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Posts Tagged ‘MISCELA PEPE E FIORI’

Un “Dolcpensiero” alla fine delle feste… sono arrivate, si sono fatte sentire, le abbiamo godute e ora se ne sono andate e già ne sento la malinconia!!! io adoro le feste natalizie e tutto ciò che gli gira intorno: addobbi, acquisti, regali, pensierini e tanti buoni auspici celati dietro ad una sola parola AUGURI. Sentiti, veri o falsi che siano stati, la felicità e il calore del Natale non lo cambierei per niente al mondo, almeno per una decina di giorni all’anno è bello pensare di vivere come su di una nuvola o meglio ancora sospesi in una bolla. In questi giorni aimè ho riaperto gli scatoloni degli addobbi per riporli pronti all’uso il prossimo anno ed accanto a quelli ormai usati, se ne sono aggiunti di nuovi per ricordarmi del 2011 appena passato. Anno dopo anno i miei addobbi conferiscono alla mia scatola dei ricordi sempre più bei momenti e pensieri legati a loro: si crea così quella che definisco la vera tradizione, lasciata dalla mamma quella della mia infanzia, con Matteo e Marco dopo sette anni abbiamo già dato atto ai nostri ricordi di essere rispolverati di anno in anno…

INGREDIENTI E PREPARAZIONE PER 4/6 PERSONE

Sbollentare in acqua bollente salata per qualche minuto le code di gambero, circa una decina, lasciarle poi raffreddare. In una capiente ciotola unire del soncino fresco (100 grammi), spinacini novelli (50 grammi), due o tre cucchiai di olive verdi snocciolate, un paio di ravanelli tagliati a fiammifero, dell’insalata riccia (anche qui circa una 100 grammi). In una ciotola sbattere qualche cucchiaio di olio extravergine d’oliva fruttato con un po’ di succo di limone e una spolverata di miscela di pepe e fiori persiana che userete per condire l’insalata e cui avrete aggiunto qualche coda di gambero tagliata a tocchetti. Impiattare in ciotoline con una coda di gambero integra e qualche piccolo crostino tostato in un poco di burro salato.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

INSALATA GUSTOSA CON CANNELLINI

VOUL AU VENT PER IL 2012

FARFALLE AL SALMONE CON SEDANO BIANCO DI SPERLONGA IGP

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Un “Dolcipensiero” di natale: siamo in pieno clima natalizio anzi direi nel bel mezzo dei pranzi e cene all’insegna di tante cose buone da mangiare. Per la mia prima cena che ha aperto le mie feste, ho proposto questo risottino molto buono e impreziosito con gamberi sfumati nel gin. Il risultato è stato molto gradito, un mix di cremosità dal buon profumo. Ve lo propongo magari come idea per il cenone di fine anno…

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

PER IL RISOTTO

350 grammi di riso carnaroli

1 ceppo di radicchio rosso di Chioggia

1 litro di brodo con dado granulare di pesce

1 cipolla bianca

1 noce di burro

PER I GAMBERI

400 grammi di gamberi (già sgusciati)

olio extravergine d’oliva q.b.

il succo di un’arancia biologica

un bicchierino di gin

una spolverata di miscela di pepe e fiori persiana (ne ho parlato qui)

PREPARAZIONE

Scaldare un litro di acqua con qualche cucchiaio di dado granulare gusto pesce. Affettare a velo la cipolla, farla appassire in una casseruola con una noce di burro e tuffare il riso per farlo trasparire rigirandolo con il cucchiaio. Sfumare con il brodo. Continuare la cottura del riso con il brodo caldo aggiungendolo a mano mano che si asciuga.

Preparare i gamberi (cinque minuti prima della fine cottura) del riso: spremere l’arancia; in una padella di ceramica o antiaderente, scaldare poco olio evo, tuffare i gamberi (li ho acquistati già puliti), farli saltare molto bene, sfumare con il gin e appena evaporato aggiungere il succo di arancia. Regolare con una spolverata di miscela di pepe e fiori persiana e un pizzico di sale.

Affettare sottilmente il radicchio, unirlo al risotto, amalgamare bene il tutto a fuoco spento unendo il succo di arancia e gin ristretto dei gamberi. Impiattare il risotto con sopra qualche gambero al gin, terminare con una leggera spolverata di miscela di pepe e fiori persiana e la buccia di arancia grattugiata.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

RISOTTO AL TALEGGIO E MELAGRANA

CREPES DI SOLI ALBUMI CON RADICCHIO E ZOLA

FINGER FOOD DI MAZZANCOLLE

CODE DI GAMBERI AL GIN E POMPELMO ROSA

TORTA “CIOCCOLOSA” ALLA CANNELLA

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Un “Dolcepensiero” romantico… come questo risotto profumato e aromatizzato con profumi persiani. Nella ricetta ho usato la “miscela di pepe e fiori persiani” già usata e chiaccherata in questa ricetta qui. Per insaporirlo nel modo giusto ho usato una bella grattata di sale “Blu di Persia”, un salgemma naturale che proviene dalla millenarie miniere di sale dell’Iran. E’ un sale molto raro, del tutto naturale  e la sua particolare colorazione azzurrina che tende a sfumature leggere di viola, è dovuta alla Silvinite: altro non è una variante del cristallino del sodio che all’inizio si presenta di colore giallo o rosa e che soltanto rarissimamente prende le tonalità dei blu. E’ molto difficile da reperire, si dice sia soltanto per i veri appassionati della forte sapidità: infatti la sua sapidità è  molto forte ma non eccessivamente persistente, lascia in bocca un buon sapore speziato. Perfetto se macinato al momento, ottimo per condire verdure, pesce, carni e insalate.  Ho terminato questi ottimi e romantici ingredienti con petali di rosa della Linea “COCCOLE” di Ferri dal 1905, specifici per uso culinario: se anni fa cucinare con i fiori o spezie particolari era un po’ stravagante, ormai la cucina ha saputo diventare versatile e quindi raggiungibile anche nelle nostre semplici case; certi piatti potevi aspettarteli solo in particolari ristoranti pronti a portare in tavola innovazione, allegria e bontà particolari. Oggi possiamo semplicente metterci alla prova divertendo e magari perchè no… stupire i nostri ospiti. Un ingrediente che ormai si è diffuso insieme alla frutta nei  piatti salati, sono i petali dei fiori fra cui spicca in assoluto la rosa. Il primo passo fu di usare i fiori come ornamento ai piatti, poi s’iniziò con la pasticceria dove si iniziarono a confezionare gelatine e confetture profumate di fiori, nei piatti salati il più famoso è senz’altro il risotto arricchito con le rose. Va sicuramente detto che i fiori utilizzati in cucina devono essere esplicitamente solo per uso culinario, biologici al 100%. Per finire vorrei spendere due parole anche per la scelta del chicco di riso, il Nano Vialone Verone IGP, la perla per i risotti nella tradizione veneta nato nel 1937 tramite l’incrocio del Vialone e del Nano. E’ un riso che amo perchè tiene molto bene la cottura e assorbe bene il sapore dei condimenti che mai cone in questo caso, sprigionano sapori e profumi intensi e particolari. Inoltre con la sua giusta dose di amido, diviene cremoso e consistente. Un perfetto piatto di cucina fusion.

In collaborazione con linea “Coccole” di Ferri dal 1905

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

360 grammi  di riso Nano Vialone Veronese IGP

3/4 cucchiai di olio extravergine d’oliva

1 cipolla dorata

1 litro e mezzo di brodo vegetale (carota, zucchina e sedano)*

4 cucchiai di boccioli di rose rosse essicate “Linea Coccole – Ferri dal 1905”

una generosa spolverata di miscela di pepe e fiori persiana

una generosa tritata di sale blu di Persia

1 noce di burro per la mantecatura

grana grattugiato (per me facoltativo)

pepe rosa

qualche bocciolo di rose rosse essicate per la decorazione finale.

*vi ricordo di non salare il brodo ne aggiungere dadi perchè il sale blu di Persia ha una forte sapidità.

PREPARAZIONE

Mettere i boccioli di rosa essicati in una bacinella di acqua tiepida per dieci minuti circa. Mettere il brodo a bollire con le verdure sopracitate ben lavate e pulite, tagliate a metà. Scaldare in una pentola capiente l’olio evo, quando sarà ben caldo aggiungere la cipolla tagliata finemente e farla imbiondire mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Appena dorata e stufata, aggiungere il riso girandolo continuamente fino a quando i chicchi iniziano a trasparire. Sfumare con un bicchiere di acqua delle rose filtrata, tenete da parte le rose. Iniziare a inumidire il riso con un paio di mestoli di brodo bollente; mescolre di continuo e, appena il brodo sarà quasi assorbito, aggiungerne dell’altro. Continuare così per tutta la sua cottura (circa venti minuti totali). Appena trascorsi i primi quindici minuti, unire una generosa spolverata di miscele di spezie ai fiori persiana, regolare di sale blu di Persia e portare a termine la cottura aggiungendo i petali di rosa ben strizzati, privati della parte verde. Una volta cotto il risotto, assaggiatelo, eventualmente regolate con un po’ di pepe rosa tritato al momento. Mantecate con la noce di burro e il parmigiano per chi lo desidera (io personalmente non l’ho metto per non alterare il sapore che rilasciano la miscela, il sale e le roselline). Prima di servirlo, lasciarlo riposare per cinque minuti in modo che possa mantecare bene. Servirlo con qualche piccola rosellina essicata… penso che a breve lo rifarò perchè a Marco questo risotto è piaciuto molto!

Con questa ricetta partecipo al contest de: “La cucina piccoLINA”… Riso(t)TIAmo???

e anche al contest de: “L’appetito vien cucinando!”… Risottiamo?

e anche al costest di Stefania “Il contest a colori” nella sezione  Rossa come le roselline usate nella ricetta:

Partecipo anche al contest di “Pane e pomodoro”

dal titolo: “La cucina in fiore”

Dall’archivio di Dolcipensieri:

RISOTTO AL LATTE E CURRY

SPAGHETTI E GAMBERI MARINATI

BISCOTTI SALATI AI FIORI DI MELISSA E FIORDALISO

POLLO ALLE SPEZIE CON VERDURE

TRANCIO DI SALMONE CON VINAIGRETTE AL POMPELMO ROSA E FIOCCHI DI SALE DI CIPRO

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Un “Dolcepensiero” di qualità: solo quest’anno ho iniziato ad usare il SEDANO BIANCO DI SPERLONGA, una verdura con marchio IGP. Come prima sensazione che ho rilevato, senz’altro vi è la sua croccantezza oltre che al bellissimo colore bianco delle sue coste venate di verde chiaro. E’ una verdura coltivata nel territorio dei comuni di Fondi e Sperlonga nella provincia di Latina dove i terreni hanno la particolarità di essere in parte calcarei in parte alluvionali, è un sedano rispetto a quello del tutto verde, perfetto da consumarsi a crudo grazie alla sua sapidità e al gusto dolce moderatamente aromatico. Viene seminato a partire da luglio e la sua raccolta viene effettuata a mano recidendo la parte inferiore. E’ uno dei 900 prodotti italiani più riconosciuti in ambito europeo. La sua versatilità in cucina è ampia ma, come ho già detto, è perfetto crudo per pinzimoni oppure ideale è l’abbinamento con il pesce azzurro. Io l’ho provato a crudo su una pasta con salmone, il tutto condito con un mix di spezie particolare e lo trovato più che perfetto. Inoltre questa ricetta l’ho trovata perfetta per utilizzare il salmone rimasto in dispensa che avevo acquistato per le festività natalizie ma come al solito ho esagerato…

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

320 grammi di farfalle

400 grammi di salmone all’olio di oliva in scatola

2 coste di SADANO BIANCO DI SPERLONGA

200 grammi di panna da cucina

sale rosa dell’Himalaya

pepe nero

olio extravergine d’oliva

miscela persiana di pepe e fiori (ne ho parlato qui e qui).

PREPARAZIONE

Lessare la pasta. Intanto in una padella antiaderente, stemperare la panna con un po’ di acqua di cottura regolandola con un pizzico di sale e poco pepe. Unire il salmone – ben sgocciolato e a pezzettoni – alla panna, tenere il fuoco bassissimo e aggiungere dell’acqua di cottura se si dovesse asciugare troppo. Mentre il sedano, dopo che l’avrete lavato e privato dei filamenti dei gambi, tagliarlo a pezzetti che condirete con poco olio extravergine d’oliva, lasciatelo a parte. Scolare la pasta, condirla con la crema di panna e salmone, terminare con il sedano a pezzi e una generosa spolverata di miscela persiana di pepe e fiori. Un piatto semplice, ma che ho trovato ottimo per le diverse consistenze: la morbidezza del salmone in contrasto con la croccantezza del sadano, da provare!

Dall’archivio di Dolcipensieri:

FARFALLE CON ASPARAGI, RICOTTA E PEPE VERDE

TRANCIO DI SALMONE CON VINAIGRETTE AL POMPELMO ROSA E FIOCCHI DI SALE DI CIPRO

INSALATA DI POLLO DELLA MAMMA

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Un “Dolcepensiero”: non so’ cosa potrei raccontarvi su questo piatto, se non che appena ho visto questi bellissimi peperoncini, non ho resistito all’impulso di acquistarli e prima di farli seccare per la stagione autunnale, quale miglior abbinamento se non con i gamberi??? si potrebbero considerare afrodisiaci grazie al connubio peperoncino-gamberi-rosso passione, la cosa sicura e certa è la bontà del risultato, piccanti nel giusto e semplici da farsi… addendi che hanno regalato un risultato gradevole, un po’ peperino e di classe, quella classe che solo la semplicità riesce a donare! 

Il “signor peperoncino” è originario delle Americhe ma ormai è coltivato in tutto il mondo come i peperoni: della stessa famiglia fanno parte sia quelli dolci, sia quelli piccanti, verdi o rossi fino ad arrivare a quelli ornamentali. Sull’origine del nome, ci sono due leggende: una che narra che il nome significhi “scatola” perchè custode di tanti semini che ne ragalano piccantezza, l’altra invece che il nome significhi “mordere” per il fatto che essendo piccante è molto difficile riuscire ad addentarlo fresco. Da sempre usato dai messicani e dai peruviani, sul peperoncino si sono trovate tracce antichissime che narrano la sua coltivazione in graffiti e da noi in Europa arrivò grazie a Cristoforo Colombo (tanto per cambiare!!!). E grazie alla sua ottima propensione a crescere in quasi tutti i luoghi, il peperoncino è diventato uno delle spezie più usate in tutto il mondo: riesce a regalare sapore e colore anche ad una semplice pasta oppure trova il giusto connubio con il cioccolato… ma come spezia sia fresce che essicata, dona a tutti i piatti quel saporino piccantino che piace un po’ a tutti. A lui sono anche dedicate sagre e feste e addirittura gare per chi ne riesce a mangiare di più… Di tante particolarità, il peperoncino è famoso come stimolante di tutte le funzioni vitali del nostro organismo, ma soprattutto a lui sono attribuite proprietà afrodisiache. Vorrei finire questo post con un proverbio di James Joyce che sento spesso dire abbinato al peperoncino: “Dio ha creato l’alimento, il diavolo il condimento”. Sarà per questo motivo che in molte regioni italiane, il peperoncino viene anche soprannominato “diavoletto'”. Sempre a seconda della regione in cui ci si trova, il peperoncino assume nomi diversi a volte legati a leggende e storie della zona.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

320 grammi di spaghetti nr. 5

500 grammi di gamberi

PER LA MARINATURA

olio extravergine d’oliva

peperoncino fresco

pepe nero in grani

sale rosa dell’Himalaya

miscela persiana di pepe e fiori (ne ho parlato qui).

PREPARAZIONE

Risciacquare i gamberi: porli in una ciotola ricoprendoli con olio evo, unire i peperoncini tagliati a metà, abbondante sale rosa e grani di pepe nero. Porre la ciotola in frigo per almeno un quattro ore, rimestando di tanto in tanto.

Lessare abbondante acqua salata, tuffare gli spaghetti e nel frattempo in una padella antiaderente, far saltare i gamberi con qualche cucchiaio abbondante di olio della marinatura passato al colino. Scolare la pasta, farla saltare con i gamberi e servirli con una spruzzata di miscela di pepe e fiori.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

SPAGHETTI AI FRUTTI DI MARE AL PROFUMO DI PEPE E FIORI

RISOTTO CON GAMBERI DI SICILIA E BROCCOLI AL VAPORE

TORTA PECCATO PICCANTE

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Un “Dolcepensiero” senza confini: in un negozietto di erboristeria e prodotti bio ad Olbia, ho scoperto questa miscela di pepe e fiori persiana. Un detto della Persia dice che la vista dei fiori stimola l’appetito e prepara lo stomaco. La combinazione di pepe e fiori, è diventata una spezia che vanta però una tradizione di oltre 4000 anni rallegrando la vita e il palato. Ottima per questo primo piatto a base di pesce fresco, e qui in Sardegna sono un buon primo che dedico a mio marito, venuto a passare qualche giorno qua sull’isola prima di ripartire per Lipomo per trascorrere luglio, mese più caldo e bello qui in Brianza, per poi tornarci ad agosto. E’ anche un’ottima occasione per parlarvi di un bellissimo romanzo (a esser sincera ne ho già parlato qui) che ho letto circa un mesetto e che ho scoperto in questo bellissimo blog. Il libro in questione è CAFFE’ BABILONIA di Marsha Mehran che racconta la vita un po’ turbolenta, di tre sorelle persiane che riescono a trovare un po’ di pace in un piccolo paesino irlandese. Ma a loro insaputa, riescono a portare scompiglio fra gli abitanti di Ballinacroagh grazie alle loro ricette esotiche che preparano nel loro caffè, il caffè babilonia, appunto. La loro gioia di vivere impregnerà un po’, la triste via dove si affacciano le finestre del caffè.

Marjan, la sorella maggiore, oltre a essere una brava cuoca, è un’esperta anche nel coltivare le piante aromatiche; imparò questo mestiere dalle mani del suo giardiniere in Persia, dove nel giardino d’infanzia, facevano crescere la maggiorana,  l’angelica dorata e il dragoncello, stessi aromi che hanno portato fino a Ballinacroagh. Con il cardamomo e l’acqua di rose, il basmati, il dragoncello e la santoreggia, Marjan insieme a Bahar e Layla, prepara le sue speziate ricette persiane al Caffè Babilonia. I cittadini del villaggio accorreranno numerosi richiamati dai buoni profumi per deliziarsi, tra le sue mura vermiglie, di zuppa con melagrana oppure di tè profumatissimo. Potrebbero finalmente godere di questi piccoli e meritati successi se non fosse che Layla, la più piccola delle tre sorelle, s’innamora di Malachy, ricambiata, figlio del boss del villaggio e padrone di alcuni bar e speranzoso di mettere le mani anche lui sulla proprietà di Estelle per coronare il suo sogno, quello di aprire un dico-pub. Lui avrà un infarto per il nervoso e l’invidia verso le ragazze, Bahar dovrà sconfiggere i ricordi bui del suo matrimonio burrascoso mentre Layla coronerà il suo sogno, quello di continuare ad amare Malachy. Il tutto tenuto sotto controllo dagli occhi di una donna, la pettegola del base, loro dirimpettaia. Delizioso romanzo, con un sottile humor, con una delicatezza leggera anche nell’affrontare i conflitti razziali di questi ultimi anni. A ogni capitolo del libro, l’introduzione è dedicata ad una loro ricetta raccontando aneddoti e la storia di come nasce tale pietanza.  Finito in pochi giorni, sono andata a comprare il continuato della storia  delle sorelle persiane: PANE E ACQUA DI ROSE. Ma ve ne parlerò appena terminato. Ma ritorniamo alla ricetta: non è una delle tante presenti nel libro, ma grazie alla spezia di pepe e fiori, ho collegato questo bellissimo libro, promettendovi qualche ricetta persiana, spero a breve!!!

Per questi spaghetti ho usato vongole, telline, cozze e gamberi: tutti frutti di mare ricchi di minerali e leggeri. Si presentano al di fuori, con un guscio robusto che ne protegge il frutto interno morbido e prelibato. La famiglia dei molluschi è molto grande: ci sono le vongole, tra cui le più pregiate quelle veraci che prima di essere cucinate, vanno lasciate spurgare in modo che perdano la sabbia in acqua salata per almeno 5 ore, poi con una spazzolina, pulirne i gusci. Le cozze prodotte in allevamenti, sono diffusissime nel Mediterraneo: qui in Sardegna sono coltivate soprattutto a Olbia, poi vendute nelle classiche retine. Anche per le cozze, prima di cucinarle vanno raschiate e poi passate per varie volte sotto acqua corrente fredda. I fasolari hanno carni gustose e delicate. Sempre nel mediterraneo, sono diffuse le telline. Il tutto cucinati con anche qualche gambero, seppioline e pezzettini di pomodoro fresco, ma ecco la ricetta nel dettaglio.

INGREDIENTI

320 grammi di spaghetti n.5

miscela persiana di pepe e fiori

300 grammi di vongole

300 grammi di cozze

200 grammi di fasolari

200 grammi di gamberi

200 grammi di seppioline

1 dl di vino bianco secco

olio d’oliva extravergine q.b.

1 spicchio di aglio

prezzemolo tritato q.b.

sale, un pizzico

PREPARAZIONE

Lasciate a bagno le vongole in acqua e sale per circa un paio d’ore, anche più poi sciacquatele. Raschiate le cozze che poi risciacquerete, così come per i fasolari. Mettere in una pentola antiaderente larga abbondante olio evo con l’aglio, quando sarà leggermente imbiondito, eliminarlo e tuffarci le vongole, le cozze e i fasolari (attenzione che l’olio “sfrigolerà”), aggiungere un cucchiaio di acqua tiepida di cottura. Attendere la loro apertura. Far cuocere per qualche minuto, poi aggiungere i gamberi e le seppioline, sfumare con il vino bianco. Unire i pomodori tagliati in quattro spicchi, mescolare bene il tutto. Nel frattempo portare l’acqua a bollore, salare e versare gli spaghetti. Regolare il sugo di pesce con un pizzico di sale, unire il prezzemolo e la miscela di pepe e fiori. Alla fine cottura della pasta, scolarla e farla saltare insieme al sugo. Servire ben caldi, aromatizzate ancora con un po’ di miscela di pepe e fiori.

…”pesce, pesce fresco” anche nella dispensa di Dolcipensieri:

SPAGHETTI ALLE VONGOLE

LINGUINE ALL’ASTICE

SPAGHETTI AI FRUTTI DI MARE IN CARTOCCIO

Partecipo anche al contest di “Pane e pomodoro”

dal titolo: “La cucina in fiore”

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