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Posts Tagged ‘bacche di ginepro’

CONIGLIO ALLA BIRRA CON BACCHE DI GINEPRO (11)+

Un “Dolcepensiero”: anche durante i mesi estivi, una capatina nelle baite sulle nostre montagne la facciamo sempre. Ovvio poi fermarsi per pranzo o cena in baita: anche il menù dei ristoranti in montagna diventano leggermente meno corposi sostituendo stufati, bolliti e spezzatini con carni più bianche e magari cotte al forno. Adoro la carne bianca, mangio volentieri sia pollo che coniglio e quest’ultimo durante i mesi caldi, lo prediligo al forno. Un abbinamento per me molto aromatico e semplice da realizzare con la cottura al forno, è quella di annaffiarlo con birra e per conferirgli un buon sapore, qua e la qualche bacca di ginepro. Se poi lo si gusta sotto una pineta ombrosa, un fresco bicchiere di vino bianco ci sta proprio bene. Un piatto di carne buono anche da consumarsi tiepido.

CONIGLIO ALLA BIRRA CON BACCHE DI GINEPRO (7)+

INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE

1 coniglio

un paio di rametti di salvia

qualche foglia di alloro

5-6 bacche di ginepro

33 cl di birra chiara

olio extravergine di oliva q.b.

qualche fiocco di fleur de sel de la Camargue,

un pizzico di pepe nero

PREPARAZIONE

In un tegame a sponde basse e capiente, mettere un filo di olio evo e porre i pezzi del coniglio bagnandoli da ambo le parti con l’olio (il coniglio lo potete far tagliare in tocchi direttamente dal macellaio). Regolare con qualche fiocco di sale e un pizzico di pepe, unire gli aromi legati con dello spago da cucina, le bacche di ginepro da aggiungere schiacciandole leggermente. Porre la padella su fuoco vivo, cuocere i pezzi del coniglio su entrambi i lati, sfumare poi con la birra, abbassare la fiamma e far cuocere per un quarto d’ora. Con il coperchio, porre in forno già caldo a 180°C per un’oretta, rigirandoli di tanto in tanto. A metà tempo, se occorre, aggiungere dell’altra birra o acqua. Regolare di sale e pepe.

CONIGLIO ALLA BIRRA CON BACCHE DI GINEPRO (3)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

CONIGLIO ALLA CACCIATORA

COSTINE E SALSICCE ALLA BIRRA E AROMI FRESCHI

INSALATA DI POLLO CROCCANTE AGLI AROMI CON CAVOLO CAPPUCCIO

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Un “Dolcepensiero”: non c’è come la carne di pollo, adattissima a molte ricette. Io l’adoro anche per questo motivo: con questa insalata ho realizzato un piatto unico per una cena veloce e leggera e poi in questi giorni bisogna star  leggeri visto che si stà avvicinando il carnevale con i suoi tantissimi dolcetti come tradizione vuole. 

 

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE 

800 grammi di petto di pollo 

1 cavolo cappuccio 

140 grammi di fagioli cannellini 

125 grammi di germogli di soia 

maionese q.b. 

olio extravergine d’oliva q.b. 

1 noce di burro

sale 

1 limone 

1 cucchiaino di dado granulare 

maizena q.b. 

PER GLI AROMI 

basilico, timo, salvia, rosmarino, origano, maggiorana, prezzemolo, coriandolo tritati

1 foglia di lauro

1 bacca di ginepro

1 spicchio di aglio rosa

pepe nero

sale.

PREPARAZIONE

Nel mixer tritare finemente l’aglio, la bacca di ginepro e la foglia di lauro. In una ciotola unire un cucchiaino di tutte le spezie tritate sopraindicate insieme a quelle passate nel mixer miscelandole tutte insieme con una presina di sale e una di pepe. Aggiungere la maizena e passarci il pollo tagliato a striscioline ricoprendolo del tutto. Pulire e tagliare il cavolo cappuccio a julienne, unire i fagioli e i germogli di soia e condire con quanto basta di maionese, un filo leggero di olio e un paio di gocce di limone. Cucinare il pollo con un filo di olio e una noce di burro: dopo circa cinque minuti, allungare leggermente la carne con acqua calda e un cucchiaino di dado granulare; terminare la cottura, impiattarlo poi sul letto di insalata precedentemente condita.

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Un “Dolcepensiero”… a volte basta un pò di semplicità: adoro l’olio anche semplicemente sul del buon pane grigliato; adoro in particolar modo quello toscano, del ligure adoro la consistenza nel profumo che rilasciano le olive, di quello pugliese gradisco la consistenza densa che si sente al palato e di quello sardo la persistenza di sapori come il mirto. Una piccola delusione è stato quello comasco, che dopo la rivelazione che le olive usate non erano della mia zona bensì abruzzessi, mi è sorto in effetti il dubbio di dove siano così tanti uliveti per produrre olio a livello nazionale. Questo che sono andata ad aromatizzare con i miei aromi dell’orto, è un olio leggero toscano:

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INGREDIENTI

olio extravergine toscano

timo

pepe nero in grani

pepe bianco sia in grani che in polvere

pepe verde in grani

pepe rosa in grani

salvia

rosmarino

bacche di ginepro

maggiorana.

PREPARAZIONE

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In una bottiglia, bel lavata ed asciugata, inserire un rametto di timo, una foglia di salvia, un rametto di rosmarino e uno di maggiorana. Unirvi l’olio con i pepi in grani e i pepi in polvere (un pizzico abbondante). Schiacciare qualche bacca di ginepro che andrete d unire all’olio con qualcuna invece integra. Lasciate riposare il vostro olio per qualche giorno avendo cura di tanto in tanto di agitarlo in modo che non si addensi tutto sul fondo. Si può utilizzarlo per delle bruchette, per condire delle paste, ottimo con i pomodori da insalata…

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CODE DI GAMBERI

Un “Dolcepensiero” al profumo di mare: mancano pochi giorni alle meritate vacanze estive, tre settimane belle piene di relax, buona cucina da passare con i miei gioielli… ma anche qui, in quel di Lipomo, si può iniziare ad assaporare quel profumo di mare che sento appena tocco la terra sarda; un mix di odori di mare uniti al profumo di mirto e rosmarino che crescono copiosi ai margini dei sentieri che portano al mare… Ed ecco questo piattino prelibato cucinato in un baleno, proprio mentre sto’ per preparare le valigie e avendo ormai il frigo quasi vuoto, sono corsa dal mio pescivendolo di fiducia, per acquistare pesce fresco ideale per questo piatto dai sapori e dai colori estivissimi… da provare anche se si rimane in città.

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INGREDIENTI PER DUE PERSONE*

250 grammi di code di gambero freschissime

1/2 pompelmo rosa

qualche bacca di ginepro

1/4 di cipolla bianca

50 ml di gin

olio extravergine d’oliva

prezzemolo fresco

sale e pepe.

PREPARAZIONE

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Sgusciare le code di gambero, tagliare al vivo gli spicchi di pompelmo, conservando il succo che esce dal frutto quando lo affetti e lo pulisci. Tagliare la cipolla finemente. Versare l’olio in una padella, unire lo scalogno e le bacche di ginepro schiacciate, far scaldare e insaporire bene il condimento. Quando il trito sarà dorato, aggiungere anche i gamberi; farli saltare per un cinque minuti abbondanti dopodichè irrorarli con il gin, lasciar evaporare l’alcol e dopo un cinque minuti, abbassare la fiamma e aggiungere il succo del pompelmo conservato e gli spicchi – lasciandone da parte qualcuno per la finitura del piatto. Rigirarli con cura e dopo qualche minuto regolare di sale e pepe, servire nei piatti con qualche spicchio e il prezzemolo fresco.

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Ecco una pietanza dove si è vista la bravura di mio suocero: questa è un’altra variante per cucinare il cinghiale rendendolo molto leggero al palato avendo tolto gran parte di sapore selvatico alla carne. Il trucco è solo nella rosolatura… ma ecco che vi propongo ingredienti e preparazione di questo cinghiale tra tutti il mio preferito.

cinghiale-in-umido-con-pancetta

INGREDIENTI

5 chili di cinghiale

300 grammi di pancetta tritata

800 grammi di cipolle tritate

8 spicchi di aglio con rosmarino tritato

burro

sedano

carote

sale e pepe

timo macinato

bacche di ginepro schiacciato

vino bianco

vino rosso

conserva di pomodoro

PREPARAZIONE

Per la marinatura: prendere il sedano le carote le cipolle tagliarle grossolanamente, prendere la carne e tagliarla a pezzi, riempire una casseruola abbastanza grande da poterne contenere il tutto e riempire di vino bianco fino a coprirla tutta, lasciarla marinare per una notte.

Per la rosolatura: scolare la carne dalla marinatura, mettere la carne poco alla volta in una padella antiaderente (al limite in 2 o 3 volte) senza burro in modo che rosoli bene, durante la rosolatura tenere la fiamma alta, insaporire con la pancetta tritata, sale, pepe, ginepro, timo macinato (le quantità a seconda dei gusti) e continuare a rosolare. Prima di togliere il tutto aggiungere il rosmarino tritato e l’aglio tritato e lasciare rosolare per altri 5 minuti a fuoco alto.

Per la cottura: preparare in una pentola ampia le cipolle tritate con burro e olio e lasciare rosolare controllando che non brucino, aggiungere la carne insaporita in precedenza con tutto il suo composto, tenerla girata, poi dopo 10 minuti aggiungere un po’ di conserva e nel caso che la carne risulti troppo asciutta aggiungere del brodo di dado e continuare a cuocere. Dopo 5 minuti aggiungere mezzo litro di vino bianco e mezzo litro di vino nero e continuare la cottura. A dieci minuti dal fine cottura, prendere mezzo litro di sugo del cinghiale e passarlo con il minipilmer aggiungendo poco alla volta della farina bianca fin quando risulti bella cremosa e rimetterlo nella pentola girando il tutto. I tempi di cottura totale variano dalle 2 alle 2 ore e mezza a seconda del tipo di carne.

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E se vedete l’espressione di mio figlio mentre mangia questo piattino, potete ben capire quanto è buono!!! se poi è imboccato dal nonno Andrea cuoco per eccellenza dei nostri cinghiali.

cinghiale-in-umido-con-pancetta-2

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Un “dolcepensiero” flash: i canederli sono un primo piatto tipico della cucina altoatesina. Si tratta di grossi gnocchi composti da un impasto formato generalmente da cubetti di pane raffermo, latte e uova, solitamente insaporito con aggiunta di speck oppure formaggio e prezzemolo, talvolta anche cipolla. Dall’impasto di tutti gli ingredienti vengono modellate delle “palle” di circa 4-6 cm di diametro (il formaggio, nella misura di un cubetto, può essere posto nel cuore del canederlo), che sono poi cotte in acqua salata. Possono essere serviti con il brodo di cottura o anche asciutti, con il burro fuso. Si tratta di un piatto che, nella cucina contadina, permetteva il riciclo del cibo avanzato: si dice che la ricetta sia molto antica: una delle prime rappresentazioni artistiche di questo piatto è raffigurata nel ciclo di affreschi romanici che decorano la cappella di Castel d’Appiano.

canederli

CANEDERLI

INGREDIENTI

2 litri di brodo di carne

40 grammi di farina

200 grammi di pane raffermo

100 grammi di speck

30 grammi di burro

150 ml di latte

2 uova

1 cipolla piccola

noce moscata

prezzemolo

pepe

PREPARAZIONE

In una scodella ammorbidire il pane raffermo tagliato a dadini piccoli con il latte, aggiungete le uova sbattute con un pizzico di pepe e di sale. Mescolate per bene e lasciate riposare per almeno due ore coprendo il tutto e rimescolando di tanto in tanto il pane rovesciando quello sotto con quello sopra in modo che tutto il pane si ammorbidisca. Tagliate finemente lo speck e la cipolla e soffriggete in olio extravergine d’oliva ed il burro.
Lasciate raffreddare il soffritto e incorporatelo all’impasto di pane insieme agli altri ingredienti: il prezzemolo tagliuzzato con la mezzaluna, la noce moscata, e, alla fine, cospargervi sopra la farina.
Mescolate il tutto per bene e coprite per almeno mezz’ora: tutti gli aromi dei vari ingredienti si devono fondere.
Dopo mezz’ora, formate con questo impasto i canederli: palle di circa 8-10 centimetri di grandezza utilizzando le mani inumidite nell’acqua per evitare che si appiccichino.Rotolare i canederli nella farina bianca. Cuocere i canederli in brodo bollente tutti insieme per 15 minuti a fuoco molto basso.
Quando verranno a galla, i vostra canederli saranno pronti.
Passateli in una padella antiaderente con burro fuso e salvia, servite naturalmente ancora ben caldi.

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CINGHIALE BRASATO

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INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

1 kg di polpa di cinghiale

4 carote

2 gambi di sedano

1 cipolla

timo

prezzemolo

alloro

ginepro

olio extrevergine d’oliva

800 ml di vino rosso

sale e pepe.

PREPARAZIONE

Tagliare la carne di cinghiale a cubetti, far marinare lo spezzatino di cinghiale per almeno 12 ore (dalla sera precedente alla mattina) in circa 400 ml di vino o più in modo che la carne deve essere completamente coperta; unire le bacche di ginepro. Alla mattina far brasare in una capiente pentola antiaderente la carne con olio, sale e pepe fino a quando questa a preso un bel colore rosato. Non buttare il vino della marinatura che potrà servire per evitare l’asciugatura della carne.
Affettare carote, sedano e cipolla: aggiungere le verdure, le erbe aromatiche nella pentola con la carne. Regolare di sale e farla rosolare ancora su tutti i lati. Versare il vino rimasto e farlo evaporare, ma non del tutto, su fiamma vivace. Aggiungere dell’acqua bollente (almeno due bicchieri), e se necessario un pò del vino usato per la marinatura; abbassare la fiamma, coprire e procedere con la cottura fino a quando la carne non si intenerisce. Continuare ad aggiungere acqua bollente con del vino durante tutto il tempo di cottura. Prendere tutte le verdure e le erbe e passarle al mixer ottenendo così un bell’impasto che allungherete con un pò di acqua. Rimettere il tutto in padella con la carne, assaggiare e se ritenete che sia cotta, far rapprendere il sughetto appena appena. Servire caldo con della polenta oppure come nel nostro caso, con i canederli.

cinghiale-2

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