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Posts Tagged ‘RISOTTO TALEGGIO’

RISOTTO RADICCHIO, TALEGGIO E PISTACCHI (33)+

Un “Dolcepensiero”: il risotto di oggi è stato una gran bontà… il profumo quel giorno – di quando l’ho cucinato – è arrivato fino alle mia care fantastidonne, al punto che lunedi sera, durante la nostra festa di natale, lo riproporrò solo per loro, golose a quanto pare non solo di dolci. Per questo “risottino” è molto importante la materia prima: il taleggio DOP solo ed esclusivamente della Val Taleggio, il radicchio arrivato dal Veneto e infine i pistacchi di Bronte. Cremoso, saporito, brioso con gusto… insomma un ottimo connubio di materie prime per realizzare un piatto semplice ma d’effetto…

RISOTTO RADICCHIO, TALEGGIO E PISTACCHI (30)+

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

3 piccoli cespi di radicchio rosso di Treviso

150 grammi di taleggio DOP della Val Taleggio

2 litri di brodo vegetale (carota, zucchina e sadano con qualche granello di sale grosso)

1 noce di burro

1 porro

320 grammi di riso carnaroli

1 bicchiere di vino bianco secco

pepe bianco q.b.

60 grammi di pistacchi di Bronte

PREPARAZIONE

RISOTTO RADICCHIO, TALEGGIO E PISTACCHI (17)+

Pulire il radicchio sotto acqua corrente, asciugarlo in un canovaccio tamponandolo e affettarlo grossolanamente. Preparare il taleggio privandolo della crosta e tagliarlo a tocchetti. Preparare il brodo con carota, zucchina e sadano con qualche granello di sale grosso. Affettare sottilmente il porro che metterete in una pentola con la noce di burro a soffriggere; unire il riso e farlo tostare per un minuto fino a quando i chicchi iniziano a trasparire. Sfumare con il vino bianco fino a totale evaporazione, unire poi qualche mestolo di brodo bollente, ripetere l’operazione a man mano che si assorbe, per una decina di minuti. Passato tale tempo, unire il radicchio continuando a mescolare. A fine cottura, spegnere il fuoco, mantecare con il taleggio e lasciar riposare il risotto per un paio di minuti, terminare con una spolverata di pepe bianco. Unire, prima di servire, i pistacchi tritati mescolando molto bene. Impiattare terminando il piatto con qualche fogliolina di radicchio e qualche pistacchio integro.

RISOTTO RADICCHIO, TALEGGIO E PISTACCHI (3)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

RISOTTO AL PESTO DI BASILICO E CARCIOFI

QUICHE AL RADICCHIO E MELE

LASAGNE IN COCOTTE CON TALEGGIO E SPINACI

INVOLTINI DI MERLUZZO CON OLIO AROMATIZZATO ALLE NOCI E PISTACCHI

RISOTTO CON LUGANEGA

Con questa ricetta partecipo al contest “La mia fine del mondo” del blog “Laura in cucina”.

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Per me è l’ultima ricetta in ordine di tempo, ma che faccio spesse volte, che mi è riuscita molto bene a giudizio dei miei uomini e che ho riproposto per una festa di natale con le mie amiche che hanno apprezzato in pieno!!!! Quindi per me può anche arrivare la fine del mondo, la mia pancia è stata appagata!!!! ih ih ih

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Un “Dolcepensiero” che ha dato soddisfazioni: sono sempre felice quando mio marito mi fa complimenti su un piatto. La cosa non succede sempre anzi direi raramente… per ogni ricetta che preparo e che metto in tavola trova sempre una critica (costruttiva) oppure un consiglio su come rifarla la prossima volta… ma su questo risotto tutto è filato liscio anzi ancor meglio! Saranno sicuramente complici gli ingredienti usati tutti selezionatissimi a partire dal taleggio lombardo DOP. Vi ho già parlato di questo formaggio simbolo della Lombardia ma soprattutto delle valli che amo: un formaggio di origine antichissime prodotto ancora secondo la tradizione. Si pensi che veniva già prodotto nell’anno 1000 e già dal 1812 veniva chiamato taleggio o meglio ancora “Stracchino quadro di Milano”  oppure “Stracchino di Val Taleggio” perchè proveniva e proviene dalla Val Taleggio, valle bergamasca. E’ un formaggio molle a pasta cruda prodotto con latte di montagna e stagionato ancora in grotte naturali per almeno 35 giorni, ma più persiste la stagionatura più il taleggio ci guadagna in aromi e gusto. Oggi chi produce taleggio in quantità industriali, ha ricreato in apposite celle il microclima perfetto come le grotte. Ma oggi come allora, ogni sette giorni le forme vengono rivoltate e spugnate con acqua e sale in modo che la crosta rimanga umida e si formino le muffe; sarà il colore rosato della crosta che indicherà il giusto grado di stagionatura pronto per essere consumato. Se acquistate pezzi grossi o meglio ancora una forma intera, potete conservarlo in frigo avvonto in un telo di cotone umido che permette di mantenere la crosta morbida. In cucina ha un’ottima versatilità, perfetto in questo risotto con l’aiuto delle ultimissime arance della varietà “Valencia” qualità che matura a fine aprile e che viene raccolta anche a giugno inoltrato. Sono arance succose, buccia grossa con spicchi dal buon sapore ma con qualche seme.

INGREDIENTI PER DUE PERSONE

200 grammi di riso carnaroli

90 grammi di taleggio DOP

1 cipollotto rosso di Calabria BIO

30 grammi di burro + 1 noce per mantecatura

1 arancia Valencia

1 bicchiere di vino bianco secco

1 litro di brodo vegetale

sale e pepe un pizzico

erba cipollina q.b.

PREPARAZIONE

Pelare l’arancia, la parte arancio della buccia tagliarla a listarelle sottili. Spremere il succo. Pulire il cipollotto e tagliarlo molto finemente. Far sciogliere il burro in una pentola, unire il cipollotto e soffriggere leggermente a fuoco moderato. Unire il riso, farlo tostare, unire la buccia di arancia (tranne qualche filamento per la finitura del piatto) e mescolare bene il tutto. Sfumare con il vino bianco, quando evaporato, iniziare a bagnare il riso con il brodo. Cuocere per circa un 15 minuti aggiungendo il brodo quando necessario. Intanto tagliare il taleggio a piccoli pezzettini, appena passati i primi 15 minuti, aggiungere il succo dell’arancia mescolando molto bene. A cottura ultimata e a fuoco spento, unire il taleggio, regolare di sale  e pepe, e aggiungendo la noce di burro, mescolare bene il tutto fino a quando si sarà sciolto il tutto. Servire nei piatti con qualche scorzetta di arancia e qualche pezzettino di erba cipollina.

Partecipo al costest di Stefania “Il contest a colori”

nella sezione  Giallo-Arancio:

Dall’archivio di “Dolcipensieri”:

RISOTTINO DI ERBA CIPOLLINA, MAGGIORANA, TIMO CON CAPRINO BIANCO

INSALATA DI SPADA AGLI AGRUMI E FAVE DI CACAO

TORTA SALATA ASPARAGI E TALEGGIO VAL BIANDINO

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e vi partecipo con tanto entusiasmo perchè adoro il formaggio in tutte le sue forme e grazie: ecco di seguito il logo dell’iniziativa di BUONI E VELOCI

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Partecipo con il mio ultimo post dove ho segnalato il RISOTTO ROSMARINO TALEGGIO E GORGONZOLA semplice ma da leccarsi i baffettini e poi con un post dedicato ad alcuni FORMAGGI dove segnalo un antipasto con formaggi freschi, un primosale e un risotto con due paste diverse di taleggio e la zucca che presto abbonderà nelle nostre cucine. Grazie a Stefania per l’interessante collaborazione…

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RISOTTO ROSMARINO, GORGONZOLA E TALEGGIO (12)+

Un “Dolcepensiero” che quasi dimenticavo: risottino che risale alle mie vacanze, foto archiviate in un altro computer e ritrovate solo ora… ma ricetta adattissima anche per questo inizio di autunno. Infatti nel mio ricettario personale, non può mancare il risotto, perchè farselo mancare anche in vacanza??? assolutamente no!!! e anche se un po’ in ritardo, è bello pensare al sole e al mare anche se qui ormai le giornate sono uggiose, quindi ecco qui questo piattino con foto nel giardino estivo ma rimangiato con gusto anche in quel di Lipomo e non solo… lo spero di cuore. Quindi se ad agosto si cercavano conchiglie in riva al mare, oggi si cercano funghi in boschi che profumano di muschio dopo un bel temporale.

RISOTTO ROSMARINO, GORGONZOLA E TALEGGIO (4)+

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE:

320 grammi di riso

100 grammi di taleggio

100 grammi di gorgonzola

qualche ramo di rosmarino

1 bicchiere di vino bianco secco

1 noce di burro

1 cipolla bianca

sale e pepe

brodo vegetale di verdura quali zucchina, carota e sedano

PREPARAZIONE:

 RISOTTO ROSMARINO, GORGONZOLA E TALEGGIO (5)+

Preparare il brodo con le verdure, tagliare finemente il rosmarino fresco e ben lavato e pure la cipolla.

CIPOLLA (1)+

Far rosolare la cipolla con una noce di burro, tostare il riso fino a quando i chicchi saranno diventati trasparenti, sfumare con il vino bianco e continuare così la cottura del riso avendo cura di bagnarlo con il brodo per circa venti minuti. Nel frattempo tagliare sia il taleggio che il gorgonzola in pezzi, quando il riso è arrivato in cottura, amalgamarlo bene con i formaggi, spegnere il fuoco e continuare a mescolare per un paio di minuti aggiungendo in fine il rosmarino a pezzi fini. Terminare il piatto con piccoli pezzi di formaggi e piccoli apici di rosmarino.

RISOTTO ROSMARINO, GORGONZOLA E TALEGGIO (3)+

RISO e… FORMAGGI connubio perfetto, tante ricette sempre secondo DOLCIPENSIERI:

RISOTTO AL VECCHIO (6)+

RISOTTO AL VECCHIO

risottino mantecato

RISOTTINO MANTECATO AL NERO D’AVOLA

risotto in love2

RISOTTO IN LOVE

risotto pere e taleggio3

RISOTTO PERE E TALEGGIO AL COGNAC

RISOTTO ZUCCONE CON FONDUTA AL BRIE5

RISOTTO ZUCCONE CON FONDUTA AL BRIE

CREMA SCAMORZA6

RISOTTO OTTOMBRINO ALLA CONTADINA

risotto zucca e tris formaggi (10)

RISOTTO DI ZUCCA E TRIS DI FORMAGGI

RISOTTO DI ZUCCA COTTO MA CRUDO 2

RISOTTO DI ZUCCA COTTO MA CRUDO

RISOTTO AL QUARTIROLO

RISOTTO AL QUARTIROLO

RISOTTO ROSMARINO, GORGONZOLA E TALEGGIO (2)+

H  O  M  E

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E’ stata una domenica bellissima: abbiamo aperto le persiane e con nostra sorpresa, ben gradita, ci siamo trovati un clima tiepido, un cielo azzurro senza nuvole e un’improvvisa voglia di una gita fuori porta. Quindi senza una metà precisa, ci siamo avviati verso Lecco, abbiamo girato un pò in centro e sul lungo lago ammirando le tante moto che c’erano sulla passeggiata: mio marito da appassionato e proprietario di una Harley, ha gradito molto questa pausa caffè…Comunque Lecco è sempre bella, diversissima da Como, ma affascinante anche solo per la maestosità delle sue montagne che si affacciano sul lago in tutta la loro maestosità granitica. Famosa per il romanzo italiano d’eccelenza, I PROMESSI SPOSI, Lecco presenta ancora impronte che evocano questo romanzo: dai nomi dei paesi citati dal Manzoni (Pescarenico), al tour manzoniano che permette di visitare i luoghi del romanzo appunto.

…”Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien quasi a un tratto, tra un promontorio a destra e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni…”

Lecco, come tutta la Brianza, ha la particolarità di essere cittadina ma a due passi arrivi ad incontaminati pascoli verdi, boschi profumati e fattorie ancora del tutto a conduzione familiare con mucche, buoi, pecore e asini. Ed eccocci arrivati un posto meraviglioso senza girare tanto, un luogo che sembra quasi uscito dal cartone animato Heidi. Da Lecco siamo saliti verso i vari Piani fino a raggiungere la località di Ballabio per gustare un buon pranzo e acquistare i vari prodotti biologici della zona.

Ci siamo fermati presso un ristorante (HOSTERIA LA BRASCA-BALLABIO LC) dove abbiamo gustato un menù tipico lombardo:

HOSTARIA LA BRASCA Ballabio LC
HOSTARIA LA BRASCA Ballabio LC

Pizzoccheri della Valtellina

Risottino mantecato al taleggio della Val Biandino (notizie)

Arista di maiale con polenta

Pizzoccheri della Valtellina (secondo l’accademia di Teglio)

Il grano saraceno fino a venti anni fa, riempiva i prati con la sua fioritura caratteristica sottolineando la fine dell’estate… ma il grano saraceno a origine ben più lontane: la sua origine è lontana, fino alle estreme regioni siberiane meridionali, passando durante il medioevo, in Europa e in Turchia da dove nasce il nome. La coltivazione non è cambiata con gli anni, infatti i semi si gettano nella terra ancora a mano, non richiede cure perchè faranno tutto il sole, la terra e la pioggia. La raccolta, a fine settembre, avviene ancora a mano formando mazzi di saraceno come fossero fiori e lasciati asciugare all’aria aperta. La battitura avviene a mano sopra i PELORSC: teli di lino o canapa per ottenere i semi che vengono poi setacciati e passati nel MULINEL per ottenere i chicchi neri. Questi vengono poi fatti essiccare e macinati al momento del loro utilizzo. Privo di glutine fin dall’origine, il grano saraceno viene usato molto spesso in cucina soprattutto in quella valtellinese.

Ingredienti (dosi per 4 persone)

400 g di farina di grano saraceno
100 g di farina bianca
200 g di burro
250 g di formaggio Valtellina Casera dop
150 g di bitto
200 g di verze
250 g di patate
uno spicchio di aglio, pepe
Preparazione:
Mescolare le due farine, impastarle con acqua e lavorare per circa 5 minuti. Con il mattarello tirare la sfoglia fino ad uno spessore di 2-3 millimetri dalla quale si ricavano delle fasce di 7-8 centimetri. Sovrapporre le fasce e tagliarle nel senso della larghezza, ottenendo delle tagliatelle larghe circa 5 millimetri.     

pizzoccheri

Cuocere le verdure in acqua salata, le verze a piccoli pezzi e le patate a tocchetti, unire i pizzoccheri dopo 5 minuti (le patate sono sempre presenti, mentre le verze possono essere sostituite, a secondo delle stagioni, con coste o fagiolini). Dopo una decina di minuti, friggere il burro con l’aglio lasciandolo colorire per bene, raccogliere i pizzocheri con la schiumarola e versarne una parte nella teglia con burro e aglio, cospargere con una parte di Bitto e Valtellina Casera dop a cubetti piccolissimi, far saltare per bene in modo che il formaggio sciolga bene; ripetere l’operazione fino ad esaurimento della pasta. Servire i pizzoccheri bollenti con una spruzzata di pepe.


Risottino mantecato al taleggio della Val Biandino

Ingredienti (dosi per 4 persone)

320 grammi di riso carnaroli
 
100 grammi di burro
 
200 grammi di taleggio Val Biandino
  
1 cipolla
  
brodo vegetale con: 1 dado, 1 carota, 1 zucchina, 1/2 cipolla, 1 gambo di sedano
  
olio extravergine d’oliva
  
1 bicchiere di vino bianco
 
pepe.

Preparazione:

 Preparare il brodo con acqua, la verdura sopraindicata con un dado; mettere in una casseruola la cipolla tritata finemente con la metà del burro. Versare il riso, lasciarlo trasparire, sfumare con il vino bianco e portare a cottura aggiungendo gradualmente il brodo bollente. Nel frattempo tagliare a dadini piccolissimi il taleggio. Quando il risotto è cotto unire il burro rimasto, il taleggio, amalgamare il tutto mescolando energicamente. Servire dopo un paio di minuti con una leggera caduta di olioextravergine d’oliva e un pò di pepe.
Questo taleggio viene fatto in due versioni, a pasta cruda e a pasta cotta. “Stracchino crudo”, a pasta dura è lievemente granuloso. Il Taleggio “cotto” è lo “Stracchino grasso”.  Ottimi entrambi adatti per mantecare i risotti, che rimangono cremosi e saporiti.

Arista di maiale con polenta

Ingredienti (dosi per 4 persone)

800 grammi di arista

sale grosso

2 spicchi di aglio

33 cl. di birra

olio extravergine d’oliva

burro.

Preparazione:

salate la carne con pochissimo sale grosso su entrame le parti; fate rosolare la carne con un pò di olio, burro e gli spicchi di aglio. Aggiungete, quindi, la birra e lasciate cuocere il tutto lentamente, a fuoco basso, per due ore. Se si dovesse asciugare, bagnare delicatamente con birra allungata con acqua. A dieci minuti dal termine della cottura, verificare il grado di morbidezza della carne; se ritenete che sia cotta, servitela sui piatti accompagnata da una polenta con il sughetto ottenuto con la birra. 

Dopo pranzo abbiamo fatto un giro nei negozi tipici dove abbiamo acquistato i formaggi, buonissimi, della valle, inoltre abbiamo girovagato nei negozi di artigianato locali dove con abili mani, gli intagliatori creano sculture con il legno.

Formaggio tipici della Valsassina

Formaggio tipici della Valsassina

Artigianato tipico della Valsassina

Negozio tipico della Valsassina

Negozio tipico della Valsassina

Salumi tipici della Valsassina
Salumi tipici della Valsassina

Prima di andare a casa, ci siamo fermati in una fattoria agriturismo per acquistare i formaggi freschi e gli yogurt: AGRITURISMO PRATO DELLA CHIESA BALLABIO LECCO.

Abbiamo acquistato i pizzoccheri e i gnocchetti di grano saraceno, il burro caseario, il taleggio, il caprino fresco, lo yogurt e formaggi latteria…tutti veramente ottimi.

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