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Posts Tagged ‘PANE DI SEGALE’

Un “Dolcepensiero”: ho intravisto questo contest in giro per la rete e mi ha stuzzicato subito la voglia di partecipare anche perchè giusto qualche giorno fa, alla memoria mia e di mio marito, è salito un ricordo particolare sul cibo da strada. Stavamo parlando di neve, che forse arriverà anche a bassa quota nel week-end, e subito ci è salita la voglia di montagna, scii e piumini e soprattutto di cibi rustici, caldi e appetitosi. Noi siamo di Lipomo in provincia di Como e molto vicini alla Valtellina che adoriamo perchè piena di paesaggi bellissimi in ogni momento dell’anno e soprattutto per il cibo e per i loro prodotti. Quando ci concediamo i week-end invernali, saliamo sempre a Bormio e fra una sciata e l’altra oppure perchè no anche fra una pennichella e l’altra al sole dei 2000 o 3000 metri, ecco che ci gustiamo uno dei miei cibi da strada che preferisco: i panini. Nei vari chalet posti lungo le piste oppure nei vari stand organizzati all’arrivo delle discese, si possono gustare questi panini ghiottissimi, confenzionati con due prodotti del territorio quali il pane di segale e la bresaola della Valtellina. Il pane di segale era il cibo sostentamento per i contadini che portavano le loro mucche al pascolo, da sempre considerato un cibo a cui dare rispetto perchè “grazia di Dio”. Inoltre il pane di segale è buono anche se consumato dopo alcuni giorni. La tradizione vuole che il pane di segale sia panificato durante l’ultimo quarto di luna, evitando così al pane di non ammuffire, deve essere cotto in forno a legna dove bruciano tocchi di pino ben secchi che conferiscono al pane, un dolce calore. Infatti la legna veniva tenuta al sole – se possibile anche durante l’inverno – per almeno una decina di giorni prima di essere bruciata in modo che asciugasse ben bene. L’impasto deve essere lavorato con calma e le screpolature che escono dalla pagnotta, sono simbolo di una perfetta lievitazione. Nella cottura, ci vuorle la farina bianca di frumento per ricoprirne la superficie delle pagnotte. Le pagnotte in attesa di essere infornate, venivano poste su assi di abete. Dopo queste accortezze che donavano al pane profumi particolari, si potevano porre in forno caldo per la cottura. Quale miglior cibo può accompagnare questo delizioso pane se non la bresaola? Grazie al clima che regala la valle, questo salume è un prodotto di un’unicità inimitabile, saporita e molto carnosa che grazie appunto all’aria fresca delle Alpi, crea le condizioni ideali alla stagionatura della bresaola. E’ un affettato che viene prodotto dalle cosce del manzo scegliendo le parti migliori, seguendo dei rituali ben precisi e radicati da tempi lontani, segreti che si sono tramandati da padre in figlio. L’abilità di chi confeziona tali insaccati, oltre alla scelta dei tagli, consiste anche nella giusta dose degli aromi naturali in cui le brasaole vengono “accarrezzate” con tempi e ritmi ben definiti. Ottimale deve essere anche l’umidità. Oggi la vera Bresaola della Valtellina è garantita con marchio IGP – Indicazione Geografica Protetta – utilizzato esclusivamente dai produttori della Provincia di Sondrio. La brasaola oltre a essere buona e saporita, è un’ottimo sostituto della carne, molto povero di grassi. Quindi ecco come può nascere un buon cibo da strada se poi innevate, sono ancor più caratteristiche. Perfetto da consumarsi con una birra fresca oppure anche con un buon vino rosso valtellinese.

Con questa ricetta partecipo al CONTEST DI GIULIA – ROSSO DI SERA

Alla Valtellina sono particolarmente affezionata essendo da sempre la meta mia e di mio marito, per riposarci e confortarci con i loro buonissimi prodotti e non solo. Spero di avervi fatto scoprire qualcosa in più su questa meravigliosa Italia e su i suoi tesori gastronomici, e con l’occasione vi consiglio di farvi una bella vacanza in Valtellina in qualsiasi momento dell’anno, perchè ogni stagione questa valle regala ai turisti profumi, prodotti e avvenimenti molto particolari con tutti i confort che volete.

INGREDIENTI:

1 ciambella di pane di segale

80 grammi di bresaola della Valtellina IGP

4 fette di bitto o casera della Valtellina

porcini sott’olio

insalata riccia

burro q.b.

olio extravergine ai quattro pepi.

PREPARAZIONE

Tagliare il panino, spalmare uno strato di burro ammorbidito sulla parte superiore della cimbella. Tagliare il bitto – o il casera se volete un sapore meno stagionato – in fette sottili e formare un primo stato sulla ciambella. Proseguire con la bresaola tagliata a fettine sottili; irrorare con un filo di olio extravergine d’oliva ai quattro pepi (se ne siete sprovvisti potete miscelare dell’olio evo con del pepe a piacere). Tagliare a pezzettini i porcini sott’olio e metterli sopra la bresaola: infornare il panino in forno già caldo per pochi minuti giusto il tempo per ammorbidire e scaldare la ciambella e fondere lievemente il burro. Potete anche consumarlo senza scaldarlo, vi consiglio allora di unire qualche fogliolina di insalata.

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Un “Dolcepensiero” per il mio maritino: ho dedicato a Marco questo panino a mezz’aria tra Lombardia e Sardegna, nato a Como ma con mezzo sangue sardo, è un mix di sapori che si sposano molto bene. Slinzega della Valtellina e Pecorino Sardo, sono gli ingredienti di questa ciambella nera, una golosità per Marco appunto da gustare con una birra biologica fredda o se volete qualcosa di più corposo perchè non un buon Sassella della Valtellina? Buon appetito.

INGREDIENTI:

1 ciambella di pane di segale

70 grammi di slinzega

100 grammi di pecorino sardo

funghetti sott’olio

insalata riccia

maionese

pepe

olio extravergine ai quattro pepi.

PREPARAZIONE

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Tagliare il panino, mettere uno strato di maionese sulla parte superiore della cimbella. Con l’aiuto di un coltello affilato, ricavare dalla forma del pecorino sardo delle fette il più sottili possibili; formare un primo stato sulla ciambella. Affettare poi la slinzega a fette sottili e con la ricoprire per bene tutto il pecorino; inumidire con un filo di olio extravergine d’oliva ai quattro pepi.

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Tagliare a metà i funghetti e metterli sopra la bresaola: infornare il panino in forno già caldo per pochi minuti giusto il tempo per ammorbidire e scaldare la ciambella. Personalmente io preferisco questo panino freddo. Tagliare la ciambella in quattro spicchi.

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INGREDIENTI PER 2 PERSONE

PER IL PANINO

1 ciambella di pane di segale

70 grammi di bresaola

100 grammi di brie

funghetti sott’olio

PER IL PIATTO

100 grammi di gouda

1 pera kaiser

funghi sott’olio

 

 PREPARAZIONE

Tagliare il panino, mettere uno strato di brie a fettine sottili e infornarlo in forno caldo. Tagliare la bresaola a fette sottili, prelevare il panino quando è abbastanza tiepido e con la bresaola ricoprire per bene tutto il brie; tagliare a metà i funghetti e metterli sopra la bresaola: infornare il panino.

Nel frattempo preparare i piatti di portata: affettare a spicchi la pera lavata e sbucciata, tagliare a bastoncini la gouda e qualche funghetto sott’olio. Impiattare il tutto con la vostra fantasia, prelevare il panino appena il brie si scioglie un pò, depositare come tocco finale il panino sopra la gouda. Ottimo da servire con un buon bicchiere di birra.

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Un “dolcepensiero” sul formaggio GOUDA: dal sapore aromatico e gradevole, si fonde in bocca e a seconda della stagionatura, appare più o meno piccante. Per questo squisito panino, il grado di stagionatura era gradevole, per niente piccante. Particolare la sua crosta, avvolta in una cera rossa se il formaggio è giovane, si presenta compatta e liscia, non presenta muffa. Un gouda più maturo ha un rivestimento giallo di cera, mentre la cera di colore marrone quasi nero è indice del livello di affumicazione ed invecchiamento che consiste in un anno. Delicato e ricco di noci, è spesso affumicato, disponibile o con i semi del cumino dei prati. La pasta è di colore paglierino. E’ un formaggio che esiste da secoli, si pensa che si nato verso il 1500, ma solo verso il 1900, è iniziata la sua produzione industriale. Il Gouda è un tradizionale formagio Olandese, prende il nome dall’omonimo paese a circa metà strada fra Amsterdam e Rotterdam. Oltre ad abbinarlo alle pere, è ottimo con pesche, meloni, albicocche, ciliege e mele.

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