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Posts Tagged ‘ROMA’

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La mattina che avevamo prenotato la visita guidata ai Musei Vaticani, era una giornata uggiosa su Roma. Ma la fila per salire nelle sale più belle al mondo, credetemi non era diminuita rispetto ai giorni scorsi. Se capitate a Roma, andate subito in Città del Vaticano e lungo i due viali con le oltre 100 colonne poste ai margini della Piazza, potrete trovare dei ragazzi che vi prenotano le visita in San Pietro con regolare ricevuta, evitando la chilometrica fila sotto il sole che per noi era prevista in circa 4 ore di attesa. Una volta entrati in basilica, una giuda per gruppo di lingue vi mostrerà le bellezze imponenti della basilica. All’uscita – dura circa 50 minuti la visita guidata – al momento di pagare potete prenotare anche la visita ai Musei Vaticani, evitando anche qui ore di attese sotto il sole o come per noi la pioggia. Potete poi rientrare in basilica per girare tranquillamente e pregare alle tombe dei santi o scendere sotto per visitare le grotte ove vi sono tutti i papi deceduti.

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I Musei Vaticani sono posti dietro San Pietro e molti comodi da raggiungere con la Metro. Sono una delle raccolte d’arte più grandi del mondo, un’enorme collezione di opere d’arte accumulata nei secoli dai Papi. Dai musei si accede alla Cappella Sistina e agli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello. I Musei Vaticani occupano gran parte del vasto cortile del Belvedere.

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Nel 2000 è stata edificato un nuovo ingresso ai Musei.

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Il cortile della Pigna con la Sfera di Arnaldo Pomodoro.

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Il Museo Pio-Clementino fu fondato da papa Clemente XIV nel 1771 e originariamente fu adibito alla raccolta di opere antiche e rinascimentali. Il museo e la sua collezione furono ampliati dal successore papa Pio VI. Oggi il museo ospita antiche sculture greche e romane.

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Il Museo Chiaramonti è altrettanto ricco e fornito di sarcofagi, bassorilievi e statue.  Prende il nome da papa Pio VII Chiaramonti, che lo fondò agli inizi del XIX secolo. È composto da un’ampia galleria ad archi ai lati della quale sono esposte numerose sculture. La nuova ala, il Braccio Nuovo, ospita il celebre Augusto di Prima Porta.

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La statua di Laoconte

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La Sala della Rotonda

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La sala degli Arazzi

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La Galleria delle Carte Geografiche, la più spettacolare…

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Finalmente la Cappella Sistina.

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Le sale delle Nozze Aldobrandine e sala dei Papiri

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La visita è finita ai Musei Vaticani, un’esperienza bellissima, una sensazione in Cappella Sistina che non si riesce a descrivere e immaginare quel luogo come sito dove si sono sempre eletti i papi, è una sensazione troppo indescrivibile. Un luogo santo e sacro, un luogo storico oltre che alla bellezza che solo gli occhi possono ammirare perché se gli affreschi potessero parlare – perché questa è l’impressione che hanno ovvero che gli manca solo la parola, per quanto sono belli.

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Usciti dalla visita a San Pietro e dopo una preghiera ai due nuovi Santi, abbiamo preso un taxi che ci ha portato direttamente al Ghetto Ebraico in Trastevere (circa 10 euro da San Pietro). Non sono mai stata in questa zone e ci ha conquistato subito: appena scesi dal taxi, nell’aria aleggiava un profumo di pane e biscotti. Il Ghetto Ebraico è molto famoso appunto per la quantità di panetterie e biscottifici ma anche di ristoranti definiti “Kosher”.

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Sono definiti “Kosher” i ristoranti ebraici; il termine kosherl’insieme di regole religiose ebraiche. La parola ebraica significa “conforme alla legge- consentito”. Vi è proprio un elenco di cibi che sono permessi: per esempio non si possono mescolare carne e latticini; le carni permesse sono quelle di animali con zoccolo ovvero mucche, vitello, la pecora, la capra. I pesci solo quelli con pinne e squame. Della cucina ebraica non conosco un gran che, non ho ancora assaggiato nulla ma voglio proprio informarmi e acquistare libri in merito perché mi hanno affascinato molto i ristoranti del ghetto. Non abbiamo pranzato durante la nostra visita, ma i profumi che aleggiavano durante la nostra passeggiata, mi hanno conquistato soprattutto i dolci che ho potuto vedere nelle vetrine. Perché è proprio passeggiando fra gli scorci suggestivi del ghetto, che ogni angolo è adibito ad un forno con accanto la maestosità della Sinagoga e dei resti antichi.

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Un forno storico che esiste dal ‘900 è il forno “Boccione”: è un negozio vecchio stile, pochi arredi, con gli scafali con i dolci esposti, poco spazio per la clientela che però si ferma in coda anche fuori dal piccolo negozietto. Da provare la crostata con la ricotta e le visciole che ci ha consigliato anche il taxista; buona e profumata anche la treccia con uvetta, pistacchi e cannella…

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Forno Boccione

via del Portico d’Ottavia 1 – 00186 Roma
chiuso il sabato

E poi ci si immerge in “Trastevere“… io ma soprattutto mio marito si è innamorato di questo quartiere di Roma. Appena superato un ponte, mi sono ritrovata nel più celebre e conosciuto locale di Roma ovvero il “Sora Lella”, quel ristorante che ogni tanto veniva nominato in tv quando si parlava di due grandi del cinema ovvero Aldo Fabrizi che se come me amate i film in b/n, era uno degli attori più popolari insieme a Toto’. E chi non si ricorda Elena Fabrizi? con Verdone ci ha regalato delle scene simpaticissime.

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Addentrandoci nelle viuzze del tredicesimo rione di Roma, ci lasciamo l’Isola Tiberina alle spalle, inizia un susseguirsi di ristoranti tipici romani con osterie e vinerie per tutti i gusti e per tutti i portafogli. Ogni angolo del rione ha qualcosa da raccontare…

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E poi finalmente sono arrivata in via della luce al civico 21 dove c’è un forno che fa pasticceria e soprattutto biscotti, ovvero il biscottificio “Innocenti”. Come per molti luoghi e locali di Trastevere, anche qui sembra che il tempo si sia un po’ fermato, che tutto sia fermo ai primi momenti dell’apertura.

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La proprietaria è molto carina, educata e gentile: ho avuto il piacere di scambiare qualche chiacchiera con lei e farmi raccontare la passione di fare i biscotti con farine bio e di buona qualità di vario genere. Come potete dedurre dagli adesivi a zampa, qui gli animali sono amati e rispettati. All’interno padroneggia un vecchio forno ancora oggi in uso.

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La semplicità di chi lo gestisce è tanta quanto la bontà dei biscotti che sono il tesoro preziosissimo di un arte che a volte viene un po’ superata da prodotti di più larga scala ma credetemi se amate i prodotti – e dico i  veri prodotti della cucina italiana – fatti ancora con l’amore e la passione, e capitate a Trastevere, il biscottificio dovrà essere una tappa fissa. Io ho portato a casa un poco di queste bontà…

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Biscottificio Innocenti

via della luce 21 – 00153 Trastevere Roma

grazie al blog “Tavole Romane” che mi ha fatto conoscere questo pezzo storico di Trastevere

Ultima tappa prima di tornare in albergo, è stata la visita a Santa Maria in Trastevere che è posta nella piazza omonima.

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La chiesa all’interno è bellissima: sulla facciata vi è un mosaico raffigurante Maria in trono che allatta il Bambino. Un altro mosaico è presente sulla sommità del campanile romanico, sempre raffigurante la Madonna col Bambino, in una nicchia. All’interno, ci sono tre navate.

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Dopo quattro anni sono ritornata a Roma: la capitale, la città eterna, la grandezza dell’arte ha catturato anche i miei uomini. Voglio aprire la serie dei miei post di vacanza su Roma, con quello dedicato ai ristoranti in cui ho cenato…

Abbiamo iniziato con un aperitivo in Piazza Navona seduta proprio davanti alla Fontana dei Quattro Fiumi…

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Ai lati della piazza, dove appunta svetta imponente in tutta la sua bellezza la fontana, è un susseguirsi di bar, ristoranti dove da seduti oltre che godere del caldo primo sole primaverile, è bello godersi anche la vita che si svolge lungo la piazza: artisti di strada con varie fantasie di interpretazione regalano ai turisti di tutto il mondo un’atmosfera magica e metropolitana… con sottofondo canzoni e musica dal vivo. I pittori con i loro colori e tecniche, catturano gli angoli più suggestivi della città. Caricaturisti offrono simpatici ritratti ai turisti. La fontana fu creata da Gian Lorenzo Bernini su ordine di Papa  Innocenzo X. Le quattro statue rappresentano i fiumi della Terra, uno per ciascuno dei continenti fino ad allora conosciuti: il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio della Plata. Sulla fontana sono raffigurati anche sette animali, oltre alla colomba bronzea in cima all’obelisco ed ai delfinetti nello stemma dei Pamphilj: un cavallo, un coccodrillo, un leone, un dragone, un serpente e infine un serpente di mare e un delfino.

Per uno Spritz vi consiglio il bar/ristorante “Tre Scalini”:

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A pochi metri da Trinità dei Monti dove vi è la famosissima Scalinata di Piazza di Spagna – la zona che più abbiamo vissuto di sera avendo scelto l’albergo in questo rione di Roma – abbiamo cenato in ristoranti di tradizione ma anche di nuova generazione sempre con una finestra aperta sulla bontà dei piatti romani.

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La prima serata abbiamo cenato presso “EnOsteria Capolecase”, un ristorante molto carino, di arredi moderni curato nei particolari e gestito con molta tranquillità, la stessa che credo ogni turista cerchi soprattutto la sera dopo lunghe e stancanti passeggiate per i vicoli romani. La base della cucina rimane quella di tradizione romana ma con una ricerca particolare di qualità, di freschezza, di stagionalità delle materie prime. Partiti già da Como con la voglia di assaggiare la vera cucina romana, qui in EnOsteria, abbiamo assaggiato “La Gricia” ovvero un’amatriciana bianca: rispetto all’amatriciana classica, è appunto bianca – senza pomodoro – ma si utilizza comunque del guanciale, del pecorino romano e del pepe. La sua origine si pensa sia addirittura antecedente all’importazione del pomodoro in Europa e che fu inventata dai pastori laziali. L’altro piatto che ci siamo goduti sono stati gli “Spaghettoni Cacio e Pepe”: sembrerebbe un piatto semplice da realizzare ma non è così; infatti è proprio la qualità delle materie prime che rendono questo piatto veramente eccezionale, la giusta piccantezza del pecorino sarà proprio l’ingrediente che fa la differenza oltre alla mantecatura morbida e assolutamente non pastosa.

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Prima dei primi piatti tipici romani, ci siamo gustati la Tartare di Fassona e un prosciutto crudo con mozzarella di bufala. Per Matteo un buon piatto di pasta con pomodoro e un battuto strepitoso di basilico. Se capitate a Roma e cercate un posto carino, rilassante con un della giusta atmosfera, questo ristorante fa proprio per voi. Pulizia perfetta, personale cordiale molto tranquillo, ambiente non troppo grande con luce diffusa e musica in sottofondo, tavoli ben organizzati, molto disponibili anche con il bambino e con le esigenze del caso. Prezzi nella norma, circa 80-90 euro in tre con due calici di vino bianco e rosso entrambi romani, acqua, coca, caffè.

Via di Capo le Case n. 53 – 00187 Roma (RM)
Telefono: (+39) 06 6786115 – Email: info@enosteria.it
Il secondo ristorante di cui vi voglio parlare è proprio una classica trattoria romana: “La Scalinata” a pochi passi dalla scalinata appunto di Piazza di Spagna, vicino alla Fontana de Trevi.
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Appena si entra si respira aria di trattoria, di osteria e vineria con una saletta ricca di quadri con scene di ordinaria vita romana e un locale a vetri a parte atto al taglio dei salumi che sono esposti in bella vista per regalare agli ospiti la goliardia del buon cibo. Un corridoio, che attraversa le cucine,  porta in una seconda sala. A primo impatto ho trovato i tavolini troppo vicini ma l’atmosfera di vera romanità fa sparire anche questo piccolo “inconveniente”. Inoltre il buon e simpatico maitre rende la permanenza molto piacevole, cordialissima la titolare. noi abbiamo gustato piatti tipici romani: non abbiamo resistito alla classica bruschetta al pomodoro che a Roma in tutti i ristoranti fa da antipasto, a seguire per me un abbondante piatto di spaghetti all’amatriciana, per Marco la famosissima coda alla vaccinara e gustarci poi un piatto veramente buono ovvero le puntarelle alla romana con una cremina di acciughe e aglio a dir poco strepitose il tutto innaffiato con un buon rosso del Lazio.
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Ambiente comunque confortevole malgrado i tavoli vicini, staff simpatico ed efficiente, molto carini e disponibili con i bambini, prezzi nella norma di 70-80 euro in tre con due bruschette, un primo piatto, due secondi piatti, un contorno, vino rosso una bottiglia,  due caffè e acqua. Se volete proprio mangiare la cucina romana di tradizione senza molte pretese, questa è la trattoria che fa per voi!

La Scalinata

via S. Andrea Delle Fratte, 32 – Roma
per info e prenotazioni (+39).06.69942067

Quando siamo usciti da San Pietro, un acquazzone primaverile ci ha completamente investiti e siccome era ora di pranzo, abbiamo optato per un pranzo al posto di un panino o facaccia.

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Proprio dietro Città del Vaticano – di fronte al retro della Sala Nervi – abbiamo scoperto questa trattoria che più di città sembrava di paese ovvero un ristorante senza molte pretese che però ci ha decisamente conquistato. L’oste molto educato, pacato e tranquillo ci ha ospitato nella prima saletta: siamo alla trattoria “La Pilotta – da Mario”. Abbiamo iniziato con una bruschetta che fra tutte quelle mangiate a Roma in questi giorni e non solo, era a dir poco sublime: pane croccante al punto giusto ben caldo, pomodoro profumato e ben regolato di sale e origano con un filo di olio evo che mi ha fatto fare la scarpetta… Poi ci siamo gustati i famosissimi saltimbocca alla romana con i carciofi fritti entrambi molto buoni. Per Matteo una pizza e coca. Da bere birre e acqua, due caffè e ahimè il conto un po’ sopra la media rispetto ai due ristoranti citati sopra. Sarà perché si trova proprio dietro al Cupolone?

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Comunque il locale è pulito, i bagni – anche se un po’ datati e posti al piano di sotto a cui si accede tramite una scaletta stretta – molto puliti; il proprietario cordiale e pacato. La posizione strategica con fermata di autobus proprio accanto. Perfetto per i turisti.

La Pilotta (Da Mario)

Via di Porta Cavalleggeri 35, Roma

Post precedenti su Roma:

ROMA CITTA’ ETERNA

SALTIMBOCCA ALLA ROMANA

BUCATINI ALLA CARBONARA

SPAGHETTI ALLA CARBONARA

CARBONARA SBAGLIATA

LA CARBONARA ROSSA

 

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ROMA… CITTA’ ETERNA!!!

ROMA CITTA’ ETERNA, CITTA’ DEL MONDO, CITTA’ CHE TI REGALA EMOZIONI OGNI VOLTA CHE VAI… era da tanto che non scendevo a Roma e grazie a quest’altra avventura qui, mi sono regalata con la mia amica Cristina un bel week-end nella città più bella del mondo! Scese dalla stazione Termini, assediata dai turisti, siamo andate in albergo e dopo una rapida rinfrescata, ci siamo incamminate per andare a visitare la mostra di Caravaggio, o almeno ci abbiamo provato! e si perchè la fila era lunga addirittura in fila c’erano coloro che avevano il biglietto prenotato.

Essendo sabato e domenica, non era prevista la prenotazione e a malincuore abbiamo dovuto dire di no a questa bellissima occasione. Ritornando al nostro tour, sono bastati pochi passi per allontanarci dalla moderna stazione per iniziare a vedere le magnificenze di Roma e soprattutto le sue tantissime fontane che primeggiano in tutte le piazze o addirittura ricavate nei muri degli edifici.

Queste quattro fontane sono poste ai lati di un incrocio di strade molto trafficate lungo il viale che porta direttamente al Quirinale, nostra prima tappa. Lungo tutto il viale, dove si affincano i GIARDINI AL QUIRINALE, si può ammirare la CHIESA DI SANT’ANDREA AL QUIRINALE: poi iniziano le varie entrate del Quirinale con guardie vestite nelle loro migliori uniformi, tutti sull’attenti senza muoversi. Alla fine del viale, si apre la piazza del QUIRINALE con la sua entrata e la sua caratteristica torre con mattoni rossi, l’obelisco al centro con statue. A guardia del Quirinale, oggi c’era la marina militare.

E come vi ho già detto, arrivate alle SCUDERIE DEL QUIRINALE, la fila per la mostra ci ha un po’ scoraggiate quindi abbiamo optato nel proseguire il nostro giro per Roma, ma prima qualche foto al Quirinale mentre iniziava a calare il sole.

Scesa una scalinata posta sotto la torre, ci siamo incamminate verso la più famosa fontana di Roma: la FONTANA DI TREVI, fulcro della bella vita che fu nonchè fulcro del film la “bella vita” di Fellini ma il film che più mi ricorda questa fontana, è quello in cui Totò e Nino Taranto cercavano di spacciare per loro la fontana e quindi venderla ai turisti; il fim era “Totò truffa 62”.

Tutte le loro truffe, vengono organizzate per pagare gli studi della figlia di Toto’ che risiede in un importante collegio, ignara della vera professione del padre, convinta invece che sia un importante diplomatico sempre in giro per il mondo. Da qui tantissime parodie classiche della vera commedia all’italiana, “Toto’ truffa 62” è un cult del cinema in bianco e nero degli anni ’60 che vi consiglio caldamente di vedere. Le risate non mancheranno!!! Fra le varie scene esilaranti che compongono il film, quella della vendita della Fontana di Trevi è passata alla storia del cinema comico italiano. Infatti nella foto sopra, vi è raffigurante la scena in cui viene stipulato il contratto a voce dove un turista italo americano ne acquiesta la proprietà con diritto anche a tutte le monetine in essa buttate.

Fontana di Trevi non è cambiata per niente, è ancora un angolo della Roma popolare, dove le bancarelle di souvenirs sono ancora tenute da romani che con la loro parlantina e il loro accento romanesco, regalano a noi turisti un’atmosfera… da bella vita!!!

La magnificenza poi della fontana grazie ai suoi marmi bianchi, regala ai turisti un fascino d’altritempi, quel fascino che ti fa chiedere come noi umani siamo stati in grado di progettare e realizzare un’opera così bella, attaccata semplicemente – si fa per dire – ad un palazzo. E poi tutti i palazzi accanto… be’ sono da invidiare i proprietari che tutti i giorni possono svegliarsi con quel bellissimo panorama. Lungo VIA DEL CORSO, fra negozi di ogni genere, si arriva a PIAZZA VENEZIA, anch’essa magnifica e raggiante grazie ai  marmi bianchi del VITTORIANO, è una delle piazze più importanti della città, nodo di svincoli per recarsi in tutti gli angoli. Siamo arrivate quasi al tramonto e il sole regalava aI monumenti, una deliziosa sfumatura rosata e calda. PALAZZO VENEZIA è in fase di restauro, nel periodo del fascismo, Benito Mussolini lo scelse come sede del Governo e dal balcone pronunciava i suoi discorsicon la sua ormai famosissima postura con il braccio alzato. Per questa ragione, la piazza fu proclamata “Foro d’Italia”, dove allegoricamente avevano il loro fulcro la città e la nazione.

Al fianco del Vittoriano, oltre una lunga scalinata posta prima del CAMPIDOGLIO, si erge la BASILICA DI SANTA MARIA IN ARA COELI: bellissima, maestosa con un entrata formata da una lunga navata, il soffito è uno spettacolo per gli occhi e ai lati cappelle dedicate a santi costruite e affrescati da Pinturicchio e Donatello. La chiesa è famosa anche per il “Santo Bambino”, una scultura in legno d’olivo del bambino Gesù del XV secolo, legno proveniente dal Giardino dei Getsemani e ricoperta di preziosissimi ex-voto. Secondo la credenza popolare, era dotata di poteri miracolosi ed i fedeli vi si recavano per chiedere la grazia. La statua è stata rubata nel febbraio del 1994 e mai più ritrovata. Oggi al suo posto è presente una copia, alla quale non mancano nuovi ex voto.

Dall’alto della scalinata, ci siamo godute il tramonto del cielo su Roma; prima di cenare in qualche trattoria romana, abbiamo visitato la piazza posta sul retro della Basilica e precisamente quella del CAMPIDOGLIO sul MONTE CAPITOLINO uno dei sette colli di Roma, ora sede del comune di Roma.

Non può mancare una foto alla famosa LUPA di Roma.

Altre scale… per arrivare forse, per me, al cuore di Roma e cioè agli scavi della vecchia città che visti all’imbrunire acquistano un fascino a dir poco grandioso!!! Stanche ma soddisfatte, domani torneremo a vederli di giorno, ora è ora di qualcosa da mettere sotto i denti… Ma Roma di sera merita ancora qualche scatto!

Ed eccoci ad un’intera giornata da passare ancora per le vie di Roma… Colazione all’americana, scarpe comode, macchina fotografica, si parte con il prendere il primo bus della giornata che ci porta dritte dritte a PORTA PORTESE alla periferia di Roma che poi raggiunta con i mezzi, rimane proprio vicina al centro. Come ogni domenica, c’è il mercatino: devo essere sincera anche se un po’ lo sapevo da alcune dritte di amici, di romani ne son rimasti pochi o perlomeno tutti concentrati in una piazzetta dove per lo più vendono oggetti di antiquariato o cose rare. E comunque visibile ancora qualche stralcio di quella Roma che tanto ci fanno respirare i film, bisogna anche dire che oggi Roma, è diventata una delle città più cosmopolite dell’Europa ma direi anche del mondo.

Tra urla di offerte strepitose, anche qui in periferia, puoi trovare artisti di strada e non solo… anche buone occasioni!!! I miei acquisti si sono limitati ad un libro di cucina romana e qualche cartolina di vecchia data.

Riprendiamo il bus e ci dirigiamo ancora a Piazza Venezia per poi indirizzarci al FORO ROMANO: abbiamo iniziato a vederlo dall’alto sulla terrazza posta sul retro del Vittoriano. Tra un panorama mozzafiato, abbiamo assistito alle tante rappresentazioni in costume che si svolgono lungo i resti del popolo romano.

Il bello di Roma, sta poi tutto negli artisti di strada: vicino al Foro e in prossimità del COLOSSEO, è un susseguirsi di personaggi vestiti da soldati pronti a fare qualche foto con i turisti. I loro mantelli rossi, regalano alla già scenografica città, quel tocco un po’ retro’ che non guasta mai.

Gli artisti di strada, le tipiche carozzelle che ripercorrono le strade della città…

Ed eccoci a quello che più in assoluto è il simbolo di Roma, il COLOSSEO. Ci siamo arrivate passeggiando lungo via dei Fori Imperiali, chiusa al traffico per una gara podistica e quindi ideale per fare una bella passeggiata al sole caldo di Roma. Famosissimo in tutto il mondo, il Colosseo è uno dei pochi anfiteatri romani dei più grandi, metà anche di molti ciak cinematografici. In antichità, era usato per gli spettacoli dei gladiatori e per altre manifestazioni pubbliche quali spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose e drammi mitologici). Il Colosseo e tutto il centro storico di Roma, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’UNESCO nel 1980. Nel 2007 il complesso è stato anche inserito fra le Sette meraviglie del mondo moderno.

Ormai è ora di pranzo e incamminandoci, dove finiamo? al CIRCO MASSIMO, ma solo perchè ci siamo perse e non avevamo nessuna coincidenza di bus per andare a Città del Vaticano. Ma la giornata era bella, e un bel panino con la porchetta ci stava bene sedute in questo grandissimo giardino. Infatti il Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli. Ormai a Roma, il Circo Massimo è sede dei più grandi eventi a richiamo di folla. Terminato il nostro panino, siamo passata dalla famosissima BOCCA DELLA VERITA’ posta in un angolo tranquillissimo di Roma.

Qualche stralcio del TEVERE, e poi bus verso Città del Vaticano.

Usciamo dall’Italia, si fa per dire, ed eccoci in uno degli stati più piccoli e “misteriosi”, uno stato all’interno di un altro. CITTA’ DEL VATICANO, è l’apice dell’arte, l’apice dei misteri cristiani portati addirittura in chiave cinematografica sul grande schermo (ANGELI E DENOMI e ancora prima IL CODICE DA VINCI). Anche per chi non è credente – non è il mio caso, perchè questo piccolo viaggetto mi serviva anche sotto questo punto di vista – la Città del Vaticano è un mix di fascino… L’unica nota dolente, era l’assenza del papa – a Malta – quindi non ho potuto godere della sua benedizione.

La realizzazione della Basilica di San Pietro e di tutta la piazza, le varie sculture e opere d’arte, vedono come protagonisti i nomi dei più bravi artisti italiani… Bramante e Raffaello con la collaborazione di Giuliano da Sangallo poi sostituito con il nipote Antonio da Sangallo il Giovane e Frà Giocondo con il collaboratore Baldassarre Peruzzi. Per arrivare nel 1546 con Michelangelo fino al 1564 sostituito da Pirro Ligorio e Jacopo Barozzi da Vignola, Giacomo Della Porta con Domenico Fontana, Carlo Maderno e dal 1629 da Gian Lorenzo Bernini. Per entrare nella basilica, oltrepassata la facciata principale, vi sono cinque porte. La Porta Santa è realizzata in bronzo donata a papa Pio XII. Nelle sedici formelle che la costituiscono, si può vedere lo stesso Pio XII quando indisse il primo Giubileo nel 1300. In mezzo sono presenti alcune lastre che commemorano le recenti aperture.

Nella prima cappella a destra è collocata la celebre Pietà di Michelangelo, opera che fece da giovane: la sua bellezza è caratterizzata dall’armonia e dal candore che emana; la scultura è protetta da una teca di cristallo.

Nello spazio sottostante la cupola, c’è il monumentale Baldacchino di San Pietro (altare papale) ideato dal genio di Gian Lorenzo Bernini; interamente di bronzo prelevato dal Pantheon, è alto quasi 30 metri, sorretto da quattro colonne, famosissime in tutto il mondo.

La parte che mi piace di più sono le acquasantiere poste ai lati dell’entrata, con dei putti bellissimi che sembrano veri.

Uscite dalla basilica, siamo scese nelle GROTTE VATICANE, dove sono sepolti i papi che hanno segnato l’epopea del Vaticano tra cui la più visitata quella di Papa Giovanni Paolo II, Karol Józef Wojtyła. Alla sua tomba ci siamo soffermate per un momento di preghiera, e credetemi mi è salito un nodo in gola e un brivido sulla schiena dettate dal bellissimo ricordo di questo grande uomo. Per rispetto alle salme, non sono possibili foto. Altra caratteristica della città, sono le sue guardie vestite con la loto ormai famosa divisa blu/arancio.

Uscire dalla Città del Vaticano, dispiace un po’ perchè’ ci sarebbero ancora tantissime cose da vedere, ma purtroppo non abbiamo che un solo giorno per finire di vedere Roma. Arriviamo così a CASTEL SANT’ANGELO sulle sponde del Tevere ossia le carceri del Vaticano. Bellissimo il viale tutto ornato sui lati da angeli, che riportano verso il centro di Roma.

Lungo le vie che da Castel Sant’Angelo ci portano a PIAZZA NAVONA, è un susseguirsi di ristoranti e taverne tipiche, “negozianti” di strada, personaggi e turisti da tutte le parti del mondo: insomma l’apice della vita, di quella vita che vivi quotidianamente ma che nel tuo piccolo, non riesci a vedere… ma basta che giri l’angolo e ti ritrovi immersa in quello che potrebbe essere la tua quotidianità, insomma la vita!

Piazza Navona è affollata di artisti, caricaturisti e pittori… intorno al questo antico stadio che venne costruita in stile monumentale per volere di papa Innocenzo X. Piazza Navona, ai tempi dell’antica Roma, era lo stadio di Domiziano.

Il PANTHEON ossia il tempio di tutti gli dei”, è un edificio di Roma antica, costruito come tempio dedicato alle divinità dell’olimpo. I Romani lo chiamano amichevolmente la Rotonna (“la Rotonda”), dal nome della piazza antistante. All’inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in chiesa cristiana. Famosa la scena di “Angeli e Demoni” dove i protagonisti si affrettano a visitare l’edificio percheè c’è la tomba del Santi ossia Raffaello. Sulla tomba di Raffaello c’è questo epitaffio: “Qui giace Raffaello, dal quale la natura temette mentre era vivo di essere vinta”. Bellissima la cupola con un occhio al centro da dove filtra la luce del sole. La piazza esterna al Pantheon era gremita di gente, molti seduti ai piedi della fontana, altri ai tavoli di bar ai suoi lati intenti ad ascoltare l’orchestra di strada.

TRINITA’ DEI MONTI è una chiesa di Roma, nel rione Campo Marzio, che si erge sulla celebre scalinata di PIAZZA DI SPAGNA.

SAN GIOVANNI IN LATERANO è la cattedrale di Roma. Di fronte al Palazzo del Laterano si trova l’Obelisco Lateranense.

ROMA ASPETTAMI CHE RITORNERO’…

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