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Posts Tagged ‘Marsha Mehran’

Ho appena finito di leggere PANE E ACQUA DI ROSE di Marsha Mehran e ho cucinato IL PANE ALL’UVETTA DELLA SIGNORA BOYLEN, una delle tante ricette delle sorelle Aminpour che troviamo ancora protagoniste dopo il successo di CAFFE’ BABILONIA. In questo delicato e bellissimo capitolo della loro vita, ci troviamo ancora catapultate in Irlanda e precisamente nel paesino di Ballinacroagh dove sulla Main Mall – la strada principale del paese – si affacciano due botteghe che riescono a mischiare il vecchio e il nuovo: il negozio di reliquie Reek un po’ vetusto dove le pareti sono ricoperte di santini, crocefissi e simili inierenti a San Patrizio, tutti un po’ impolverati e il Caffè Babilonia denso di profumi, allegro nei colori delle pareti e spensierato un po’ come le tre sorelle ormai divenute famose e rispettate in tutto il paese e dintorni. Dalle sue imposte viola, ogni giorno fuoriescono odori licenziosi di strane spezie, profumi di piatti che attirano tutti i più golosi abitanti del paese, tanto che ne hanno decretato il successo del caffè finito addirittura sul giornale descrivendolo con i più accattivanti aggettivi, dichiarando che là è custodito “il segreto meglio conservato della Contea di Mayo”. Un segreto di cucina che porta le tre sorelle a preparare piatti dai sapori etnici misteriosi… Ma purtroppo, non tutti sono convinti della buona fede e della bravura delle ragazza: c’è chi ancora le considera delle straniere come la signora Quigley, pettegola molto indispettita del paese che non ama di certo le ragazze ne tanto meno il locale. A incrementare le cuoriose donne del paese, un giorno,  un evento metterà a soqquadro la tranquilla quiete giornaliera: Estelle Delmonico, padrona di casa del Caffè Babilonia nonchè amica intima delle ragazze, trova sulla spiaggia ai piedi della collina a pochi passi dal suo cottage, una ragazza seminuda e quasi apparentemente morta. Di capelli castani rossicci, viso magro, a colpire Estelle, oltre alle sue mani dalla pelle delicatissima da sembrare sfoglia, sarà il suo colorito dovuto alla perdita di molto sangue. Estelle malgrado i suoi dolori, riuscirà a rascinarla a casa e, con l’aiuto del suo medico, non tarda a scoprire che la ragazza oltre a tentare il suicidio, avrebbe tentato di porre fine anche alla vita che porta in grembo. Essendo illegale l’aborto in Irlanda, sia il dottore, sia Estelle e poi Marjan, rischieranno seri guai dal momento in cui le pettogole del paese scopriranno la presenza della ragazza in cura presso l’ospedale. Ma la cosa che più preme a Estelle e a Marjan, è scoprire chi è questa ragazza dalle mani palmate, perchè ha scelto di fare quest’atto tragico e perchè poi non parla con nessuno. Da qui un susseguirsi di pettegolezzi, un susseguirsi di segreti atti solo ad aiutare questa ragazza che si scoprirà custode di poteri guaritori che riusciranno ad alleviare i dolori di Estelle. Per le sorelle Aminpour ci sono novità: Marjan si innamorerà di un abitante ricco del paese che ritornerà a mettere a nuovo la casa di famiglia, Bahar si convertirà alla religione cristiana mentre Layla la più piccola delle tre, sarà alle prese con le prime prove d’amore fra lei e il suo ragazzo, il tutto condito dai racconti sulle ricette di Marjan, ormai una fusion fra oriente e occidente.

Da pane e acqua di rose: “… vai a tenergli compagnia. Io prendo il vassoio… Un uomo come quello non si trova tutti i giorni, Marjan!” Rimise il coperchio sulla teiera e corse verso le porte a vento della cucina, fermandosi solo il tempo necessario per strizzare l’occhio alla sorella, con una goffa espressione d’approvazione.

Ringrazio Chiara di UN PIZZICO DI MAGIA che mi ha fatto conoscere questa scrittrice e i suoi libri…

INGREDIENTI

4 tazze di farina (460 grammi)

1 cucchiaino e 1/2 di bicarbonato

1 tazza di uva sultanina (250 grammi circa)

2 cucchiai di semi di cumino tedesco

1 tazza e 1/2 di latte acido (circa 375 ml di latte e per inacidirlo aggiungete un cucchiaino di aceto)

1/3 di tazza di zucchero (75 grammi).

RICETTA CHE TROVATE ANCHE SUL BLOG DI ALICE: I SAPORI DAL MONDO

blog di cucina internazionale

 PREPARAZIONE

Riscaldare il forno a 180°. In una ciotola capiente, mescolate la farina, il bicarbinato, l’uvetta (io l’ho lasciata qualche minuto in acqua calda per ammorbidirla), il cumino e lo zucchero. Mescolate con cura prima di unire il latte acido a filo. Lavorate fino a ottenere un impasto omogeneo. Date all’impasto la forma di una pagnotta rotonda, e sistematela su una teglia da forno unta. Sulla superficie tracciate una x con la punta di un coltello. Cospargete di zucchero.

Lasciate cuocere per un’ora, o fino a quando la pagnotta non apparirà dorata. Testate la cottura pungolando la parte centrale con uno stuzzicadenti: se esce asciutto e pulito, il pane è pronto. La mia cottura in forno ventilato è stata di circa 40 minuti a forno 180°C, per 10 minuti ho abbassato a 160°C e poi a forno spento l’ho lasciata ancora per 5 minuti scarsi. Servite caldo o freddo con del burro, e accompagnate con gelatina d’acqua di rose: se preferite anche con della semplice marmellata o confettura oppure, come ho fatto io, l’ho gustato come compagno di yogurt fresco.

Da pane e acqua di rose: “Uscendo prendete una pagnotta all’uvetta della Signora Boylan. Lasciatela sulla soglia di casa o sul tavolo della cucina con del whisky, se ne avanza. Eviterà che le fate si mettano sul vostro cammino… Gli ultimi festaioli uscirono in fila dal municipio, rimbambiti di sidro e di allegria. Molti si fermarono alla porta, dov’era stato allestito un tavolo di assi di legno con un mucchio di pagnotte all’uvetta avvolte nel cellophane. Marjan e Julian ne presero una ciascuno, mentre Danny Fadden rinunciò, non volendo allontanare il suo Finneghan.”

Ricetta dalla scatola delle ricette di Marjan – Pane e acqua di rose

Con questa ricetta partecipo al contest di

PENTOLE DI CRISTALLO” dal titolo “UNA FETTA DI PANE

Mentre dalla scatola delle ricette di Dolcipensieri – Serena Crivelli:

PANE INTEGRALE

LO STRUDEL DI DICEMBRE

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“… sto’ preparando una baklava. Lo sente l’odore della felicità?”

Ho appena finito di leggere CAFFE’ BABILONIA e devo subiro dire che è stata una lettura piacevole e molto molto delicata. Racconta, tra una ricetta e l’altra, la storia di tre sorelle persiane che portano scompiglio in un piccolo paesino irlandese, terra di pub e credenze popolari del luogo. Con le loro ricette esotiche, faranno riscoprire la gioia di vivere per le cose buone. La protagonista, sorella maggiore delle tre, è Marjan Aminpour, nata in Persia, ragazza moderna con un vero talento per le piante grazie alla guida di Babà Pirooz, giardiniere che curava le terre della sua casa d’infanzia. Le erbe che ha sempre coltivato e adorato sono soprattutto la maggiorana e l’angelica dorata. Partite dalla loro terra per via della guerra e di alcuni obblighi per le donne, Marjan e le due sorelle dopo varie peripezie, città e lavori approda a Ballinacroagh, villaggio irlandese. Oltre alle due erbe già nominate, le tre sorelle importeranno nel paesino irlandese anche il cardamomo, l’acqua di rose, il riso basmati tipico dei paesi dell’est, il dragoncello e la santoreggia; tutti prodotti utili a preparare le loro ricette persiane al Caffè Babilonia, nome del locale che, assieme alle sorelle, riuscirà a dare vita malgrado la mentalità chiusa del paesino. Il negozio viene acquistato da Estelle Delmonico vedova di un fornaio italiano e zia di una cuoca conosciuta da Marjan in un ristorante della city. Passati pochi giorni dall’apertura del locale e grazie ai profumi inebrianti dei loro piatti speziati, la gente di Ballinacroagh accorrerà ogni giorno numerosa per gustarsi i piatti forti della loro cucina quali le zuppe di melagrana e il samovar del tè. Ma per loro non sarà vita facile: i ricordi del passato ogni tanto si faranno sentire, i problemi con la gente del paese non mancheranno soprattuto con il magnate dei pub che vorrebbe acquistare a tutti i costi la vecchia panetteria. Fra vari pettegolezzi e curiose anziane acide nascoste dietro tende, le tre sorelle troveranno finalmente la loro pace e per la minore delle tre, anche l’amore: infatti Layla si innamorerà, ricambiata, di Malachy McGuire, uno dei figli di Thomas McGuire, il boss del villaggio e magnate di pub. Il lieto fine della storia, lascia un sorriso sulle labbra e le ricette che custodisce il libro, sono molto interessanti e proponibili. Un romanzo leggero e gradevole, che tra le righe soffici e dolci, racconta anche i conflitti razziali dell’era moderna. Le sorelle protagoniste, sono un mix di forza ma anche di quella debolezza che fa uscire le unghie nel momento del bisogno.

Ora non rimane che preparare qualcosa di persiano…

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