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Posts Tagged ‘radicchio rosso lungo’

INGREDIENTI

1 rotolo di pasta sfoglia

1 ceppo di radicchio rosso lungo di Treviso

2 cucchiaini di miele

2 cucchiaini di pinoli

2 cucchiai di pangrattato

2 cucchiai di grana gratuggiato

aceto di mele q.b.

olio extra vergine d’oliva q.b.

2 noci di burro

sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Lavare il radicchio e farlo scolare dall’acqua in eccesso. Tagliare il cespo di radicchio in 4 spicchio e a loro volta ancora a metà; eliminare la parte piu’ dura. Scaldare un filo di olio evo in una padella capiente e porvi il radicchio, sfumare con l’aceto di mele, regolare di sale e pepe e cuocerli per circa 5 minuti; poi a fuoco spento, coprire la padella e lasciare a riposare il radicchio. Imburrare la pirofila (diametro 22 cm) con una noce di burro, spennellare con il miele tutta la superficie. Adagiarvi il radicchio disponendoli al meglio a raggiera. Spolverare tutto il radicchio con il pangrattato, il grana, un pizzico di sale e pepe. Infine con i pinoli leggermente tostati. Srotolare la pasta sfoglia, appoggiarla sul radicchio premendola e spingendola leggermente lungo tutto il bordo. Effettuare dei taglietti in superficie o punzecchiare con una forchetta. Spennellare con la seconda noce di burro tutta la pasta. Infornare la torta a 180°C per circa 20 minuti, lasciarla intiepidire prima di porla sul piatto da portata: staccare leggermente i bordi della torta dalla tortiera, porre il piatto e capovolgere con delicatezza la torta. Servirla tiepida.

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TORTA SALATA RADICCHIO E ZOLA (13)+

Un “Dolcepensiero” al meteo: mamma mia come ci eravamo abituate bene al caldo tiepido di primavera. Da ieri purtroppo un vento freddo ha sferzato non solo l’aria ma anche il buon umore… mannaggia! in cucina già si iniziava a gustare aria di menù primaverili, anticipi di pranzi pasquali e perché no anche voglia di pic nic! invece ecco che si sono ripresi i piumini, le sciarpe e i cappellini per i più piccini e alla sera una fiammata al camino ci sta proprio bene… Era proprio il sole dei giorni scorsi che mi ha fatto venir voglia di torte salate, pietanze che in primavera sono le vere protagoniste delle tavole. Ed ecco la prima – veloce e facilissima – di quella che sarà una lunga e spero calda stagione…

INGREDIENTI

un rotolo di pasta sfoglia

200 grammi di radicchio semilungo rosso

150 grammi di gorgonzola dolce

80 grammi di formaggio latteria

2 uova bio

un pizzico di sale

una generosa spolverata di grana grattugiato

PREPARAZIONE

Lavare e mondare il radicchio, affettarlo sottilissimo. Sbattere le uova con un pizzico di sale, unire il radicchio. Stendere la sfoglia con la carta forno in una teglia, bucherellare il fondo con una forchetta. Versare le uova con il radicchio, terminare con lo zola a dadini e con il formaggio latteria grattugiato grossolanamente. Ripiegare i bordi che spennellerete con un poco di uova sbattute lasciate da parte. Prima di porre la torta in forno caldo a 200°C per una mezz’ora, spolverare la superficie con del grana grattugiato. Gustare tiepida.

TORTA SALATA RADICCHIO E ZOLA (4)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

TORTA SALATA CON PORRI E RICOTTA

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QUICHE ZOLA E PISELLI

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Un “Dolcepensiero” dalla mia dispensa: quando vado a fare la spesa torno a casa sempre con una busta in più di ogni cosa che non era in lista ma che li sullo scafale mi incuriosiva oppure perchè da qualche parte ho letto qualche ricetta o qualche spunto particolare sul suo utilizzo. Poi arriva il giorno che ti ritrovi la dispensa piena, la spesa appena fatta da metter via ma che di spazio ce ne poco, allora trovi pacchetti iniziati, scatole aperte, confezioni a metà… in cucina arriva quindi il bisogno di sbizzarrire le idee per utilizzare queste mezze bontà. Se poi il giorno prima hai fatto un dolce o una crema con soli tuorli… bingo!!! anche il frigo chiama!!! Ecco una piccola storia quotidiana che si presta per questa ricettina fatta così all’ultimo momento… la pastella utilizza farina di vari tipi con il solo utilizzo degli albumi mentre il ripieno è gustosissimo grazie ad un buon regalo di una nostra amica che ci ha portato ancora – è ben la seconda volta – del fresco radicchio dal Veneto.

PER GLI INGREDIENTI E LA PREPARAZIONE DELLA RICETTA CLICCATE IL BANNER SOTTO:

… VI ATTENDO CON I VOSTRI COMMENTI E VISITE

Dall’archivio di Dolcipensieri:

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CREPES ALLA PIZZAIOLA

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Un “Dolcepensiero”: crespelle deliziose grazie al gusto particolare del gorgonzola che stuzzica il palato. E’ un formaggio perfetto da spalmare sia su pane e polenta: la sua pasta morbida e cremosa è ideale per preparare piatti sia tradizionali sia raffinati donando un tocco in più. Famosissimo è l’utilizzo anche sulla pizza. E’ un formaggio che nacque addirittura nel medioevo nell’anno 1000 circa e all’inizio si chiamava stracchino di Gorgonzola che prese nome dal paesino alle porte di Milano. Prodotto con le mungiture di latte invernali quando le mucche ritornavano dagli alpeggi estivi, il gorgonzola durante questi millenni cambiò sia nel gusto che nell’aspetto fino ad arrivare ai giorni nostri dove il gorgonzola più distinguersi in vari tipi di sapori più o meno dolci oppure piccanti. La zona di produzione è tra la Lombardia e il Piemonte: è un marchio Dop riconosciuto dal 1996. Caratteristica lampante in questo formaggio sono le venature blu-verdi che lo rendono inconfonbile: si creano dopo la sua stagionatura e dopo che le forme vengono forate con grossi aghi permettendo così all’aria di agire al loro interno. Da qui la diversità del gorgonzola: il dolce, dove la pasta è cremosa e con poche venature o muffe di colore e la stagionatura dura circa 50 giorni. Quello piccante sicuramente con molte più venature o muffe, ha una pasta più consistente con gusto deciso e forte. Stagionatura di 80 giorni. Io adoro anche la versione cremosa e dolce abbinata al mascarpone con le noci ed in cucina lo uso non solo su pane e simili ma anche in risotti, sulla carne a mo’ di salsina oppure con bruschette. Insomma alla faccia della versatibilità, è un prodotto ottimo!

INGREDIENTI PER 6-8 CRESPELLE

90 grammi di farina integrale

35 grammi di farina di grano saraceno

2 uova

300 ml di latte

30 grammi di burro+1 noce

moce moscata q.b.

un pizzico di sale

PER IL RIPIENO

500 grammi di radicchio rosso lungo

150 grammi di gorgonzola dolce

50 grammi di parmigiano grattuggiato

1 porro

125 ml di panna

una noce di burro

olio extravergine d’oliva

sale e pepe

PREPARAZIONE

Nella planetaria impastare le uova con un pizzico di sale e di noce moscata, incorporare le due farine, il burro sciolto a bagnomaria e poi il latte, mescolare fino ad ottenere una pastella omogenea. Coprire e lasciare riposare almeno per un paio di ore e prima di formare le crespelle, aggiungere un paio di cucchiai di latte rimestando per un’ultima volta. Scaldare bene una padella per crespelle o un’antiaderente di circa 22-24 cm di diametro unta con una noce piccola di burro e versare qualche cucchiaio di pastella fino a coprirne la superficie. Cuocere a fuoco medio fino a quando avrà assunto un colore dorato, capovelgerla e proseguire la cottura anche dall’altro lato. Esaurire l’impasto per un totale di circa 6-8 crespelle. Preparare il ripieno: tritare il porro a rondelle sottili. Lavare il radicchio e tagliarlo a listelli. Rosolare nel burro con un filo di olio il porro unire poi, a fuoco basso, il radicchio finchè sarà appassito, regolare di sale e pepe. Con una forchetta, spezzettare il gorgonzola e mescolarlo alla panna e a metà del parmigiano. Farcire le crespelle con la crema al gorgonzola nel centro e il radicchio, avvolgerle a cono, cospargerle con il resto di parmigiano. Sistemare le crespelle su una teglia con carta da forno e passarli in forno a 180°C per circa un quarto d’ora. Servire ben calde con patate al forno o insalatina fresca.

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Un “Dolcepensiero” modificato: leggendo il numero di novembre di SALE & PEPE, mi sono soffermata su questa ricetta veloce perchè avevo appena scongelato delle fettine di maiale che avrei semplicemente fatto cuocere sulla piastra. Ed invece ecco che in tavola i miei uomini si sono gustati un piattino “very very good”!!! L’unico mio problema, che anche questa volta si è presentato, è reperire la pancetta quadrata o tesa a fettine sottili, intendo quella fresca del salumaio; devo sempre comprarne un bel pezzetto per poi affettarmela al momento. Preciso che la ricetta della rivista prevedeva dei rotolini che da me sono diventati involtini perchè le fettine di maiale erano piccole e sottilissime. Matteo ha pur sempre dentini di un bimbo di 3 anni ma fauci di uno di 30!!! Ilpiatto è risultato gustosissimo grazie anche al sapore particolare che ha regalato l’uvetta.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

400 grammi di maiale a fettine

una cipolla

3 cespi di radicchio lungo

40 grammi di uvetta

100 grammi di pancetta affettata

un ciuffo di prezzemolo

un dl di vino bianco

olio extravergine d’oliva

sale e pepe

PREPARAZIONE

Far ammorbidire l’uvetta in una ciotolina di acqua tiepida. Intanto lavare il radicchio e il prezzemolo, tritare la cipolla e farla appassire con un filo di olio in un tegame antiaderente. Unire prima il radicchio, poi l’uvetta strizzata e far rosolare per circa dieci minuti. Unire un po’ di acqua tiepida se tende a fumare troppo. Salare e pepare. Prendedere le fettine di maiale (non le ho battute perchè già belle sottili) e adagiatele sopra la pancetta a fettine, coprite con il radicchio preparato e arrotolate formando degli involtini. Rosolateli nel tegame del radicchio, sfumate con il vino, lasciatelo asciugare un po’ e insaporite con una manciata di prezzemolo tritato. Servire gli involtini con qualche fetta di radicchio fresco con un filo di olio e sale.

… e ancora RADICCHIO

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Un “dolcepensiero” su questa ricetta: perchè l’ho chiamato al “vinaccio rosso”? per un seplicissimo motivo: il vino rigorosamente rosso per questa ricetta dagli ingredienti tutti rossi, è un vino che mi è stato regalato tempo fa da un amico che ha la passione di imbottigliare questa “pregiata essenza”; purtroppo non so che tipo di vino sia, posso dire solo che è veneto e leggermente frizzantino. L’aggettivo vinaccio in questo caso non lo uso in senso dispreggiativo, bensì per rendere il nome della ricetta un pò più particolare… ma ecco qua la ricettina per questo RED RICE!!!

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

300 grammi di riso carnaroli

300 grammi di radicchio lungo

1 cipolla piccola rossa di Tropea

50 grammi di burro

100 grammi di ricotta

brodo vegetale con: un pizzico di dado vegetale in polvere, qualche granello di sale grosso, 1 carota, 1 zucchina, 1 gambo di sedano

pepe

vino rosso

100 grammi di salsiccia fresca

PREPARAZIONE

Tritare la cipolla e tagliare a listelli il radicchio ben lavato e scolato. Mettere a bollire il brodo fatto con gli ingredienti sopra citati. Far fondere in una casseruola il burro e rosolarvi la cipolla. Unire il riso e lasciarlo tostare per 2 o 3 minuti.

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Sfumare con il vino rosso, minimo un bicchiere.

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Aggiungere il radicchio e quando sarà appassito cominciare a versare il brodo, un mestolo alla volta, fino a completa cottura del riso.

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Ma mentre questo cuoce, a metà cottura in una pentola antiaderente, far rosolare la salsiccia tagliata a pezzetti  con una spolverata di pepe nero facendola sfumare con pochissimo brodo.

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Aggiungerla al risotto, finire la cottura; mantecare il riso per un paio di minuti con la ricotta frantumata in pezzetti piccoli, mescolare bene e lasciare riposare il risotto nella pentola a fiamma spenta.

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Servire ben caldo con una spolverata di pepe nero, chi vuole il grana grattugiato adagiato su una foglia di radicchio lungo.

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I gusti degli inglesi sono particolari: mangiano a orari improbabili e soprattutto fanno delle colazioni impegnative rispetto a noi italiani che ci accontentiamo di un buon caffè e brioche, ma in fondo qualcosa di buono lo fanno molto spesso: il mitico e famosissimo Roast Beef.

In questa ricetta RED, il roast beef viene presentato in forma del tutto rossa, appunto. L’ho presentato su un meraviglioso piatto da portata appartenuto alla mia bisnonna, datato forse più di cento anni fa.

Un appunto di “dolcipensieri”: Il taglio di carne, che viene chiamato anche lombata dovrà essere prima brevemente rosolato su tutti i suoi lati – operazione che servirà per sigillare i succhi all’interno – e poi cucinato per un totale di circa 30- 35 minuti per kg. Vi consiglio di acquistare la carne dal vostro macellaio di fiducia raccomandandogli un taglio morbido per cucinare il roast-beef appunto.

Preparazione e rosolatura della carne:

Scalda una pentola di acciaio piuttosto alta di bordo (quella per arrosti per intenderci) con 3 cucchiai di olio, farlo scaldare e metterci la carne rosolandola da tutte le parti con fuoco basso. Fai attenzione a girare la carne, usando solo attrezzi di legno per non forare la carne e per non rovinare la crosticina della rosolatura.
Quando la carne è ben rosolata, salala leggermente, abbassa la fiamma al minimo e copri la pentola. Cuocila per 15/20 minuti a seconda se piace al sangue o rosata e in base alla grandezza della carne.

Si può servire sia caldo che freddo, come per questa ricetta:

roast-beef a fette

1 radicchio rosso lungo

2 pomodori maturi e ben sodi

olio extravergine d’oliva

sale e pepe

grana o pecorino a scaglie.

Preparazione:
Tagliare il “radicchio rosso lungo” a striscioline sottili e con esse prepare sul piatto di portata un letto che cospargerete con un filo di olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale, tagliare il roast-beef in fettine sottili e adagiatele sopra il radicchio. Tagliuzzate i pomodori sodi e maturi a pezzettini piccoli, metteteli sopra le fettine di carne e cospargete con un filo di olio e un pizzico si sale e pepe. Infine grattugiate un pò di pecorino o grana a scaglie.

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