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Posts Tagged ‘alloro’

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Un “Dolcepensiero” bollente… che bella estate, bollente appunto! vi sto scrivendo mentre con la finestra completamente spalancata, mi godo questa bella aria calda che ogni tanto si apre in un leggerissimo ventolino. Una candela rende l’atmosfera dolce e romantica e un po’ di fumo profumato allontana qualche dispettosa zanzara. Oggi a mezzogiorno, abbiamo fatto un buon e bel barbecue quindi via libera al mio secondo post dedicato ai cibi per la brace. Oggi carne… nella foto sopra il mio POLLO ALLA DIAVOLA in fase di cottura; la ricetta che vado a postare è come lo preparo io con le mie modifiche…

PER IL POLLO ALLA DIAVOLA occorrono un pollo aperto a libro, operazione che potete far fare al vostro macellaio di fiducia. Preparare in un ciotola, qualche cucchiaio di olio evo con un paio di peperoncini piccanti tagliati finemente; unire un mix di aromi per la cottura arrosto, una bella spolverata di pepe e miscelare bene il tutto. Con l’aiuto di un pennello, spennellare tutto il pollo, terminare con qualche granello di sale grosso rosa dell’Himalaya. Lasciare riposare per almeno un paio di ore, meglio se tutta la notte. Porre il pollo sul barbecue rovente, cuocerlo da ambo i lati con l’apposito peso per lasciarlo il più piatto possibile a filo con la fiamma. Servirlo bene caldo tagliato a pezzi.

FUSI DI POLLO AL PAPRICA (4)

FUSI DI POLLO ALLA PAPRICA

Tritare finemente tutti gli aromi (rosmarino, aglio, salvia, alloro, origano, timo e maggiorana) e miscelarli in abbondante sale: per me 10 grammi di erbe pulite, di sale 100 grammi (non lo userete tutto quindi conservatelo in un barattolo ermetico). Tagliare il pollo in fusi (potete far fare questa operazione anche dal macellaio) e porli in un sacchetto alimentare; unire la paprica e un filo di olio evo, aggiustare anche con un pizzico di sale alle erbe, chiudere il sacchetto e miscelare bene il tutto. Porlo in frigo per un paio di ore miscelando di tanto in tanto. Nel mentre lavare molto bene le patate rosse, inciderle con un coltellino affilato e avvolgerle in carta stagnola con un filo di olio evo e una generosa spolverata di sale alle erbe. Porre la stagnola con le patate in un angolo del barbecue a brace viva, mettere i fusi di pollo sulla griglia e iniziare la cottura. Cuocere per circa un’ora e mezza o fino a quando sarà ben cotto, tempo che può variare in base alla grossezza dei fusi di pollo. Rigirare pollo e patate di tanto in tanto.

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COSCE DI POLLO ARROSTO CON ERBE

Questo è un metodo velocissimo per gustare delle cosce di pollo: in una pirofila, porre le cosce di pollo incise con un coltellino e con un pennello ungere da entrambi i lati. Spolverare con qualche granello di sale grosso. Raccogliere qualche rametto di timo, rosmarino e alloro e porli a contatto con la carne: porre le cosce a cottura su brace viva, portare a cottura.

POLLO CON SALE INSPIRATION MAYA (21)

POLLO AL SALE, PEPE E AGLIO

La sera prima, prendere il pollo e aprirlo a libro picchiando con i pugni: un operazione che potete far fare al vostro macellaio di fiducia che sarà più accorto evitando di rovinare le carni. Metterlo in una casseruola e inumidirlo con il succo di un limone da ambo le parti. Tritare finemente sale grosso, spicchi di aglio e qualche granello di pepe nero e bianco: inumidire il pollo con l’olio evo e spolverare con il sale aromatizzato ambo le parti e coprirlo ponendolo in frigo nella parte meno fredda. Accendere il barbecue, tritare qualche fogliolina di timo e qualche ago di rosmarino con cui spolvererete il pollo in tutte le sue parti. Cuocere su brace ardente per una mezz’oretta, rigirare il pollo e proseguire ancora per una mezz’oretta. In base alla grandezza del vostro pollo, regolatevi con la cottura: la pelle deve essere bella colorata e abbrustolita.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

CREPES DOLCI DI SOLI ALBUMI ALLA NUTELLA

FRITTATINE AL TIMO E GRANA

FLOGNARDE DI PESCHE TABACCHIERE

CASERECCE DI MARE E ORTO

GELATO AL MANGO

STRUDEL DI FORMAGGI E SEMI DI SESAMO

RISOTTO ALLO CHAMPAGNE

 

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LENTICCHIE CON GAMBERI (8)+

Un “Dolcepensiero: le lenticchie sono un simbolo per un buon anno che sta per iniziare e la tradizione vuole che proprio per il cenone di capodanno, si offrano ai propri commensali. Già i romani mangiavano lenticchie perché simboleggiavano abbondanza e denaro, perché ogni lenticchia che si mangiava più soldi si avevano. Sarà vero? chissà! ma gustate con dei freschi gamberi devo dire che non sono niente male, anzi. Un piatto diverso dal solito che prevede zampone o cotechino accoppiato a questi piccoli legumi, ma con i gamberi avrete un piatto più leggero e diverso dal solito. E con oggi l’epifania tutte le feste porta via: quest’anno sono volate, giorni dedicati al riposo e a tante coccole, pomeriggi pigri e assonnati sul divano con thè caldi e avvolgenti coperte… e domani tutto ritorna come prima!!! speriamo meglio…

INGREDIENTI

500 grammi di gamberi freschi

300 grammi di lenticchie

100 grammi di lardo

mezza cipolla dorata

qualche fogliolina di alloro

1 spicchio di aglio

olio di oliva extra vergine q.b.

sale q.b.

pepe nero q.b.

PREPARAZIONE

Lasciare a bagno le lenticchie per una decina di ore, dopo di che scolarle. Mettere in una casseruola la cipolla tagliata finemente con un filo di olio evo e farla rosolare piano piano. Unire anche il tocco di lardo. Appena inizia a dorare, versare le lenticchie e mescolare molto bene il tutto per qualche minuto. Versare abbondante acqua tiepida coprendo le lenticchie, unire le foglie di alloro, regolare di sale e pepe. Cuocere per circa 40 minuti o finché le lenticchie diventano morbide. Eliminare il tocco di lardo. Nel frattempo, lavare bene i gamberi, eliminare il carapace e la parte finale della coda. Incidendo il dorso, prelevare il filamento nero. Cinque minuti prima di spegnere il fuoco sotto le lenticchie, porre lo spicchio di aglio in una pentola con un filo di olio, prelevare lo spicchio appena l’olio si sarà profumato e porre i gamberi a rosolare molto dolcemente; unirli alle lenticchie mescolando bene il tutto. Se volete lenticchie cremose, prelevatene qualche cucchiaio e create una crema con il frullatore ad immersione aggiungendola alla fine. Prima di servire eliminare anche la foglia di alloro, regolare di sale o pepe se occorre ancora.

LENTICCHIE CON GAMBERI (12)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

ZUPPA DI LENTICCHIE, FAGIOLI, ORZO E FARRO CON GRANA

TAGLIOLINI PANNA E GAMBERI ALLA VODKA

COCKTAIL DI GAMBERETTI CON MAIONESE ROSA

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AGNELLO CON OLIVE TAGGIASCHE (17)+

Un “Dolcepensiero”: i prossimi giorni saranno di festa e se le previsioni ci regalano un barlume di sole, è comunque autunno e la voglia di rimanere a casa e goderci un pranzo in famiglia non è poi una cattiva idea! se poi il sole effettivamente ci sarà, una bella passeggiata è sempre un piacere farla. Ma il pranzo per un giorno di festa non deve essere massacrante: questa ricetta è semplice da realizzare ma molto gustosa e – almeno per me – la carne di agnello non è un tipo di carne che mangio di frequente e la lascio per così dire, legata appunto a giornate di festa.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

1 chilo di carne d’agnello a pezzi

100 grammi di olive taggiasche in salamoia “Fratelli Carli”

olio extra vergine di oliva fruttato “Fratelli Carli” q.b.

1 bicchiere di vino bianco secco

qualche rametto di rosmarino freschi

qualche foglia di alloro

qualche spicchio di aglio

sale grosso

mix di pepe

PREPARAZIONE

Porre la carne d’agnello tagliata in pezzi piccoli in una ciotola capiente per qualche ora con un filo di olio evo, il rosmarino, le foglie di alloro, qualche granello di sale grosso e del pepe macinato grossolanamente. Coprire e porre la ciotola in frigo, ogni tanto rimestare i tocchi di carne. Mettere in un tegame un filo d’olio e rosolare qualche spicchio di aglio, versare l’agnello tagliato a pezzi con del rosmarino fresco e dell’alloro fresco raccolti a mazzetto. Mettere sul fuoco e cuocere a fiamma viva fino a quando tutta la carne rimane ben scottata. Sfumare con il vino bianco. Abbassare il fuoco e continuare la cottura per una decina di minuti, se occorre aggiungere dell’acqua tiepida. Poco prima della fine della cottura, che dipenderà dalla grossezza dei tocchi, unire le olive taggiasche, regolare se occorre di sale e pepe. Servire con patate al forno oppure con del purè di patate.

AGNELLO CON OLIVE TAGGIASCHE (7)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

AGNELLO AL FORNO AL PROFUMO DI ROSMARINO E AGLIO

POLPETTE DI MANZO ALLE OLIVE TAGGIASCHE

CREPES FRESCA D’ESTATE

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CONIGLIO ALLA BIRRA CON BACCHE DI GINEPRO (11)+

Un “Dolcepensiero”: anche durante i mesi estivi, una capatina nelle baite sulle nostre montagne la facciamo sempre. Ovvio poi fermarsi per pranzo o cena in baita: anche il menù dei ristoranti in montagna diventano leggermente meno corposi sostituendo stufati, bolliti e spezzatini con carni più bianche e magari cotte al forno. Adoro la carne bianca, mangio volentieri sia pollo che coniglio e quest’ultimo durante i mesi caldi, lo prediligo al forno. Un abbinamento per me molto aromatico e semplice da realizzare con la cottura al forno, è quella di annaffiarlo con birra e per conferirgli un buon sapore, qua e la qualche bacca di ginepro. Se poi lo si gusta sotto una pineta ombrosa, un fresco bicchiere di vino bianco ci sta proprio bene. Un piatto di carne buono anche da consumarsi tiepido.

CONIGLIO ALLA BIRRA CON BACCHE DI GINEPRO (7)+

INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE

1 coniglio

un paio di rametti di salvia

qualche foglia di alloro

5-6 bacche di ginepro

33 cl di birra chiara

olio extravergine di oliva q.b.

qualche fiocco di fleur de sel de la Camargue,

un pizzico di pepe nero

PREPARAZIONE

In un tegame a sponde basse e capiente, mettere un filo di olio evo e porre i pezzi del coniglio bagnandoli da ambo le parti con l’olio (il coniglio lo potete far tagliare in tocchi direttamente dal macellaio). Regolare con qualche fiocco di sale e un pizzico di pepe, unire gli aromi legati con dello spago da cucina, le bacche di ginepro da aggiungere schiacciandole leggermente. Porre la padella su fuoco vivo, cuocere i pezzi del coniglio su entrambi i lati, sfumare poi con la birra, abbassare la fiamma e far cuocere per un quarto d’ora. Con il coperchio, porre in forno già caldo a 180°C per un’oretta, rigirandoli di tanto in tanto. A metà tempo, se occorre, aggiungere dell’altra birra o acqua. Regolare di sale e pepe.

CONIGLIO ALLA BIRRA CON BACCHE DI GINEPRO (3)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

CONIGLIO ALLA CACCIATORA

COSTINE E SALSICCE ALLA BIRRA E AROMI FRESCHI

INSALATA DI POLLO CROCCANTE AGLI AROMI CON CAVOLO CAPPUCCIO

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COSTINE E SALSICCE ALLA BIRRA (16)+

Un “Dolcepensiero”… che palle!!! ‘sta pioggia e quest’aria perenne da temporale! e i pranzi all’aperto si fanno desiderare. Ma come fare per soddisfare la voglia di costine quando non si può usare il barbecue??? cucinarle in pentola aggiungendo magari della salsiccia e perché no gli aromi del giardino che stanno aspettando il sole per rinvigorirsi per bene (non vi dico il basilico quanto è triste, tutte le foglie abbassate che iniziano a rovinarsi per la troppa pioggia). Va beh, iniziamo con questa bella pentolata! Ma prima vi voglio elargire qualche mia accortezza: le costine le faccio tagliare a pezzi piccoli dal macellaio in modo che la cottura in padella sia più facile da gestire e come sale uso il Sale Rosso delle Hawaii perfetto per i piatti di carne arrosto per la forte presenza di ferro che conferisce il colore rosso appunto ai grani.

INGREDIENTI

1 chilo di costine di maiale

300 grammi di salsiccia a nastro

33 cl di birra chiara

sale rosso delle Hawaii q.b.

olio extra vergine d’oliva delicato “F.lli Carli”

un mazzetto di odori quali timo, maggiorana, origano, rosmarino, salvia verde e gialla

qualche foglia di alloro

PREPARAZIONE

In una padella mettere l’olio d’oliva evo con le costine che cercherete di bagnare in tutte le loro parti; farle rosolare girandole di tanto in tanto, formare un mazzetto con gli odori che unirete alla carne con qualche foglia di alloro. Tagliare la salsiccia a pezzettini e unirli alla carne, regolare con il sale. Sfumare con la birra. Lasciare cuocere per un’oretta circa o fino a quando la carne sarà cotta, poi scoprirle e lasciar ridurre il fondo di cottura. Regolate di sale se necessario e servire.

COSTINE E SALSICCE ALLA BIRRA (5)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

PUNTINE ALLA SARDA

LA RUSTISCIADA

CROCCHETTE DI RISO CON SALSICCIA

CONIGLIO ALLA BIRRA

SEPPIOLINE CON AROMI D’ORTO AL FORNO

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Un “Dolcepensiero” domenicale: quando cucino certi piatti, mi riaffiorano bellissimi ricordi famigliari. Il coniglio arrosto era uno dei piatti preferiti della domenica soprattutto quando l’inverno era alle porte perchè squisito se accompagnato da una bella e calda polenta. Oggi la famiglia si è ingrandita notevolmente con mariti, mogli e figli tant’è che quando dobbiamo festeggiare qualche occasione speciale- che non sia natale o pasqua – andiamo al ristorante anche perchè per i miei genitori avanti con l’età, sarebbe troppo faticoso ma quando sanno di cucinare qualcosina di particolare che piace a qualcuno di noi, scatta l’affettuoso invito. Il mio giorno speciale è sempre quando cucinano la carne di coniglio che sia arrosto, in umido con o senza polenta… Ed ecco che con i primi grigiori autunnali, è perfetto un buon piatto di carne con polenta: oggi vi presento il coniglio alla birra, semplice da fare, buono da mangiare.

INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE

1 coniglio intero*

un paio di rametti di rosmarino

un paio di rametti di salvia

qualche foglia di alloro

40 cl di birra chiara**

olio extravergine di oliva q.b.

qualche fiocco di sale marino affumicato “I gusti Vegetali” della ditta Ferri

un pizzico di pepe nero

PREPARAZIONE

In un tagame a sponde basse e capiente, mettere un filo di olio evo e porre i pezzi del coniglio bagnandoli da ambo le parti con l’olio. Regolare con qualche fiocco di sale e un pizzico di pepe, unire gli aromi legati con dello spago da cucina. Porre la padella su fuoco vivo, cuocere i pezzi del coniglio su entrambi i lati, sfumare poi con metà della birra, abbassare la fiamma e far cuocere per un quarto d’ora a coperchio chiuso. Togliere il coperchio, e porre in forno già caldo a 180°C per un tre quarti d’ora, rigirandoli di tanto in tanto. A metà tempo, unire la restante birra, se si asciuga troppo potete unire dell’altra birra oppure dell’acqua tiepida durante la cottura in forno.

*raccomando sempre conigli giovani e di tagliarli in pezzi non troppo grandi, operazione che potete far fare dal macellaio.

**solitamente per questo piatto di carne, uso birra artigianale che rispetto a quella industriale, rimande più profumata ed intensa.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

CONIGLIO ALLA CACCIATORA

CONIGLIO AL ROSMARINO CON MEDAGLIONE DI POLENTA AL BITTO E CASERA

INSALATA DI CONIGLIO, CETRIOLI E CIPOLLINE IN AGRODOLCE

COSCE DI POLLO ALLE OLIVE E BIRRA

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Un “Dolcepensiero”: la fine dell’estate con l’inizio dell’autunno, sono il periodo delle conserve. Quest’anno ho voluto “conservarmi” un po’ di quel formaggio che adoro mangiare durante la calda estate su bruschette o in insalate di riso e pasta fredde ma anche in torte salate, perfette anche per un party invernale fra amici. Ma il formaggio feta può trovare tantissime occasioni per essere utilizzato in cucina. Conservarlo non serve come riserva essendo un formaggio reperibile sempre e ovunque, ma quest’idea di ottenere una feta con una nota di piccante, mi ha stuzzicato parecchio. Ed ecco qui il mio vasetto, che riposerà per un paio di settimane rigirandolo di tanto in tanto, pronto all’uso che ne so’… magari per aromatizzare e completare un pane fatto in casa.

INGREDIENTI PER UN VASETTO

200 grammi di feta

2 peperoncini rossi piccanti

2 foglie di alloro

olio extravergine di oliva q.b.

INGREDIENTI

Sterilizzare il vasetto immergendolo in una pentola piena d’acqua, far salire di bollore e lasciare il vasetto per cinque minuti, poi scolarlo su un canovaccio, farlo raffreddare. Lavare il peperoncino e tagliarlo ad anelli sottili; lavare le foglie di alloro. Ridurre la feta a dadini. Versare un goccio di olio sul fondo, porre i dadini di formaggio e il peperoncino a strati mentre l’alloro fatelo aderire alle pareti del vaso. Versate olio q.b., fino a coprire il tutto picchiettando il vaso per eliminare eventuali bolle d’aria, richiudere e far riposare due settimane prima ell’utilizzo (si conserva per circa 2 mesi). Nei primi due giorni, rigirare il vasetto di tanto in tanto.

Dall’archivio di “Dolcipensieri”:

LIMONI SOTTO SALE E TIMO

CONSERVA DI POMODORI SECCHI SAPORITI

Con questa ricetta partecipo al contest del blog “Olio & Aceto”

dal titolo “Peperoncino & Cannella”

Partecipo al contest de “AboutFood”

contest LE GOLOSE CONSERVE

 

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Un “Dolcepensiero” che non guasta mai: di solito nei mesi caldi, si abbandonano le zuppe e le minestre per dare spazio a piatti più leggeri quali paste fredde e insalate. Devo dire che però quando la giornata è segnata dai primissimi temporali di stagione e la brezzolina che si alza regala brividi ma non sollievo, penso che una buona e calda zuppa, sappia appagare corpo e mente. Oggi il cielo è nero per metà, l’altra di un azzurro ancora ben nitido e nell’aria si sentono i primi tuoni, allora mi sono armata di pentola e piatti di coccio e via di zuppa. Sollievo, un vero caldo sollievo e poi nanna!!! La mia zuppa poi è stata arricchita da un buon olio toscano unico e tutto biologico, regalatomi dai proprietari di Terrapille confezionato a mano con le olive raccolte proprio fuori la nostra camera dove abbiamo soggiornato. Dal profumo intenso che invade l’olfatto, è una vera bontà.

INGREDIENTI

200 gr di farro da agricoltura biologica

1 cipolla bianca di Cannara

1 carota

1 scalogno

1 gambo di sedano

75 gr di pancetta

1 foglia di alloro

1 rametto di salvia

3 litri di brodo con dado vegetale

5 cucchiai di conserva di pomodoro

olio extravergine di oliva

pecorino toscano gratuggiato

qualche tocchetto di pane toscano abrustolito

sale e pepe.

PREPARAZIONE

Tritate nel mixer la cipolla, la carota, il sedano ed lo scalogno. Tagliare a dadini la pancetta. Scaldare un filo di olio in una casseruola di coccio e aggiungere il trito di verdure con la pancetta lasciando soffrigere per qualche minuto a fuoco medio mescolando. Aggiungere il farro risciacquato sotto acqua corrente fredda, mescolare bene il tutto. Unire i cucchiai di passato di pomodoro allungati con un paio di cucchiai di acqua tiepida. Piano piano unire metà del brodo, la foglia di alloro e il rametto di salvia. Cuocere a pentola coperta per circa un ora a fuoco basso, rimestando di tanto in tanto unendo ogni tanto il brodo rimanente. Poi spegnere il fuoco, togliere la foglia di alloro e il rametto di salvia, controllare il grado di cottura. Servire nelle scodelle con un filo di olio extravergine toscano, una bella macinata di pepe, una spolverata di pecorino toscano e qualche pezzetto di pane toscano abrustolito.

… e nell’archivio stuzzicante di “Dolcipensieri” si può anche assaggiare:

… qualche altra zuppa LA ZUPPA CASERECCIA

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BRASATO AL BAROLO

BRASATO BAROLO (13)+

Un “Dolcepensiero” che leggo e guardo: sulla pay-tv al canale 416 tutto è dedicato alla cucina grazie ad ALICE; inoltre da qualche mese sono finalmente riusciuta anche a prenotare la rivista in edicola… che trovavo molto diffile da reperire!!! (almeno qui da me). Nel numero di novembre, c’è una bellisima serie di ricette dedicate alla carne abbinata a ottimi vini di STEFANO FAGIOLI: appena mio marito si è imbattutto in queste pagine, è andato in visibilio perchè 1) adora la carne 2) adora il buon vino, quindi uniti insieme sono l’estasi per lui. Ed ecco che giorni fa si è cimentato in questo brasato al barolo con discreti risultati, buonissimo mangiato anche il giorno dopo leggermente tiepido… Ma ecco la ricetta che è presa direttamente dal giornale e quindi dallo chef  Fagioli… di mio ci sono le foto (che non sono venute proprio belle ed artistiche, ma con un bimbo giocherellone come il mio…)!

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INGREDIENTI PER SEI PERSONE:

1,2 kg. di noce di manzo

1 litro di barolo

100 grammi di lardo

50 grammi di farina

3 carote

2 cipolle

1 costa di sedano

1 spicchio di aglio

2 foglie di alloro

1 rametto di rosmarino

bacche di ginepro

noce moscata

3-4 chiodi di garofano

1 pezzetto di cannella

olio extravergine d’oliva

sale e pepe.

PREPARAZIONE

BRASATO BAROLO (17)+

Incidete la carne con un coltello appuntito e affilato e inserite nelle incisioni il lardo tagliato a listarelle. Disponete la carne in un recipiente che la contenga a misura, profumatela con una grattata abbondante di noce moscata, una manciata di pepe, i chiodi di garofano, la cannella e le bacche di ginepro e pressatela leggermente.

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Bagnate con il barolo (la carne dovrà essere completamente ricoperta), coprite con un foglio di plastica trasparente e lasciatela marinare per due giorni in frigorifero, girandola ogni tanto.

BRASATO BAROLO (1)+

Trascorso il tempo scolatela (tenendo da parte la marinata), passatela nella farina e fatela rosolare a fuoco medio in una pirofila con 4-5 cucchiai di olio extravergine di oliva. Nel frattempo tritate insieme carote, cipolle, sedano e aglio. Quando la carne sarà dorata in modo uniforme, unite la marinatura, il trito misto, l’alloro e gli aghi di rosmarino e proseguite la cottura a fuoco vivace finchè il fondo si sarà ridotto. A questo punto versate l’acqua bollente necessaria a coprirla, incoperchiate, diminuite l’intensità del fuoco al minimo e proseguite la cottura per circa due ore.

BRASATO BAROLO (11)+

Al termine scolate la carne, tagliatela a fette sottili e servitela velata con il suo sugo di cottura passato al passaverdura e filtrato. Personalmente quando gusto piatti come questo brasato, accompagno sempre la pietanza con della caldissima polenta…

di Stefano Fagioli – ALICE rivista mese di novembre 2009

BRASATO BAROLO (8)+

H O M E

B  L  O  G

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Un “dolcepensiero” flash: i canederli sono un primo piatto tipico della cucina altoatesina. Si tratta di grossi gnocchi composti da un impasto formato generalmente da cubetti di pane raffermo, latte e uova, solitamente insaporito con aggiunta di speck oppure formaggio e prezzemolo, talvolta anche cipolla. Dall’impasto di tutti gli ingredienti vengono modellate delle “palle” di circa 4-6 cm di diametro (il formaggio, nella misura di un cubetto, può essere posto nel cuore del canederlo), che sono poi cotte in acqua salata. Possono essere serviti con il brodo di cottura o anche asciutti, con il burro fuso. Si tratta di un piatto che, nella cucina contadina, permetteva il riciclo del cibo avanzato: si dice che la ricetta sia molto antica: una delle prime rappresentazioni artistiche di questo piatto è raffigurata nel ciclo di affreschi romanici che decorano la cappella di Castel d’Appiano.

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CANEDERLI

INGREDIENTI

2 litri di brodo di carne

40 grammi di farina

200 grammi di pane raffermo

100 grammi di speck

30 grammi di burro

150 ml di latte

2 uova

1 cipolla piccola

noce moscata

prezzemolo

pepe

PREPARAZIONE

In una scodella ammorbidire il pane raffermo tagliato a dadini piccoli con il latte, aggiungete le uova sbattute con un pizzico di pepe e di sale. Mescolate per bene e lasciate riposare per almeno due ore coprendo il tutto e rimescolando di tanto in tanto il pane rovesciando quello sotto con quello sopra in modo che tutto il pane si ammorbidisca. Tagliate finemente lo speck e la cipolla e soffriggete in olio extravergine d’oliva ed il burro.
Lasciate raffreddare il soffritto e incorporatelo all’impasto di pane insieme agli altri ingredienti: il prezzemolo tagliuzzato con la mezzaluna, la noce moscata, e, alla fine, cospargervi sopra la farina.
Mescolate il tutto per bene e coprite per almeno mezz’ora: tutti gli aromi dei vari ingredienti si devono fondere.
Dopo mezz’ora, formate con questo impasto i canederli: palle di circa 8-10 centimetri di grandezza utilizzando le mani inumidite nell’acqua per evitare che si appiccichino.Rotolare i canederli nella farina bianca. Cuocere i canederli in brodo bollente tutti insieme per 15 minuti a fuoco molto basso.
Quando verranno a galla, i vostra canederli saranno pronti.
Passateli in una padella antiaderente con burro fuso e salvia, servite naturalmente ancora ben caldi.

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CINGHIALE BRASATO

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INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

1 kg di polpa di cinghiale

4 carote

2 gambi di sedano

1 cipolla

timo

prezzemolo

alloro

ginepro

olio extrevergine d’oliva

800 ml di vino rosso

sale e pepe.

PREPARAZIONE

Tagliare la carne di cinghiale a cubetti, far marinare lo spezzatino di cinghiale per almeno 12 ore (dalla sera precedente alla mattina) in circa 400 ml di vino o più in modo che la carne deve essere completamente coperta; unire le bacche di ginepro. Alla mattina far brasare in una capiente pentola antiaderente la carne con olio, sale e pepe fino a quando questa a preso un bel colore rosato. Non buttare il vino della marinatura che potrà servire per evitare l’asciugatura della carne.
Affettare carote, sedano e cipolla: aggiungere le verdure, le erbe aromatiche nella pentola con la carne. Regolare di sale e farla rosolare ancora su tutti i lati. Versare il vino rimasto e farlo evaporare, ma non del tutto, su fiamma vivace. Aggiungere dell’acqua bollente (almeno due bicchieri), e se necessario un pò del vino usato per la marinatura; abbassare la fiamma, coprire e procedere con la cottura fino a quando la carne non si intenerisce. Continuare ad aggiungere acqua bollente con del vino durante tutto il tempo di cottura. Prendere tutte le verdure e le erbe e passarle al mixer ottenendo così un bell’impasto che allungherete con un pò di acqua. Rimettere il tutto in padella con la carne, assaggiare e se ritenete che sia cotta, far rapprendere il sughetto appena appena. Servire caldo con della polenta oppure come nel nostro caso, con i canederli.

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