare le prugne gialle, metterle in una pentola capiente con lo zucchero e il succo dei limoni. Appena il tutto si ammorbidisce un poco, frullare con il mixer ad immersione. Portare a cottura mescolando di continuo e schiumando fino a quando la marmellata non raggiunge la consistenza desiderata. Verificarne la sua consistenza facendo la prova piattino: versare un cucchiaio  su un piatto, attendere che si raffreddi; se non scivola è pronta (mio tempo di cottura 40 minuti a fuoco medio/basso). Unire la cannella, mischiare bene il tutto.

Mettere la confettura nei vasetti, capovolgerli per creare sottovuoto per almeno cinque minuti. Si può consumare la confettura già dal giorno dopo.

Con questa ricetta partecipo al contest della dolcissima ALESSIA

del blog: “DOLCEZZE DI NONNA PAPERA”

dal titolo “METTI LA NATURA SOTTO VETRO”

E al contest Passione per la cannella del blog chef Carole a domicilio

Dall’archivio di Dolcipensieri:

CONSERVA DI POMODORI SECCHI SAPORITI

CONFETTURA DI MORE PROFUMATA AL LIMONE

CONFETTURA DI FRAGOLE E ACETO BALSAMICO

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Un “Dolcepensiero” d’estate: sono arrivati i fatidici mesi caldi, quelli che si passano al mare oppure a casa ma avendo le serate lunghe e calde, sono ottimi spunti per fare qualche festicciola in più tra amici… ed è proprio nei mesi caldi che cresce la voglia di consumare pesce.  Il piatto che vi propongo oggi è un abituè della mia cucina soprattutto quando sono in Sardegna: veloce da preparare, leggero da gustare è un piacere poi alla mattina andare dal pescivendolo quando sono appena rientrati da una lunga nottata in mare e ti presentano i loro sforzi, prodotti naturali e conservati con amore, pronti per essere consumati dai turisti… insomma un’intensa atmosfera marina che raccolgo tutti gli anni.

PER INGREDIENTI E PREPARAZIONE

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Apro il post dedicato a piccole bontà francesi: non ho goduto delle bellezze culinarie francesi, sono sincera, dato dal fatto che abbiamo girato parecchio quindi mangiato più street food… ma vorrei parlarvi del ristorantino sotto il nostro hotel in cui abbiamo mangiato due sere di fila. La cucina è molto “maccheronica” – passatemi il termine – ossia un mix di sapori molto italiani.

Il ristorante “LES FONTAINES” è un RUE ST.HONORE’: cibo semplice con sfumature italiane ma curato e sempre servito caldo da un personale molto simpatico. I principali piatti sono il CONDON BLEU, FILETTI DI CARNE, SOUPE OIGNON e molta pasta condita con salsa tipo ketchup oppure maccheroni gratinati al formaggio a go’ go’. I menu’ sono tutti segnati su lavagnette che passano da tavolo in tavolo con maestria dei camerieri.

Proprio ai piedi della TOUR EIFFEL, ci siamo seduti in una graziosa brasserie – perdonatemi, ero affamata e mi sono scordata nome e foto del luogo – dove ci siamo goduti i famosi CROQUE MONSIUER e CROQUE MADAME in perfetto tema francese… Oltre a musei, chiese e varie una tappa a cui non ho mancato è entrare e assaporare i profumi di LADUREE: vieni magicamente avvolto in profumi dolci quali la vaniglia e la mandorla e sulle mensole qua e la, bellissime scatole e idee regali tutte griffate da queste storica pasticceria francese. Ho avuto il piacere di entrare in quella di RUE ROYAL e di quella sugli CHAMPS ELYSEES. Le entrate sono sempre due: una per degustare una deliziosa colazione o merenda immerso in un ambiente degno della regina Marie Antoniette. Tazze regali con disegni di classe, pasticcini bellissimi che sembreno uscite direttamente dal set cinematografico e quel forte ma gradevole profumo di alta pasticceria. L’altre entrata è per il negozio dove si può acquistare i famosi MACARONES dai graziosi colori, dai delicati sapori delle loro ganache… il paradiso esiste e si trova proprio a Parigi!!!

Non abbiate paura, a Parigi comunque non si muore di fame: le vie principali sono un susseguirsi di cafè, brasserie, ristoranti di ogni tipologia e anche bellissimi negozi di ogni bontà soprattutto dolci e cioccolato… E con questo post ho finito il mio “reportage” da Parigi. Spero a breve di dedicare ancora qualche pagina ai miei viaggetti: ad agosto tornerò in Sardegna e spero di potervi regalare altre pagine su questa bellissima isola!!!

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Direttamente da Parigi in circa 40 minuti con il treno, arrivi direttamente a EURODISNEY e così vieni proiettato in un altro mondo fatto di colori, dolci, vestitini fatati e cartoons ovunque distribuiti fra le viuzze del parco. Non ci sono parole per descrivere la bellezaza magica di questo parco, bisogna solo vedere. Ecco la mia galleria:

Oltre passata la biglietteria, il parco si apre davanti ai nostri occhi in tutta la sua magica bellezza… e come Alice nel paese delle meraviglie, siamo come proiettati in un altro mondo: il viale principale dritto, largo e alberato e costeggiato da una miriade di negozi di gadget di ogni tipo. Sulla vira puoi incontrare i classici banchetti di vendita di cibo, dolciumi e vestitini. Quà e là i vari protagonisti delle favole più belle di Disney e non poteva mancare certo il protagonista principale ovvero TOPOLINO.

Il parco è diviso a zone, ognuna delle quali a un tema ben specifico: la nostra prima tappa è stata ADVENTURELAND dove primeggia un galeone dei pirati ed essendoci un nuovo cartone su DISNEY JUNIOR – una via di mezzo tra Peter Pan e Jake dei pirati dei caraibi – non poteva che essere la nostra prima tappa e di corsa!

Ed eccoci così a DISCOVERLAND dove tutte le attrazioni sono in tema con lo spazio: non perdetevi TOY STORY! divertimento assicurato!

A Eurodisney si possono gustare diverse cucine internazionali oppure sedersi ai tanti luoghi dedicati ai cibi di strada: sparsi quà e là vi sono bancarelle che vendono di tutto un po’. Se invece gradite, i ristoranti sono ampi e veleci malgrado la tantissima gente che vi affluisce. Noi ci siamo seduti al ristorante italiano…

Per tutto il tragitto del parco lungo il suo perimetro, c’è il percorso in treno e per ogni zona del parco, vi è la stazione: da questo sono bellissimi i particolari del parco…

Ed eccoci alla parte più bella e scenografica del parco e ciò la zone del FAR-WEST:

E alle 17 sfilata dei personaggi più famosi delle favole e cartoons con i protagonisti animati lungo tutto il viale principale…

Anche per visitare il parco una giornata non basta… favolosamente magico!

Al prossimo ed ultimo post su Parigi… con qualche bontà!

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Il simbolo di Francia: alta, slanciata e molto affascinante adirittura per Matteo che l’ha preferita quasi quasi a Eurodisney. E’ la TOUR EIFFEL costruita dall’ingegnere Eiffel, completamente di ferro. Per salire fino in cima vi sono due possibilità: i 1665 scalini oppure due ascensori trasparenti che permettono di vedere Parigi e la struttura stessa della torre che è divisa in tre livelli aperti al pubblico, raggiungibili sia con l’ascensore sia con le scale. Per l’ultimo occore pranzare o cenare presso il ristorante, uno dei migliori di Parigi. Al primo piano, che si raggiunge con un ascensore a mo’ di funivia, ci sono anche piccoli negozietti di souvenirs. Dal primo al secondo si accede con un altro ascensore. Il panorama è da mozzare il fiato: da un lato si vede Parigi, la Senna dall’altra si può ammirare il TROCADERO con i giardini, le fontane e le scalinate che portano al lato opposto della città

Temevamo di soffrire un po’ tutti di vertigini oppure di vivere la sensazione quasi di dondolare ma non è stato così, anzi… Matteo correva di quà e di là senza problemi e continuava a guardar giù fantasticando su come tutto appariva piccolissimo. Dopo le due discese in ascensore fra migliaia di visitatori di tutto il mondo, ci siamo incamminati verso il TROCADERO, da dove la visione della Tour Eiffel si manifesta in tutta la sua bellezza e maestosità.

Il nome fa pensare a origini spagnole: infatti il nome deriva da una battaglia tra francesi e spagnoli avvenuta nel 1823. I giardini del Trocadero sono scenografici composti da statue ornamentali e giochi d’acqua. Grazie all’illuminazione curata, i Jardis du Trocadéro sono particolarmente suggestivi nelle ore notturne. Il PALAIS DE CHAILLOT, che erge intorno al Trocadero, fu costruito nel 1937 e regala una scenografia a mo’ di anfiteatro dove vi sono il Musée des Monuments Français, il Musée du Cinéma, il Musée de l’Homme, il Musée de la Marine.

Dal TROCADERO ci siamo incamminati lungo un tratto della SENNA per giungere alla misteriosa e affascinante NOTRE DAME.

Notre Dame, da sempre considerata il centro di Parigi, soprattutto per l’orientamento stradale essendo il punto zero, è una cattedrale gotica bellissima, affascinante, maestosa e misteriosa; nata come tempio romano dedicato a Giove, divenne luogo di culto cristiano, ha rischiato di essere abbattuta. Si parla di Notre Dame e alla mente subito viene evocato il romanzo di Hugo: la storia della Bella e della Bestia ossia la lotta del bene contro il male. L’Arcidiacono di Notre Dame, Claude Frollo, s’innamora di Esmeralda, zingara bellissima che ama danzare sul sagrato della chiesa e ordina a Quasimodo, gobbo deforme, di rapirla. Non ricambiato del suo amore, decide comunque di difenderla, portandola a Notre Dame. Esmeralda morirà per mano di Frollo e Quasimodo, a sua volta ucciderà Frollo per poi morire con Esmeralda tra le braccia.

Anche se stanchi, non ci siamo persi – almeno dall’esterno –  la visione della MADELEINE chiesa posta in prossimità degli Champs-Élysées, risalente al 1751 nata come bibblioteca e rimessa a nuovo grazie a Napoleone Bonaparte che la volle chiesa consacrata poi nel 1845. Alla Madeleine furono celebrati tre funerali celebri: Fryderyk Chopin, la cantante e danzatrice afroamericana Josephine Baker e la cantante oriunda italiana Dalida.

La strada più larga e mastosa della città è senz’altro L’AVENUE DES CHAMPS-ÉLYSEES: un viale lungo alberato ricco di cinema, caffé, ristoranti e negozi sia di lusso che di grande distribuzione. Si può dire che la vera movida serala tipica parigina con artisti di strada, la si può vivere proprio qui tra un albero e l’altro. Si può arrivare direttamente da Rue de Rivoli, da Place de la Concorde e si può ammirare l’ARCO DI TRIONFO.

Intinerario percorso in una giornata:

TOUR EIFFEL (con visita intera – a pagamento)

TROCADERO (solo visita esterna dei giardini)

PALAIS DE CHAILLOT (solo visita esterna)

NOTRE DAME (visita interna gratuita – a pagamento per vedere i tesori)

LA MADELEINE (solo visita esterna)

CHAMPS ELYSEES – ARCO DI TRIONFO passeggiando

al prossimo post dedicato a Eurodisney e ad alcune bontà parigine…

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In attesa di proseguire con il mio reportage da PARIGI, un “Dolcepensiero” estivo: l’estate si sà concilia il riposo e il dolce far niente… la voglia di vacanza è sempre più dietro l’angolo!!! anche in cucina si tende a cibi leggeri magari freddi e perchè no veloci, ma al tempo stesso l’estate è sinonimo di feste, grigliate all’aperto dove anche il dolce non deve mancare. Quando mi si presenta una di queste occasioni, il mio dolce preferito è la panna cotta perchè la si può preparare con largo anticipo, non ha bisogno di tempi lunghi nella preparazione e servita fresca, è un dolce perfetto per finire il pranzo o cena che sia. Nella mia cucina la preparo aromatizzandola in vari modi: oggi è semplice, con un tocco di vaniglia che io adoro.

PER LA RICETTA CON INGREDIENTI E PREPARAZIONE:



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Tappa LOUVRE: uno fra i musei più visitati al mondo e il più celebre. Si trova sulla RIVE DROITE tra la SENNA e RUE DE RIVOLI. La collezione del museo comprende alcune delle più famose opere d’arte del mondo: la Gioconda ne è la protagonista indiscussa. Ma prima di arrivarci, abbiamo passeggiato in RUE DE RIVOLI arrivando fino ad una piazza che si affianca al lato sinistro del Louvre; su di essa si affacciano le belle realizzazioni urbanistiche di Napoleone, opera di due architetti dell’imperatore, Percier e Fontaine. Nel tratto che costeggia il GIARDINO DELLE TUILERIES si erge un elegante porticato con numerosi negozi di moda e di articoli per turisti.

I giardini delle Tuileries sono antichi in perfetto stile francese: come vi ho già fatto intuire, loro si estendono da PLACE DE LA CONCORDE al LOUVRE e dalla SENNA a RUE DE RIVOLI. Sono giardini in cui si diramano lunghi viali in lunghezza e larghezza; numerose statue e complessi marmorei furono costruiti per ornare i giardini.

Dal 1914 i giardini sono considerati monumento storico nazionale ed incluso nel Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Questi giardini considerati una vera e propria meraviglia, sono un’opera commissionata da Caterina de’Medici nel 1564. Nel 1649, i giardini di Tuileries vennero ingranditi da Andrè Le Notre, il designer dei giardini di Versailles.

Ed eccoci al LOUVRE: il palazzo attuale è il frutto di una serie di costruzioni successive realizzate nel corso degli ultimi 800 anni. Il simbolo del museo è sicuramente la priramide posta nella piazza che serve da entrata principale al museo stesso. Si tratta di una piramide di vetro che lascia a bocca aperta per la sua bellezza e particolarità, inaugurata nel 1989. Parigi è una doppia città grazie alla sua articolata rete ferroviaria e della metro: infatti si può entrare al Museo del Louvre direttamente dalla stazione della metropolitana “Palais Royal – Musée du Louvre” che porta direttamente alla sale sotterranee del museo. La piramide ha poi un proseguimento a specchio precisamente all’interno del museo dove ci sono reception sia per i biglietti sia per informazioni di ogni genere. Vi è anche una galleria con numerosi negozi di ogni genere: ovunque campeggia il simbolo che caratterizza il Louvre. Oltre alla piramide, la Gioconda è simbolo di Louvre.

Da brava italiana, sono subito corsa nella parte del museo dove vi è esposta la Gioconda e precisamente nella galleria dei dipinti: le collezioni di questo dipartimento rappresentano la storia della pittura europea della metà del XIII secolo fino alla metà dell’ottocento. Esse sono suddivise in tre grandi gruppi: la scuola francese con il maggior numero di opere, la scuola italiana e spagnola e le scuole dell’Europa settentrionale. Appena si entra nella galleria è un susseguirsi di famosissime opere italiane ma in assoluto quella dove vi è ammasso di gente è la Monna Lisa: posta quasi al centro di un’intera stanza, è protetta da una seconda parete con vetro spesso che opacizza un po’ la sua visione ed un cordone che allontana i visitatori. Intorno a lei opere di un prestigio notevole.

A seguire le opere che più tenevo ad ammirare:

del Mantegna “San Sebastiano”

di Leonardo Da Vinci “Bacco”

del Veronese “Le nozze di Cana”

di Paolo Veronese “La Cena di Emmaus”

di Andrea di Bartolo “La crocifissione”

di Raffaello Santi “Ritratto di Baldassare Castiglione”

di Giuseppe Arcimboldo”Le stagioni”

di Annibale Carracci “Pietà con san Francesco e Maria Maddalena”

de Il Caravaggio “Buona Ventura”

di Guido Reni “S. Pietro riceve le chiavi”

de Il Caravaggio “La morte della Vergine”

de Il Caravaggio “Ritratto di Alof de Wignacourt”

di Andrea di Bartolo detto Solario “Testa di San Giovanni Battista”

di Antonello da Messina “Il condottiero”

di Jacques-Loius David “L’incoronazione di Napoleone”

di Jean-Auguste-Dominique Ingres “Ritratto di M. Philibert Rivière”

di Thèodore Gèricault “La zattera della Medusa”

Non mi sono persa “AMORE E PSICHE” del CANOVA: da quando l’ho studiata in storia dell’arte a scuola, mi ha sempre affascinato questa scultura e vederla dal vero è stato molto emozionante.

Con un erotismo sottile e raffinato, una sensulità dolce e perfetta, Canoca ha raffigurato il dio Amore mentre contempla con tenerezza il volto di Psiche sua amata, ricambiato con una dolcezza di pari intensità. La scultura è realizzata in marmo bianco, liscio e perfetto.

Usciti dal LOUVRE, si può andare a visitare le PALAIS ROYAL: storico edificio, è posto di fronte all’ala Nord del Louvre. Al suo interno ospita il CONSIGLIO DI STATO ed il CONSIGLIO COSTITUZIONALE, oltre ad una sala della COMEDIE-FRANCAISE chiamata Salle Richelieu. Nel 1986 nel cortile del palazzo fu installata un’opera detta “Le colonne di Buren” dell’artista concettuale Daniel Buren appunto, composta da una serie di colonne a righe.

Oltre la piazza, si estendono i curatissimi giardini aperti al pubblico. Particolare attenzione mi ha scaturito il piccolo cannone alla loro entrata. Questi giardini mi hanno rilassato: seduti davanti alla grande fontana su sedie di metallo verde sparse quà e là, l’arietta fresca ha fatto si che il mio riposso diventasse molto gradevole dopo la sfacchinata al museo. Posto ideale per leggere in tutta tranquillità e se in una giornata di sole, riscaldarsi al suo calore. E pensare che varcata una delle tante porte/uscite del museo, il traffico si estende nel suo più intrinseco caos e freneticità. Bellissima la scenografia delle piante che regalano al passaggio principale, un’atmosfera romantica di altri tempi formando una sorta di lunga cupola di fiori e foglie. Il palazzo fu voluto dal Cardinale Richelieu, con il tempo rimodernato e ritrasformato. Sotto i portici che costeggiano tutto un lato, vi sono negozi e bar di tutto prestigio.

E’ un piccolo cannone munito di una miccia con polvere da sparo, con una lente d’ingrandimento, puntata verso il passaggio del sole lungo la linea del meridiano di Parigi. All’epoca, veniva usata per sincronizzare l’ora dei primi orologi; oggi suona una volta alla settimana a mezzogiorno in punto. L’iscrizione sulla base del cannone cita che “conta solamente le ore felici”.

Intinerario percorso in una giornata:

RUE RIVOLI

GIARDINO DELLE TUILERIES

LOUVRE (con parziale visita interna)

PALAIS ROYAL: CONSIGLIO DI STATO – CONSIGLIO COSTITUZIONALE – COMEDIE-FRANCAISE

al prossimo post dedicato alla TOUR EIFFEL e dintorni…

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Tutti mi dissero: “Parigi troppo bella!”.
Ora vi dico io: “Parigi E’ troppo bella, anzi bellissima!!!”…

…ma non mi sono bastati solo 4 giorni per girarla tutta, logicamente, e non come avrei voluto: oltre a musei e luoghi famosi in tutto il mondo, c’è una parte di Parigi che purtroppo per mancanza di tempo, non ho girato; la Parigi per strada, la Parigi fatta di angoli particolari, di botteghe antiche e particolari, negozi molto diversi e alternativi… ecco la scusa per ritornarci. Ma ora vi descriverò il mio bel viaggetto di giugno. Arrivo in aeroporto e direttamente con il treno siamo arrivati alla prima fermata di metro per giungere in pieno centro vicino al Louvre. Ho soggiornato all’ HOTEL LOUVRE BONS ENFANTS (tre stelle) in 5,  RUE DES BONS ENFANTS a pochi passi da RUE ST. HONORE’ e RUE RIVOLI – due arterie famose e molto popolose del centro di Parigi che finacheggiano il Louvre, fermata metro Palais Royal-Musée du Louvre. Camere belle e pulite non ampissime con vasca idromassaggio, tisane e caffè solubili sempre disponibili, cordialità più che buona. Iniziamo a camminare per la città dopo una leggera rinfrescata in albergo: prima tappa lungo St. Honoré è stato il palazzo della COMEDIE FRANCAISE che si erge nella piazza dove vi è anche l’HOTEL DE LOUVRE a ben 5 stelle.

Pranzare o cenare a Parigi non è proprio “alla buona” per il portafogli, soprattutto in centro ma si ha a disposizione una vasta scelta di ristoranti che propongono anche menu’ turistici: ovunque lungo le vie ci sono caffè e brasserie che sfruttano tutto lo spazio possibile concentrando i tipici tavoli piccoli lungo i marciapiedi e anche al loro interno. La cosa palese è che ovunque ti giri puoi gustare qualsiasi cibo anche non francese: nella zona della Commedy la cucina è comunque per lo più francese e italiana, un po’ “maccheronica”. Oltre a piccoli bistrot, si possono trovare anche negozi dove acquistare varie godurie da consumare per strada tra i vari musei…

Lungo le vie principali quali RUE ST. HONOREE, RUE DE RIVOLI e RUE ROYAL vi è un susseguirsi di negozi di ogni genere: negozi di alta moda con firme dei più grandi stilisti internazionali ma quelli che più hanno attirato la mia attenzione sono stati logicamente quelli di prodotti culinari; premetto che per principio ho evitato di entrare in ognuno di loro vuoi perchè non ero sola, vuoi che essendo la prima volta che mettevo piede a Parigi, ho preferito visitare la città dando sfoggio della mia voglia di cultura… vuoi anche che la valigia era piena e non si sarebbe stato un granchè. Comunque tutti i negozi sono molto belli e di classe dalla piccola bottega ai negozi un po’ più conosciuti: fantastiche cioccolaterie, negozi di thè, negozi biologici e pasticcerie rendevano la passeggiata molto gradevole e… profumata perchè ogni volta che passavi da negozi di dolciumi e biscotti, si alzava un profumino dolce e avvolgente.

Arriviamo così al 120 della RUE DE LYON dove si erge in tutta la sua maestosità l’OPERA DE PARIS o PALAIS GARNIER voluto da Napoleone III creando un luogo di gala per i parigini dove godere di arte e musica. E’ il luogo ideale per chi ama balletti e opere, a tutt’oggi in uso si può visitare ma non gratuitamente – dalle 10 alle 17 – come su alcuni siti web usano indicare: il costo del biglietto è di 9 euro comunque ben spesi perchè ne vale la pena visitarlo per ammirare la sua maestosità oltre che alla bellezza delle sale, dei soffitti e dei lampadari. Favolosa la vista che si può godere dalla balconata centrale che si affaccia sull’arteria principale di questo quartiere ricco e sfarzoso dove ai lati si ergono favolosi palazzi adibiti ad uffici, consolati e anche appartamenti. All’interno come all’esterno, è interessante ammirare i tocchi in oro; parte dell’opera è in fase di ristrutturazione e all’interno non abbiamo potuto ammirare la zona dei palchi di platea e il palco, essendoci in corso le prove per la prossima esibizione.

E scendiamo verso PLACE VENDOME e lungo la rue è un susseguirsi di gioiellerie, negozi di alta classe che spaziano da oggetti per la casa, biancheria e opere di lusso oltre che d’arte. Anche gli alberghi acquistano come per magia stelle color oro e lussi. I caffè sostituiscono le più comode tovagliette americane con  tovaglie e tovaglioli in stoffa.

PLACE VENDOME viene chiamata come il duca Vendome perchè vi si trovava la casa del duca creata tra il 1687 e il 1720; di forma ottagonale, semplice ed austera è circondata da palazzi che sono caratterizzati da grandi arcate ai piani inferiori. Al centro della piazza si trova la Colonna, eretta in onore di Napoleone I che reca intorno al fusto una serie di bassorilievi ottenuti dalla fusione di 1200 cannoni presi ad Austerlitz. Da Place Vendome si percorre RUE DE LA PAIX, che in origine era Rue Napoleon e che oggi è una delle strade più belle della città.

Intinerario percorso in un pomeriggio:

RUE ST. HONORE’ e RUE RIVOLI

COMEDIE FRANCAISE (senza visita interna)

RUE ROYAL

RUE DE LYON

OPERA DE PARIS o PALAIS GARNIER (con visita interna 9euro)

PLACE VENDOME

RUE DE LA PAIX

al prossimo post dedicato al LOUVRE.

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