Un “Dolcepensiero” da un libro mi fa compagnia in cucina: in questi giorni sto’ leggendo un bellissimo romanzo sul cioccolato dal titolo “Ladra di cioccolato” ambientato a Parigi (qui la mia personale recensione). Cade ricca ereditiera di una grande ditta produttrice di barrette di cioccolato in tutto il mondo, si trasferisce per un breve periodo proprio nella capitale dei grandi cioccolatieri francesi per carpirne non solo un contratto per una serie di cioccolato di marca a livello mondiale, ma anche per carpirne segreti e formule per la produzione di buon cioccolato. All’inizio del romanzo Cade assaggia la Tarte Normande, che Laura Florand racconta così: “…le ceste sul bancone contenevano paste dorate a spirale, a mezzaluna, rotonde; rettangoli panciuti da cui occhieggiavano mandorle, uvette, gocce di cioccolato, spolverati di zucchero. Fragole rosse su cuscini di morbida crema giallo chiaro, sulla crosticina dorata di dolcetti rotondi grandi come il palmo della mano. Da una Tarte Normande spuntavano fettine di mela. Choux ricoperti di cioccolato se ne stavano accovacciati su choux più grandi, glassati anch’essi al cioccolato, e avevano l’aria di piccoli pupazzi di neve vestiti di nero. Lunghi éclair dalla forma fallica glassati al caffè, al cioccolato e al pistacchio, erano disposti in file, come nel sogno di un ninfomane…”. Una ricerca in rete mi ha fatto conoscere ancor meglio questa buona variante di dolce alle mele di cui mi sono innamorata già dal primo morso. Già la sua preparazione ti fa pregustare la sua futura bontà una volta cotta in forno: il guscio croccante racchiude mele con zucchero, la crema di panna e il profumo della vaniglia poi ne fanno il ripieno ancora più ghiotto. Ma perchè “Tarte Normande”? La torta di mele della Normandia, si chiama così se tradotta in italiano, deve il suo nome a questa regione perchè famosa per le mele, appunto; ben più di 700 diverse varietà, oltre alla produzione del sidro, bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione di questo frutto oltre al Calvados ossia un brandy alle mele.
INGREDIENTI
PER LA PASTA
230 grammi di farina antigrumi
30 grammi di zucchero
180 grammi di burro leggermente salato freddo
6 cucchiai circa di acqua fredda
PER IL RIPIENO
500 grammi di mele gialle
qualche goccia di limone
120 grammi di zucchero
150 ml di panna fresca
1 stecca di vaniglia del Madagascar
1 uovo
30 grammi di farina
2 cucchiai di grappa
zucchero a velo vanigliato q.b.
PREPARAZIONE
PER LA PASTA: nella planetaria, mettere la farina con lo zucchero. Aggiungere il burro freddo tagliato a pezzettini e impastare. Aggiungere gradatamente l’acqua, un cucchiaio per volta mi raccomando, fino a quando non si forma una palla; avvolgerla con della pellicola e sistemarla in frigo per due ore.
PER IL RIPIENO: sbucciare le mele, eliminare i torsoli e affettarle a fettine. Metterle in una ciotola e condirle con metà dello zucchero e qualche goccia di limone. Stendere l’impasto con uno spessore di quattro/cinque millimetri che stenderete su una teglia da crostata di circa 24-26 cm di diametro imburrata ed infarinata, ritagliare gli eccessi di pasta ai bordi e buccherellarne il fondo. Sistemare un foglio di carta forno, ricoprirlo di fagioli secchi e informare a 190°C per una decina di minuti. Togliere carta e fagioli e rinfornare per altri cinque minuti. Sfornare e sistemare sul fondo le fettine di mela. Scaldare leggermente la panna con i semini della vaniglia e la bacca integra. Sbattere l’uovo con l’altra metà di zucchero, aggiungere la farina, versare poi la panna filtrata e la grappa. Versare il tutto sulle mele fino a riempire la crostata, infornare il tutto ancora 190°C per una ventina di minuti; dopo di che spolverare abbondantemente con dello zucchero a velo vanigliato, e rimettere in forno per una decina di minuti. Passare poi al grill per qualche minuto fino a quando le mele sono un po’ dorate, sfornare e lasciar intiepidire.
Dall’archivio di Dolcipensieri:
Per deformazione professionale, anche io quando leggo nelle pagine di un romanzo di qualche ricetta, anche se nominata marginalmente, mi incuriosisco e vado alla ricerca su internet e poi mi piace riprodurla e pensare al protagonista di quella storia!
E poi… adoro tutte le torte con le mele! Mi segno questo libro e vado subito a cercarlo in libreria!
che bella torta golosa, e che libro interessante, se lo trovo qui me lo compro. ma lo sai che il sidro di mela qua non e’ alcolico? la versione alcolica si chiama “hard cider”, non “cider”, ma la maggior parte che vendono al super (si qui e’ comunissimo e tutti gli autunni lo vendono fresco ovunque) e’ non alcolica.
@pane e pomodoro: ciao, allora mi capisci in pieno???!!! gustare questa torta a Parigi… essere la protagonista di quel libro, beh è bello sognare!!!
@giulia: ciao qui da noi il sidro è alcolico e viene spillato direttamente come fosse una birra abitualmente nei pub. Ogni tanto lo bevevo al pub quando mi incontravo con amici, bello fresco e profumato! Quando lo si vuole analcolico, per noi è un semplice succo di mela che trovi in tutti i market!!! ti consiglio il libro, è molto romantico e accattivamente con una storia moderna ma sempre con un sapore un po’ retrò… e poi tutto ciò che è francese per me è già bello!!!
Serena ma questa torta è spettacolare!! complimenti!
Che spettacolo la tua torta , non conoscevo questa ricetta, devo assolutamente provarla. un abbraccio, buona giornata Daniela.
Per prima cosa mi sono segnata il libro tra quelli da leggere e poi questa tarte…. Che dire mi sembra stratosferica. Di una bontà unica! Baci
Prendo sicuramente nota del libro per portarlo ora in vacanza! E anche la ricetta è salvata per il ritorno. Brava come sempre!
questa tarte di mele ha un aspetto delizioso, un abbraccio SILVIA
@federica: si è una bontà!!!
@daniela: io l’ho amata già da subito!!!
@elena: il libro è molto bello, una storia moderna ma un gusto retrò stile commedie anni ’60!!! e la torta, beh come ho già detto, me ne sono innamorata subitissimo!!! baci
@elena-sweetlife: beata te che vai in vacanza! goditela! buone vacanze!!
@silvia: ti ringrazio cara! buona giornata