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Posts Tagged ‘SARDEGNA’

Partire da Palau per raggiungere l’Arcipelago della Maddalena, è molto semplice: è possibile fare una gita in barca con pranzo a bordo con piccoli traghetti, è possibile fare gite in barca a vela dove gli ospiti sono poco più di una dozzina, è possibile noleggiare gommoni per escursioni private per girare questo meraviglioso arcipelago con acque cristalline e spiaggette piccole e incontaminate. Partenza Palau:

La prima sosta è La Maddalena…

L’arcipelago della Maddalena è un parco nazionale, un gruppo di isolette vero tesoro naturale dell’isola. Nel periodo tra maggio e ottobre, per visitare l’arcipelago, occore munirsi di un’apposita autorizzazione. Comprende ben 24 isole, con baie e cale naturali già vissute in epoca romana. Famosissma è Caprera per l’esilio di Garibaldi: l’isola è possibile visitarla grazie all’istmo artificiale che la collega alla Maddalena, come si può visitare la casa che lo accolse. Queste isole erano facili insiediamenti avendo come punto di riferimento la famosa roccia a forma di orso, Capo d’Orso appunto che dal mare si scorge visibile su un picco di montagna e punto di riferimento per i marinai.

Una delle isole più belle è quella di Spargi: abbiamo fatto il bagno a Cala Granara con sabbia bianca e acque trasparenti. La natura ancora selvaggia, ne fa di quest’isola un luogo bellissimo meta di molti bagnanti soprattutto se muniti di gommone, è molto facile raggiungere la spiaggia.

Siamo nella parte meridionale dell’isola di Spargi, di proprietà di privati. Tra le caratteristiche della zona c’è anche la strana forma di molte rocce dovuta al modellamento da parte degli agenti atmosferici, soprattutto il vento.

Dopo Spargi ecco Budelli con la famosissima Spiaggia Rosa, zona non raggiungibile da soli perchè zona protetta visitabile solo con una guida del parco; la sua famosissima sabbia ha un colore fantastisco tendente al rosa, che si forma grazie allo sbriciolamento di milioni di gusci di animali marini rosacei. La spiaggia ora è protetta soprattutto per ricreare il giusto equilibrio naturale in quanto i turisti in passato, si prendevano sempre un pugno di sabbia per ricordo portando la spiaggia alla quasi sparizionde della sabbia. In Sardegna, è proibito su tutte le spiagge, prendere sabbia… ricordatevelo! le multe sono salate. La spiaggia Rosa è stata immortalata nel film del 1964 “Deserto rosso” di Michelangelo Antonioni.

Il Porto della Madonna è uno strepitoso specchio d’acqua azzurrissima; è racchiuso tra le isole di Razzoli, Santa Maria e Budelli. Luogo perfetto per l’ultimo bagno della giornata in questo posto meraviglioso.

Non fatevi mancare questo tour per l’arcipelago, le proposte sono molteplici sia con partenza da Baia Sardinia, Palau e La Maddalena ma anche da Porto Rotondo è possibile visitare la costa con viaggi organizzati…

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Porto Cervo è la costa Smeralda… insieme a Porto Rotondo, queste due località di mare sono la perla della Sardegna del turismo. Agli occhi dei turisti possono essere posti inacessibili: Porto Rotondo è romantica, non troppo sfarzosa, con negozi modaioli ma anche con ancora piccole oasi ricche di souvenirs sardi. Mentre Porto Cervo è una vera vetrina di sfarzo, lusso e negozi griffati: dalla piazzetta famosissima da dove si collegano le trasmissioni gossipare, è un susseguirsi di vie dove troneggiano i negozi più lussuosi e griffati, gli stessi di via Montenapoleone a Milano oppure via del Corso a Roma. Niente di più, ma merita comunque per la bellezza di come è stato creato questo “borgo” nella provincia di Arzachena, con le case incastonate fra le rocce o i piccoli viali romanticissimi con ponticcioli. Solitamente ci facciamo tappa alla sera per osservare i maestosi yacht ancorati nel porto vecchio proprio all’entrata di Porto Cervo: quest’anno la nostra visita è stata pomeridiana avendo ospiti amici che non avevano mai visto questo paradiso, perchè lo è comunque sfarzi a parte. Il cielo è sempre azzurro, il mare delle baie piccole che s’incastrano nella costa sono cristalline e la bellezza delle linee archittettoniche regala al panorama già di per sè meraviglioso, ancor più bellezza e armonia. Rinomato luogo di villeggiatura, tutto è nato negli anno ’60 si è edificato attorno al profondo porto naturale, la cui forma ricorda quella di un cervo, appunto. Il Porto Vecchio fu la prima parte costruita: il principe Karim Aga Khan IV, affascinato dalla bellezza delle acque color smeraldo, decise di comprare le terre di quest’angolo di Gallura e assieme ai più grandi architetti dell’epoca diede vita a questo magnifico borgo.

Dal porto vecchio, con ampio parcheggio a pagamento, si sale verso la famosa piazzetta (raffigurata nella foto d’apertura)…

Dopo l’ampia piazzetta meta soprattutto per il classico aperitivo prima di cena, Porto Cervo si apre in viali dove ai lati è un susseguirsi di vetrine di negozi griffatissimi…

… ma anche per una bella mostra di opere d’arte.

Dopo la tappa di Porto Cervo, lungo la costa si arriva a Poltu Quatu: piccolo porticciolo tranquillissimo e abitato solo da pochi turisti ma famoso per il piano bar prima di Smaila ora di Calà. La piazzetta offre pochi negozietti, ristoranti e bar ma alla sera soprattutto molto romantico, una bellissma perla illuminata. Nel dialetto sardo, significa Porto nascosto: in effetti per arrivarci bisogna ridiscendere una strada dalla statale principale. Nacque alla fine degli anni ’80.

Arrivati a Baia Sardinia, ci siamo immersi in un’aria ben più semplice e giovanile… con i bimbi per l’ora di pranzo ci siamo fermati in una griglieria/creperia sulla stra centrale “Bar Baia”. Un posto molto semplice ma carinissimo e fastiolo perfetto per i bimbi avendo un menù semplice ma che spazia su tutti i gusti, soprattutto per i ragazzi.

Hamburger di carne d’Angus, crepes dolci e salate sono state il nostro simpaticissimo pranzo tranquillo ma ben servito. Le ragazze che gestiscono il bar ristorante sono molto gentili soprattutto con i piccoli ospiti.

Baia Sardinia è una meta turisitica molto giovanile: la spiaggia si dirama dalla strada principale e si estende tutta sotto la piazza centrale che ospita bar e ristoranti per ogni genere e sotto i portici negozietti di prodotti tipici sardi e souvenirs.

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Gavoi… siamo nella barbagia sarda, paesaggio verde ricco di boschi, paese di allevatori e agricoltori. Un paese anche molto aperto alla letteratura e il cinema, offrendo festival anche a livello nazionale. Il centro storico si apre a lato della strada principale dove poter acquistare il pane – ottimo da queste parti – e il famoso formaggio “Fiore Sardo”. Appena si arriva nel centro storico, si apre una piazza con la chiesa principale. La chiesa è onorata a San Gavino.

Giusto qualche passo per il paese per poi sederci al Ristorante “Santa Rughe”, proprio sotto la chiesa di San Gavino, a  due passi dalla strada principale a cui si accede tramite una scalinata.

Siamo in Barbagia: arrivati da Ortueri, tramite un articolo di un giornale in cui parlava del paese bandiera gialla, con un interessante intervista ai titolari del Santa Rughe. Il ristorante è accogliente e caldo nei suoi colori della terra: la sala principale si apre appena entrati, poi alla sinistra c’è una salettina più piccola; muri a vista, pavimenti in cotto scuro, quadri e particolari soprammobili sardi regalano all’ambiente una sensazione unica di tipicità, rustico ma elegante. I muri sono in granito sardo. Alla sera è possibile anche gustare la pizza, senza glutine è la loro specialità. La cucina è tipica sarda, un mix tra terra e mare: il pranzo di ferragosto era già predisposto, non alla carta…

Il menù di ferragosto comprendeva antipasti, primi e secondi sia di carne che di pesce: abbiamo iniziato con il goderci il pane carassau in attesa degli antipasti. Affettati misti, ottimo il prosciutto crudo sardo, saporito dal colore rosso intenso; verdure sott’olio quali peperoni ma soprattutto i pomodorini molto buoni e appetitosi, poi funghi; favette fresche in crema, molto particolari; la trippa che qui in Sardegna diversamente da noi comaschi, viene servita non come primo piatto a mo’ di zuppa bensì come assaggio di antipasto caldo. Il mare invece offriva: insalata di mare tradizionale con olio e limone; salmone marinato a piccoli tranci; sardine marinate molto apprezzate con al centro una salsina di verdure e per finire le ozziadas ossia le anemoni di mare, qui gustate fritte in pastella. Vengono pescate manualmente, difficili da trovare tutto l’anno. Possibilità di acquistarle surgelate. Il vino rosso è con il marchio del ristorante.

Passiamo ai primi: quello di terra sono stati ravioli di formaggio con ragù di cinghiale. Io che sono tipa di pochi ravioli, questi devo dire li ho mangiati di gusto e oltre ai soliti due che mi metto nel piatto; il ragù poi uno spettacolo: buono, saporito e aromatizzato, molto particolare nel gusto… insomma una gran bontà. Il primo di mare erano trofie ai ricci, per chi ama questi molluschi dal sapore particolare, è un piatto cucinato bene: le trofie a volte capita di mangiarle fin troppo al dente, qui la cottura era perfetta!

Ed eccoci ai secondi, sempre terra e mare… qui è arrivato a servire anche il titolare, cordialissimo e premuroso nell’osservare sui tavoli che non manchi nulla. Unica mia nota negativa, se così posso dire… troppo negativa alla fine non lo è: il maialino sardo servito nel classico tagliere di legno, era cotto bene ma i pezzi troppo piccoli, quasi sminuzzati. Difficile capire che parte di maiale si andava a mangiare, preferisco decisamente il maialetto tagliato in modo più grosso… ma per il resto cottura e croccantezza più che perfetta! Il contorno di patare arrosto. Il cinghiale in umido, leggero ma saporito, ben cotto condito con olive sarde. Il pesce era di ben due portate: orate sfilettate con verdure, frittura di calamari e gamberoni… ottima la frittura per niente pesante, con tocchi di pesce piccoli, non i soliti anelli che sembrano braccialetti e i gamberi freschissimi e ben cotti, facili da spellare in un attimo. Contorno di insalata e pomodori.

Dolci rigorosamente fatti in casa, con una raccomandazione da parte delle cameriere di non preoccuparsi se il gelato della casa al fior di latte risultava un po’ liquido: ottimo con del caramello, delicato e fresco… lo si capiva molto bene! il tiramisù di panna freschissima e ricotta, delizioso. Caffè e mirto.

Menù fisso (era il pranzo del 15 agosto 2012) al prezzo di 38 euro a persona. Servizio celere e impeccabile, al bimbo hanno cucinato gnocchetti sardi al pomodoro e pecorino, abbiamo richiesto anche ravioli in bianco senza avere negazioni in merito. Dopo tante fregature in agriturismi della zona (e ne abbiamo girati parecchi sempre nei paraggi di Ortueri) devo dire che finalmente siamo arrivati in un ristorante perfetto ma senza pretese, pulito, ospitale e accogliente. Se capitate da queste parti, fatevi un giro per il bel borgo ma soprattutto fate sosta qui al Santa Rughe, ve lo consiglio caldamente… il prossimo anno è già deciso che sarà ancora la nostra metà ferragostiana ma soprattutto voglio anche tornarci durante un giorno qualsiasi per godere del loro menù à la carte e assaggiare la loro pizza senza glutine così tanto decantata! Per finire bello, buono e mette a proprio agio! Ambiente ideale anche per i bambini, hanno accettato i nostri cagnolini (taglia medio-piccola). Selezionato da molte guide ristoranti e per diversi anni a seguire quali: Gambero Rosso, Alice La Gola, Tripadvisor con recensioni tutte positivissime, il Mangiarozzo, Osterie d’Italia…

Ristorante e Pizzeria Santa Rughe

Via Carlo Felice 2, Gavoi, Sardegna, Italia

tel. 078453774

Aggiornamento del 17 agosto 2014

Dopo due anni abbiamo voluto invitare in questo delizioso ristorante, alcuni nostri zii, reduci dalla bellissima esperienza del 2012 cosa che si è ripetuta anche quest’anno: il menù oggi era alla carta (ovvio non era ferragosto) e ci siamo goduti un pranzo tipico sardo. Abbiamo iniziato con un antipasto di salumi e formaggi: prosciutto crudo sardo ottimo, due diversi tipi di salsiccia e tanti assaggi di pecorino in particolare quello aromatizzato al mirto con una vena violacea nel mezzo dal retrogusto molto buono; perfetto anche il pecorino morbido saporitissimo, perfetto da spalmare sul pane carasau. Non è mancata la trippa, non sono mancate le fave e la carne di maiale a mo’ di stufatino leggero. Le loro verdure in agrodolce. Per primo abbiamo gustato i loro ravioli con il ragù di cinghiale e i malloreddus con zafferano e mentuccia. Per secondo la grigliata di carne con la bistecca al sangue, del maiale con cotenna e la salsiccia veramente ghiotta. Per finire un sorbetto al limone, caffè per tutti e qualche bottiglia del loro rosso. Cucina ottima, portate abbondanti, ristorante perfettamente pulito, personale molto gentile soprattutto con i piccoli e pulizia e igiene perfette nei bagni. Costo del nostro menù circa 40 euro. Ben spesi!

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Non riusciamo a non far tappa a “Su Gologone” ogni anno prima di giungere a Ortueri per festeggiare ferragosto. Infatti anche quest’anno eccoci qui nel centro della selvaggia Sardegna, in mezzo a vigneti carichi di uva per il Cannonau, vino rosso tipico sardo. Prima di farci coccolare dal bel ristorante del resort, abbiamo girato brevemente la caotica cittadina di Dorgali.

Dorgali è la cittadina più vicina ad una delle mete turistiche più gettonate della Sardegna: Cala Gonone. A Dorgali sono presenti percorsi di trekking e di mountain bike, territorio perfetto per chi pratica gli sport d’arrampicata. La piazza centrale è posta lungo la via centrale, dove costeggiamo molteplici bar ma la cosa che mi ha incuriosito sono i tantissimi negozi di orafi sardi dove poter acquistare la famosa fedina in filigrana sarda, ci sono anche molti negozi di artigianato sardo in legno con i tradizionali vassoi che potete trovare anche fatti in sughero oltre ai negozi di ceramica. La cittadina è caotica, un susseguirsi di auto lungo le strade principali da cui si diramano piccoli vicoli caratteristici.

Ed eccoci finalmente nel resort di Su Gologone (qui, qui, qui ne parlo già): oggi vi voglio descrivere le botteghe del resort dove ho acquistato dei bellissimi bicchieri, li stessi di cui mi sono innamorata mentre pranzavamo. Il menù non ha subito variazioni: oggi ci siamo gustati un antipasto di montagna con affettati, olive, pecorino e assaggini vari caldi oltre che a formaggio caldo. Io invece mi sono gustata un’insalatina fresca con olive e pecorino condite con una vinegrette molto appetitosa. Insieme poi ci siamo gustati la bistecca Bortigalese (costata di manzo del Marghine) cotta sul fuoco del camino posto da un lato della sala principale dove assieme alla nostra bistecca, puoi veder cuocere il classico “porceddu” con le salsicce fresche sarde.

Su Gologone è sempre un piacere visitarlo, un gran piacere per gli occhi che si godono non solo il posto ma anche la cura e l’amore con cui i proprietari riescono a realizzare angoli da sogno nel resort: contrasti di colori, angoli appartati tutti rigorosamente curati nei dettagli senza trascurare la tradizione e la freschezza selvaggia del luogo.

Terminato il pranzo, con qualche birretta Ichnusa fresca, ci siamo avventurati lungo il sentiero elegantemente contradistinto dai sassi colorati dipinti a mano, per acquistare i bicchieri che da parecchi anni mi piacciono vedere apparecchiati sulle belle tavole del ristorante: ogni sala è abbinata con le sfumature dello stesso colore dagli arredi, alle stoffe, alle stoviglie bicchieri inclusi, fatti a mano che si posso appunto acquistare in loco.

Il sentiero ben curato è un susseguirsi di sassi dipinti a mano…

… e di cartelli sempre scritti a mano con quell’azzurro identico al colore del cielo sopra Su Gologone.


Alla fine del sentiero circoscritto dai sassi, si arriva alle botteghe che si aprono su di una bellissima terrazza che sovrasta la campagna rurale sarda: mirto, fichi d’india, sugheri e rosmarino e anche qui non può mancare l’angolo relax tutto dedicato al sole con quei bei colori dalle sfumature gialle.

Nelle botteghe d’arte si possono fare molti e diversi acquisti: quadri, complementi d’arredo quali teli, copricuscini, tovagliette con tovaglioli oltre che a bicchieri, piatti, sottopiatti.

Bellissima la collezione di acquasantiere sarde che si possono vedere per il resort ma che si possono  acquistare presso la bottega…


… aggiungo dell’altro??? credo di lasciar posto anche per l’anno prossimo… la tisaneria non l’ho ancora visitata!

SU GOLOGONE – COUNTRY RESORT

Loc. Su Gologone – 08025 OLIENA (NU) – SARDEGNA – ITALIA

Telefono 0039 0784 287512 – 287552 – Fax 0039 0784 287668

http://www.sugologone.it/

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Siamo in vacanza… la Costa Smeralda è un susseguirsi di spiagge e piccole insenature alcune raggiungibili solo via mare oppure solo tramite piccole stradine ricavate all’interno della macchia meditteranea fatta di mirto e rosmarino. La spiaggia in foto è un piccolo paradiso di rocce rosa raggiungibile solo a piedi nella zona più in della Costa Smeralda: Romazzino. Qui al largo in mezzo al mare è possibile vedere i più bei yacht: lussuosi, maestosi e bellissimi da fotografare ed ammirare. Ma la Costa Smeralda non è solo per vip come la tv vuol far credere: la spiaggia fotografata era deserta, ancora incontaminata e accessibile a tutti coloro che si vogliono croggiolare al sole e fare caldi bagni in mare, un mare limpido con i suoi colori caratteristici che arrivano a toccare le sfumature di verde smeraldo appunto. Lungo la Costa più a nord si può raggiungere la parte di Palau da dove si aprono golfi con bellissime e ancora selvagge spiagge. Oggi ci siamo fermati in quel di Porto Pollo… anche conosciuto come Porto Puddu, tra Palau e Santa Teresa Gallura: una grande insenatura di sabbia circondata di macchia mediterranea separata dalla Baia di Porto Liscia da un sottile lembo di sabbia che conduce alla penisola dell’Isuledda più nota come Isola dei Gabbiani.

La spiaggia che abbiamo scelto era grandissima con sabbia di sassolini che non si attaccano alla pelle, dietro dune sempre di sabbia modellate dal vento che regalano un che di selvaggio a questo meraviglioso paradiso fatto solo di sabbia, mare e sole. Una spiaggia lunga, ancora incontaminata senza bar e bagni, insomma una giornata passata solo all’insegna della natura, cibo  al sacco e ombrellone fai da te. Se gradite invece la sosta presso bar e ristoranti, li trovate tutti all’entrata e lungo l’istmo: questo susseguirsi di casette regalano all’ambiente un ricordo un po’ americano di quei posti frequentati dai surfisti…

Come già detto sopra, la particolarità di Porto Pollo è l’istmo di terra che collega la Sardegna alla piccola e bellissima “Isuledda”; istmo percorribile in auto che regale da entrambe le parti spiagge e panorami spettacolari. Qui è il paradiso perfetto per gli amanti degli sport di vento/acqua: windsurf, kitesurf e vela. Infatti questa zona sarda è il posto piu’ ventoso d’Italia con i venti più sostenuti.

Un mare di acque trasparenti e smeraldine, colori che regalano contrasti fra l’azzurro del cielo e del mare e il bianco della sabbia. I fondali fanno parte del Parco dell’Arcipelago della Maddalena e permettono ottime immersioni. Passata la mattinata, pranzato al sacco e riposati sotto l’ombrellone nel primo pomeriggio, ci siamo poi diretti per un gelato a Palau…  porto di enorme importanza per la parte nord dell’isola, è anche metà per chi vuole imbarcarsi per raggiungere l’Isola della Maddalena.

Al porto è un susseguirsi anche di barche a vela e non pronte per salpare per gite lungo tutto l’Arcipelago della Maddalena per passare una giornata con pranzo a bordo! credetemi un’esperienza da fare… Fra le isolette che costituiscono l’arcipelago oltre alla Maddalena potete visitare Caprera nota isola che ospitò Garibaldi e dove sono rimaste sue testimonianze quali un museo e la sua tomba, Budelli, Spargi e Santo Stefano che fu base militare statunitense. Infatti anni fa passeggiare per queste isole e per Palau, era un susseguirsi di macchine targate U.S.A. e un continuo sentir parlare americano…

Il marchio che distingue questa porzione di isola è la famosa roccia a forma di orso di roccia granitica che si è formata con l’erosione del vento e che si erge sopra una collina: Capo d’Orso appunto. Una roccia maestosa divenuta un monumento naturale. Questa scultura è nota sin dall’antichità e si trova su un promontorio a picco sul mare e quindi ben visibile anche da grandi distanze, tanto che veniva usata come punto di riferimento dai primi navigatori; bellissima infatti è la visione via mare ma non dispiace anche vederla via terra…

Qualche tours per la Sardegna:

TONARA, FONNI E ORGOSOLO… LA BARBAGIA SARDA

LE FONTI CARSICHE DI “SU GOLOGONE”

SAGRA DEL VERMENTINO

ORTUERI

CARBONIA-IGLESIAS

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Un “Dolcepensiero”: che meraviglia aprire i miei “Limoni sotto sale e timo” dopo circa un mesetto dalla loro preparazione e provarne la loro bontà su pasta, pesce e riso freddo. Il risultato finale è perfetto: i limoni sono rimasti freschi, il sale adatto per sistemare il sapore dei piatti. Con questi spaghetti poi, il gusto si è imprezziosito ancor di più regalandogli la giusta sferzata estiva… Essendo un piatto gradito anche da Matteo (cerco di impiattare i suoi spaghetti appena appena miscelati con la bottarga perchè troppo saporita) le arselle le sguscio sempre prima di passarle nel soffrittino di aglio. Con i limoni sotto sale, è una bella alternativa alla classica ricetta della cucina sarda.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

350 grammi di spaghetti nr.5

500 grammi di arselle

un paio di cucchiaini colmi di bottarga di Muggine sarda gratuggiata

50 grammi di olive verdi

uno spicchio di aglio

un paio di fette di Limoni sotto sale e timo

sale grosso dei Limoni sotto sale e timo

foglioline di timo

PREPARAZIONE

Affettare le olive a rondelle, mentre qualche fetta di limone a piccoli dadini. Mettere le arselle (o vongole) a spurgare per un paio di ore in acqua e sale grosso, per eliminare la sabbia. Scolarle e metterle in una larga pentola antiaderente, aggiungere un bicchiere d’acqua e porle sul fuoco vivo per una decina di minuti circa, per far si che le arselle si aprano. Scolarle dal fondo, sgusciarle tutte (se non ci sono bambini, potete lasciarne qualcuna con il guscio). Porre su fuoco vivace l’acqua per la pasta, salarla con il sale dei limoni, tuffarla e nel mentre, soffriggere con uno spicchio di aglio le arselle su fuoco dolce, allungare con poca acqua e lasciar cuocere dolcemente. Scolare gli spaghetti, farli saltare in padella con le arselle, unire le olive e a fuoco spento, spolverare con la bottarga. Impiattare e aggiungere i limoni sotto sale e qualche fogliolina di timo.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

 SPAGHETTI ALLE VONGOLE E PIZZUTELLI

RISOTTO PISELLI, PANCETTA E BOTTARGA

SPAGHETTI ALLE SARDE CON GAMBERETTINI E POMODORI CUORE DI BUE

Partecipo alla raccolta del blog “Laura in cucina”

dal titolo: “Italia in cucina”

RICETTE della SARDEGNA

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CHIUSO PER FERIE…

… e come potrei portarmi il computer in questo paradiso???

Sono in Sardegna: questo è il panorama che si può ammirare da Capo Coda Cavallo, se capitate da queste parti non perdetevi l’incanto di questa visione dalla terrazza sul mare accessibile a tutti. Sotto troverete belle spiagge…

Ma la verità è che la mia compagnia telefonica non copre la zona, quindi internet arriva poco e difficilmente… per agosto rimedierò per non lasciarvi ancora e poi è bello postare direttamente dai luoghi di vacanza facendo assaporare a chi mi legge in po’ di sapori tipici; quindi per questo giro ho deciso di dedicarmi solo ai miei genitori e al mio piccolo e tenerissimo Matteo e naturalmente anche un po’ a me stessa… che ne dite??? se riesco con l’IPod cercherò di venire a trovarvi… a presto!!!

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Quest’anno non so’ vedo la Sardegna interna più verde rispetto agli anni scorsi, più rigogliosa e più piena di foglie, meno arida e bruciata; sarà forse perchè anche qui l’estate si è fatta un po’ attendere: giornate belle si ma non con temperature elevate, come in questi giorni a metà di agosto. Viaggiando in auto, l’aria fuori è asciutta ma caldissima e regala un profumo fra mirto e rosmarino che aleggia impalpabile ma si sente eccome, indescrivibile come il cielo azzurro e limpidissimo che ci sovrasta. Ora si che fa proprio caldo. Siamo a Oliena… Prima di fermarci per il pranzo qui, abbiamo visitato le FONTI CARSICHE DI SU GOLOGONE pensando di trovarci una semplice e poco rilevante pozza di acqua, magari in territorio impervio che ci ha sempre deviato lungo percorsi a noi più comodi negli anni scorsi. E ci sbagliavamo in pieno: siamo arrivati in un luogo in aperta natura, curatissimo e pulito con aree per il pic nic, giochi per i piccini, un punto bar/ristoro, prati e radure tutte in perfetto ordine. Lungo il fiumiciattolo, si può arrivare sopra una collinetta con arroccata su di essa una piccolissima e rupestre chiesetta di campagna in cui si adora “LA NOSTRA SIGNORA DELLA PIETA'”.

Girandole attorno si arriva al culmine della sorgente con un panorama naturalistico da mozzare il fiato: rocce di natura granitica a strabiombo sulla fonte di acqua potabile talmente profonda che a tutt’oggi non si è ancora arrivati a toccarne il fondo, fondo che misurato lo scorso anno i sommozzatori sono riusciti a scendere fino a 138 metri per una durata di otto ore con sei ore di risalita. La parte rocciosa fa parte del Supramonte di Oliena, da dove scorre l’acqua fresca, limpida e bevibile con una portata di circa un 300/500 litri al secondo – la più grande di tutta la regiOne – è da qui che ha poi vita il torrente che costeggia il sottobosco di eucalipti, torrente – da come abbiamo potuto vedere – percorribile con kaiak arrivando fino al fiume Cedrino.

La bellezza di questa escursione sta nell’affascinante visione del tutto e solo naturalistica dell’ambiente – che da come si evince – è orgoglio degli abitanti della zona. Sarà forse anche quest’acqua che regala splendore ai vigneti, numerosi, della zona? credo di si avendo poi come risultato il famoso vino rosso Cannonau… Da come raccontano le persone del luogo, queste fonti sono state dichiarate monumento naturale in base alla legge regionale oltre che ad essere le sorgenti più importanti della Sardegna. Arrivarci è molto semplice: molteplici sono i cartelli che si trovano nel centro di Oliena, basta percorrere circa un sei chilometri fuori dal paese e lungo una strada ai lati vi sono ancora precise indicazioni che svoltando, vi portano dritti ad un piazzale/parcheggio per auto. Una breve passeggiata indicata con cartelli – fra i quali quello di divieto di balneazione, quello su cui dice che l’acqua è bevibile, trasportabile a casa e infine quello che prega di non calpestare la fonte per la raccolta dell’acqua da bere – con pagamento di un biglietto di soli due euro e solo per adulti, porta alla sorgente.

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Dolcipensieri vi augura a tutti buone vancanze!!!

(nella foto, panorama dalla terazza di Capo Coda Cavallo – Olbia Tempio)

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ANCHE DALLA SARDEGNA CERCHERO’ DI POSTARE LE MIE RICETTE… E’ ANCORA PIU’ BELLO CUCINARE QUANDO SI E’ TUTTI INSIEME!!! VI AUGURO DOLCI E SERENE VACANZE…

… LE MIE SI ANNUNCIANO COSI’ COME LA FOTO: UN MIX DI AFFETTO, AMORE E TANTA SIMPATIA CONDITO IL TUTTO DA BUONA CUCINA.

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