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Posts Tagged ‘SLINZEGA’

Ed eccoci a BORMIO, bellissimo paesino quest’anno ancora più bello completamente innevato; infatti di neve, come da noi a Como, ne è scesa in abbondanza. Infatti il paesaggio quest’anno sembra di cotone, tutto bianco e candido. Questi primi due giorni sono stati fantastici: cielo azzurrissimo, sole caldo malgrado la temperatura fredda che si aggirava intorno ai meno due gradi. Per strada puoi imbatterti ancora nei calessi trainati dai cavalli che regalano un aria di altri tempi… e ogni tanto scorci di vita contadina che c’era un tempo lontano, case ristrutturate ricavate da vecchi fienili diventate ancora più belle e caratteristiche mantenendo alle facciate parti di affreschi antichi.

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Passeggiata di rito è la Via Roma, dove tra negozi vari, puoi scoprire e comprare i prodotti tipici della Valtellina. In un breve elenco, ecco i principali prodotti della zona: PIZZOCCHERI, pasta di grano saraceno simili di forma alle tagliatelle cucinate con formaggio CASERA DOP,  il BITTO formaggio che si trova in varie stagionature denominate non solo dal periodo ma anche dall’anno in cui è stato prodotto oltre ai vari FORMAGGINI DI CAPRA aromatizzati con le erbe della zona.

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Gli SCIATT elogiati ieri nella mia prima giornata e i FUNGHI PORCINI della zona ovviamente, che ora si possono acquistare secchi.

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Le MARMELLATE di frutti di bosco e il MIELE delle molte apicolture della zona.

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Infine gli AMARI, le GRAPPE  e i LIQUORI fatti con varie erbe tra cui il più famoso BRAULIO ottimo da abbinare ai dolci in cucina e i salumi di CERVO noti anche come VIOLINI, la BRESAOLA e la SLINZEGA, SALAMI vari sempre di selvaggina.

Il piatto della giornata che abbiamo gustato ai piedi delle piste sono stati i PIZZOCCHERI, un cult della cucina valtellinese originari di Teglio un paesino prima di Bormio. Per me è una portata che spesso cucino, a volte usando pasta di pizzoccheri già confezionata.

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Un “Dolcepensiero” per il mio maritino: ho dedicato a Marco questo panino a mezz’aria tra Lombardia e Sardegna, nato a Como ma con mezzo sangue sardo, è un mix di sapori che si sposano molto bene. Slinzega della Valtellina e Pecorino Sardo, sono gli ingredienti di questa ciambella nera, una golosità per Marco appunto da gustare con una birra biologica fredda o se volete qualcosa di più corposo perchè non un buon Sassella della Valtellina? Buon appetito.

INGREDIENTI:

1 ciambella di pane di segale

70 grammi di slinzega

100 grammi di pecorino sardo

funghetti sott’olio

insalata riccia

maionese

pepe

olio extravergine ai quattro pepi.

PREPARAZIONE

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Tagliare il panino, mettere uno strato di maionese sulla parte superiore della cimbella. Con l’aiuto di un coltello affilato, ricavare dalla forma del pecorino sardo delle fette il più sottili possibili; formare un primo stato sulla ciambella. Affettare poi la slinzega a fette sottili e con la ricoprire per bene tutto il pecorino; inumidire con un filo di olio extravergine d’oliva ai quattro pepi.

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Tagliare a metà i funghetti e metterli sopra la bresaola: infornare il panino in forno già caldo per pochi minuti giusto il tempo per ammorbidire e scaldare la ciambella. Personalmente io preferisco questo panino freddo. Tagliare la ciambella in quattro spicchi.

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Un “dolcepensiero”: adoro la cucina valtellinese; giorni fa per condire dei freschi ravioli al prosciutto crudo, ho aperto il frigo e in primo piano avevo questa bella slinzega dal bel colore rosso rubino che mi ha accentuato l’appettito. E’ cosi ho creato un pesto semplice ma assai appetitoso.

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INGREDIENTI PER DUE PERSONE

250 grammi di ravioli freschi al prosciutto crudo

150 grammi di slinzega

125 ml di panna da cucina

rametti di timo

latte q.b.

noce moscata

sale e pepe

1 noce di burro

PREPARAZIONE

Mettere l’acqua a bollire per i ravioli, nel frattempo tagliare a pezzettini la slinzega che passerete poi nel mixer.

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Aggiungete delle foglioline di timo lavate e asciugate. Far soffrigere una piccola noce di burro, aggiungere della panna che farete stemperare con un goccio di latte, spolverizzare con noce moscata e pepe. Far cuocere a fuoco basso, unire un presino leggero di sale (la slinzega è già molto saporita). Far scendere i ravioli nell’acqua salata, far cuocere per il tempo necessario e dopo, con l’aiuto di una schiumarola, unire i ravioli al pesto cosi ottenuto. Se risulta troppo asciutto, aggiungere un pò di acqua di cottura, servire ben caldo con rametti freschi di timo.

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Una notizia da “dolcepensiero”: Altri acquisti fatti in Valsassina: ho comprato una SLINZEGA, un salume tipico della Valtellina. La slinzega è una piccola bresaola ottenuta dalla coscia del bovino. Può essere fatta anche con altri tipi di carne, come quella di cavallo, capra o di cervo, è considerato un salume crudo. Di solito viene gustata stagionata ma io la preferisco piuttosto fresca e morbida. La stagionatura è da 10 a 40 giorni.
La slinzega ha una forma allungata e irregolare di colore marrone grigio,il peso può variare da 300 a 700 grammi e al taglio appare di colore rosso scuro.
Gli ingredienti per la salatura sono: muscoli della coscia bovina, sale, pepe, alloro, ginepro, cannella, vino rosso, aglio, chiodi di garofano, aromi naturali e potassio nitrato.
La carne viene sezionata e refilata, poi si preparano le spezie con le quali si cospargono i pezzi di carne accatastati in apposite vasche. La slinzega viene massaggiata una volta al giorno per circa una settimana dopodichè si fa asciugare e stagionare in locali freschi e ventilati.
Questo è anche uno dei modi in cui i nostri nonni e bisnonni non potendo disporre della tecnologia di oggi conservavano la carne quando nelle famiglie di un tempo in autunno inoltrato si macellava la bestia che poi doveva durare per tutto l’anno.

SLINZEGA AL NATURALE CON FORMAGGI FRESCHI

Affettare sottilmente la slinzega, possibilmente con il coltello, e cospargerla con un pò di olio extravergine, il pepe e un pò di succo di limone. Accompagnata con i formaggi freschi, diventa un piatto molto gustoso pur essendo semplicissimo…Un buon antipasto.

PRIMOSALE AL ROSMARINO

Una notizia da “dolcepensiero”: Per Primosale s’intende un determinato grado di stagionatura del formaggio pecorino, anche se il termine viene spesso sostantivato, come per indicare un formaggio a sè. Il pecorino può essere consumato in uno dei suoi tre gradi di stagionatura, che sono: Tuma, Primosale, Pecorino stagionato. Quali sono le differenze fra Tuma, Primosale e Pecorino stagionato? Le differenze stanno essenzialmente nel tempo di stagionatura e nella salatura. Il prodotto della caseificazione del latte pecorino senza alcuna salatura è la Tuma, e va consumato entro una settimana. Se invece si sottopone la Tuma subito a salatura, si ottiene, dopo circa un mese, il Primosale. Stagionando ancora il Primosale per almeno quattro mesi si ottiene infine il Pecorino.
 
 
 
 

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

4 formaggelle di primosale (circa 150 grammi ciascuna)

3 rametti di rosmarino

200 grammi di pomodori ciliegia

olio extravergine d’oliva

aglio

sale e pepe.

PREPARAZIONE

Scaldate un cucchiaio di olio extravergine d’oliva con uno spicchio di aglio in una pentola, aggiungete i pomodori lavati, asciugati e tagliati a metà e, dopo qualche minuto, salate e pepate. Abbassate la fiamma e lasciate cuocere per cinque minuti. Lavate il rosmarino, asciugatelo, sminuzzate gli aghi finemente e cospargete le formaggelle su entrambi i lati.

Mettete i pomodorini cotti sui piatti da portata, adagiate per ogni piatto una formagella, passeteli sotto il grill del forno per cinque minuti, servite ben caldo.

RISOTTO DI ZUCCA COTTO MA CRUDO “SECONDO DOLCIPENSIERI”

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

400 grammi di riso carnaroli
200 grammi zucca (già pulita)
una noce di burro
100 grammi di taleggio a pasta cruda

100 grammi di taleggio a pasta cotta

cipolla

brodo vegetale con: 1 dado, 1 carota, 1 zucchina, 1/2 cipolla, 1 gambo di sedano

prezzemolo

sale e pepe.

Preparazione

Pulire la zucca privandola dalla pelle e dai semi, tagliarla a pezzi e passarli con il frullatore ad immersione creando una polpa cremosa. Preparare il brodo con acqua, la verdura sopraindicata e con un dado; mettere in una casseruola la cipolla tritata finemente con una noce di burro; versare il riso e portare a cottura aggiungendo gradualmente il brodo bollente. A metà cottura, circa dopo dieci minuti, aggiungere la polpa della zucca, mescolare energicamente e portare a termine la cottura sempre aggiungendo il brodo. Nel frattempo tagliare a dadini i taleggi.

Quando il risotto è cotto unire il taleggio e mantecare il tutto energicamente.

Servire dopo un paio di minuti con una spolverata di prezzemolo fresco e una leggera pepata.

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