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Posts Tagged ‘pomodorini secchi sott’olio’

ORECCHIETTE CIME DI RAPA E OLIVE (12)+

Un “Dolcepensiero”: abbiamo appena lasciato i festeggiamenti per San Valentino con tanto rosso passione tutto intorno, per noi il mese di febbraio sono giorni di festa per i nostri compleanni e ormai anche questi archiviati. Ora dobbiamo prepararci a cibi con veste carnevalesca che sta piano piano arrivando anche sul calendario. Vorrei preparare qualche dolce… la cucina si sa va a pari passo con il calendario, e riflettendoci bene ogni mese è dedicato ad una festa particolare e anche le nostre cucine si animano di colori e prodotti in tema. Siamo giunti al carnevale quindi via di fritto e chi l’avrà da padrona saranno i dolci fritti che non possono proprio mancare. Per vie strette del paese si iniziano a sentire profumi di zucchero a velo e fritto… le finestre che stranamente sono spalancate anche se fuori piove e fa freddo, sono segno di una cucina in fermento dove o in pentole o in friggitrici, dolci tipici di carnevale sfrigolano e si sbattono nell’olio bollente. In attesa dei prossimi “pomeriggi fritti” oggi vi presento invece un primo piatto un po’ modificato della nostra classica cucina italiana. Mentre facevo la spesa non ho potuto resistere alle cime di rapa, ovvio correre al reparto pasta per le orecchiette… e il gioco è fatto!

ORECCHIETTE CIME DI RAPA E OLIVE (22)+

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

350 grammi di orecchiette

800 grammi di cime di rapa

un paio di spicchi di aglio bianco

una decina di acciughe sott’olio

qualche pomodoro secco

80 grammi di olive nere e verdi a rondelle

peperoncino in polvere q.b.

olio extra vergine d’oliva q.b.

PREPARAZIONE

Tagliare finemente i pomodori secchi, tagliare a rondelle le olive. Mondare le cime di rapa eliminando le foglie sciupate, i pezzi duri e mantenendo quelli interni più teneri. Porre sul fuoco una pentola capiente con abbondante acqua salata per le orecchiette, tuffatele. Intanto preparare il soffritto: porre sul fuoco una padella ampia e antiaderente, versare un filo di olio evo e unire l’aglio in spicchi, lasciar dorare e poi eliminare, aggiungere anche i pomodori abbassare il fuoco al minimo, aggiungere le acciughe sott’olio. Buttare le cime di rapa e far stufare bene il tutto e quando appassiscono, aggiungere dell’acqua di cottura. Regolare con del peperoncino e continuare a mescolare; una volta cotta la pasta, unirla al soffritto e terminare la cottura mescolando bene, se necessita unire qualche cucchiaio di acqua di cottura. Finire con le olive a piacere e servire.

ORECCHIETTE CIME DI RAPA E OLIVE (6)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

ORECCHIETTE ALLE CIME DI RAPA

GNOCCHETTI DI GRANO SARACENO CON CIME DI RAPA, PANCETTA E PATATA

AGNELLO CON OLIVE TAGGIASCHE

Pubblicità

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Un “Dolcepensiero”… sulle orecchiette ho una certa “paura” dopo qualche critica gratuita fatta su facebook per questa mia personale versione, in cui mi si criticò la mia versione soprattutto negli ingredienti. E’ sicuro che la ricetta tradizionale è diversa, è sicuro anche che nel mio blog eseguo sempre tutto in base ai miei gusti e anche prendendo sputo da libri, riviste e ricette di amiche e perchè no dalla cucina di tradizione ma questo non dovrebbe comportare insulti e negazioni da parte di altre persone. Avrei gradito le critiche direttamente a me e non tramite facebook e adirittura tramite altri contatti. Detto questo non per rivangare passati web che poi mi sono scivolati via, bensì per dire apertamente che la cucina è fatta anche di libera interpretazioni tutti i giorni anche perchè in cucina non si butta via mai niente… come in questo caso. Dal fruttivendolo sono incappata in bellissimi mazzi di cime di rapa, le orecchiette le ho acquistate belle fresche, tutto il resto lo avevo in casa e è uscita una ricetta perfetta anche per

RICORDARVI CHE IL 31 OTTOBRE TERMINERA’ IL CONTEST MIO, DI ALESSIA E CLAUDIA DEDICATO AI PESTI

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

400 grammi di orecchiette

160 grammi di pancetta tesa

300 grammi di cime di rapa

2 spicchi di aglio

qualche cucchiaio di CONSERVA DI POMODORI SECCHI SAPORITI

grana grattugiato q.b.

olio extravergine d’oliva q.b.

sale grosso per l’acqua

PREPARAZIONE

Per il pesto: mettere qualche pomodoro secco, qualche cappero, qualche acciuga e un paio di granelli di pepe con qualche cucchiaio di olio della conserva, frullare fino a quando otterrete un pesto cremoso. SE NON AVETE i pomodori secchi in conserva (come i miei), prendere un quattro/cinque pomodori secchi, copriteli con dell’olio evo per qualche ora e poi mixateli con un paio di acciughe, qualche cappero e pepe verde in granelli – un paio – per ottenere un pesto.

Per la pasta: lavare con cura le cime di rapa e lessarle al dente in abbondante acqua salata, che poi non getterete ma utilizzerete per cuocere le orecchiette. Rosolare l’aglio a spicchi con alcuni cucchiai di olio evo a fuoco basso, rosolare la pancetta tagliata a dadini piccoli quindi unire poi il pesto e diluirlo con qualche cucchiaio di acqua di cottura per stemperare il tutto; eliminare l’aglio. Aggiungere le cime di rapa tagliate e portare a cottura a fuoco basso. Lessare le orecchiette. Scolarle al dente e spadellarle nel tegame delle cime di rapa; chi desidera un pò di grana grattuggiato.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

BAVETTE CON CIME DI RAPA E OLIVE PUGLIESI

TROTE con CIME di RAPA STUFATE

PLUM CAKE CON POMODORI SECCHI E PRIMOSALE

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Un “Dolcepensiero”… salato: ogni tanto ci vuole un cake salato magari per accompagnare una zuppa oppure un buon piatto di formaggi. Per questo plum cake ho usato la mia conserva di pomodori secchi arricchendo l’impasto con del formaggio primosale ed insaporito con l’olio ben saporito della conserva, il risultato è un cake morbido ma deciso nel sapore… infatti nell’impasto ho utilizzato lo stesso olio della conserva quindi molto saporito grazie ai capperi, alle acciughe e ai granelli di pepe verde che lo hanno aromatizzato.

INGREDIENTI

PER L’IMPASTO:

150 grammi di farina 00 + 1 cucchiaio per lo stampo

3 uova

1 bustina di lievito per torte salate

10 cl di latte tiepido

10 cl di olio (quello della conserva di pomodori secchi saporiti)

1 noce di burro per lo stampo

un pizzico di sale

PER LA FARCIA

200 grammi di formaggio primosale

una decina di pomodori secchi

qualche cappero (quelli della conserva di pomodori secchi saporiti)

5-6 filetti di acciuga sott’olio

PREPARAZIONE

Preparare il plum cake partendo dall’impasto che otterete mescolando il lievito alla farina. Battere poi le uova in una terrina con un pizzico di sale e, sempre mescolando nella planetaria, incorporare a filo il latte tiepido, l’olio della conserva ed infine la farina e lievito setacciati. Mescolare il tutto fino a quando gli ingredienti risultano ben incorporati. Incorporare il primosale a tocchi, i pomodori tagliati a listarelle sottili, i capperi sminuzzati e le acciughe spezzettate; mescolare bene il tutto aggiungendo se necessario, ancora un cucchiaio di olio della conserva. Versare il composto nello stampo imburrato ed infarinato e cuocere a 180°C per circa 45 minuti. Servire il plum cake leggermente tiepido.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

PLUM CAKE ALLE OLIVE CON POMODORI ALL’AGLIO

PLUM CAKE ALL’ARANCIA E SEMI DI PAPAVERO

SPAGHETTI CON POMODORI SECCHI E OLIVE NERE

PRIMOSALE PRIMAVERILE

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Un “Dolcepensiero” solare: oggi è tornato il sole dopo giorni di pioggia, per me lavorativamente parlando una giornata tranquilla, quindi da brava massaia sono andata a fare la spesa nella mattinata e a pranzo un piattino veloce ma caldo degno del rientro per la pausa di Marco. Mi è bastata qualche occhiata di sole per mischiare in cucina qualche ingrediente mediterraneo sempre disponibili nella mia dispensa che hanno reso dei semplici spaghettti, un primo saporito e dal gusto intenso.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

320 grammi di spaghetti

olio extravergine d’oliva

1 peperoncino rosso piccante

qualche pomodoro secco (io ho preso i miei postati qui)

un paio di cucchiai di capperi di Pantelleria sotto sale

un paio di cucchiai di olive nere

qualche crostino di pane.

PREPARAZIONE

Sbollentare in acqua salata gli spaghetti: in una padella antiaderente scaldare dell’olio evo dove farete rosolare il peperoncino tagliato a metà. Unire i pomodori secchi tagliati a striscioline, unire le olive e i capperi e far saltare bene il tutto. Privare il vosto condimento dal peperoncino, abbassare la fiamma per tenerlo solo al caldo, scolare gli spaghetti che tufferete nel condimento in cui unirete anche i crostini di pane; saltare bene il tutto, servire.

Trovo molto carino e un po’ rustico servire questi spaghetti in piccole pentole di ferro… come ho fatto io per una cena informale fra amici cari: erano tutti diversi sia nelle forme che nelle dimensioni, alcune addirittura senza il manico, reduci da una mia visitina dalla nonna e dalla zia. Penso che fra di loro ci fossere pentolini di ben 50 anni.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

SPAGHETTI CON PESTO DI RUCOLA E CRESCENZA

POLPETTINE DI POLENTA CON POMODORI SECCHI E OLIVE

FOCACCIA PUGLIESE

Con questo bel piatto mediterraneo, finisco il post con la mia personale recenzione del film del momento di Checco Zalone dove da – bravo mediterraneo – non fa mancare la buona cucina nemmeno nei suoi film con qualche piatto anche internazionale come la sua protagonista femminile…

Immagine presa dal web

Dopo i tanti complimenti al film di Checco Zalone, non potevo esimermi nell’andare a vederlo… Se i commenti che ho sentito alla tv mi avevano incuriosito e solo quelli perchè non ho avuto modo di sentir commenti da amici e parenti, alla fine del film sono uscita ridendo ancora ma soprattutto sopraffatta dalla leggerezza – e si fa per dire – del tema che ha trattato con comicità ironica ma molto garbata… il tema del film era improntato sulle diversità di vita e religione fra noi e gli islamici e mai si è caduti nella volgarità ne tanto meno ci sono stati nudi di donne che ognitanto spiccano in altri film (tipo i cinepanettoni, che pur avendoli sempre visti perchè adoro DeSica, temo ora si stia esagerando parecchio seguendo le varie carriere più o meno corte delle starlette del momento). Comunque torniamo a Una bella giornata: Checco è un ragazzo di un paesino della Brianza che di professione fa l’adetto alla sicurezza ma il suo vero sogno è quello di fare il carabiniere ma anche al terzo colloquio viene respinto. Ma grazie alla classica raccomandazione del parente di turno – un classico per noi italiani – riesce a intraprendere il servizio di sicurezza presso il vescovo di Milano, ma incapace di fare tale mansione, lo spediscono a curare la Madonnina che cura la città di Milano in alto al Duomo. E qui conosce Farah, ragazza araba, che si finge studentessa di architettura e grazie alla sua avvenenza e bellezza, riesce ad arrivare al cuore di Checco, ma purtroppo il motivo di tale strategia è di depositare una bomba presso la Madonnina appunto, per vendicare l’uccisione della sua famiglia sterminata con una bomba. Sarà questo binomio che regalerà allo spettatore anche la canzone di Checco che dice “lui pugliese di madre tarantina e lei francese di madre bina”. Ma alla fine la vera bomba che può creare scompiglio in giro sarà proprio Checco, un connubio di ignoranza e razzista ingenuità. Fantastica la scena davanti al quadro della Madonna in estasi, nonchè il furto della tela per poterlo far fotografare alla ragazza riconsegnato con la massima tranquillità di Checco al museo davanti al suo superiore che ormai, travolto da Checco, si vedrà alle prese con continui attacchi di cuore e panico. Memorabile lo scorcio dell’Italia che fa Zalone: in Puglia scesi per un battesimo, si vedrà la tradizione nello stare con la propria famiglia e che farà capire a Farah quanto di buono ci può essere nei sentimenti tanto che Farah non metterà mai più la bomba alla Madonnina e partirà con il fratello in Francia lasciando Checco confuso ed infelice. E qui mi sembra di vedere un piccolo collegamento con un film di Celentano: Checco trova nel suo paese il nuovo parroco che lui conosce già essendo stato il segretario del Vescovo di Milano e si mette a passeggiare per le vie del paese confessandogli i suoi dubbi sulla partenza della ragazza e il prete che lo rincuora, bici alla mano… (credo che il film di Celentano fosse Segni particolari bellissimo, dove l’attore aveva come amico e confessore il parroco del suo paese). Con Zalone si ritorna alla commedia comica fatta di battute secche e azzeccate, riesce a riportare il ritratto dell’italiano medio quello più rustico in chiave geniale. Non ho visto il primo, purtroppo, so’ che non è per niente uguale a questo tanto che dalla critica ci sono stati ottimi consensi rivelando che Zalone non aveva e non ha solo un colpo… Apro una parentesi sulla scena in cui lui da il cous cous cucinato da Farah agli uccellini: il lago in questione è quello del Segrino a due passi da me, qui in Brianza!!! Inoltre ho trovato simpaticissimo Rocco Papaleo nelle vesti del suo papà guarda caso militare, anzi cuoco, in missione nei paesi islamici. Annarita del Piano nei panni di Anna, mamma di Checco, affezionatissima al figlio che lo vorebbe fidanzato, è la perpetua del parroco e in un piccolo ruolo anche Tullio Solenghi, che porta le vesti del Vescovo di Milano. Un film sicuramente che rivedrò appena uscira in pay-tv o dvd, non perdetevelo!!! e io cercherò di vedermi la sua prima opera!!!

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Un “Dolcepensiero”… che cade a fagiolo: sfogliando il numero di novembre di CUCINA NATUALE, mi ha colpito questa ricetta soprattutto per il fatto che uno degli ingredienti principali, l’avevo preparato un po’ di tempo fa. In questo post trovate come ho conservato un po’ di pomodori secchi che insieme ad olive e farina gialla, creano queste polpettine morbide e saporite. Un’alternativa graziosa ed originale per dare più valore alla farina gialla protagonista indiscussa della polenta che soprattutto in questa stagione fredda, è presente sulle nostre tavole. Perfette per un antipasto stuzzicante e insolito… un finger food ottimo.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

140 grammi di farina di mais per polenta rapida + 2/3 cucchiai per impanare

1 uovo

50 grammi di pomodori secchi sott’olio

50 grammi di olive nere

qualche rametto di prezzemolo (o di altra erba aromatica)

20 grammi di burro

olio extravergine d’oliva

sale

pepe

PREPARAZIONE

Portate 600 ml d’acqua a bollore con una presa di sale, quindi versatevi la farina di mais e fatela cuocere a fiamma moderata. Levatela dal fuoco, conditela col burro, sale e pepe e lasciatela intiepidire. Tamponate, nel frattempo, i pomodori secchi con carta da cucina per eliminare l’olio e tritateli grossolanamente insieme alle olive precedentemente snocciolate. Aggiungete alla polenta tiepida il trito di pomodori e olive, il prezzemolo tritato e l’uovo. Amalgamate gli ingredienti con cura e poi formate delle palline della grandezza di una noce. Mettetele in frigo a rassodare per 10 minuti. Passate le polpettine nella farina di mais e friggetele in abbondante olio bollente, finchè non saranno dorate da tutti i lati. Servitele come secondo con un’insalatina oppure come accompagnamento per un aperitivo.

CON FORMAGGIO: per un gusto ancora più deciso, aggiungete 2/3 cucchiai di formaggio grattugiato all’impasto, ad esempio parmigiano, provolone o caciocavallo.

Con questa ricetta partecipo al contest:

“Una polvere d’oro che diventa… anche …POLENTA!!!!!”

del blog “Love at first bite

Dall’archivio di Dolcipensieri:

CONIGLIO AL ROSMARINO CON MEDAGLIONE DI POLENTA AL BITTO E CASERA

CIALDINE DI GRANA CON BRESAOLA

SEDANI IN CREMA DI RICOTTA E OLIVE

DONNE SUL WEB BANNER

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Un “dolcepensiero” regalato: da una grande cena organizzata in Proloco, sono avanzati tanti pomodori secchi quindi non potevo esimermi dal preparare conserve perfette per le festività natalizie… vuoi perchè saranno rossi, vuoi che le conserve sono un buon e semplice contorno o stuzzicchino… ecco che ho preparato qualche vasetto di conserva.

INGREDIENTI E PREPARAZIONE

Perdonatemi se in questa ricetta non ci sono ingredienti ben precisi ed elencati, ho usato tutti quelli di cui disponevo: questi pomodori sono stati acquistati già essicati e trattati, mi sono limitata a farne delle conserve in barattoli con tappo a vite, anche perchè li consumerò a breve durante le vacanze natalizie. Impilarli a stati: iniziare con i pomodori, unire una manciata di capperi di Pantelleria salati risciacquati sotto acqua corrente e qualche granello di pepe verde in salamoia. Aggiungere anche qualche acciuga. Teminare tutto il vasetto – sterilizzato in acqua calda –  pressare molto bene. Riempire con del buon olio di oliva extravergine, tappate ermeticamente e conservate in un luogo fresco ed asciutto. Li terrò chiusi per circa 10 giorni… giusti giusti per Natale!

Dall’archivio di Dolcipensieri:

FUSILLI ALLA CALABRESE

CONFETTURA DI MORE PROFUMATA AL LIMONE

LA TOSCANA E I SUOI PRODOTTI

ORECCHIETTE LE BELLE TIPE

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Un “dolcepensiero” sull’ingrediente: dal gusto amarognolo e leggermente piccante, le CIME DI RAPA, pur derivando dalla pianta che dà loro il nome – le rape appunto – costituiscono una specie a sè. Ricchissime di nutrienti e sali minerali sono protagoniste di piatti tipici regionali come le ORECCHIETTE PUGLIESI e, in questa stessa regione, sono consumate tradizionalmente anche stufate con aglio, olio e profumate con un buon vino.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE:

PER LE TROTE

4 trote

100 grammi tra pinoli e noci

8 spicchi di aglio

foglie di salvia

rosmarino

pan grattato

prezzemolo tritato

timo

sale grosso

pepe bianco

olio extravergine d’oliva

4 fogli di carta stagnola per i cartocci

PER LE CIME DI RAPA

1,5 kg. di cime di rapa

10 pomodorini essicati

una manciata di capperi

olio d’oliva extravergine d’oliva

1 spicchio di aglio

3 cucchiai di aceto balsamico (oppure normale)

sale.

PREPARAZIONE:

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Le trote, una volta private della testa e pulite sotto acqua corrente fredda, si riempiono all’interno di ogni pancia con il trito di erbe: nel mixer mettere foglie di salvia, aghi di rosmarino, un paio di cucchiai di pan grattato, qualche foglia di prezzemolo, uno spicchio di aglio, le foglioline di timo e olio quanto basta per creare un composto morbido. Azionare il mixer, se il composto tende ancora a sbricciolarsi, unire ancora dell’olio insieme alle noci e ai pinoli, mixare il tutto. Riempire le pance dei pesci con il composto, aggiungere qualche granello di sale grosso e una leggera pepata. Chiudere ogni cartoccio ed infornre per circa 20-30 minuti: controllate la cottura prelevando un pezzetto di polpa dal pesce (la cottura può variare a seconda della grandezza delle vostre trote).

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Preparare cime di rapa è molto semplice: mondatele eliminando le foglie più grosse e coriacee e lavatele bene immergendole più volte in acqua fresca o passandole sotto il getto del rubinetto. Scolatele e sgocciolatele senza asciugarle completamente, trasferitele in un tegame senz’altro condimente ne acqua. Fate cuocere le cime di rapa a fiamma bassa per circa venti minuti fino a quando si ammorbidiscono. Una volta cotte trasferite le cime di rapa in un tegame di coccio, salatele e unite i piccoli pomodorini; mescolate. Sbucciate l’aglio, tagliatelo per il lungo per eliminare l’eventuale germoglio verde. Lavate e asciugate i capperi e aggiungeteli alla verdura. Unite l’aglio alle cime di rapa, versate l’aceto, mescolate e mettete sul fuoco. Fate cuocere a fiamma bassa le verdure a pentola scoperta per 15 minuti quindi servitele calde.

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Per la ricetta della CIME DI RAPA STUFATE, ho preso spunto dal giornale: “un mese in cucina” gennaio 2009.

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Altre ricette con le CIME DI RAPA: ORECCHIETTE “Le belle tipe” secondo Dolcipensieri”

e se volete altre idee per cucinare le TROTE: Trote al cartoccio secondo “DolciPensieri”

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INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE320 grammi di orecchiette

2 spicchi di aglio

500 grammi di cime di rapa

10 pomodorini secchi sott’olio

3 cucchiai di capperi sottosale

olio extravergine d’oliva.

PREPARAZIONE

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Pulite le cime di rapa, conservando le punte, le parti di rametti più morbide e le foglie più tenere; lavatele e asciugatele. Portate a ebolizione abbondante acqua salata e lessate le cime di rapache sgocciolerete poi con una schiumarola. Lessate al dente nella stessa acqua anche le orecchiette. Nel frattempo preparare il contorno della pasta: soffriggere l’aglio in olio extravergine d’oliva, sgocciolare i pomodorini secchi dal loro olio, risciacquare i capperi e unite il tutto all’aglio. Fate rosolare per bene, aggiungete le cime di rapa, scaldate per qualche minuti a fuoco basso. Aggiungete le orecchiette scolate, fate saltare il tutto: impiattate mettendo al centro del piatto a mo’ di nido le cime di rapa, sovrapporgli la pasta condita con pomodorini e capperi, servire ben caldi.

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PIATTO IDEALE ANCHE PER OSPITI E AMICI VEGETARIANI

Altri “dolcipensieri” orecchiettari:

orecchiette con patate pancetta e cime di rapa

orecchiette con le cime di rapa

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