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al RISTORANTE INDIANO “NAMASTE” – P.za S. Rocco 8 22100 Como

Como ormai è una città piena di etnie: in una via delle più centrali e affollate oltre che storica che porta in centoi città, vi è posto un piccolo e tranquillo angolo di India dove ti accolgono personaggi indiani molto gentili e distinti. Si tratta del ristorante Namaste e dei loro proprietari. All’entrata ti invade e ti trasporta un intenso profumo di curry che solo dopo pochi minuti, riesci ad abituarti. L’ambiente e l’arredo è modesto, niente di ricercato ma pulito e tranquillo con note di inni indiani in leggero sottofondo. Il menù che ti portano appena ti siedi è pieno di pietanze a base di pollo, agnello e pesce.

Per me e per la mia amica era la prima volta che cenavamo in un ristorante indiano pur avendo già mangiato e cucinato cucina indiana, quindi abbiamo degustato uno dei loro menù tutto a base di carne di pollo.Mentre davamo uno sbirciatina al menù, ci hanno fatto assaggiare dei crostini speziaticome aperitivo che ci siamo gustati con della birra indiana chiara molto leggera. L’antipasto prevede il Papad croccanti schiacciatine di legumi, i Samosa fagottini fritti ripieni di verdura e i Pakora verdure miste in pastella. Mi soffermo in particolar modo sulla schiacciatina che faceva da fondo alle verdure: tutto molto appetitoso ma questa cialda era di una leggera croccantezza…

I secondi (premetto erano tutte porzioni/assagio ma comunque sazianti) a base di carne di pollo estremamente profumate di curry e spezie varie fra cui la menta: Onoin Bhaji croccanti fritelline di cipolla, Pollo Tandoori pollo marinato in una salsa di yoghurt e spezie e cotto ad alta temperatura nel forno “Tandoor”, Curry di pollo, il Dal piatto speziato fatto con lenticchie, pomodori, cipolle e condimenti vari. Il Dal è spesso un passato servito con piatti contenenti curry, Raita ovvero insalate di yogurt condite in vario modo con semi di mostarda nera, garam masala e erbe come il cerfoglio, il coriandolo, il cumino, l’aneto, la menta, il prezzemolo o il dragoncello. Ottimo il riso Pulao aromatizzato e dal buon profumo.

Abbiamo terminato con dolce ai frutti esotici, forse troppo dolce, un buon e caldo caffè anch’esso insaporito da spezie accompagnato con caramelline d’anice e e zuccherini aromatizzati.

Il costo è medio, abbordabilissimo: non aspettatevi un ambiente ricercato e pieno di particolari indiani, l’arredamento è semplice, il personale serioso vestito con abititradizionali  indiani, sempre disponibile alle richieste. Premiatissimo da molto riviste del settore gastronomico come uno dei migliori ristoranti indiani,  l’unico nella provincia di Como. L’unico problema è il posteggio essendo in zona centrale alla fine di una delle arterie urbane più trafficate. Buono!!! Il ristorante fa anche servizio d’asporto scontato del 20%

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La ” LOCANDA DEL VICERE’ ” è un ristorante-baita che si trova nella località “LA SALUTE” ad Albavilla e diretta egregiamente dalla signora Fulvia con il marito Enrico. In cucina al fianco di Fulvia, alla locanda c’è un cuoco di origine toscana che ha “importato” fino qui nella brianza, una pietanza davvero deliziosa tipicamente toscana. La tagliata in questione, viene servita in piatti di spessa terracotta roventi, scaldata nel forno a legna; la tagliata viene servita sottile a cottura media con pomodorini e rucola o insalatina fresca, ben condita e saporita… Non mancano comunque le FANTASTICHE PORTATE che cucina la sig.ra Fulvia tipiche delle nostre montagne comasche… Affettati serviti con crostini ai funghi porcini, torte salate di verdura, nervetti in insalata, cipolline in agrodolce… già ti riempiono la pancina vuota per continuare con i primi: fantastici i fagottini con ripieno di formaggio, patate e erbette il tutto condito con burro e aglio.

I sughi vari di selvaggina vengono serviti con paste diverse di volta in volta, molto saporiti, ottimi per fare la “scarpetta”… Piatto forte, almeno per mio marito, i gnocchetti di grano saraceno conditi con burro e aglio e semplice formaggio grattugiato.

I secondi però… si questi sono troppo buooooni: scaloppine ai funghi porcini con una cremina da leccarsi i baffi, cinghiale in umido delicatissimo al palato, arrosti vari terminano il pranzo o cena che sia, lasciandovi letteralmente sazzi perchè le porzioni sono molto abbondanti. Per le foto dei secondi, beh temo che le farò la prossima volta: vi giro non connettevo più talmente ero già piena e soddisfatta. I dessert sono torte semplici casalinghe. Alla fine, penso di avervi descritto la meraviglia di questi piatti lasciandovi solo il piacere di andare a trovare Fulvia ed Enrico, sempre gentilissimi con i loro ospiti in una locanda pulita, ordinata e accogliente… L’aria che respiri mentre gusti questi favolosi piatti è molto casalinga: la signora Fulvia passa tra i tavoli per sapere se tutto ciò che ha servito è di nostro gradimento: insomma ci mette tutta la sua passione. E questo è l’ingrediente più giusto per passare una giornata poi all’aria aperta nei miei fantastici boschi!!! Il prezzo è più che onesto, porzione abbondanti e cucinati al momento. Ho avuto modo di consigliarlo ad amici che mi hanno subito confermato di aver mangiato bene: vi ricordo che è una baita di montagna, quindi potete salire in perfetto relax… senza troppe esigenze, ma la bellissima aria che si respira beh… quella non ha prezzo!

Vi consiglio una capatina…

La locanda del Vicerè

via Capanna Mara n.1

22036 Erba Como

CELL.: 333.3109084

TEL. 031.627151

si raggiunge da Albavilla seguendo le indicazione LA SALUTE oppure ALPE DEL VICERE’.

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Un “Dolcepensiero” toscano in brianza: la TRATTORIA AL PARE’  a Capiago Intimiano in provincia di Como, è la classica trattoria a conduzionze famigliare con origini toscane dettate dai proprietari anziani che ancora non hanno perso il loro bellissimo accento. Chi però fa le loro veci in sala, è il socio in affari Walter, simpatico protagonista che allieta anche solo con la sua voce spigliata e le sue battute. Ho conosciuto questa trattoria, durante le mie pause di lavoro: infatti nei pranzi settimanali, si può gustare un ottimo pranzo come se andassi a casa da mamma’… la loro cucina è casalinga e puoi gustare un primo e un secondo con acqua e caffè a circa 10 euro. Le porzioni sono abbondanti, cucinate al momento, nulla è riscaldato. Se invece vi recate di sera, il menu’ diventa più marcato e particolare dedicato ad una cucina toscana. Infatti il loro piatto forte è la fiorentina: servono tagli di carne di mucca irlandese cotta al punto giusto, servita con verdure – in questo caso zucchine aromatizzate e patate al forno – inaffiate con aceto balsamico, olio d’oliva extravergine, sale e pepe grosso da macinare al momento. In questa serata prima di gustarci la carne, ci siamo concessi un antipasto non molto abbondante – da nostra richiesta per non esagerare e poi non gustare la carne – composto da salumi vari, cipolline in agrodolce, salamella e tomino alla piastra con aceto balsamico e bruschette semplici con pomodoro e aglio (mi sono scordata la foto!!! colpa della fanme famelica? siiiiiiiiii). E poi questa meraviglia di carne, che si scioglieva in bocca tant’è che mio suocero si è pure gustato la parte di carne più buona, quella attaccata all’osso:

Lasciate poi un posticino per i dolci fatti in casa: vi consiglio la loro panna cotta (divina!!!), la creme caramel (deliziosa!!!) oppure un calorosissimo tiramisu’… e il finale lasciatelo al “caffè alla livornese” (come lo chiamano loro, ma il vero nome è “ponce alla livornese”). A breve ne posterò la ricetta.

TRATTORIA AL PARE – corso Ariberto da Intimiano 6 – 22070 Capiago Intimiano – Tel. 031 460.434

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Con mia enorme sorpresa, mi sono trovata “da dio” al ristorante LE SOSTE, in centro a Como. L’ambiente è raffinato, accogliente e molto moderno. Il servizio professionale e gentile, con camerieri molto carini. Insieme alle mie amiche abbiamo gustato una leggera entrèe composta da un saccottino alle verdure e conchigliette di caprino fresco accompagnato da un fresco prosecco. Abbiamo continuato con una costata tenera, saporita con contorno di patate novelle ed una portata di verdure alla piastra. Per dessert abbiamo gustato un tortino all’amaretto ed un budino al cioccolato fondente con una crema delicata alla banana. Tutto veramente gustoso, ambiente gradevolissimo e tante altre pietanze da provare…. sicuramente la prossima volta. Mi dispiace non fornirvi delle foto, troppo presa a chiaccherare con le mia amiche. Non mancherò la prossima volta. Il ristorante LE SOSTE l’ho conosciuto tramite il portale facebook, è situato a Como (credo via Diaz); lo consiglio caldamente a tutti coloro che vogliono passare un serata piacevole con amici o con i propri cari gustando ottimi piatti.

 

La seconda volta mi sono recata accanto al ristorante, dove è sorto il longe bar: si può gustare un happy hour gradevole. La mia scelta è caduta sul RASBERRY MARTINI con il gradevole sapore della vaniglia servito in un bicchiere a cilindro senza gambo bensi appoggiato sopra una base quadrata che ha reso questo cocktail molto scenografico. I nomi dei cocktail delle mie compagne purtroppo non me li ricordo: posso solo dirvi che uno dei quattro aveva come ingrediente lamponi freschi frullati che ragalavano un buon profumo…

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Un angolo cosmopolitano di Giappone in Como: ristorante, sabato sera, cucina giapponese, pieno anzi pienissimo… Il ristorante TOKYO – Como viale Lecco, ormai ha preso piede. Il ristorante è composto da due piani a più salette, tutte deliziose: all’entrata una piccola divisa da un saparè, poi si passa in un’altra divisa semplicemente da una parete con canne grosse di bambu’ prima di arrivare a quella principale dove si possono ammirare gli chef nella preparazione del sushi & co. Al piano inferiore un’altra saletta intima chiusa con porte a soffietto tipiche della cultura giapponese per poi passare all’ultima saletta lunga dove ci sono alla parete cinque tavoli a livello del pavimento con il buco per mettere le gambe, il tutto arredato in perfetto stile minimale ma giapponese. Di sabato sera si rischia però di avere le portate ordinate non nell’ordine richiesto, mentre in settimana (sono stata di giovedi) il ristorante era pieno ma senza caos e code per sedersi. Comunque abbiamo iniziato con dell’ottimo te’ verde  e del te’ al gelsomino. Parliamo delle pietanze che abbiamo gustato: devo dire che la cucina è molto buona. Come da loro tradizione, in un angolo della sala principale, i cuochi preparano il sushi in contemporanea alla nostra permanenza (qui trovate la mia “versione casalinga”). Come entrèe, portano una sorta di involtini fritti in tempura.

Beh, l’inizio promette bene, se non fosse che loro sono “proprio giapponesi” e diventa un po’ un problema chiedere e avere spiegazioni sui tantissimi piatti che il ristorante offre… decidiamo così di stare sul tradizionale partendo con un mix di sushi e sashimi… la famosissima BARCA.

La barca è così composta: NIGHINI SUSHI, pallina di riso con due pessi di pesce fresco sopra; SASHIMI, fettine di pesce crudo solitamente salmone, tonno, polipo e gamberi sfilettati; SUSHI, pallina di riso e pesce crudo e alghe. Ottimo accompagnamento la salsa di soia, wasabi oppure alghe.

Come primo piatto, abbiamo scelto gli spaghetti saltati con verdure e gamberi serviti con “magia”: sopra la portata, c’era una sorta di insalatina che non sono riuscita a capira che tipo fosse (e data la tanta gente, non ho osato chiedere, troppo presi nel servire) che, a contato con la pasta calda, si muoveva come se danzasse… si avete capito bene. Il sapore era agrodolce, buono, ne dolce ne salato, proprio al punto giusto, mangiato in un baleno, da assaggiare credetemi e da rimangiare… magari anche a casa, perchè il ristorante fa servizio da asporto su tutte le loro tantissime portate. Questo primo lo mangiato sia quel giovedi sera e replicato anche domenica scorsa. Merita!!! Il nome del piatto è YAKI UDON.

Questa volta non ho saputo resistere al secondo e poi eravamo tutte affamate e spizzicavamo in tutti i piatti che abbiamo ordinato: insomma una sorta di assaggio per tutto. Quindi vai con il secondo dove abbiamo puntato su degli spiedini di gamberi con salsa di soia e i SAMURAI STICK ossia involtini di pesce serviti con una salsina veramente deliziosa!!!

Eravamo sazie, devo dire che le porzioni sono più che giuste… ci siamo limitate a gustare ciò che già conoscevamo ma devo dire che rispetto ad altri ristoranti giapponesi, il Tokio l’ho trovato un po’ meno occidentalizzato, il che non guasta!!! Per finire in bellezza non ci siamo fatte mancare il dolce: un tris di semifreddi con gelatine alla frutta e delle palline fritte con semi si sesamo e con all’interno una cremina dal gusto particolare e di colore nero. Non ho chiesto di cosa fosse fatta per il semplice motivo che il ristorante era stra-pieno!!! come già accennato. E non poteva mancare il gelato al te Matcha, che a presto spero di proporre anche a casa, appena riuscirò a reperire la materia prima.

Io ci ritornero’ sicuramente per la terza volta: abbiamo speso circa 30 euro a persona. Se amate la tranquillità vi consiglio un giorno in settimana; se invece questa particolarità non vi turba, andateci quando volete ne vale la pena, oppure perchè no anche un take away…

(le foto logate con un cuoricino, sono della serata passata con Cristina di giovedi, mentre le altre sono della serata di sabato con Barbara, Laura, Federica, Nicoletta e poi IO…)

INDIRIZZI RISTORANTI GIAPPONESI

*MOMIGI via Perlasca – Como

*TOKYO Viale Lecco – Como

*SAKURA – Meda

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Prima della nascita del mio bimbo, almeno un paio di volte al mese, andavo a gustarmi la loro buona, tipica ma rivisitata in chiave moderna, cucina… Il posto non solo è bello di suo per il fatto che essendo un vecchio crotto, riesce a regalare l’atmosfera calda e quasi “famigliare”… la stessa famigliarità che ti regala il bravissimo padrone di casa: Massimo. La sua semplicità non spiadisce per niente la sua professionalità, la sua gentilezza e i modi garbati ti fanno sentire come se fossi un amico di vecchia data, i prodotti cucinati molto bene e accompagnati da vini di una cantina ben fornita, regalano al ristorante o osteria che si voglia, un’atmosfera che ti porta a ritornarci anche il giorno dopo. Ora le mie “capatine” sono diminuite ma non scomparse: non ce la farei senza il crotto… tanto che ne sfrutterò soprattutto la sua cucina nelle pause-pranzo (quando il mio piccolo è all’asilo), rilassandomi con le gambe sotto il tavolo, un buon bicchiere di vino e qualche simpatica chiacchierata e qualche giusta indicazione a cio’ che si mangia e si beve grazie alla buona professionalità di Massimo. E’ questo il Crotto del Sergente: un angolo immerso nel verde di una piccola vallata tra castagni e betulle, nella frescura del sottobosco a due passi da Como, Erba e Lecco. L’ambiente accogliente e caldo, è arredato con tavoli antichi come antiche sono le credenze poste qua e la, la sala centrale è a cupola con mattoni a vista a soffitto basso… Il piccolo giardino a terrazzo, regala un angolo particolare e gradevole, anche se rustico, rimane sempre elegante e semplice. Si perchè credo che sia la semplicità la chiave del suo successo… una semplicità comunque elegante e raffinata. Gentilissimo tutto lo staff, pronto a soddisfare ogni richiesta e pazienti con i bambini. Sono tanti i piatti e le pietanze: purtroppo non ho foto. Quelle che pubblico ora sono di un brunch in cui sono stata ospite, un brunch delizioso e molto buono… posso però anticiparvi che se andrete a cena sicuramente vi consiglio di gustarvi i loro affettati accompagnati con tortini soffici e creme dense e delicate; i risotti sempre mantecati in modo delicato; le carni con tante varietà di selvaggina e gli spiedoni di carpaccio di manzo con lardo arrotolati su bastoni e scottati sulla piastra. A dir poco lodevoli… e i dolci a voi la scelta!!!

Vellutata di funghi porcini con gamberi e salsiccette servite con polenta in un tegamino con fiamma viva.

Alcuni particolari della sala del crotto a cupola.

Il Crotto adesso è aperto anche per la pausa pranzo e io e mio marito ne approfittiamo dell’assenza di Matteo (all’asilo) per gustarci degli ottimi piatti unici che propongono in modo del tutto semplice ma elegante. C’è poca diversità dalla sera, solo nella proposta delle pietanze logicamente inferiori e adattate per pause di lavoro: rimane la cornice deliziosa e l’atmosfera di altri tempi… Abbiamo gustato due piatti unici con tagliolini al pesto di rucola e un filetto accompagnato da carotine, l’altro era composto da tagliolini con melanzane e una ricottina abbondante al forno. Non abbiamo resistito al dolce con torta bassa al cioccolato e una coppa all’amaretto.

CROTTO DEL SERGENTE via Crotto del Sergente, 13 – Lora, Como – tel 031 283911

http://www.crottodelsergente.it/index.php

gruppo facebook: Crotto del Sergente – Antica Osteria

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 IL PINZIMONIO – Como via Bonanomi 24

Era da molto che non passavo una serata piacevole con tante donne simpatiche e per niente pretenziose, per di più in un ristorante molto trendy e curato nei particolari degli arredi. Il ristorante è sfruttato in tutti i suoi angoli, è posto su due piani e qua e la, si trovano buchi dove ci sono adorabili sopramobili e complementi di arredo, il tutto colorato e mischiato in un’armoniosa armonia. I muri con i sassi a vista, regalano al ristorante quel tocco di storia che può regalare il centro storico di Como con i suoi palazzi antichi e ricchi di storia… Siamo arrivate alle ore 21 passate da un po’, il ristorante era già pieno zeppo e forse è stato questo particolare che ha rallentato la stesura della nostra comanda… e così ho dato un’occhiata molto particolareggiata del menù: gli antipasti semplici ma sfiziosi passavano dal pinzimonio di verdure con salsine di ogni genere, crostoni grandi come sfilatini, taglieri e pientanze tradizionali quali carpacci di affettati o di mozzarelle fino alle abbondanti e gustose insalate con pesce o carne. I primi, che ho leggermente snobbato, erano parecchi… snobbati perchè avevo una tremenda voglia di gustarmi i mosaici di pollo: infatti fra le varie cotolette con diverse variazioni di temi, mi sono gustata il mosaico di pollo consistente in varie cotture e varianti di contorno di carne; c’è anche la possibilità di gustare lo stesso piatto ma di vitello. E poi i dolci abbondanti e guduriosi con fiumi di cioccolato… Alla fine era passata da parecchio la mezzanotte, diciamo pure eravamo più vicine all’una di notte, siamo uscite e ci siamo godute l’aria fresca di una sera di ottobre per arrivare alla macchina. Como sotto sotto sa vivere anche di notte… ho trovato parecchi locali pieni!

Scusate non publico foto per la scarsa definizione, ero sotto ad un lampadario con una luce color giallo…

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Ognitanto a pranzo iniseme a mio marito, ci piace scoprire trattorie, ristoranti tranquilli per gustarci qualche cosa per spezzare la giornata di lavoro, avendo il piccolo all’asilo. Logicamente avendo solo un’oretta abbondante, rimaniamo in zona che comunque custodisce gradevoli sorprese come quest’ultima. Passando per strada mi ha sempre incuriosito questo ristorante che si trova a Tavernerio a pochi chilometri da Como. “QUATTRO CHICCHIERE DI GUSTO” è stata una bella rivelazione, perchè dall’esterno credavamo fosse un risto-bar dove poter gustare classici pranzi-pausa di lavoro; invece con nostro grande piacere soprattuto di palato, ci siamo trovati immersi in un ristorantino carino, moderno, con pochi posti a sedere dove gustare tutte pietanze preparate e confezionate esclusivamente dallo chef. Non credendo di imbatterci in un vero e proprio ristorante, non ero munita di digitale e le foto con il cellulare non sono delle migliori… ma siccome ci ritorneremo, mi porterò senz’altro la macchina per fare foto a questi piatti veramente buoni. Io mi sono gustata in primo sostanzioso, cucinato in modo gradevole: si trattava di: “Testaroli di Lunigiana”: pasta tipica della Lunigiana simile ad una crepes fatta con diverse farine e poi tagliata a rombi, condita con pesto di rucola (fatto da loro), veramente buono… quasi come il mio pesto fatto tempo fa. Ora mi manca solo di provare a fare questa pasta in casa. Ecco alcuni dei loro piatti che ho fotografato (vi avviso che sono sempre andata per pranzi di lavoro) quindi leggeri e veloci, comunque questo appunto solo per farvi capire che le nostre scelte erano dettate dal fatto che poi dovevamo ritornare al lavoro; la cucina, sia a cena che a pranzo, è fresca e confezionata al momento… non c’è differenza nel modo di cucinare, se non fosse solo per la leggerezza più marcata delle portate:

 

UOVA AL TEGAMINO CON ASPARAGI

FIOCCO DI MANZO AL FORNO – buonissimo con un sughetto delizioso accompagnato con patate sempre al forno

LA CREME BRULE ALLO ZAFFERANO

TUTTO DI

 

QUATTRO CHIACCHERE DI GUSTO – via provinciale 62/b – Tavernerio Como

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Per la nostra gita fuori porta, venerdi 1 maggio siamo andati a Schignano all’agriturismo AL MARNICH: INCREDIBILE pensare di essere al di sopra del lago e credere invece di essere a due passi dalla casa di Heidi. Infatti Schignano, con le sue tante frazioni, è un’incantevole paesino di montagna con tante villine e baite abitate soprattutto durante i week-end. Ci sono ancora parecchi fattorie con mucche, muli e cavalli. Per il nostro pranzo ci siamo diretti all’agriturismo che spicca in vetta ad una collinetta con un panorama stupendo che sovrasta le tante frazioni e paesini vicini. Un posto veramente incantevole, ricavato da una vecchia stalla o crotto con tre sale da pranzo molto caretteristiche con muri a sassi a vista, chincaglierie e accessori di vita contadina appesi ai muri o disposte intorno alle stanza, tavoli di legno vecchi e di colori differenti. Per i posti all’esterno, ci sono due verande piccole, intime e carine con terrazza a vista sui pascoli attorno.

I tavoli vengono apparecchiati in modo spartano con semplici tovagliette alimentari, con scodelline “della nonna” per gustare il vino – quello della casa è una Bonarda – idea che ho trovato molto carina e particolare. Il formaggio per i primi piatti viene servito in ciotole di ceramica dai colori vivi. I taglieri di formaggi provenienti da fattorie della zona, vengono serviti su taglieri di legno con miele di loro produzione, marmellata e noci; i salami sono prodotti con carne di maiale della loro fattoria.

E qui purtroppo tutto il nostro entusiasmo per il posto carino e pittoresco, finisce nel momento in cui ci mettiamo a tavola: infatti le pietanze erano tutte insipide. I primi piatti comunque sono stati abbastanza buoni, anche se i pizzoccheri meritavano un pò più di formaggi. Le tagliatelle erano condite con salsiccia, vino bianco e cipolle purtroppo ripeto insipide ma ben impiattate. Buonissima e morbida la girella di farro con zucchina e ricotta.

I secondi ci hanno deluso e non poco: il caprettino alla primavera aveva un’aspetto di carne troppo secca che al palato non ha lasciato dubbio; in effetti sapeva di carne riscaldata. La mia polenta con taleggio di Schignano era servita in modo semplice e banale. Un pugno di polenta con al fianco due fettine sottili di taleggio, devo dire comunque molto buono (forse meglio se servita con il taleggio fuso sopra la polenta). Lo straccottino d’asinella invece non ha tradito l’aspettativa del nome: infatti al palato risultava gradevole…

Il posto, il panorama e l’ambiente dove è situato l’agriturismo meritano di una visita, le pietanze servite – sempre secondo il mio parere – avrebbero bisogno un ritocchino visto che i prezzi sono medio-alti.

AL MARNICH, agriturismo certificato in provincia di COMO – SCHIGNANO – 8 Km dal lago di Como

Ed ecco altre foto…

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