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Posts Tagged ‘GIAPPONE’

Un “Dolcepensiero” nipponico: questa insalata è molto semplice, molti – me compresa fino a poco tempo fa – non sanno nemmeno sia giapponese ma quando vado spesse volte nei ristoranti giapponesi la trovo nel menù e una sera ho chiesto come fosse, quali ingredienti ci fossero dento e la sua preparazione, che si è rivelata molto semplice. Ieri avevo dei bellissimi spinaci freschi e sfogliando i vari libri di cucina etnica, mi sono imbattuta varie volte in questo contorno molto simile a come li mangio io, se non fosse per la salsa di soia.

INGREDIENTI

500 grammi di spinaci

semi di sesamo a piacere

1 cucchiaio di salsa di soia

2 cucchiaini di zucchero

1 cucchiaino di sale

sale grosso

PREPARAZIONE

Lavare e pulire bene gli spinaci, più volte per eliminare la terra. Portare a bollore acqua in abbondanza, appena ne sale il bollore unire una presa di sale grosso. Tuffare gli spinaci nell’acqua per circa cinque minuti, scolarli, bagnarli con acqua fredda e schiacciandoli nelle mani, privateli dell’acqua di cottura in eccesso. Con l’aiuto di un coltello spezzettate gli spinaci. In una capiente ciotola, miscelare lo zucchero con la salsa di soia; unire gli spinaci e rigirarli più volte nel condimento. Impiattare la verdura spolverando con i semi di sesamo e servire.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

INSALATA PICCANTINA DI BROCCOLO VERDE

LASAGNE IN COCOTTE CON TALEGGIO E SPINACI

FRITTATINA AGLI SPINACI E PINOLI

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Un angolo cosmopolitano di Giappone in Como: ristorante, sabato sera, cucina giapponese, pieno anzi pienissimo… Il ristorante TOKYO – Como viale Lecco, ormai ha preso piede. Il ristorante è composto da due piani a più salette, tutte deliziose: all’entrata una piccola divisa da un saparè, poi si passa in un’altra divisa semplicemente da una parete con canne grosse di bambu’ prima di arrivare a quella principale dove si possono ammirare gli chef nella preparazione del sushi & co. Al piano inferiore un’altra saletta intima chiusa con porte a soffietto tipiche della cultura giapponese per poi passare all’ultima saletta lunga dove ci sono alla parete cinque tavoli a livello del pavimento con il buco per mettere le gambe, il tutto arredato in perfetto stile minimale ma giapponese. Di sabato sera si rischia però di avere le portate ordinate non nell’ordine richiesto, mentre in settimana (sono stata di giovedi) il ristorante era pieno ma senza caos e code per sedersi. Comunque abbiamo iniziato con dell’ottimo te’ verde  e del te’ al gelsomino. Parliamo delle pietanze che abbiamo gustato: devo dire che la cucina è molto buona. Come da loro tradizione, in un angolo della sala principale, i cuochi preparano il sushi in contemporanea alla nostra permanenza (qui trovate la mia “versione casalinga”). Come entrèe, portano una sorta di involtini fritti in tempura.

Beh, l’inizio promette bene, se non fosse che loro sono “proprio giapponesi” e diventa un po’ un problema chiedere e avere spiegazioni sui tantissimi piatti che il ristorante offre… decidiamo così di stare sul tradizionale partendo con un mix di sushi e sashimi… la famosissima BARCA.

La barca è così composta: NIGHINI SUSHI, pallina di riso con due pessi di pesce fresco sopra; SASHIMI, fettine di pesce crudo solitamente salmone, tonno, polipo e gamberi sfilettati; SUSHI, pallina di riso e pesce crudo e alghe. Ottimo accompagnamento la salsa di soia, wasabi oppure alghe.

Come primo piatto, abbiamo scelto gli spaghetti saltati con verdure e gamberi serviti con “magia”: sopra la portata, c’era una sorta di insalatina che non sono riuscita a capira che tipo fosse (e data la tanta gente, non ho osato chiedere, troppo presi nel servire) che, a contato con la pasta calda, si muoveva come se danzasse… si avete capito bene. Il sapore era agrodolce, buono, ne dolce ne salato, proprio al punto giusto, mangiato in un baleno, da assaggiare credetemi e da rimangiare… magari anche a casa, perchè il ristorante fa servizio da asporto su tutte le loro tantissime portate. Questo primo lo mangiato sia quel giovedi sera e replicato anche domenica scorsa. Merita!!! Il nome del piatto è YAKI UDON.

Questa volta non ho saputo resistere al secondo e poi eravamo tutte affamate e spizzicavamo in tutti i piatti che abbiamo ordinato: insomma una sorta di assaggio per tutto. Quindi vai con il secondo dove abbiamo puntato su degli spiedini di gamberi con salsa di soia e i SAMURAI STICK ossia involtini di pesce serviti con una salsina veramente deliziosa!!!

Eravamo sazie, devo dire che le porzioni sono più che giuste… ci siamo limitate a gustare ciò che già conoscevamo ma devo dire che rispetto ad altri ristoranti giapponesi, il Tokio l’ho trovato un po’ meno occidentalizzato, il che non guasta!!! Per finire in bellezza non ci siamo fatte mancare il dolce: un tris di semifreddi con gelatine alla frutta e delle palline fritte con semi si sesamo e con all’interno una cremina dal gusto particolare e di colore nero. Non ho chiesto di cosa fosse fatta per il semplice motivo che il ristorante era stra-pieno!!! come già accennato. E non poteva mancare il gelato al te Matcha, che a presto spero di proporre anche a casa, appena riuscirò a reperire la materia prima.

Io ci ritornero’ sicuramente per la terza volta: abbiamo speso circa 30 euro a persona. Se amate la tranquillità vi consiglio un giorno in settimana; se invece questa particolarità non vi turba, andateci quando volete ne vale la pena, oppure perchè no anche un take away…

(le foto logate con un cuoricino, sono della serata passata con Cristina di giovedi, mentre le altre sono della serata di sabato con Barbara, Laura, Federica, Nicoletta e poi IO…)

INDIRIZZI RISTORANTI GIAPPONESI

*MOMIGI via Perlasca – Como

*TOKYO Viale Lecco – Como

*SAKURA – Meda

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RICETTA VISIBILE ANCHE SUL BLOG DI ALICE: SAPORI DAL MONDO

Metti una sera, metti una voglia di internazionalità, una voglia di fare qualcosa di nuovo ma che poi così nuovo non è, metti tre ragazze, la mia amica carissima Cristina e la mia altrettanto carinissima cognata Fede, e una cucina: il risultato è voglia di sperimentare e poi di assaggiare l’esperimento…ovviamente. Oggi abbiamo cucinato alla “Giapponese”: il mitico e ormai diffusissimo SUSHI e un primo piatto sempre ispirato all’originalità giapponese ma aggiustato da “dolcipensieri”. L’ho chiamato esperimento per il semplice fatto che è la prima volta che faccio il sushi, che invece ho mangiato in bellissimi e scenografici ristoranti giapponesi, come per l’ultimo a Meda: SAKURA.

Lo stile giapponese, che mi piace moltissimo, è inconfondibile. I servizi da tavola hanno forme geometriche semplici e pulite, che si adattano perfettamante al tipo di cibo che devono contenere. Piattini squadrati leggermente concavi e ciotole basse di diverse dimensioni, in porcellana molto sottile, sono il supporto ideale per cibi tradizionali giapponesi come il sushi, il riso o la salsa di soia. Immancabili le bacchette (hashi). Il sushi è ideale servirlo su un vassoio, con accanto delle ciotoline per la salsa di soia al centro della tavola.

Il menu della serata è stato di sole due portate ma direi più che abbondanti e molto squisite… per essere la prima volta “per noi e il sushi”: ormai il sushi è uno dei cibi più apprezzati. Questo piatto è costituito da bocconcini di riso aromatizzato all’aceto su cui viene adagiato del pesce crudo. Sull’origine del sushi si sono varie ipotesi: c’è chi ritiene che nasca intorno al XV secolo come metodo per la conservazione del pesce; alcuni invece lo fanno risalire al 1820 abbinando al sushi, il nome di uno chef, tale Hanaya Yohei, che utilizzò per primo il pesce fresco abbinato al riso direttamente su una bancarella, da qui anche la preparazione del sushi fatta in diretta davanti ai comensali (SUSHI BAR). Da qui le variazioni che con il tempo hanno migliorato questo piatto semplice e prelibato: determinante è stata l’aggiunta dell’aceto. La coltura nipponica considera la cucina un’arte al pari della calligrafia, della pittura o della musica, e per questo i piatti vengono presentati in modo da sodisfare prima la vista e poi il palato. Se per noi sushi è sinonimo di pesce crudo, in Giappone s’intende una svariata gamma di piatti preparati partendo da un unico ingrediente: il riso sushi.

Menù della serata:

per 4 persone

JAPANESE RICE “Secondo DolciPensieri”: coppetta di riso gamberetti e omelette

SUSHI: sushi nigiri,hosomaki, uramaki

Preparazione e ingredienti per il RISO SUSHI: (utilizzato per il JAPANESE RICE e per il SUSHI).

540 grammi di riso (confezionato in atmosfera controllata)

675 ml di acqua fredda

2 cucchiai di aceto di riso o bianco

2 cucchiai di zucchero.

COTTURA DEL RISO: versare in una casseruola dal diametro di circa 26 cm l’acqua e poi il riso.Coprire la pentola e cuocere a fuoco medio fino a che l’acqua non inizia a bollire. Quando bolle abbassa la fiamma e proseguire la cottura per 15 minuti fino a completo assorbimento dell’acqua. Mantenere sempre la pentola coperta durante la cottura del riso (se il riso non risulta ancora cotto ma è asciutto, aggiungere un pò di acqua l’importante che sia calda). A fine cottura aggiungere, prima di toglierlo dal fuoco, l’aceto e lo zucchero e mescolare delicatamente. Porre il riso sushi in una ciotola per farlo rafreddare.

Preparazione e ingredienti per il SUSHI: (sushi nigiri, hosomaki e uramaki).

360 grammi di riso sushi

1 avocado

3 tranci di pesce rigorosamente fresco di: salmone (SAKE), tonno rosso (TORO) e spada

3 fogli di alga Nori

stuoietta di bamboo

semi di sesamo

salsa di soia.

Mentre raffredda il riso, preparare l’avocado a fette.

Prepare il pesce sfilettandolo dalla pelle, tagliarlo a bastoncini mentre solo per il sushi nigiri, tagliarlo a fettine sottilissime.

Distendere un foglio di alga Nori sulla stuoietta di bamboo. Inumidire le mani e ricoprire l’alga con il riso freddo. Far attenzione a lasciare libero circa 1/2 cm di alga su ciascuno lato lungo (attenzione al senso delle alghe, alcune sono già forate per il taglio finale). Disporre l’avocado e il pesce tagliato a bastoncini.

Abbiamo iniziato con HOSOMAKI:

HOSOMAKI

Bagnare il bordo dell’alga che avete lasciato libero e arrotolare la tovaglietta di bamboo fino a richiuderla.

HOSOMAKI

Togliere la stuoietta e, con un coltello molto affilato, tagliare in sei pezzi il rotolo così ottenuto.

HOSOMAKI

CONTINUIAMO CON URAMAKI:

Distendere un foglio di alga Nori sulla stuoietta di bamboo. Inumidire le mani e ricoprire l’alga con il riso freddo. Far attenzione a lasciare libero circa 1/2 cm di alga su ciascuno lato lungo (attenzione al senso delle alghe, alcune sono già forate per il taglio finale). Spolverare con il sesamo leggermente tostato in una padella su fuoco vivace. Rigirare l’alga im modo che il riso sia a contatto con la stuoietta. Disporre l’avocado e il pesce tagliato a bastoncini.

URAMAKI

Bagnare il bordo dell’alga che avete lasciato libero e arrotolare la tovaglietta di bamboo fino a richiuderla.

URAMAKI

Togliere la stuoietta e, con un coltello molto affilato, tagliare in sei pezzi il rotolo così ottenuto.

URAMAKI

URAMAKI

Ora passiamo al SUSHI NIGIRI:

con il riso sushi, fare un blocchetto e avvolgere sopra una fettina sottilissima di pesce.

…E per finire abbiamo fatto il JAPANESE RICE “Secondo DolciPensieri”: una coppetta di riso con gamberetti e omelette alla salsa di soia.

Preparazione e ingredienti per il JAPANESE RICE:

180 grammi di riso sushi

1 uovo

2 cucchiaini di salsa di soia

125 grammi di gamberetti

2 cucchiaini di pinoli.

Sbattere l’uovo in una ciotola con la salsa di soia e fare una frittatina sottile, lasciarla raffreddare su un tovagliolo di carta assorbente per perdere l’olio.

In una pentola antiaderente, scaldare un goccio di olio e passare i gamberetti precedentemente lessati in acqua calda salata, e i pinoli; far brasare per 5 minuti. Tagliare l’omelette a strisce sottili.

Unire l’omelette ai gamberi e ai pinoli, aggiungere il riso, far saltare il tutto, per chi ama in particolare la salsa di soia, aggiungere ancora qualche goccia. Servire ben caldo in piccole coppette.

INDIRIZZI RISTORANTI GIAPPONESI DA PROVARE:

*NOMIGI Via Perlasca – Como

*TOKYO Viale Lecco – Como

*SAKURA – Meda

GIRIinGIRO

B  L  O  G

H  O  M  E

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