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Posts Tagged ‘sale grosso’

SPIGOLA AL SALE (2)+

Un “Dolcepensiero”: durante la settimana prediligo pranzi leggeri in modo poi che la ripresa lavorativa non sia all’insegna dell’abbiocco cosa che amo durante il week-end. Con la cottura al sale, le pietanze sono leggere perché non comporta l’uso di condimenti. Unire delle erbe aromatiche, conferiscono al pesce in cottura un buon profumo e aroma. Come contorno un’insalata leggera, una fettina di strudel di mele è perfetta per chiudere il pranzo, una delle tante ricette che troverete su Ricette di Cucina.

INGREDIENTI PER DUE PERSONE

1 chilo di sale grosso

2 spigole da 400 grammi circa

qualche rametto di salvia

qualche rametto di timo

qualche rametto di rosmarino

1 limone

un pizzico di sale e pepe

qualche spicchio di aglio

un paio di albumi

PREPARAZIONE

Accendere il forno a 200°. Aprire i branzini ed eviscerateli con molta cura, sciacquare poi i pesci sotto acqua corrente. Tritare grossolanamente le erbe aromatiche, tranne qualche rametto, con l’aglio e grattugiare la scorza del limone e riempire la pancia del pesce. Montare a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale fino e unire il sale grosso, amalgamando bene il tutto. Unire i rametti lasciati da parte e mescolare bene. Stendere un foglio di carta forno su una teglia, adagiarvi un sottile strato di sale. Appoggiare i branzini; ricoprire con il composto di sale pressando delicatamente compattando il tutto ai pesci. Infornare in forno già caldo per una mezz’oretta.

SPIGOLA AL SALE (17)+

Estrarre poi il branzino dal forno, farlo riposare qualche istante, poi rompere la crosta di sale.

SPIGOLA AL SALE (39)+

Procedere a eliminare la pelle al pesce: apriteli in due eliminando la lisca centrale e servire. Un’insalata fresca potrà essere un buon contorno.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

FILETTI DI BRANZINO ALLE OLIVE E POMODORO

SEPPIE CON PISELLI

COZZE ALLA TARANTINA

Pubblicità

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AGNELLO CON OLIVE TAGGIASCHE (17)+

Un “Dolcepensiero”: i prossimi giorni saranno di festa e se le previsioni ci regalano un barlume di sole, è comunque autunno e la voglia di rimanere a casa e goderci un pranzo in famiglia non è poi una cattiva idea! se poi il sole effettivamente ci sarà, una bella passeggiata è sempre un piacere farla. Ma il pranzo per un giorno di festa non deve essere massacrante: questa ricetta è semplice da realizzare ma molto gustosa e – almeno per me – la carne di agnello non è un tipo di carne che mangio di frequente e la lascio per così dire, legata appunto a giornate di festa.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

1 chilo di carne d’agnello a pezzi

100 grammi di olive taggiasche in salamoia “Fratelli Carli”

olio extra vergine di oliva fruttato “Fratelli Carli” q.b.

1 bicchiere di vino bianco secco

qualche rametto di rosmarino freschi

qualche foglia di alloro

qualche spicchio di aglio

sale grosso

mix di pepe

PREPARAZIONE

Porre la carne d’agnello tagliata in pezzi piccoli in una ciotola capiente per qualche ora con un filo di olio evo, il rosmarino, le foglie di alloro, qualche granello di sale grosso e del pepe macinato grossolanamente. Coprire e porre la ciotola in frigo, ogni tanto rimestare i tocchi di carne. Mettere in un tegame un filo d’olio e rosolare qualche spicchio di aglio, versare l’agnello tagliato a pezzi con del rosmarino fresco e dell’alloro fresco raccolti a mazzetto. Mettere sul fuoco e cuocere a fiamma viva fino a quando tutta la carne rimane ben scottata. Sfumare con il vino bianco. Abbassare il fuoco e continuare la cottura per una decina di minuti, se occorre aggiungere dell’acqua tiepida. Poco prima della fine della cottura, che dipenderà dalla grossezza dei tocchi, unire le olive taggiasche, regolare se occorre di sale e pepe. Servire con patate al forno oppure con del purè di patate.

AGNELLO CON OLIVE TAGGIASCHE (7)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

AGNELLO AL FORNO AL PROFUMO DI ROSMARINO E AGLIO

POLPETTE DI MANZO ALLE OLIVE TAGGIASCHE

CREPES FRESCA D’ESTATE

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SALI AROMATIZZATI (1)+

Un “Dolce… anzi salato pensiero”: mi piace realizzare regali “home made” da donare sotto le feste natalizie, mi piace pensare che vengano utilizzati per cucinare le pietanze del pranzo di Natale. Per l’occasione della festa di Natale con le mie care amiche, ho realizzato questi graziosi sacchettini con dei sali insaporiti in vari modi da donare ad ognuna di loro tramite un simpatico giochino. Non potevano mancare anche gli zuccheri alla cannella e allo zenzero. Nella serata di lunedi ho anche cucinato per loro un buon e caldo risotto che ci siamo sleppato tutto. La serata è scivolata molto bene, un po’ in anticipo ma lo sapete molto bene, verso la vicinanza del Natale, soprattutto per chi ha bimbi, gli impegni si accumulano: festa del calcio, recita dei canti a scuola, cene di lavoro e ovviamente le feste in paese etc etc…

CRISTALLI DI SALE MARINO AROMATIZZATI AL ROSMARINO

La nostre piante di rosmarino sono ormai decennali, folte e rigogliose riescono anche a perdurare nei freddi e rigidi inverni brianzoli… quindi ecco come nasce l’idea di aromatizzare il sale con questa profumata pianta che ci fa compagnia per tutto l’anno…

INGREDIENTI E PREPARAZIONE PER QUATTRO SACCHETTI

In una ciotola, mettere una dozzina di cucchiai di sale marino bianco, unire due cucchiai di aghi di rosmarino tritato finemente e qualche punta intera, miscelare bene il tutto e porre in modo equo nei sacchettini. Al centro di ognuno, inserire un rametto integro di rosmarino. Chiudere con fiocchi o nastri colorati.

SALI AROMATIZZATI (6)+

CRISTALLI DI SALE ROSA DELL’HIMALAYA AROMATIZZATI AL TIMO

Il sale rosa è piacevole: granelli irregolari dalle più sfumature di rosa, sembrano quasi piccoli diamanti. Per le notizie più tecniche vi rimando al post in cui ne parlai la prima volta dopo il mio primo acquisto: me ne innamorai tanto che qualche mese dopo anche se non del tutto conveniente, mi comprai un bel saccone pieno di cristalli. Ma veniamo al modo in cui l’ho preparato: dunque in giardino ho ancora qualche rimasuglio del mio timo di due anni e siccome c’è in procinto una nevicata di ben due giorni, ho deciso di rasarlo e farlo essiccare per utilizzarlo durante le feste natalizie.

INGREDIENTI E PREPARAZIONE PER QUATTRO SACCHETTI

In una ciotola, mettere una dozzina di cucchiai di sale rosa dell’Himalaya, unire due cucchiai di foglioline di timo e qualche punta intera, miscelare bene il tutto e porre in modo equo nei sacchettini. Al centro di ognuno, inserire un rametto integro di timo. Chiudere con fiocchi o nastri colorati.

SALI AROMATIZZATI (15)+

CRISTALLI DI SALE MARINO AROMATIZZATI AL PEPE ROSA

INGREDIENTI E PREPARAZIONE PER QUATTRO SACCHETTI

In una ciotola, mettere una dozzina di cucchiai di sale marino bianco, unire due cucchiai di pepe rosa tritari grossolanamente, miscelare bene il tutto e porre in modo equo nei sacchettini. Al di sopra di ogni mucchietto di sale, porre un cucchiaio di grani di pepe rosa. Chiudere con fiocchi o nastri colorati.

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Un “Dolcepensiero” di inizio stagione: con questa ricetta tradizionale lariana, partiamo con la stagione autunnale e oggi malgrado un sole splendente, tira un vento freddo e sferzante; speriamo nel week-end le temperature risalgano regalandoci il secondo colpo di coda estivo… magari. La Buseca è un piatto che vedo cucinare fin dalla mia infanzia da mia mamma e ora mi cimento anche io in cucina soprattutto in Pro Loco dove è tradizione proporla il primo venerdi della festa paesana e anche quest’anno non è mancata. Sull’origine del nome non vi è certezza, sembrerebbe che l’etimologia della parola derivi da sinonimi per lo più toscani che indicano la parte dell’intestino dei bovini, a volte è scritta con la doppia c e i puntini sulla u. Si tratta di una ricetta della tradizione contadina milanese: un piatto umile cucinato soprattutto nei periodi freddi dell’anno e come tradizione vuole, è consuetudine mangiarla alla Vigilia di Natale perchè in passato era si un piatto umile nella preparazione degli ingredienti, ma era anche sinonimo di cibo delle grandi occasioni, appunto. Ma simboleggia anche l’arrivo della stagione autunnale che porta con sè i primi venti e le prime pioggie, la voglia di stare a casa al calduccio. Per il resto d’Italia, o quasi, è conosciuta con il nome di Trippa: qui in Brianza è un piatto che si prepara in grandi quantità anche perchè è piacevole regalarne qualche porzione a famigliari e conoscenti, come cuorioso è il continuo chiacchierare sulle varie varianti personali che si possono apportare a questo strepitoso piatto. Mio padre per esempio, vuole solo foiolo e senza alloro, qualcuno non mette il concentrato di pomodoro bensì i pomodori a tocchetti e per insaporirla ancor di più, l’aggiunta di peperoncino non manca in alcune ricette personali. Per via della sua lunga e lenta preparazione, soprattutto se il brodo è di carne ma niente e nessuno vi vieta di farne con dado vegetale, la Buseca è un piatto che troverete anche tutto l’anno – estate compresa – alle sagre di paese… un vero invito ad un piatto che simboleggia la mia tradizione culinaria che vi invito a gustarla.

INGREDIENTI

PER IL BRODO

1 carota

qualche chiodo di garofano

1 cipolla

1 costa di sedano

un paio di cosce di gallina

1 pezzo di manzo (la polpa circa 500 grammi)

il ginocchio del maiale

pepe nero in grani q.b.

una presa di sale grosso

PER LA BUSECA

2 chili di trippa di cui 1 solo foiolo

una noce di burro

50 grammi di pancetta tesa

2 cipolle

2 carote

200 grammi di fagioli borlotti

un rametto di rosmarino

una costa di sedano

un paio di foglie di alloro

qualche chiodo di garofano

pepe nero q.b.

sale q.b.

brodo di carne q.b.

1/2 tubetto di concentrato di pomodoro

grana padano grattugiato q.b.

fette di pane casereccio

olio extra vergine d’oliva q.b.

PREPARAZIONE

PER IL BRODO

Porre i pezzi di carne in una pentola capiente. Coprirla con abbondante acqua fredda e portarla a ebollizione. Sbucciare la cipolla, infilzarla con i chiodi di garofano, pulire la carota così come la costa di sedano e tuffare il tutto nella pentola con qualche grano di pepe. Lasciar sobbollire il brodo regolando anche di sale grosso e appena il bollore di alza, abbassare il fuoco al minimo, coprire con un coperchio e cuocere per un paio di ore abbondanti mescolando di tanto in tanto e assaggiandolo, nel caso regolare di sale e/o pepe. Scolarlo poi dalla carne (ottima da mangiare anche così con sott’aceti o salsine varie) e filtrarlo con un colino. Se lo preparate in anticipo, filtratelo nuovamente al momento dell’utilizzo per la trippa per eliminare la patina di grasso che si riproduce (se non lo usate tutto, lo potete congelare per usi futuri come un bel risotto).

PER LA TRIPPA

Se usate fagioli freschi, lasciarli a bagno in acqua tiepida con un pizzico di sale per circa un’oretta. Lavare sotto acqua corrente tutta la trippa e asciugarla, procedere a tagliarla a listerelle sottili. Affettare le cipolle finemente, la pancetta a dadini piccoli: in una pentola capiente a sponde alte, far sciogliere una noce di burro con un filo di olio, unire la pancetta e la cipolla con l’alloro e il rosmarino legati a mazzetto; lasciar soffriggere il tutto, aggiungere la trippa, la carota a rondelle, il sedano a tocchetti, i chiodi di garofano e qualche grano di pepe. Sfrigolare molto bene fino a quando la trippa sarà tutta ben scottata. Regolare di sale, unire il concentrato mescolando energicamente e coprire con abbondante brodo di carne. Portare a bollore, poi coprire la pentola e far cuocere sino a quando la trippa sarà tenera (circa un quattro/cinque ore minimo). Tenerla schiumata regolarmente. Un’oretta prima, unire i fagioli se freschi, un quarto d’ora prima se in scatola. Se dovesse occorrere, aggiungere del brodo bollente tenendo presente che la buseca deve presentarsi come una zuppa brodosa. Quando cotta, servirla ben calda con grana grattugiato e qualche pezzo di pane casereccio. E’ un piatto da gustare anche il giorno dopo riscaldato…

Dall’archivio di Dolcipensieri:

ALBORELLE

INSALATA CASLINO

RESTA PASQUALE DI COMO

MI TROVI ANCHE NELLA RUBRICA “RICETTANDO” NELLA SEZIONE “IBLOG” SU

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Questa ricetta la trovi anche qui…

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Un “Dolcepensiero” oltre la frontiera: molte volte mi sono imbattuta in rete nei Limoni sotto sale, addocchiati, studiati e sempre rimandati perchè per questa ricetta semplicissima, quello che più importa è la materia prima, i Limoni. Dal  mio fruttivendolo di fiducia ho trovato limoni bio di Sorrento sodi, dalla buccia perfetta e ho subito pensato di farne qualche vasetto. Sono  molto conosciuti anche come “Citrons confits”, specialità nordafricana soprattutto nella cucina marocchina, che aromatizza tajine, stufati di ogni genere, piatti di pollo e di pesce. Una volta messi in vetro e posti in luogo freddo come una cantina o meglio in frigo, devono riposare per circa un mesetto in modo che il sale farà perdere l’asprezza tipica del limone, rendendolo morbido e più amabile. Il loro consumo può essere svariato: la loro buccia e polpa dovrà essere tagliata sottilmente. Perfetta l’aggiunta di pepe, io ho messo rametti di timo perchè adoro il gemellaggio con il limone. Ho deciso anche di farli in questo periodo per prepararli in tempo per le grigliate di luglio… infatti, a prescindere dall’uso originario etnico, fra pochi giorni parto per la mia adorata Sardegna e al mio ritorno saranno pronti per aromatizzare pesce e carne soprattutto alla griglia.

INGREDIENTI

limoni di Sorrento IGP Biologici

sale grosso

rametti di timo

PREPARAZIONE

Lavare e sterilizzare i vasetti, porli poi a scolare e raffreddare; lavare sotto acqua corrente fresca i limoni, asciugarli con cura. Con un coltello di ceramica, affettare il più sottile possibile i limoni in fettine. Con uno strofinaccio asciugare molto bene l’interno dei vasetti, porre le fettine di limoni alternandole a strati di sale grosso con rametti e foglionine di timo, premendo leggermente con il dorso di un cucchiaio. Per rendere scenografico il vasetto, porre anche delle fettine intorno alle pareti dei vasetti con i rametti di timo. Conservateli in luogo fresco come la cantina oppure in frigo per circa uin mesetto. Perfetti per aromatizzare tajine, carne e pesce, io li adoro soprattutto per le cotture al forno o alla griglia. Profumatissimi!

Possono essere anche un’adorabile regalo per chi adora “pasticciare” in cucina…  se avete amiche che li utilizzerebbero e che ne possano capire il valore in cucina, credetemi è un regalino prezioso; se poi li mettete in vasetti particolari, magari poi abbelliti con nastri e stoffe, possono diventare molto ma molto carini!

Dall’archivio di Dolcipensieri:

MUFFIN AL LIMONE 

TRANCIO DI VITELLO AL LATTE E SALE ROSSO DELLE HAWAII

RISOTTO AL PESCE PERSICO PROFUMATO CON TIMO

Con questa ricetta partecipo al contest

“I colori dell’estate” del blog “Ale’s Kitchen – rosso pomodorino”

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Un “Dolcepensiero”… è tempo di conserve per l’inverno, poi agosto sarà all’insegna di mare e cibi veloci e tanto pesce. Una delle “poche” provviste che mi faccio per l’inverno, è il pesto; avendone ancora di solo basilico nel freezer dallo scorso anno – saranno più o meno un paio di vasetti – ho optato per una variante un po’ più sostanziosa dopo aver visto le mie piantine di menta molto rigogliose con belle foglie verdi e sode. E’ una variante semplice da realizzare, molto gustoso ottima alternativa in cucina per il prossimo inverno.

INGREDIENTI per quattro vasetti da 125ml

150 grammi di gherigli di noci

60 grammi di grana gratuggiato

una trentina di foglie di basilico

3 foglie di menta

olio extravergine d’oliva q.b.

sale grosso q.b.

qualche granello di pepe bianco

PREPARAZIONE

Sterilizzare i vasetti in acqua bollente, farli raffreddare. Nel mixer raccogliere le noci, il grana, le foglie di basilico e menta ben lavate e fate asciugare, qualche granello di sale e pepe. Iniziare a unire dell’olio, frullare versando altro olio fino ad ottenere una salsina omogenea. Versare il composto nei vasetti, ricoprire con un leggero strato di olio e porli nel freezer fino al loro consumo.

Questo pesto l’ho usato per condire delle MEZZEPENNE, vi ho unito del buon e fresco formaggio di capra: mentre cuoce la pasta, in una ciotola schiacciare i caprini, unire il pesto e mischiare bene il tutto. Porre sul fuono una padella con fondo in ceramica con un filo di olio evo, unire dei pinoli e la crema di formaggio con il pesto. Mischiare bene il tutto, scolare la pasta, condirla con il sugo e servire con una bella spolverata di grana e pepe macinato al momento.

Con questa ricetta partecipo al contest della dolcissima ALESSIA

del blog: “DOLCEZZE DI NONNA PAPERA”

dal titolo “METTI LA NATURA SOTTO VETRO”

Dall’archivio di “Dolcipensieri”:

SPAGHETTI CON PESTO DI RUCOLA E CRESCENZA

TORTA PROFUMATA AL CARDAMOMO CON MELE E CIOCCOLATO

CAPRINI AROMATIZZATI

FRAPPE’ DI FRAGOLE E MENTA

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Un “Dolcepensiero”: accendere il forno adesso è un piacere… l’inverno quest’anno è di un “frescolino anticipato”, con tantissima neve tantè che, anche adesso che sto’ postando, scendono fiocchi e ancora fiocchi. E così che nell’aria  c’è già sentore di natale anche perchè, con l’8 dicembre, si parte alla grande con i festeggiamenti e gli acquisti di Natale. Io adoro la prima settimana di dicembre in cui prepariamo l’albero, il presepe e tutta la casa si riempie di colori dorati, rossi, versi e bianchi e da qui inizia la carrellata di giri per città e negozi. E magari tra qualche bancarella di qualsiasi cosa possa essere un regalo o pensiero natalizio, ecco che si incontrano anche prodotti dolciari – che a natale non possono mancare – oppure associazioni che donano un buon e caldo bicchiere di vin brulè o cioccolata, che se non offerta, diventa una tappa cruciale in qualche caffetteria per riscaldarsi e far merenda con Matteo. Quindi quando si rientra a casa, non è che si abbia un appettito enorme e visto che sotto le feste si mangiano molte ghiottonerie, una focaccia leggera e fragrante fa al caso nostro: perfetta da farcire, perfetta da mangiare tiepida oppure anche solo così semplice, semplice. Per fortuna la mia pianta enorme di rosmarino, regge anche gli inverni più rigidi ed ecco qui servita una bella focaccia per una cena veloce e per niente pesante, perfetta anche da gustarsi per un dopocena tra amici fra scambi di regali e auguri.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE (= focaccia morbida alta circa 2 cm per una teglia di diametro cm 28/30)

PER LA PASTA

500 grammi di farina di semola

130 grammi di patate

20 grammi di lievito di birra

olio extravergine d’oliva

10 grammi di sale

PER IL CONDIMENTO

rosmarino tritato

sale grosso

PREPARAZIONE

Sbucciare le patate, tagliarle a rondelle sottili e farle cuocere in 1 lt di acqua; quando saranno tenere, passarle nello schiacciapatate e conservare 380 ml di acqua di cottura. Impastare nella planetaria la farina con la purea, il sale, il lievito sciolto in un po’ di acqua tiepida e l’acqua di cottura delle patate tenuta da parte, fino a ottenere un impasto morbido che poi lavorerete a mano per ottenere una palla. Ungere la teglia con abbondante olio di oliva extravergine e adagiatevi la pasta; copritela con pellicola da cucina, facendo attenzione che la pellicola non entri in contatto con la pasta e far lievitare. Dopo due ore di lievitazione in luogo caldo al riparo da correnti d’aria, porre sulla superficie della focaccia il rosmarino tritato finemente e qualche granello di sale grosso. Cuocere in forno a 180°C-200°C per circa 40-45 minuti. Dopo aver sfornato la focaccia, ponetela su una graticola per disperdere l’umidità in eccesso presente nella pasta dopo la cottura. Servire la focaccia tagliata a fette.

Dall’archivio profumato di rosmarino di “Dolcipensieri”:

TORTA SARDA

MERLUZZO CON TARTARE DI POMODORI E PESTO ALLA FRUTTA SECCA

SFILATINI AROMATIZZATI

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Un “Dolcepensiero” di fine stagione: l’estate sta finendo, l’asilo ha riaperto i battenti e in cucina è tempo di fare scorte per l’inverno; uno dei prodotti che preparo e metto in freezer, è il pesto che avevo già proposto qui. Questa volta ho modificato un po’ la ricetta, tantè che non me la sono sentita di intitolare il post in PESTO GENOVESE, bensì PESTO DI BASILICO. Su questo straordinario condimento, si potrebbero aprire svariate scuole di pensiero: il vero pesto senz’altro deve avere come protagonista principale del bel/buon basilico. Nel mio caso è di produzione propria, direttamente dal mio orticello alla tavola che verrà pestato nel mortaio con del buon olio extravergine d’oliva ligure, s’intende. La parte salata la regala il formaggio che può essere o parmigiano reggiano o pecorino e chi può destare qualche discussione in merito a quale sia meglio, si unisce l’aglio, i pinoli o le noci e anche questo passaggio trova diversi pensieri, per finire con qualche granello di sale grosso. In qualunque modo si confezioni, rimane sempre un buon condimento che facilita in cucina: una volta preparato, il pesto può essere congelato per essere consumanto in qualsiasi momento semplicemente su della pasta in bianco. Il pesto è ormai il simbolo principe della cucina ligure, in particolar modo di quella genovese: il basilico coltivato in questa striscia di terra a mezzaluna, è ottimo perchè racchiude tutti i sapori della riviera fra mare e colline.

INGREDIENTI

un mazzo di basilico (solo foglie gr.140)

4 spicchi di aglio bianco

3 cucchiai di pinoli (circa 40 grammi)

2 cucchiai di gherigli di noci tritati (circa 30 grammi)

90 grammi di pecorino semistagionato sardo

150 grammi di parmigiano grattugiato

olio extravergine d’oliva q.b. (circa 250 ml)

sale grosso q.b.

PREPARAZIONE

Lavare le foglie di basilico, asciugarle tamponando con uno strofinaccio. Lavorarle in un mortaio di pietra insieme con l’aglio, i pinoli e le noci. Dopo un po’, unire anche i formaggi grattugiati e qualche granello di sale. Appena si avrà un composto omogeneo, diluire con olio quanto basta per ottenere una cremina non troppo fluida. Dividerlo in contenitori o vasetti di vetro sterilizzati, porli in freezer fino al momento del suo utilizzo versando un filo di olio in superficie prima di chiudere i tappi.

Al momento del suo utilizzo, prelevare il vasetto di pesto a tempo utile, allungare il pesto con qualche cucchiaio dell’acqua di cottura della vostra pasta e terminare con una spolverata di formaggio: ottimo per ogni tipo di pasta, riso, gnocchi e minestre.

Ogni “tipo di pesto”…

PESTO DI… ASPARAGI

PESTO ALLA FRUTTA SECCA

CON LA RUCOLA – PESTO FRESCO DI RUCOLA

ALLE NOCI

CON PREZZEMOLO E NOCI

PESTO VALTELLINESE

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COSTOLETTE DI AGNELLO SARDO CON ROSMARINO1

Un “dolcepensiero” purtroppo scollegato: ebbene si la rete mi ha lasciato… quindi vi stò scrivendo quando sono già rientrata a casa dalla bellissima e meritata vacanza. Sole caldissimo, cielo più azzurro dei miei occhi e immancabilmente buona cucina, dettata anche da una semplicità che in vacanza si sposa bene con il relax.

mare ago 2009

I prodotti sardi sono sempre più squisiti e anche se non è proprio il periodo più indicato per l’agnello, ho trovato delle COSTOLETTE veramente buone e tenere da cucinare subito. Inoltre per non innondare tutti i miei vicini di residence con il fumo del barbecue a carbonella, abbiamo cucinato le COSTOLETTE con una griglietta elettrica con fondo ad acqua (per la raccolta dei grassi), che ha fatto senza dubbio il suo dovere… ma bando alle ciance, eccovi la ricettina!!!

COSTOLETTE DI AGNELLO SARDO CON ROSMARINO2

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE:

20 COSTOLETTE di agnello sardo

sale grosso marino sardo

rosmarino

pepe nero

olio extra vergine sardo

PER IL CONTORNO

500 grammi di fagiolini

500 grammi di carote

PER IL PINZIMONIO

olio extravergine d’oliva

aromi vari quali rosmarino, origano, timo e maggiorana

sale fino

PREPARAZIONE

COSTOLETTE DI AGNELLO SARDO CON ROSMARINO3

Tritare finemente il rosmarino fresco con l’aiuto di un coltello che unirete alle COSTOLETTE di agnello leggermente unte di olio extravergine – sardo – sale grosso e pepe nero; lasciar riposare la carne per almeno un paio di ore rigirandola di tanto in tanto. Nel frattempo tagliare le carote a bastoncini, sbollentarle per circa dieci minuti in acqua bollente salata insieme ai fagiolini che avrete mondato con cura. Condirle poi con del pinzimonio preparato con gli aromi tritati finemente oppure gustarle cosi al naturale. Mettere sulla vostra griglia (o barbecue) le COSTOLETTE e cuocere il tempo necessario a seconda del vostro modo di cottura: con una griglietta elettrica, come nel mio caso, ci sono voluti circa venti minuti e buon appetito.

COSTOLETTE DI AGNELLO SARDO CON ROSMARINO4

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fesa-di-vitello-al-latte

Un “dolcepensiero” tradizionale: per una serata con ospiti, non può mancare un arrosto. Ecco questo fesa di vitello cucinata con straordinaria tenerezza grazie alla lunga cottura nel latte. Premuratevi di scegliere la più delicata e pregiata fesa che il vostro maccellaio di fiducia vi può proporre. Grazie al latte che ne rende morbida la carne in cottura e con la fecola, si ottiene un’ottima salsa vellutata che accompagnerà la nostra carne.

INGREDIENTI PER OTTO PERSONE

1,2 kg. di fesa di vitello

una piccola cipolla bianca

100 grammi di speck

7,5 dl di latte

un cucchiaino di fecola

50 grammi di burro

sale grosso e pepe

4 patate grosse

olio extravergine d’oliva.

PREPARAZIONE

Fate sbollentare le patate tagliate a tocchetti in acqua bollente salata per 10 minuti circa, poi scolatele. Stendete le fette di speck su un foglio di carta da forno accavallandole fra di loro.

fesa-di-vitello-al-latte1

Disponete la carne al centro e avvolgetela completamente. Fissate lo speck con lo spago di cucina (scusate se la mia legatura non è il massimo: primo perchè sono negata nelle legature, secondo perchè le fette di speck erano corte).

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Sbucciare la cipolla, tritarle finemente, sciogliete il burro in una caaseruola ovale, unite la cipolla e soffriggetela dolcemente per due-tre minuti.

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Unite il latte tiepido, tenendone da parte un bicchierino e 5 dl di acqua anch’essa tiepida. Salate, portate a ebolizione e cuocete la carne parzialmente coperta a fiamma bassa per un’ora e mezzo. In una teglia poco oliata, mettere le patate che avete bollito, salate e pepate, infornate nel secondo ripiano del forno.

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Scolate la carne dal fondo di cottura, stemperate la fecola nel latte rimasto e unitela alla salsa in leggera ebolizione. Cuocete per tre-quattro minuti e frullate. Tagliate la carne sottile, servitela con la salsa. Accompagnate la carne con patate al forno che avrete passato al grill dieci minuti prima di servirle per fargli prendere un colore dorato.

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