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Posts Tagged ‘MIELE SARDO’

PLUM CAKE B&W (2)+

Un “Dolcepensiero”: credo che una torta, un plum cake o un muffin “marmorizzato” lo abbiano fatto un po’ tutti, no? per me fu la primissima torta che feci da sola senza l’aiuto di mamma. Per me era solito cucinare dolci da ragazzina al sabato quando per magia la casa si svuotava perché non si facevano i compiti e i miei fratelli erano a gironzolare per i vicoli del quartiere con i loro compagni oppure a sperimentare i primi giri in moto o in macchina, i miei andavano a fare la spesa in quel che era il primissimo centro commerciale e io sola soletta con magari un vecchio film alla tv, mi arrangiavo a confezionare il dolce per il pranzo domenicale… a volte questi momenti mi mancano perché ero più spensierata e i problemi erano di piccola dimensione. Oggi si combatte per il lavoro, si combatte per non perdere la fiducia negli altri e soprattutto in se stessi, si combatte con lo stress di tutti i giorni, si cerca di arrangiarsi alla meglio, si combatte… insomma ritornare indietro nei ricordi per rivivere momenti di felicità non fa male anzi ti rinvigorisce e sono anche momenti che nessuno potrà mai cancellare o addirittura appannare… e proprio mentre impastavo questo plum cake, alla mente mi sono riaffiorati i momenti molto incasinati quando la casa veniva invasa dai miei amici e anche da quelli dei miei fratelli con le rispettive fidanzate… e il plum cake finiva così per magia!

PLUM CAKE B&W (12)+

INGREDIENTI

100 grammi di cioccolato bianco

100 grammi di cioccolato extra fondente cacao 80%

2 cucchiai di miele sardo millefiori

2 uova

un pizzico di sale alla vaniglia

90 grammi di zucchero semolato

40 grammi di zucchero alla vaniglia

70 grammi di olio extra vergine di oliva fruttato “Fratelli Carli”

180 grammi di farina 00

1 cucchiaino di lievito in polvere

zucchero a velo q.b.

una noce di burro + farina per lo stampo

PLUM CAKE B&W (35)+

PREPARAZIONE

Sciogliere a bagnomaria i due cioccolati separatamente, in quello fondente aggiungere il miele. Nella planetaria, sbattere le uova con un pizzico di sale, poi con gli zuccheri finchè saranno chiare. Unire l’olio. Amalgamare la farina setacciata col lievito. Dividere l’impasto in due ciotole: in una mettere il cioccolato bianco, nella seconda quello nero miscelando molto bene il tutto. Trasferire il composto nero in uno stampo da plumcake infarinato ed imburrato e leggermente inclinato, porre poi anche l’impasto bianco ponendo lo stampo dritto in modo che i due impasti rimangono separati; infornare subito in forno già caldo a 180°C per circa 50 minuti (fate sempre la prova stecchino). Fate freddare completamente prima di togliere dallo stampo, spolverare di zucchero a velo.

PLUM CAKE B&W (39)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

PLUM CAKE AL CIOCCOLATO BIANCO E NOCI

PICCOLI PLUM CAKE ALLA FETA E PEPERONCINO

PLUM CAKE ALL’ARANCIA CON MIELE E NOCI

PLUM CAKE B&W (62)+

Con questa ricetta partecipo al contest del blog “I biscotti della zia”

UnDolcexLui

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Plumcake all'arancia con miele e noci (3)+

Un “Dolcepensiero” copiato: nel web ci sono molte ricette interessanti; basta digitare un ingrediente che vuoi utilizzare e si apre il mondo, nel vero senso della parola e se conosci le lingue puoi imparare anche ricette preparate da persone che vivono all’estemità di dove vivi tu. Ci sono poi blog italiani molto belli, affascinanti ed interessanti proprio come le persone che li scrivono: sono amiche o amici che, se anche non conosci personalmente, hai imparato – grazie alle loro parole sul blog – ha rispettare e ad affezionarti. La bellezza del web è proprio questo legame che può nascere così spontaneamente senza troppi fronzoli, presentazioni e appuntamenti: all’improvviso scrivi a loro e ti sembra, come in questo caso, di essere seduta ad un tavolino di qualche trattoria dietro piazza Navona a chiaccherare del più e del meno con un’amica. Claudia del blog “My Ricettarium” è una romana, il suo blog sa di casa, sa di cose buone, sa di vita di tutti giorni. Pochi fronzoli, solo sostanza come piace a me e non solo perchè il suo blog è molto seguito e il suo successo in rete è ben meritato. Con lei e Alessia avevo anche indetto in contest molto carino sui vari tipi di pesto. Oggi da lei ho attinto una ricetta dolce, di quelle che piacciono a me… un profumato plum cake; ma non mi perdo in altre chiacchiere e vi lascio la ricetta di questa delizia perfetta per colazione o per un thè con amiche. Ne approfitto per salutare Claudia e ringraziarla per le sue bellissime ricette.

Plumcake all'arancia con miele e noci (14)+

INGREDIENTI (rispetto a Claudia, io ho usato dell’olio evo e il miele è il mio solito della scorta sarda)

180 grammi di farina 00

70 grammi di olio extra vergine d’oliva

120 grammi di zucchero semolato

2 uova

1 cucchiaino di lievito in polvere

1 arancia

75 grammi di noci

2 cucchiai di miele sardo millefiori

PREPARAZIONE

Tagliare grossolanamente le noci. Grattare la scorza dell’arancia e spremere il frutto. Nella planetaria, sbattere le uova con lo zucchero finchè saranno chiare. Unire l’olio, il succo e la scorza dell’ arancia. Amalgamare la farina setacciata col lievito ed infine unire le noci e il miele sciolto leggermente nel micronde. Trasferire il composto in uno stampo da plumcake infarinato ed imburrato; infornate in forno già caldo a 180°C per circa 50 minuti (fate sempre la prova stecchino). Fate freddare completamente prima di togliere dallo stampo.

Plumcake all'arancia con miele e noci (4)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

PLUM CAKE GRUVIERA E SEMI DI PAPAVERO

RISOTTO CON SCAMORZA E PROFUMO D’ARANCIA

CAKE AL TORRONE, PISTACCHIO E MIELE

TORTA DI NOCI, NOCCIOLE E MANDORLE

CIABATTE CON LE NOCI DELLA CALIFORNIA

Con questa ricetta partecipo al contest de

“la cuisine tres jolie”

giveaway piccola

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TORTA DI NOCI, NOCCIOLE E MANDORLE (49)+

Un “Dolcepensiero” che fa piacere… in tutti i sensi: questa torta è stata una bella sorpresa. Fragrante, squisita, dolce e croccante è una bontà che mi ha sorpreso e non solo me. Sentire da chi l’asssaggia complimenti per quanto è buona, fa piacere soprattutto quando è la prima volta che si confeziona una torta simile. Sono sempre un pò scettica sui primi tentativi in cucina, difficilmente offro a occhi chiusi una portata fatta per la prima volta ma devo dire che questa torta appena l’ho sfornata, mi ha ammaliato con il suo profumo. Temevo in un grosso pasticcio: il ripieno avevo paura fosse troppo quindi ho rimediato all’ultimo filtrando il liquido in eccesso, temevo poi che in cottura strabbordasse infine il guscio di pasta che ne ricopriva il ripieno, nel momento di sovrapporlo, si ruppe… ahi ahi ahi! non era una bellezza vederlo rimboccato alla meglio ma devo dire che poi in cottura tutto si è sistemato alla meglio e lo zucchero a velo poi ne ha corretto eventuali anomalie che proprio questa torta sembra non avere da tanto è buona. La ricetta è tipica dell’Engadina, la zona vicina a St.Moritz; l’assaggiai lo scorso anno durante la settimana bianca tutta con il ripieno di noci, io vi ho aggiunto anche mandorle e nocciole. In rete trovate tante versioni, io l’ho addocchiata su Sale&Pepe di dicembre 2011…

TORTA DI NOCI, NOCCIOLE E MANDORLE (41)+

INGREDIENTI

PER LA PASTA

375 grammi di farina antigrumi

100 grammi di zucchero

150 grammi di burro leggermente salato

2 uova intere+2 tuorli

la buccia di un limone biologico

PER IL RIPIENO

250 grammi di zucchero extrafine

250 grammi fra noci, nocciole e mandorle sgusciate

250 ml di panna fresca

25 grammi di miele (io ho usato il mio sardo che acquisto tutti gli anni)

qualche goccia di limone biologico

zucchero a velo q.b.

PREPARAZIONE

TORTA DI NOCI, NOCCIOLE E MANDORLE (31)+

PER LA PASTA: mescolare il burro ammorbidito a bagnomaria con lo zucchero fino a quando sarà spumoso e ben chiaro. Aggiungere la buccia del limone ben grattugiata unendo anche le uova. Continuare aggiungendo la farina fino a quando l’impasto nella planetaria inizia a formarsi a palla non troppo impastata, porla in frigo per una mezz’oretta.

PER IL RIPIENO: sgusciare tutta la frutta secca. Scaldare la panna con il miele. In un’altro pentolino, cuocere a fuoco lento lo zucchero con quattro cucchiai di acqua e qualche goccia di limone fino a formare un caramello. Unire la panna con il miele addensando il tutto. Spegnere il fuoco e aggiungere la frutta secca. Foderare una tortiera di 26 cm con la carta da forno, dividere l’impasto in due parti una più grande dell’altra e stendere quella più abbondante ampia quanto la tortiera compresi i bordi. Aggiungere la farcia alla frutta secca: se è troppa, quella in eccesso filtratela dal liquido e aggiungetevi solo la frutta secca, livellare bene. Con la seconda palla, stendere la frolla ampia il giusto per ricoprire la torta: bucherellare la superficie incidendo dei piccoli taglietti. Spennellare il torta con i tuorli avanzati dall’impasto e porla in forno già caldo a 200°C per circa 40 minuti ponendo la teglia nel mezzo dei ripiani. Appena fredda, spolverare con zucchero a velo, ma è perfetta anche senza.

TORTA DI NOCI, NOCCIOLE E MANDORLE (22)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

TORTA AL CIOCCOLATO SENZA FARINA CON LE PERE

CIABATTE CON LE NOCI DELLA CALIFORNIA

PESTO di RUCOLA CON ARACHIDI, NOCCIOLE

MUFFIN ALLA CAROTA E MANDORLE

CIAMBELLA DI PANE NERO E MANDORLE

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CAKE AL TORRONE, PISTACCHIO E MIELE (9)+

Un “Dolcepensiero”: che bello!!! finalmente Natale è arrivato, domani sarà la vigilia, un giorno dedicato alla cucina nella mattinata, Matteo vuole stare un po’ con i nonni e io e Marco ci regaleremo una passeggiata per Como senza nessun sbattimento per i regali, già fatti tutti, alcuni già scambiati… un pranzo leggero con qualche chiacchera e poi ci prepariamo alla prima vera cena che apre i banchetti natalizi. E proprio per l’occasione, ho deciso di preparare questo delizioso cake scovato nell’ultimo numero di “Più Dolci” di dicembre presentato da Imma nella sua rubrica e che avevo già addocchiato qui nel suo blog. Un cheese cake profumato e ricco, perfetto per le feste di natale preparato con della Polvere di Torrone che ho acquistato presso la “Drogheria di via Diaz” qui a Como. Rispetto al torrone classico, ho trovato la polvere molto più asciutta quindi perfetta per la preparazione dei dolci ma come per la ricetta originale, potete usare del normalissimo torrone che ridurrete in pezzettini piccoli…

Con l’occasione auguro a tutti voi che passate di qui, i miei più dolci auguri: che sia un Natale solo di momenti belli e spensierati con un inizio di anno sfavillante.

CAKE AL TORRONE, PISTACCHIO E MIELE (11)+

INGREDIENTI

1 disco di pan di spagna

200 grammi di ricotta (300 grammi ricetta originale)

170 grammi di yogurt greco (150 grammi ricetta originale)

200 ml di panna

50 grammi di torrone a scaglie (100 grammi ricetta originale)

50 grammi di polvere di torrone “La Drogheria di via Diaz” Como

50 ml di miele sardo (di acacia ricetta originale)

2 fogli o 4 grammi di colla di pesce

30 grammi di pistacchi di Bronte tritati (100 grammi ricetta originale)

70 grammi di nocciole tritati

un’arancia per decorare

qualche goccia di cioccolato per decorare

tocchi di torrone per decorare

PREPARAZIONE

Mettere in ammollo la colla di pesce in acqua fredda. Sistemare il disco di pan di spagna nello stampo. Preparare la crema: mescolare nella planetaria la ricotta e lo yogurt greco. Sciogliere la colla di pesce ben strizzata sul fuoco con il miele e versarlo nella crema; montare la panna e unirla al composto quindi aggiungere il torrone a scaglie e la polvere di torrone, i pistacchi e le nocciole tritate. Versare la crema sulla base e sistemare la torta in frigo; prima di servirla decorare con pezzetti di torrone, fette di arancia e gocce di cioccolato.

CAKE AL TORRONE, PISTACCHIO E MIELE (24)+

Dall’archivio di “Dolcipensieri”:

PICCOLE CHEESECAKE YOGURT E FRAGOLE

GELATO AL TORRONCINO E PUREA DI LAMPONI

RISOTTO RADICCHIO, TALEGGIO E PISTACCHI

FROLLA AL CARDAMOMO CON RIPIENO DI FRUTTA SECCA E MIELE SARDO

BRISE’ CON MELE, MIELE E LAVANDA

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Un “Dolcepensiero” rifatto: ador questo guscio di frolla che riesce a contenere il ripieno che più mi aggrada al momento. Oggi ho impreziosito la frolla con le capsule di cardamomo mentre il ripieno unito alla mela e alla pera, è un mix di frutta secca e miele sardo. Morbidissima e gustosa, l’ho preparata per un incontro fra donne, gustata con un buon bicchiere di vino bianco. Il carnevale è finito del tutto, anche l’ultimo quello ambrosiano a fatto capolino proprio ieri durante una favolosa e tiepida giornata di sole nella città di Erba. Tutti insieme a cantare e ballare sul nostro carro, quest’anno tutto dedicato al cibo e dove noi animatori della pro loco con le maestre della scuola dell’infanzia, abbiamo CUCINATO NOI con i bellissimi bimbi di Lipomo…

INGREDIENTI

PER LA PASTA

8-10 capsule di cardamomo “I gusti Vegetali” della ditta Ferri

130 grammi di burro

120 grammi di zucchero

2 uova

180 grammi di farina 00

un cucchiaino di lievito per dolci

un pizzico di sale

PER IL RIPIENO

1 cucchiaio di nocciole già sgusciate e spelate

1 cucchiaio di pinoli già sgusciati

1 cucchiaio di mandorle già sgusciate e spelate

una decina di gherigli di noce

1 mela pink lady

1 pera kaiser

un paio di cucchiai di miele sardo

una dozzina di amaretti

PREPARAZIONE

Preparare la frolla: schiacciare nel mortaio i semini neri del cardamomo privati dalla capsula; nella planetaria miscelare il burro ammorbidito con lo zucchero, quindi incorporare le uova, la farina setacciata con il lievito e un pizzico di sale. Infine la polvere di cardamomo. Formare un  panetto, avvolgerlo nella pellicola trasparente per alimenti e metterlo in frigo per circa un’oretta.

Preparare il ripieno: lavare la mela e la pera, sbucciarle, tagliarle a fettine. Metterle in una ciotola, unire il miele leggermente riscaldato o a bagnomaria o nel micoonde giusto per ammorbidirlo leggermente. Mescolando con un cucchiaio, unire anche tutta la frutta secca. Sbriciolare gli amaretti. Preriscaldare il forno a 180°C. Dividere la pasta a metà e stenderla con il mattarello in due sfoglie sottili. Con una rivestire uno stampo di diametro cm 26 imburrato ed infarinato con un bordo di un paio di cm, bucherellare il fondo con una forchetta e cospargere con gli amaretti sbricciolati; riempire il guscio con il ripieno ben mischiato, livellarlo bene sulla pasta. Chiudere con la seconda sfoglia, ripiegare il bordo e praticare delle piccole incisioni per far uscire il vapore in cottura. Cuocere per circa 40 minuti, una volta intiepidita spolverare con zucchero a velo.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

TORTA CHIUSA DI MELE E MORE 

FROLLA AL MASCARPONE E AMARETTI

CIAMBELLONE AL MASCARPONE PROFUMATO DI CARDAMOMO

BARA BRITH

BRISE’ CON MELE, MIELE E LAVANDA

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Un “Dolcepensiero”… una brisè rifatta con una pasta più semplice, con mele tradizionali e tanto miele… sorella di questa versione un po’ più agrodolce. Una torta che fa da guscio raccogliendo un ripieno dolce e morbido. Una torta profumata, buonissima: croccante fuori, decisamente appagante al suo interno, un ottimo dolce da servire a chi volete bene…

INGREDIENTI per uno stampo di cm 20/24

PER LA PASTA BRISE’

130 grammi di farina bianca 00

70 grammi di burro

1 dl di acqua

un pizzico di sale

PER IL RIPIENO

2 mele golden

2 cucchiai di miele millefiori sardo

30 grammi di burro+1 noce per spenellare la superficie

PER LA FINITURA

zucchero di canna q.b.

zucchero a velo q.b.

qualche fiorellino di lavanda essicata per uso alimentare

burro e farina per tortiera

PREPARAZIONE

Preparare la brisè: nella planetaria porre la farina setacciata, il burro morbido a tocchi, aggiungere l’acqua, azionare la macchina fino a quando inizia a formarsi un composto elastico. Formare una palla con le mani con l’aiuto di un po’ di farina bianca, coprirla con la pellicola e farla riposare in frigo per un’ora.

Preparare il ripieno: tritare i fiori di lavanda che mischierete allo zucchero a velo. Sbucciare le mele, ridurle a dadini e raccoglierle in un padellino con il miele e acqua abbastanza a ricoprirle a metà in altezza. Mischiare bene il tutto fino a quando il miele sarà ben sciolto, inizierà il bollore dopo di che coprire e cuocere per un quarto d’ora. A fuoco spento aggiungere il burro, miscelare bene il tutto e far raffreddare. Imburrare ed infarinare una tortiera, stendere 3/4 della pasta brisè, adagiarla nella pirofila, aggiustare il bordo; inumidire un foglio di carta da forno, adagiarlo sulla superficie della pasta, ricoprirla di fagioli secchi e cuocere in forno caldo a 180°C per un quarto d’ora. Prelevare la tortiera, eliminare i fagioli, farcire la brisè con le mele e poco succo di cottura e ricoprire con la pasta lasciata a parte; praticare dei taglietti in superficie. Spennellare il tutto con la noce di burro sciolta nel padellino dove si sono cotte le mele e dove avrete lasciato un po’ di succo di cottura, cospargere con lo zucchero di canna. Mettere la torta ancora nel forno per un dieci minuti, passare poi al grill per un paio di minuti per colorire la superficie. Sfornare e spolverizzare con lo zucchero a velo aromatizzato con i fiori di lavanda*.

*Lo zucchero aromatizzato lo tengo sempre pronto: metto lo zuccero a velo in un vasetto con i fiori di lavanda, ogni tanto lo agito e lo tengo pronto per l’uso. Cosi anche con la stecca di vaniglia… sia a velo che semolato!

Con questa torta partecipo al contest “LA TORTA D’AUTUNNO” di “SEMPLICEMENTE PEPE ROSA”

in collaborazione con MAMA SHABBY

Dall’archivio di Dolcipensieri:

BRISE’ DELL’ALBERTO

TORTA PROFUMATA AL CARDAMOMO CON MELE E CIOCCOLATO

TIRAMISU’ CON ZUCCHERO AROMATIZZATO ALLA LAVANDA

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Un “Dolcepensiero” alla mia mamma: l’altro giorno sono salita da mia mamma per un caffè e mi ha donato due belle mele cotogne a sua volta regalatele da mio fratello. Essendo mele solo commestibili se cotte, non sapevo proprio cosa farci a parte la confettura – cotognata appunto – ma essendo solo un paio anche se grosse e sode, ho lasciato l’idea in sospeso come sospese nel frigo sono rimaste le mele per un paio di giorni fino a quando mi è venuta una gran voglia di torta di mele anche perchè questo è il loro periodo. Infatti in Valtellina nei tanti paesini che si affacciano alla valle, il mese di ottobre è il mese dedicato ai tour gastronomici dell’Accademia del Pizzocchero ma anche di varie manifestazioni e sagre dedicate alla mela. Approfitto del post di questa torta di mele, per parlarvi di un libro molto, un bellissimo libro/ricettario tutto dedicato alle mele: la prima impressione bella me la regalata l’immagine in copertina, il libro in questione è “IL LIBRO DELLE MELE” di Giuliana Lomazzi.

Immagine presa dal web

Un vero manuale sulle tante varietà di mele, storie legate alle leggende e alle tradizioni in cucina, ricette veloci e leggere oppure di valore e ghiotte: insomma un’ottima lettura e un prezioso dispensario da tenere sullo scafale in cucina, quello dedicato ai libri di ricette. Anche perchè a chi non piace la mela? rossa o gialla, polposa o soda, dolce o asprina, cotta o cruda che sia lei può essere la gran protagonista delle ricette soprattutto autunnali ma anche perfette per tutto l’arco dell’anno perchè è un frutto che può durare per molto tempo. La mela è anche il frutto proibito nella religione, il frutto stregato delle favole, il frutto conosciuto fin dai bizzantini, amato dai romani e dai giapponesi da dove poi è sbarcato in America, divenendo protagonista di famosi dolci. E’ forse il frutto più mangiato dall’uomo, è usata anche come simbolo di una nota marca informatica americana. Il libro si divide in cinque capitoli, alla fine un ricco e multietnico ricettario per usare qualsiasi tipo di mela. Se amate il frutto, se amate cucinarlo non solo per farne delle torte, se amate i libri belli e intelligenti, si vi piace conoscere a fondo ciò che mangiamo… questo fa per voi: scritto molto bene, con tratti di storia e leggende, la Lomazzi ha creato una vera e sapiente raccolta.

Ma torniamo alla ricetta che prevede l’uso della mela cotogna, frutto con buccia giallo chiaro, polpa molto dura ma profumatissima. Come già accennato, è una mela che si consuma solo se cotta, perfetta per confezionare delle confetture, ottima da abbinare alle carni. Le nostre nonne la usavano per profumare la biancheria negli armadi grazie al suo profumo forte ma profumatissimo che persisteva per giorni. Mentre il miele l’ho acquistato da un agricoltore sardo, un ottimo e profumatissimo prodotto.

INGREDIENTI per uno stampo di cm 20/24

PER LA PASTA BRISE’

130 grammi di farina antigrumi

70 grammi di burro leggermente salato

1 dl di succo di limone non trattato

la buccia di un limone non trattato

PER IL RIPIENO

2 mele cotogne

1 cucchiaino di rosmarino

2 cucchiai di miele millefiori sardo

30 grammi di burro

PER LA FINITURA

zucchero di canna q.b.

zucchero a velo q.b.

burro e farina per tortiera

PREPARAZIONE

Preparare la brisè: nella planetaria porre la farina setacciata, il burro morbido a tocchi, aggiungere il succo di limone e la buccia, azionare la macchina fino a quando inizia a formarsi un composto elastico. Formare una palla con le mani con l’aiuto di un po’ di farina bianca, coprirla con la pellicola e farla riposare in frigo per un’ora.

Preparare il ripieno: lavare il rosmarino e tritarlo, ne serve un cucchiaino. Sbucciare le mele, ridurle a dadini e raccoglierle in un padellino con il miele, il rosmarino e acqua abbastanza a ricoprirle a metà in altezza. Mischiare bene il tutto fino a quando il miele sarà ben sciolto, inizierà il bollore dopo di che coprire e cuocere per un quarto d’ora. A fuoco spento aggiungere il burro, miscelare bene il tutto e far raffreddare. Imburrare ed infarinare una tortiera, stendere 3/4 della pasta brisè, adagiarla nella pirofila, aggiustare il bordo; inumidire un foglio di carta da forno, adagiarlo sulla superficie della pasta, ricoprirla di fagioli secchi e cuocere in forno caldo a 180°C per un quarto d’ora. Prelevare la tortiera, eliminare i fagioli, farcire la brisè con le mele e poco succo di cottura e ricoprire con la pasta lasciata a parte; praticare dei taglietti in superficie. Spennellare il tutto con la noce di burro sciolta nel padellino dove si sono cotte le mele e dove avrete lasciato un po’ di succo di cottura, cospargere con lo zucchero di canna. Mettere la torta ancora nel forno per un dieci minuti, passare poi al grill per un paio di minuti per colorire la superficie. Sfornare e spolverizzare con lo zucchero a velo.

Con questa torta partecipo alla raccolta di TE’ E BRICIOLE:

UNA GOCCIA DI DOLCEZZA

Dall’archivio di Dolcipensieri

CHEESECAKE CON BRISE’ AL TIMO E PAPRICA

COSCE DI POLLO VELOCI AL LIME E PEPERONCINO

TORTA PROFUMATA AL CARDAMOMO CON MELE E CIOCCOLATO

TORTA NOCCIOLE E ARANCIA

AGNELLO AL FORNO AL PROFUMO DI ROSMARINO E AGLIO

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L’8 agosto a Monti, poco distante Olbia, si è svolta la XVIII SAGRA DEL VERMENTINO dove si festeggia ogni anno fra turisti e gente del posto, il buon vino della Gallura. Nella CANTINA DEL VERMENTINO DI MONTI, si possono sorseggiare vini bianchi e rossi con tutti gli aromi della terra sarda. In concomitanza al Vermentino, nella piazza antecedente la cantina, viene presentato anche il miele sardo in tutte le sue varianti di gusto e sapori.

Ho acquistato a prezzi molto buoni, tre diverse tipologie di miele fra cui il più noto qui in terra sarda perchè abbinato alle famose seadas (frittelle con ripieno di formaggio sardo), il MIELE DI CORBEZZOLO.  Si produce su quasi tutto il territorio sardo, ottenuto esclusivamente dal nettare di fiori di piante spontanee della macchia meditteranea. E’ un miele amaro, molto tardivo: infatti la fioritura del corbezzolo è tra ottobre e novembre. E’ un miele morbido, con colore ambrato. Ha un aroma persistente, il sapore è dolce all’inizio dopodiché diviene amaro al palato. Quello di ASFODELO viene ricavato dai fiori della pianta omonima. I fiori fioriscono in primavera, sono riuniti in grappoli ed hanno un colore rosa. Il miele di Asfodelo ha un colore giallo oro, aroma intenso con sentori di fiori con sapore dolce. Per finire, il MIELE DI CISTO ha colore scuro, sapore deciso e aromatico. E’ un miele raro e di produzione limitata, per lo scarso nettare che può proddurre il fiore di cisto. Ritornando  alla sagra, ve ne posso parlare ben poco come poche sono le foto scattate causa la troppa folla presente, che con bimbi appreso, non ci hanno permesso di godere fino in fondo della serata  organizzata dalla proloco del paese. Vi posso dire che si potevano gustare prodotti sia dolci che salati del luogo, bere dell’ottimo vino e apprezzare balli e canti della zona in costume.

Ma ogni male non viene per nuocere… come si suol dire!!! Infatti i bimbi avendo fame, ci siamo fermati un una piccola trattoria di paese che ci ha deliziato con i suoi piatti semplici ma molto buoni: TRATTORIA LOCANDA STELLA di Monti. Come i miei spaghetti con arselle (l’unico piatto che ho fotografato) conditi con del semplice olio e aglio, comunque buonissimi.

Il nostro secondo piatto, che purtroppo non ho fotografato, sono state delle costine cotte in pentola con olive e vermentino: ottime e molto morbide. A seguire il classico porcetto sardo, il tutto innaffiato con del fresco Vermentino gallurese. L’ambiente è semplice, pulito e confortevole: il personale gentile e sempre disponibile. I prezzi normali e giusti. La trattoria si trova in una delle vie centrali del paese, durante la sagra all’inizio del mercatino.

DOVE MANGIARE IN SARDEGNA:

SU GOLOGONE – OLIENA (2009)

S’ASTORE – PORTO ROTONDO (2009)

MONTI TUNDU – 2009

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Un “dolcepensiero” tra isole: ho pensato a questo accostamento di prodotti isolani (Sardegna-Spagna) grazie alla casualità che la mia tavola mi ha proposto; di ritorno da un breve viaggio dalla Sardegna per una battuta di caccia al cinghiale di mio suocero, mi sono ritrovata un regalo molto prezioso: dell’ottimo miele biologico prodotto dal proprietario dell’agriturismo MONTI TUDDU già elogiato in precedenza. E’ devo dire che tanti complimenti non sono stati spesi per niente: il profumo e il gusto sprigionato dal miele sono stati una vera delizia, mai miglior abbinamento con il lardo, che nel mio acquisto mattutino, ha visto come protagonista il LARDO DI PATA NEGRA, ottenuto da una particolare razza di maiali selvatici di colore nero, originari della zona sud-ovest della Spagna che si nutrono prevalentemete di ghiande e erbe selvatiche infine lavorato con varie spezie. Il Lardo è un taglio anatomico che protegge la schiena del maiale; quanto più è maturo e ben alimentato, più il lardo è alto e già di per se gustoso: il maiale viene poi macellato al secondo anno di vita.
L’alimentazione a base di ghiande influenza fortemente le caratteristiche della sua carne e di conseguenza del suo lardo. Il grasso ha una composizione molto simile a quella dell’olio di oliva e per questo si scioglie velocemente in bocca, sprigionando un sapore intenso e pieno di sfumature. Infine l’esercizio fisico che comporta l’allevamento allo stato brado fa in modo che la carne sia più densa e gli aromi più concentrati. Ed ecco un antipasto veloce e semplice ma molto particolare e assai prezioso, ve lo consiglio una vera prelibatezza di prodotti molto interessanti…

lardo-pata-negra

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

8 fette di pancarrè fresco

20-25 fette circa di LARDO DI PATA NEGRA

semi di sesamo

pinoli

miele Sardo

pepe

PREPARAZIONE

Scottare le fette di pancarrè, farle raffreddare e tagliarle in quattro parti; adagiarvi le fette di lardo sui vari quadretti ottenuti messi su un piatto di portata (mi raccomando i crostini devono essere freddi ma croccanti in modo che il lardo non si sciolga prima dell’assaggio). Far scendere a pioggia delicatamente il miele sardo, spolverizzare con i semi di sesamo e i pinoli. Servire con una pepata fresca di pepe nero.

UN CONSIGLIO DI DOLCIPENSIERI: UN OTTIMO ANTIPASTO IN PIEDI PER IL VOSTRO SPUMEGGIANTE CENONE DI SAN SILVESTRO MAGARI GUSTATO CON UN SPUMANTE BRUT SARDO: IL TORBATO DI SELLA E MOSCA.

lardo-pata-negra-1

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