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Posts Tagged ‘grano saraceno’

Un “Dolcepensiero” tradizionale: in questi giorni di festa mi ritrovo più rilassata, più tranquilla; l’asilo è chiuso fino al 10 gennaio, sul lavoro ho deciso di darci un bel taglio se proprio non ho delle urgenze perchè mi voglio riposare e magari cucinare… ma con C maiuscola, ce la farò??? o il relax giocherà brutti scherzi??? Vi posso dire che per quest’anno  niente di impegnativo per i miei pranzi di natale: un menù del tutto tradizionale e semplice all’insegna delle buone cose ma se avete voglia di qualcosa di diverso, beh allora potete sbirciare QUI dove vi ho proposto un giro per il mondo. Ho proposto questa pagnotta, una tra le più tradizionali, avendo nell’impasto farina di grano saraceno: l’ho fatta per gustare al meglio i vari patè, salsine e pesci affumicati al taglio presenti sulla mia tavola oppure anche solo spalmato di marmellata per la colazione di Natale. Il mio menù di natale comprendeva antipasti vari che giravano intorno a salumi di ogni genere, sott’aceti e insalate condite con salse diverse, carpacci di pesce affumicato, gamberetti e gamberi al naturale, conserve di verdure fra cui questa QUI. La prima poratata erano delle crespelle con funghi porcini e prosciutto di Praga (seguirà post) e come seconda portata l’agnello al forno con verdurine cotte al vapore e poi scottate con del burro leggermente salato. Abbiamo terminato con dolci e frutta e poi… pennichella sul divano!!!

Tornando alla ricetta di questo post,  ho panificato interamente con la macchina del pane seguendo istruzioni e ricette dal libro “IL BUON PANE CON LA MACCHINA DEL PANE” di Cathy Ytak.

INGREDIENTI per una pagnotta di 750 grammi

300 ml di acqua

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

1 cucchiaino di succo di limone

375 grammi di farina bianca tipo “0”

75 grammi di farina di grano saraceno

2.5 cucchiaini di lievito naturale disidratato

1.5 cucchiaini di sale

1 cucchiaino di zucchero.

La mia macchina per il pane è una KENWOOD BM250 -programma nr. 1 per pane base

Inserire tutti gli ingredienti seguendo l’elenco riportato sopra. La regola unica da seguire con attenzione e da rispettare, consiste nel non mettere mai in contatto il lievito con il sale. Basta sistemare zucchero, sale e lievito ciascuno in un angolo della vaschetta. Per questo tipo di pane vi è un accorgimento da seguire: la farina di grano saraceno assorbe molta acqua. Verificare bene la consistenza della pasta: dopo dieci minuti di lavorazione, quando non si è ancora in fase di lievitazione, dovreste avere in impasto già ben formato. Essendo appunto farina di grano saraceno, l’impasto si presenterà molle e attaccato ancora alle pareti della vaschetta, aggiungere circa un 10 grammi di farina tipo “0” e attendere un po’ prima di aggiungerne ancora, se necessario.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

PICCOLI PANINI AI SEMI DI PAPAVERO

MUFFIN RUSTICO ALLE MANDORLE

PANE ALL’UVETTA DELLA SIGNORA BOYLEN

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orecchiette spinaci e pomodorini (6)+

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

320 grammi di orecchiette

400 grammi di spinaci

qualche pomodorino a grappolo

200 grammi di ricotta

pepe nero

olio extravergine d’oliva

aglio

grana a pezzetti.

PREPARAZIONE

orecchiette spinaci e pomodorini (10)+

Sbollentare gli spinaci in acqua bollente salata, nel frattempo tagliare a dadini i pomodori a grappolo. Farli marinare in una ciotola con olio e aglio aggiustando con poco sale. Scolare con l’aiuto di una schiumarola gli spinaci che passerete in un padella antiaderente con un filo di olio. Aggiustare con pepe nero. Nell’acqua dove avete bollito gli spinaci, far lessare le orecchiette per tutto il tempo necessario. Aggiungere la ricotta agli spinaci, abbassare al minimo la fiamma e se troppo asciutti, aggiungere dell’acqua di cottura. Spezzettare in pezzetti grossolani il grana, scolare le orecchiette, condirle con gli spinaci e ricotta, impiattare distribuendo il pomodoro e i pezzetti di grana sopra alle orecchiette e servire.

 orecchiette spinaci e pomodorini (18)+

A tutta “orecchiette”: ORECCHIETTE “LE BELLE TIPE”

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Ho trovato questi raviolini di pasta fresca con farina di grano saraceno ideali da fare come i pizzoccheri ma usando il formaggio di latteria che ho acquistato a Ballabio, e devo dire che il risultato è stato veramente buono.

 

Ingredienti (dosi per 4 persone)

500 g di raviolini al bitto
200 g di burro
250 g di formaggio latteria stagionato

200 g di spinacini
uno spicchio di aglio, pepe

Preparazione

Cuocere gli spinacini in acqua salata per dieci minuti, unire i raviolini.

Dopo circa 5-8 minuti, friggere il burro con l’aglio lasciandolo colorire per bene, raccogliere i raviolini e gli spinacini con la schiumarola e versarne una parte nella teglia con burro e aglio, cospargere con il formaggio latteria a cubetti piccolissimi, far saltare per bene in modo che il formaggio sciolga bene; ripetere l’operazione fino ad esaurimento dei ravioli. Servirli bollenti con una spruzzata di pepe.

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E’ stata una domenica bellissima: abbiamo aperto le persiane e con nostra sorpresa, ben gradita, ci siamo trovati un clima tiepido, un cielo azzurro senza nuvole e un’improvvisa voglia di una gita fuori porta. Quindi senza una metà precisa, ci siamo avviati verso Lecco, abbiamo girato un pò in centro e sul lungo lago ammirando le tante moto che c’erano sulla passeggiata: mio marito da appassionato e proprietario di una Harley, ha gradito molto questa pausa caffè…Comunque Lecco è sempre bella, diversissima da Como, ma affascinante anche solo per la maestosità delle sue montagne che si affacciano sul lago in tutta la loro maestosità granitica. Famosa per il romanzo italiano d’eccelenza, I PROMESSI SPOSI, Lecco presenta ancora impronte che evocano questo romanzo: dai nomi dei paesi citati dal Manzoni (Pescarenico), al tour manzoniano che permette di visitare i luoghi del romanzo appunto.

…”Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien quasi a un tratto, tra un promontorio a destra e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni…”

Lecco, come tutta la Brianza, ha la particolarità di essere cittadina ma a due passi arrivi ad incontaminati pascoli verdi, boschi profumati e fattorie ancora del tutto a conduzione familiare con mucche, buoi, pecore e asini. Ed eccocci arrivati un posto meraviglioso senza girare tanto, un luogo che sembra quasi uscito dal cartone animato Heidi. Da Lecco siamo saliti verso i vari Piani fino a raggiungere la località di Ballabio per gustare un buon pranzo e acquistare i vari prodotti biologici della zona.

Ci siamo fermati presso un ristorante (HOSTERIA LA BRASCA-BALLABIO LC) dove abbiamo gustato un menù tipico lombardo:

HOSTARIA LA BRASCA Ballabio LC
HOSTARIA LA BRASCA Ballabio LC

Pizzoccheri della Valtellina

Risottino mantecato al taleggio della Val Biandino (notizie)

Arista di maiale con polenta

Pizzoccheri della Valtellina (secondo l’accademia di Teglio)

Il grano saraceno fino a venti anni fa, riempiva i prati con la sua fioritura caratteristica sottolineando la fine dell’estate… ma il grano saraceno a origine ben più lontane: la sua origine è lontana, fino alle estreme regioni siberiane meridionali, passando durante il medioevo, in Europa e in Turchia da dove nasce il nome. La coltivazione non è cambiata con gli anni, infatti i semi si gettano nella terra ancora a mano, non richiede cure perchè faranno tutto il sole, la terra e la pioggia. La raccolta, a fine settembre, avviene ancora a mano formando mazzi di saraceno come fossero fiori e lasciati asciugare all’aria aperta. La battitura avviene a mano sopra i PELORSC: teli di lino o canapa per ottenere i semi che vengono poi setacciati e passati nel MULINEL per ottenere i chicchi neri. Questi vengono poi fatti essiccare e macinati al momento del loro utilizzo. Privo di glutine fin dall’origine, il grano saraceno viene usato molto spesso in cucina soprattutto in quella valtellinese.

Ingredienti (dosi per 4 persone)

400 g di farina di grano saraceno
100 g di farina bianca
200 g di burro
250 g di formaggio Valtellina Casera dop
150 g di bitto
200 g di verze
250 g di patate
uno spicchio di aglio, pepe
Preparazione:
Mescolare le due farine, impastarle con acqua e lavorare per circa 5 minuti. Con il mattarello tirare la sfoglia fino ad uno spessore di 2-3 millimetri dalla quale si ricavano delle fasce di 7-8 centimetri. Sovrapporre le fasce e tagliarle nel senso della larghezza, ottenendo delle tagliatelle larghe circa 5 millimetri.     

pizzoccheri

Cuocere le verdure in acqua salata, le verze a piccoli pezzi e le patate a tocchetti, unire i pizzoccheri dopo 5 minuti (le patate sono sempre presenti, mentre le verze possono essere sostituite, a secondo delle stagioni, con coste o fagiolini). Dopo una decina di minuti, friggere il burro con l’aglio lasciandolo colorire per bene, raccogliere i pizzocheri con la schiumarola e versarne una parte nella teglia con burro e aglio, cospargere con una parte di Bitto e Valtellina Casera dop a cubetti piccolissimi, far saltare per bene in modo che il formaggio sciolga bene; ripetere l’operazione fino ad esaurimento della pasta. Servire i pizzoccheri bollenti con una spruzzata di pepe.


Risottino mantecato al taleggio della Val Biandino

Ingredienti (dosi per 4 persone)

320 grammi di riso carnaroli
 
100 grammi di burro
 
200 grammi di taleggio Val Biandino
  
1 cipolla
  
brodo vegetale con: 1 dado, 1 carota, 1 zucchina, 1/2 cipolla, 1 gambo di sedano
  
olio extravergine d’oliva
  
1 bicchiere di vino bianco
 
pepe.

Preparazione:

 Preparare il brodo con acqua, la verdura sopraindicata con un dado; mettere in una casseruola la cipolla tritata finemente con la metà del burro. Versare il riso, lasciarlo trasparire, sfumare con il vino bianco e portare a cottura aggiungendo gradualmente il brodo bollente. Nel frattempo tagliare a dadini piccolissimi il taleggio. Quando il risotto è cotto unire il burro rimasto, il taleggio, amalgamare il tutto mescolando energicamente. Servire dopo un paio di minuti con una leggera caduta di olioextravergine d’oliva e un pò di pepe.
Questo taleggio viene fatto in due versioni, a pasta cruda e a pasta cotta. “Stracchino crudo”, a pasta dura è lievemente granuloso. Il Taleggio “cotto” è lo “Stracchino grasso”.  Ottimi entrambi adatti per mantecare i risotti, che rimangono cremosi e saporiti.

Arista di maiale con polenta

Ingredienti (dosi per 4 persone)

800 grammi di arista

sale grosso

2 spicchi di aglio

33 cl. di birra

olio extravergine d’oliva

burro.

Preparazione:

salate la carne con pochissimo sale grosso su entrame le parti; fate rosolare la carne con un pò di olio, burro e gli spicchi di aglio. Aggiungete, quindi, la birra e lasciate cuocere il tutto lentamente, a fuoco basso, per due ore. Se si dovesse asciugare, bagnare delicatamente con birra allungata con acqua. A dieci minuti dal termine della cottura, verificare il grado di morbidezza della carne; se ritenete che sia cotta, servitela sui piatti accompagnata da una polenta con il sughetto ottenuto con la birra. 

Dopo pranzo abbiamo fatto un giro nei negozi tipici dove abbiamo acquistato i formaggi, buonissimi, della valle, inoltre abbiamo girovagato nei negozi di artigianato locali dove con abili mani, gli intagliatori creano sculture con il legno.

Formaggio tipici della Valsassina

Formaggio tipici della Valsassina

Artigianato tipico della Valsassina

Negozio tipico della Valsassina

Negozio tipico della Valsassina

Salumi tipici della Valsassina
Salumi tipici della Valsassina

Prima di andare a casa, ci siamo fermati in una fattoria agriturismo per acquistare i formaggi freschi e gli yogurt: AGRITURISMO PRATO DELLA CHIESA BALLABIO LECCO.

Abbiamo acquistato i pizzoccheri e i gnocchetti di grano saraceno, il burro caseario, il taleggio, il caprino fresco, lo yogurt e formaggi latteria…tutti veramente ottimi.

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