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Posts Tagged ‘maccheroni’

Un “Dolcepensiero” regionale: la pasta alla Norcina è uno dei primi piatti tradizionale della regione Umbria, nello specifico della città di Norcia in provincia di Perugia. Viene condita con panna e salsiccia: come tutte o quasi le ricette di tradizione, anche la pasta alla Norcina vede diverse versioni con leggere varianti. Senz’altro la versione più preziosa, è quella con il tartufo nero di Norcia ma quando non è reperibile (anche soprattutto per il costo del pregiato tartufo) si può condire con dell’ottimo olio tartufato, tra l’altro reperibile anche nelle grandi distribuzioni, l’importante che sia aromatizzato con il tartufo nero.

Perchè vi propongo un piatto umbro, un piatto di cucina tipica regionale? ve lo spiego subito: grazie a “DONNE SUL WEB” ho l’occasione di presentarvi questo bel piatto di pasta per annunciarvi la nostra collaborazione – di Donne sul Web e quindi anche del mio blog su tale piattaforma – con Gente del Fud. Una collaborazione fatta per presentarvi tutte le regioni italiane tramite la loro grande e ricca tradizione culinaria. 20 blogger per 20 regioni!

Vi aspettiamo su DONNE SUL WEB – CANALE CUCINA

PER LA RASSEGNA SULLE GRANDI PASTE REGIONALI

con tutte le proposte di tradizione delle varie blogger…

PER INGREDIENTI

e PREPARAZIONE

LINK media di settore dove si citano i nostri Blog:
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Un “Dolcepensiero” lombardo: una ricetta di origine antica risalente al ‘600 ideata da Bartolomeo Stefani il cuoco ufficiale dei Gonzaga; porta in tavola ingredienti quali la frutta secca, che in anni passati, poteva resistere anche per lunghi mesi e presente anche nelle cucine più povere mentre i maccheroni all’epoca, erano solo utilizzati nelle cucine dei ricchi signori. Il piatto è in uso nella tradizionale cucina mantovana. Io personalmente ho conosciuto questa ricetta e molte altre, descritta in libri che narravano la storia dei “Promessi Sposi” attraverso i piatti poveri della gastronomia di quei tempi: pietanze sia presenti nelle tavole della povera gente sia pietanze molto più ghiotte presenti nelle tavolate dei “signorotti” del tempo, abituati a banchetti con tantissime portate e che duravamo dal pomeriggio fino a notte inoltrata, senza lasciare il bicchiere di vino.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

320 gr. di maccheroni al pettine

un cucchiaio di uva passa

la scorsa di un limone

60 gr. di mandorle

30 gr. di noci

30 gr. di nocciole

qualche foglia di basilico

un pizzico di noce moscata

un pizzico di cannella

brodo vegetale q.b.

una noce di burro

grana grattugiato q.b.

sale e pepe nero un pizzico

olio extravergine d’oliva q.b.

PREPARAZIONE

Con la mezzaluna tritare l’uva sultanina, la scorza di limone, le mandorle, le nocciole, le noci e il basilico oppure utilizzare un mortaio (si potrebbe al giorno d’oggi, utilizzare anche un mixer). Aggiungere la noce moscata e la cannella; ridurre tutto fino ad ottenere un composto fluido aiutandosi con un filo di olio evo. Unire l’olio, il burro sciolto a bagnomaria e il brodo quanto basta per creare un pesto fluido e denso. Cuocere i maccheroni al dente, un minuto prima di scolarli, mettere la salsa in una padella antiaderente e porre su fuoco leggero per scaldarla diluendo con qualche cucchiaio di acqua di cottura o con il brodo avanzato. Regolare di sale e pepe. Condire i maccheroni con il pesto ottenuto, saltarli e cospargere con il grana e servire.

QUESTA RICETTA E MOLTE ALTRE LE PUOI TROVARE ANCHE QUI…

E QUI… NEL BLOG DEDICATO ALLE RICETTE REGIONALI

Dall’archivio di Dolcipensieri su Donne Sul Web:

RISOTTO ALLO ZAFFERANO CON FINFERLI, PORCINI E NOCCIOLE

GNOCCHI AL CACAO CON PIZZUTTELLI E NOCCIOLE

PESTO DI PREZZEMOLO E NOCI E IL SUO RISOTTO

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Un “dolcepensiero” sui maccheroni: mi hanno incuriosito appena entrata nel mio pastificio di fiducia. La pasta fresca è la migliore ma purtroppo non ho sempre il tempo per prepararla. Questi maccheroni al pettine o garganelli paglia e fieno non li avevo mai mangiati: la curiosità del nome di questi garganelli deriva dall’attrezzo con cui vengono fatti, un attrezzo appunto che assomiglia ad un pettine che è nato dall’uso di un pezzo del telaio che si usava per tessere. La pasta usciva così rigata e poi ripiegata a mo’ di piccolo cannolo. Essendo una pasta corta, molti condimenti e sughi si sposano a meraviglia: avendo in casa un bellissimo e profumatissimo porro, ho abbinato insieme l’ultimo pezzo di speck austriaco, regalo di mio marito quando ha fatto un viaggio di lavoro in Austria.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

250 grammi di maccheroni al pettine paglia e fieno

1 porro grande

1 cucchiaio scarso di semi di finocchio

100 grammi di speck

olio extravergine d’oliva q.b.

sale e pepe nero

PREPARAZIONE

Mentre bolle l’acqua nella pentola per la pasta, pulire il porro privandolo delle radici, delle foglie esterne più sciupate e della parte verde, lavarlo e tagliarlo a rondelle. Fateli appassire in un tegame con olio evo, regolare di sale e pepe, unire i semi di finocchio e lo speck sgrassato e tagliato a dadini. Proseguire la cottura per circa dieci minuti a fuoco basso per non rischiare di bruciacchiare troppo il posso, mentre fate cuocere la pasta. Scolare la pasta, condirla con il sugo profumato con i semi di finocchio e servite subito.

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sausse noire

INGREDIENTI PER DUE PERSONE

un paio di fette di pane

180 grammi di sedani integrali

30 grammi di olive nere sarde

60 grammi di olive verdi sarde

un cucchiaio di capperi sotto sale

3 cucchiai di olio extravergine d’oliva

qualche grano di pepe verde

PREPARAZIONE

sausse noire2

Risciacquare i capperi sotto acqua corrente. Denocciolare le olive, frullarle fino ad avere una crema liscia unendo poco a poco l’olio quanto basta. Spalmare i crostini – passare le fette di pane al grill del forno – con una parte della salsa così ottenuta, con il resto condire la pasta che avrete fatto cuocere in abbondante acqua salata. Guarnire con qualche oliva sarda e con qualche granello di pepe verde in salamoia.

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La “SAUSSE NOIRE” può essere usata per condire paste, per preparare bruschette per qualche aperitivo o finger food oppure per accompagnare sia del pesce che della carne.

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cena sassicaia

Un “Dolcepensiero” d’autore: quale miglior inizio per un post se non quello di un brindisi con un vino veramente prezioso? Abbiamo imbandito una cena luculiana solo in onore di questo buon SASSICAIA 1997, consiederato il miglior vino italiano, che per molti anni considertato e prodotto solo come “semplice vino da tavola”:  finalmente ha visto riconosciuta la propria DOC nel nome del territorio in cui viene prodotto, il comune di Bolgheri appunto. Di colore rubino netto, al palato si avvertono un fondo di liquirizia, frutti di bosco ben maturi, noce moscata e chiodi di garofano; il  profumo è ampio e persistente, penetrante. Il sapore è asciutto, armonico. Il Sassicaia ha una gradazione di 12,5°. Gambero Rosso gli ha regalato ben tre Bicchieri su tre. Il costo di ogni bottiglia è stato di circa 230 euro. Il menù dedicato alla regione in cui nasce questo signor vino, la Toscana, ha visto come pietanze crostoni con formaggio stagionato, prosciutto crudo toscano, ragù di cinghiale e stinco di maiale aromatizzato al forno; ma ecco nel dettaglio alcune ricette:

FINGER FOOD – APERITIVO DI APERTURA

CROSTONI CON STAGIONATO DI GROTTA CON TIMO E ORIGANO FRESCHI

CROSTINI DI PATE’ D’OLIVE

VIN de MYRTES

PER I CROSTONI

INGREDIENTI PER SEI PERSONE

6 fette di pane toscano

200 grammi di formaggio stagionato di grotta*

timo e origano freschi

olio extravergine d’oliva.

*Il formaggio stagionato in grotta è un pecorino da taglio prodotto con latte ovino stagionato in fossa o in grotta appunto, di forma più o meno regolare con un peso variabile tra 1-3 kg. Dopo un periodo di stagionatura di circa 6 mesi in cantina, il pecorino viene spostato in grotta con pareti formate da rocce. Qui resta fino a completare un ciclo di stagionatura di 14/16 mesi: il sapore che acquista è forte e deciso.

PREPARAZIONE

Affettare la pagnotta toscana in sei fette, in una padella antiaderente scaldare dell’olio extravergine d’oliva in cui farete cuocere le fette di pane fino a quando saranno ben dorate. Affettare lo spicchio di formaggio a fette sottili che disporrete generosamente sui crostoni ancora caldi; sbriciolate qualche fogliolina di origano e timo freschi. Inumidire leggermente con un filo di olio a crudo. Servire caldi.

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CROSTINI DI PATE’ D’OLIVE

INGREDIENTI PER SEI PERSONE

6 fette di pane toscano

un pugno abbondante di olive verdi

un pugno abbondante di olive tagiasche

2 fette di peperoni rossi sott’olio

120 grammi di tonno

olio d’oliva extravergine.

PREPARAZIONE

Per il patè: in un mixer unire le olive verdi con le tagiache denocciolate, i peperoni con un filo di olio extravergine d’oliva; azionare il mixer, unire il tonno con un altro filo di olio, continuare con  il mixer fino a quando tutti gli ingredienti formano un composto denso ma spalmabile (unire olio nel caso necessita). Affettare il pane in pezzi piccoli, passarli in padella con un filo di olio fino a quando si saranno dorati, farli raffreddare e spalmare il patè su tutti i crostini. Servire freddi.

crostini al pate d'olive

MACCHERONI AL RAGU’ DI CINGHIALE

INGREDIENTI PER SEI PERSONE

500 grammi di maccheroni rigati

600 grammi di carne di cinghiale

1 litro di vino rosso

chiodi di garofano

bacche di ginepro

1 cipolla bianca

1 carota

1 gamba di sedano

1/2 litro di passata di pomodoro

1/2 litro di pomodori a pezzi

sale e pepe

olio extravergine d’oliva.

cena sassicaia2

Mettere la carne di cinghiale, tagliata a pezzi piccoli, a riposare nel vino con i chiodi di garofano e le bacche di ginepro, sale e pepe per una notte.

CARNE DI CINGHIale

Far rosolare la cipolla, la carota e il sadano in olio extravergine d’oliva, aggiungre il cinghiale a pezzi ben scolato e lasciate a dorare per un paio di minuti. Aggiungere un p0′ del vino di marinatura per colato (circa 1/2 bicchiere) e far cuocere finchè non sarà evaporato. Unire la salsa di pomodoro, il sale, il pepe e lasciar cuocere. Fate cuocere per circa un oretta (se i pezzi sono piccoli, assaggiate sempre per gradire il vostro stato di cottura). Mettere l’acqua a bollire, versare la pasta e terminato il tempo di cottura, impiattare la pasta con il vostro ragu’ di cinghiale.

una cena preziosa

STINCHI DI MAIALE AL FORNO

INGREDIENTI

stinchi di maiale (uno per comensale)

aglio

olio extravergine d’oliva

sale grosso

pepe

rosmarino

1 bicchiere di vino bianco

una noce di burro

PREPARAZIONE

Stinco

Adagiare in una capiente padella gli stinchi con una noce di burro a pezzetti piccoli, dell’olio, aghi di rosmarino e spicchi di aglio. Mettere gli stinchi in forno a 200°C, dopo un quarto d’ora circa rigirare gli stinchi, far cuocere per un’altro quarto d’ora poi versare il vino. Salare e pepare. Quando il vino si sarà del tutto asciugato, bagnare con un bicchiere d’acqua tiepida. Finire la cottura in forno per circa un’ora a temperatura media.

una cena preziosa1

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