
Un “Dolcepensiero” senza confini: in un negozietto di erboristeria e prodotti bio ad Olbia, ho scoperto questa miscela di pepe e fiori persiana. Un detto della Persia dice che la vista dei fiori stimola l’appetito e prepara lo stomaco. La combinazione di pepe e fiori, è diventata una spezia che vanta però una tradizione di oltre 4000 anni rallegrando la vita e il palato. Ottima per questo primo piatto a base di pesce fresco, e qui in Sardegna sono un buon primo che dedico a mio marito, venuto a passare qualche giorno qua sull’isola prima di ripartire per Lipomo per trascorrere luglio, mese più caldo e bello qui in Brianza, per poi tornarci ad agosto. E’ anche un’ottima occasione per parlarvi di un bellissimo romanzo (a esser sincera ne ho già parlato qui) che ho letto circa un mesetto e che ho scoperto in questo bellissimo blog. Il libro in questione è CAFFE’ BABILONIA di Marsha Mehran che racconta la vita un po’ turbolenta, di tre sorelle persiane che riescono a trovare un po’ di pace in un piccolo paesino irlandese. Ma a loro insaputa, riescono a portare scompiglio fra gli abitanti di Ballinacroagh grazie alle loro ricette esotiche che preparano nel loro caffè, il caffè babilonia, appunto. La loro gioia di vivere impregnerà un po’, la triste via dove si affacciano le finestre del caffè.

Marjan, la sorella maggiore, oltre a essere una brava cuoca, è un’esperta anche nel coltivare le piante aromatiche; imparò questo mestiere dalle mani del suo giardiniere in Persia, dove nel giardino d’infanzia, facevano crescere la maggiorana, l’angelica dorata e il dragoncello, stessi aromi che hanno portato fino a Ballinacroagh. Con il cardamomo e l’acqua di rose, il basmati, il dragoncello e la santoreggia, Marjan insieme a Bahar e Layla, prepara le sue speziate ricette persiane al Caffè Babilonia. I cittadini del villaggio accorreranno numerosi richiamati dai buoni profumi per deliziarsi, tra le sue mura vermiglie, di zuppa con melagrana oppure di tè profumatissimo. Potrebbero finalmente godere di questi piccoli e meritati successi se non fosse che Layla, la più piccola delle tre sorelle, s’innamora di Malachy, ricambiata, figlio del boss del villaggio e padrone di alcuni bar e speranzoso di mettere le mani anche lui sulla proprietà di Estelle per coronare il suo sogno, quello di aprire un dico-pub. Lui avrà un infarto per il nervoso e l’invidia verso le ragazze, Bahar dovrà sconfiggere i ricordi bui del suo matrimonio burrascoso mentre Layla coronerà il suo sogno, quello di continuare ad amare Malachy. Il tutto tenuto sotto controllo dagli occhi di una donna, la pettegola del base, loro dirimpettaia. Delizioso romanzo, con un sottile humor, con una delicatezza leggera anche nell’affrontare i conflitti razziali di questi ultimi anni. A ogni capitolo del libro, l’introduzione è dedicata ad una loro ricetta raccontando aneddoti e la storia di come nasce tale pietanza. Finito in pochi giorni, sono andata a comprare il continuato della storia delle sorelle persiane: PANE E ACQUA DI ROSE. Ma ve ne parlerò appena terminato. Ma ritorniamo alla ricetta: non è una delle tante presenti nel libro, ma grazie alla spezia di pepe e fiori, ho collegato questo bellissimo libro, promettendovi qualche ricetta persiana, spero a breve!!!

Per questi spaghetti ho usato vongole, telline, cozze e gamberi: tutti frutti di mare ricchi di minerali e leggeri. Si presentano al di fuori, con un guscio robusto che ne protegge il frutto interno morbido e prelibato. La famiglia dei molluschi è molto grande: ci sono le vongole, tra cui le più pregiate quelle veraci che prima di essere cucinate, vanno lasciate spurgare in modo che perdano la sabbia in acqua salata per almeno 5 ore, poi con una spazzolina, pulirne i gusci. Le cozze prodotte in allevamenti, sono diffusissime nel Mediterraneo: qui in Sardegna sono coltivate soprattutto a Olbia, poi vendute nelle classiche retine. Anche per le cozze, prima di cucinarle vanno raschiate e poi passate per varie volte sotto acqua corrente fredda. I fasolari hanno carni gustose e delicate. Sempre nel mediterraneo, sono diffuse le telline. Il tutto cucinati con anche qualche gambero, seppioline e pezzettini di pomodoro fresco, ma ecco la ricetta nel dettaglio.
INGREDIENTI
320 grammi di spaghetti n.5
miscela persiana di pepe e fiori
300 grammi di vongole
300 grammi di cozze
200 grammi di fasolari
200 grammi di gamberi
200 grammi di seppioline
1 dl di vino bianco secco
olio d’oliva extravergine q.b.
1 spicchio di aglio
prezzemolo tritato q.b.
sale, un pizzico
PREPARAZIONE

Lasciate a bagno le vongole in acqua e sale per circa un paio d’ore, anche più poi sciacquatele. Raschiate le cozze che poi risciacquerete, così come per i fasolari. Mettere in una pentola antiaderente larga abbondante olio evo con l’aglio, quando sarà leggermente imbiondito, eliminarlo e tuffarci le vongole, le cozze e i fasolari (attenzione che l’olio “sfrigolerà”), aggiungere un cucchiaio di acqua tiepida di cottura. Attendere la loro apertura. Far cuocere per qualche minuto, poi aggiungere i gamberi e le seppioline, sfumare con il vino bianco. Unire i pomodori tagliati in quattro spicchi, mescolare bene il tutto. Nel frattempo portare l’acqua a bollore, salare e versare gli spaghetti. Regolare il sugo di pesce con un pizzico di sale, unire il prezzemolo e la miscela di pepe e fiori. Alla fine cottura della pasta, scolarla e farla saltare insieme al sugo. Servire ben caldi, aromatizzate ancora con un po’ di miscela di pepe e fiori.

…”pesce, pesce fresco” anche nella dispensa di Dolcipensieri:
SPAGHETTI ALLE VONGOLE
LINGUINE ALL’ASTICE
SPAGHETTI AI FRUTTI DI MARE IN CARTOCCIO
Partecipo anche al contest di “Pane e pomodoro”
dal titolo: “La cucina in fiore”

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