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Posts Tagged ‘aceto balsamico’

Un “Dolcepensiero” tradizionale: il salamino fresco è un must nella mia famiglia. Questo primo piatto di tagliatelle sono un piatto semplice preparato con un prodotto fresco come il salame che in questo caso, non deve avere più di 15 giorni, quindi alla fine molto simile alla salsiccia. Un piatto facile con ingredienti genuini se preparato con salami insaccati dal contadino. Su questo piatto ho avuto la piena approvazione da parte di mio marito che adora questi piatti molto rustici e tradizionali: non so’ se quello che vi sto’ dicendo vale anche per qualcuno di voi, ma qua in Brianza questi salamini consumati freschi sono un buon ingrediente sia da gustare semplicemente con del pane oppure come sostituto ancor più sostanzioso alla salsiccia tradizionale. Ottimale gustarsi questa prelibatezza a cavallo della festività di metà gennaio e precisamente Sant’Antonio in cui è tradizione ammazzare il maiale per poi farne degli insaccati e conservare la carne per la prossima stagione primaverile che arriverà. E poi gustare le verze che hanno preso le classiche “gelate d’inverno”, fan si che queste pietanze siano ancor più prelibate.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

320 grammi di tagliatelle paglia & fieno

8-10 foglie di verza

2 salami freschi (massimo di 15 giorni)

olio extravergine d’oliva q.b.

1/2 bicchiere di aceto balsamico di Modena

sale e pepe.

PREPARAZIONE

Tagliare le foglie di verza a listarelle dopo averle ben lavate e scolate, sbriciolare i salamini freschi in pezzetti privandoli del budello: in una capiente padella antiaderente con un filo di olio evo, farli rosolare e quando saranno ben cotti, sfumare con l’aceto balsamico; unire la verza, farla appassire unendo se necessario qualche cucchiaio di acqua calda. Continuare la cottura a fuoco basso. Regolare di sale e pepe. Nel frattempo far cuocere le tagliatelle in acqua salata in ebollizione, scolarle al dente. Farle saltare nel sugo preparato per qualche minuto, se gradite un’ultima spolverata di pepe…

Dall’archivio di “Dolcipensieri”:

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IL RISOTTO DELLA GIUBIANA CON LA LUGANIGA

TAGLIATELLE AL TARTUFO BIANCO

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CONFETTURA DI FRAGOLE E ACETO BALSAMICO

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Un “Dolcepensiero”: il petto d’anatra l’ho mangiato in diverse occasioni, pensando sempre di gustare un piatto da vero gourmet, pensando sempre a delle preparazioni particolari forse perchè nel mio immaginario lo associavo alla cucina francese sempre un po’ messa su un piedistallo, ma che poi si rivela il più delle volte semplice ma pur sempre raffinata; l’ultima è stata per una cena che si è tenuta in Proloco. Ebbene si, la Proloco di Lipomo non fa solo feste paesane dove è di rigore la salamella e via dicendo: per questi appuntamenti particolari, la sala si tramuta in un ristorante con piatti e bicchieri di porcellana e vetro, con il servizio al tavolo. E io mi sto’ divertendo un sacco a cucinare e a imparare nuove ricette e soprattutto sperimentarle sulle grandi porzioni (parliamo di almeno 80 persone per cena e anche più). (La cena era dedicata ai sapori autunnali, ottima occasione per provare il nuovo vino novello). A casa invece l’ho proposto per una cena un po’ natalizia: in questi giorni ne stò facendo parecchie per poter scambiare gli auguri con tutti i nostri amici. La cottura deve essere breve per poter gustare un petto d’anatra rosato, ma se siete nei miei panni, la cottura del mio petto d’anatra si è allungata di qualche minuto per poterlo farlo gustare anche ai nostri bimbi. Quindi armatevi solo di coltello e forchetta, perchè la preparazione è semplicissima e la potete trovare in tanti blogs oppure in riviste e libri di cucina. E pensare che l’anatra a volte è una carne che non si considera come andrebbe… la causa potrebbe essere per la sua non poco reperibilità? ora non più, infatti anche nei supermercati di grandi distribuzione, lo si può trovare sottovuoto.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

4 petti d’anatra (circa 150 grammi l’uno)

aceto balsamico q.b.

1 bicchiere di vino rosso

olio extravergine d’oliva

qualche granello sale grosso

pepe nero

PREPARAZIONE

Porre qualche cucchiaio di olio evo in una padella capiente posta su fuoco vivo: appena ben caldo, rosolare il petto d’anatra su tutti i lati, salato con qualche granello di sale grosso. Bagnarli con l’aceto balsamico (coprite un 1/3 della carne). Appena l’aceto si sarà ristretto di circa la metà, sfumare con il vino rosso, continuare la cottura per circa 8-10 minuti abbassando la fiamma. Aggiustare di pepe nero. Servire il petto tagliato sottilmente con il sughetto rimasto. Un contorno di verdure al vapore quali patate e fagiolini, possono essere un ottimo accostamento.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

ANATRA AL MIELE

BRASATO D’ANATRA CON FUNGHI PORCINI

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Un “Dolcepensiero” ispirato: ho preparato questo piatto a base di pesce ispirandomi ad una ricetta di un servizio che ho letto su CUCINA NATURALE. Per la ricetta originale vi consiglio di leggere il web o meglio acquistate il giornale, molto interessante con servizi e ricette originalissime e ottime se avete delle intolleranze oppure dei problemi legati all’alimentazione. Tornando alla ricetta, quella che vi propongo è anch’essa leggera ma di un sapore delizioso ottima se siete in dieta, se siete intolleranti al glutine o ai latticini. Ma ecco la mia versione:

INGREDIENTI

12 filetti di merluzzo

12 foglie di verza

1/2 cipolla bianca

125 grammi di soncino

1/2 spicchio di aglio

1 cucchiaio di pistacchi

3 cucchiai di gherigli di noce

1 cucchiaio di rosmarino essicato

olio extravergine d’oliva

aceto balsamico

sale rosa

pepe nero e bianco macinato fresco.

PREPARAZIONE

Eliminare la costa centrale dalle foglie della verza ottenendo due strisce per ogni foglia. Scottatele in abbondante acqua salata per un minuto, scolarle con una schiumarola e trasferirle su di un piatto per raffreddarle. Lessate nella stessa acqua anche i filetti di merluzzo per circa cinque minuti (anche se meno se vedete che si sfaldano). Tritare finemente l’aglio, unire il rosmarino essicato (il gelo di quest’inverno mi ha fatto morire la mia pianta “secolare”), mescolare con olio evo abbondante, salare e pepare miscelando bene il tutto. Unire le noci e i pistacchi tritati finemente, miscelare bene con una forchetta. Prendere una fetta di verza, adagiarvi il filetto di merluzzo premendo leggermente e con un cucchiaio spalmare l’olio aromatizzato il pesce. Arrotolare l’involtino premendolo leggermente, chiudetelo con uno stuzzicadente; ripetere l’operazione con le altre foglie e filetti di merluzzo fino al loro esaurimento. Spalmarli leggermente con l’olio avanzato. Passare gli involtini in forno a 180°C ventilato per circa 10 minuti: devono solo scaldarsi. Nel frattempo,  tagliare la cipolla a spicchi sottilissimi, unirla al songino, condire il tutto con olio extravergine d’oliva e sale. Fare un letto con l’insalata su un piatto, adagiarvi gli involtini e buon appetito!

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Un “Dolcepensiero” del tutto naturale: sono poche le accortezze da prendere per scendere nell’orto e raccogliere ciò che la natura ti ragala; prendere il cestino, sentire la leggerezza nell’aria respirata a pieni polmoni e lasciare che i sensi ci guidano… Dirigersi verso il proprio orto, piccolo o grande che sia, per raccogliere soprattutto come non mai quest’anno, chili e chili di questi frutti colorati di rosso zuccherini e ben polposi simboleggianti l’estate, è una vera soddisfazione. E grazie a questo frutto che partono ispirazioni diverse da osare in cucina… la natura dà tante possibilità quali quelle di vedere, sentire, respirare ma soprattutto toccare e gustare questi regali che rendono più dolce la nostra tavola, il nostro piatto e il nostro palato.

confettura di fragole

INGREDIENTI PER 2 VASETTI MEDI

500 grammi di fragole

350 grammi di zucchero

5 cl di aceto balsamico

PREPARAZIONE

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Lavare le fragole, privarle del picciolo e sgocciolarle. Metterle in un recipiente con lo zucchero e l’aceto, mescolare bene, coprire e lasciare macerare per circa 8-10 ore.

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Quindi versate il composto in un tegame, portate a bollore e fate cuocere per circa un quarto d’ora mescolando e schiumando regolarmente. La confettura sarà pronta quando velerà il cucchiaio. Sterilizzate i vasetti in acqua bollente, riempiteli e lasciateli raffreddare. Quindi coprirli con uno strato di pellicola per alimenti. Conservate la confettura al riparo dalla luce.

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e prima ancora : FRAGOLE PROFUMATE DI TE’ ALLA MENTA CON GELATO DI PANNA.

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QUESTA RICETTA LA TROVATE ANCHE QUI:

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Un “dolcepensiero” da gourmet: le note zuccherine della pera si stemperano a meraviglia nella sapida morbidezza del formaggio. Ottimi sandwich da gustare con affettato fresco oppure come finger food e naturalmente un buon calice di vino bianco fresco.

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INGREDIENTI E PREPARAZIONE:

tagliare a metà orizzontalmente i tomini; pelate e private le pere dal torsolo e tagliatele a fettine. Farcite i tomini con le fette di pere. Avvolgeteli ad uno ad uno nella pellicola trasparente e metteteli in frigo fino al momento di servirli.

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Tagliateli poi a spicchi o a metà e serviteli come aperitivo finger food accompagnati ad un ottimo vino bianco da meditazione. Come alternativa, scaldare per pochi minuti per parte, i vostri tomini sulla piastra calda aromatizzandoli con qualche goccia di aceto balsamico. In questo caso potrebbe essere un ottimo antipasto magari come accompagnamento a dell’ottimo affettato all’italiana.

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Un “dolcepensiero” sull’ingrediente: dal gusto amarognolo e leggermente piccante, le CIME DI RAPA, pur derivando dalla pianta che dà loro il nome – le rape appunto – costituiscono una specie a sè. Ricchissime di nutrienti e sali minerali sono protagoniste di piatti tipici regionali come le ORECCHIETTE PUGLIESI e, in questa stessa regione, sono consumate tradizionalmente anche stufate con aglio, olio e profumate con un buon vino.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE:

PER LE TROTE

4 trote

100 grammi tra pinoli e noci

8 spicchi di aglio

foglie di salvia

rosmarino

pan grattato

prezzemolo tritato

timo

sale grosso

pepe bianco

olio extravergine d’oliva

4 fogli di carta stagnola per i cartocci

PER LE CIME DI RAPA

1,5 kg. di cime di rapa

10 pomodorini essicati

una manciata di capperi

olio d’oliva extravergine d’oliva

1 spicchio di aglio

3 cucchiai di aceto balsamico (oppure normale)

sale.

PREPARAZIONE:

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Le trote, una volta private della testa e pulite sotto acqua corrente fredda, si riempiono all’interno di ogni pancia con il trito di erbe: nel mixer mettere foglie di salvia, aghi di rosmarino, un paio di cucchiai di pan grattato, qualche foglia di prezzemolo, uno spicchio di aglio, le foglioline di timo e olio quanto basta per creare un composto morbido. Azionare il mixer, se il composto tende ancora a sbricciolarsi, unire ancora dell’olio insieme alle noci e ai pinoli, mixare il tutto. Riempire le pance dei pesci con il composto, aggiungere qualche granello di sale grosso e una leggera pepata. Chiudere ogni cartoccio ed infornre per circa 20-30 minuti: controllate la cottura prelevando un pezzetto di polpa dal pesce (la cottura può variare a seconda della grandezza delle vostre trote).

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Preparare cime di rapa è molto semplice: mondatele eliminando le foglie più grosse e coriacee e lavatele bene immergendole più volte in acqua fresca o passandole sotto il getto del rubinetto. Scolatele e sgocciolatele senza asciugarle completamente, trasferitele in un tegame senz’altro condimente ne acqua. Fate cuocere le cime di rapa a fiamma bassa per circa venti minuti fino a quando si ammorbidiscono. Una volta cotte trasferite le cime di rapa in un tegame di coccio, salatele e unite i piccoli pomodorini; mescolate. Sbucciate l’aglio, tagliatelo per il lungo per eliminare l’eventuale germoglio verde. Lavate e asciugate i capperi e aggiungeteli alla verdura. Unite l’aglio alle cime di rapa, versate l’aceto, mescolate e mettete sul fuoco. Fate cuocere a fiamma bassa le verdure a pentola scoperta per 15 minuti quindi servitele calde.

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Per la ricetta della CIME DI RAPA STUFATE, ho preso spunto dal giornale: “un mese in cucina” gennaio 2009.

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Altre ricette con le CIME DI RAPA: ORECCHIETTE “Le belle tipe” secondo Dolcipensieri”

e se volete altre idee per cucinare le TROTE: Trote al cartoccio secondo “DolciPensieri”

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involtini-rusticiINGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

(una precisazione: negli ingredienti trovate il numero di fette per il semplice motivo che in casa avevo un trancio di pancetta tesa e un trancio di provolone che ho affettato con l’affettatrice non premurandomi di pesare poi gli ingredienti. Comunque il numero di fette per il ripieno varia a seconda poi della grandezza della vostra fetta di carne… e poi più c’è ripieno e più gli involtini sono buoni!!!)

8 fette di lonza di maiale

32 fette di pancetta tesa

32 fette di provolone piccante

qualche foglia di timo fresco

1 kg di spinaci (oppure due buste surgelate)

una noce di burro

uno spicchio di aglio

olio extravergine d’oliva

aceto balsamico

stuzzicadenti

sale e pepe.

PREPARAZIONE

involtini-rustici1Appiattire leggermente le fette di carne, sovrappore le fette di pancetta coprendo per intero la carne, stessa cosa con il formaggio sminuzzando poi qualche foglia di timo.

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Arrotolare il tutto come un involtino e assicurarsi di chiuderlo per bene con l’aiuto di qualche stuzzicadenti. In una padella antiaderente mettere un filo di olio extravergine, far rosolare in tutte le parti gli involtini aggiustando di sale e pepe. Sfumare con qualche goccia di aceto balsamico e far cuocere per circa 10 minuti a fuoco dolce.

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Nel frattempo in un’altra padella antiaderente, far saltare gli spinaci con olio e aglio: se freschi lavarli e mondarli con cura e sbollentarli in acqua bollente salata per circa 10 minuti. Servire gli involtini sul letto di spinaci.

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focaccina-di-kamut

Un “dolcepensiero” egiziano: il KAMUT è un cereale che nacque in una zona a confine fra l’Egitto e la Mesopotamia. Può considerarsi un’alternativa al grano tradizionale ma più completo di proteine, sali minerali, vitamine e grassi insaturi ed è solamente un prodotto biologico. Coltivato ormai nelle grandi pianure semi aride delMontana (Stati Uniti), dell’ Alberta e del Saskatchewan (Canada), tutt’ora infatti, il kamut è un marchio registrato, grazie ai fratelli Quinn. La storia riguardo l’inizio della coltivazione del kamut in America, è assai curiosa. Infatti, un soldato durante i conflitti della seconda guerra mondiale, ritrovò dei semi particolari in un sarcofago in Egitto; incuriosito da cosa poter ottenere, li spedì al padre americano che li piantò e il raccolto lo presentò ad una fiera agricola dove riuscì a vederlo. Ma la sua coltura non prese piede fino a quando alla fine degli anni ’70, un ingegnere agronomo ritrovò in un capanno questi semi. Iniziarono la coltura riuscendo a dargli il giusto valore nutrizionale: i fratelli Quinn crearono così il grano kanut registrandone il marchio in tutto il mondo. Il significato della parola kamut si traduce in “anima della terra”. Ottima per chi ha intolleranze al frumento, al contrario non è adatto ai celiaci perchè contiene glutine. Queste focaccine, dal punto di vista visivo, si presentano come il pane arabo ma più consistenti e dure, ottime a mio avviso da riempire con cibi caldi o sugosi, ma visto il periodo estivo, ecco la mia idea che vi vado a proporre con uova e rucola deliziata di aceto balsamico, creando una “fusione” di sapori fra occidente e oriente.

INGREDIENTI PER DUE PERSONE

4 focaccine piccole di kamut

4 uova

sale e pepe

olio extravergine d’oliva

fontina dolce

rucola

aceto balsamico di Modena

1 noce di burro

PREPARAZIONE

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Far cuocere le uova cercando di non rompere il tuorlo con un filo di olio e pochissimo burro facendolo rosolare per bene da entrambi i lati fino a quando prenderanno un bel colorito dorato. Aggiustare di sale e pepe. Scaldare leggermente le focaccine, depositarci su ogni focaccina l’uovo, grattugiare la fontina a striscioline sopra l’uovo. Impiattare le focaccine su un letto di rucola aromatizzata con aceto balsamico.

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salamella-e-birra

Franziskaner è il nome di un birrificio di Monaco di Baviera che produce birra di frumento. Deve il proprio nome alla sua vicinanza con un monastero francescano. E anche se è inverno e non tempo di grigliate, mi piace ogni tanto riproporre anche nella mia cucina qualche piatto estivo; per accompagnare questa ottima birra, non c’era niente di meglio che un buon panino…

Salamella all’aceto balsamico con zucchine grigliate al sale grosso

Credo che tutti noi abbiamo provato a passare una serata estiva presso qualche festa paesana: è di rito il panino con la salamella che oggi ho riproposto a mio marito ma in chiave più delicata…

 salamella

Ingredienti per 4 persone

4 salamelle

aceto balsamico

sale grosso

pepe

4 zucchine grosse

olio extravergine d’oliva

4 panini lunghi

Preparazione

Affettare le zucchine allo spessore di circa 4-5 mm, lasciarle a riposo con dell’olio extravergine d’oliva, qualche granello di sale grosso e una spolverata di pepe per un quarto d’ora. Tagliare a metà le salamelle, appiattirle leggermente con l’aiuto di una paletta, innaffiarle con qualche goccia di aceto balsamico e un pò di pepe. Scaldare una griglia antiaderente, iniziare a cuocere le zucchine da ambo le parti: una volta cotte, metterle a parte nella padella per  tenerle al caldo oppure passatele al forno tiepido; far cuocere le salamelle, affettare i panini e una volta cotte le salamelle riempire i panini. Servire con le zucchine e la birra fresca.

salamella-1

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E’ arrivata l’estate e con lei la voglia di mangiare deliziose insalate da condire con tutta la fantasia che avete oppure con ciò che avete nel vostro frigo… l’importante che la verdura sia fresca, meglio se biologica. Sono ottime come antipasto ma anche come piatto unico, gustate in veranda al lume di candela mentre il sole sta tramontando con un buon vino bianco servito ben fresco…

 

 

 

Ingredienti per 2 ciotole:

insalata verde fresca (lattuga), insalata rossa fresca, 2 pomodorini, 2 cucchiai di noci, 2 cucchiai di pinoli, 2 mozzarelle di bufala, un pezzo di asiago, sale, olio extravergine d’oliva e aceto balsamico di Modena.

Preparazione:

lavare e asciugare l’insalata, tagliarla finemente e dividerla nelle due ciotole. Tagliare a spicchi i pomodori e porli al centro dell’insalata a mò di fiore; tagliare a fette le mozzarelle e disporle a cerchio intorno al pomodoro sull’insalata. Con l’aiuto di una grattugia larga, sfilettare metà asiago e farlo cadere a pioggia sull’insalata, il restante tagliarlo a dadini e distribuirlo nelle ciotole. Tritare grossolanamente i pinoli e le noci che mettere nell’insalata. Condite con sale, olio e aceto.

 

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