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Posts Tagged ‘vino bianco secco’

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

320 grammi di riso Carnaroli

un mazzo di asparagi

50 grammi di grana padano

qualche ramo di rosmarino

1 bicchiere di vino bianco secco

1 noce di burro

1 cipolla bianca

pepe q.b.

brodo vegetale di verdura quali zucchina, carota e sedano

PREPARAZIONE

Mettere a bollore le verdure con acqua per il brodo. Lavare e mondare i gambi degli asparagi e lessarli in acqua bollente salata. Tagliare finemente la cipolla, sminuzzare gli aghi di rosmarino e tagliare a dadini piccolissimi il grana padano. Togliere dal fuoco gli asparagi e tagliare le punte mentre parte dei gambi tagliarli a rondelle fini.

Mettere in una padella il burro a sciogliere e far soffriggere la cipolla. Appena rosolata, tuffare il riso a tostare e quando i chicchi inizieranno a cuocere, sfumare con il vino bianco. Dopo un paio di minuti, continuare la cottura aggiungendo di volta in volta il brodo avendo cura di mescolare molto bene il riso. Dopo circa 15 minuti a riso a quasi cotto, unire i gambi di asparagi e far cuocere ancora per circa 3-5 minuti fino a cottura ultimata regolando di pepe se occorre. A fuoco spento e riso cotto, unire il grana mescolando molto bene per amalgamare bene il tutto ed infine aggiungere il rosmarino ben tritato. Impiattare il risotto ultimando con le punte di asparagi.

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CONIGLIO ALLA CACCIATORA (13)+
Un “Dolcepensiero”: l’altro giorno uno scivolone in bagno e l’alluce del piede si è rotto! mannaggia! che noia! zoppicante e dolorante per una “micro” frattura è un gran rompimento! per fortuna si parla di micro ma credetemi il fastidio è maxi! inoltre il tempo non gioca a migliorare l’umore: stamattina sentivo l’acqua scendere e aperte le persiane, pioggia a catinelle e bassa pressione! insomma l’estate non riesce proprio a sbocciare e anche per i prossimi giorni le previsioni non regalano il sole pieno. Spero solo che la prossima settimana il tempo ci possa regalare la feste di fine anno almeno senza pioggia perché lo scorso anno siamo stati molto penalizzati. L’occasione è buona per un piatto ancora corposo ma perfetto per questa stagione intermedia: con la pioggia fuori, un buon piatto di coniglio alla cacciatora non ci sta poi così male. Soprattutto nella bella stagione prediligo la carne bianca come pollo e coniglio in casseruola perché personalmente la trovo più leggera…

CONIGLIO ALLA CACCIATORA (33)+

INGREDIENTI

un coniglio

un mazzetto di rosmarino e salvia

qualche spicchio di aglio rosso di Sulmona

1 carota

1 costa di sedano

1 cipolla

un bicchiere di vino bianco secco

qualche pomodorino

100 ml di salsa di pomodoro

brodo vegetale q.b.

olio extra vergine q.b.

sale e pepe q.b.

CONIGLIO ALLA CACCIATORA (66)+

PREPARAZIONE

Se avete un coniglio nostrano, vi consiglio dal giorno prima, di metterlo nel vino oppure in acqua e aceto per fargli perdere quel sapore di selvatico; se invece trattasi di coniglio di allevamento acquistato dal macellaio, questa operazione la potete tralasciare. Fatelo comunque tagliare a pezzi dal macellaio, operazione che così eviterete a casa ottenendo pezzi di carne tagliati con precisione. Lavare le verdure che triterete finemente per farne un soffritto in casseruola con un filo di olio evo da cuocere per un cinque minuti regolando con filo di acqua calda per stufarle leggermente. Unire anche qualche spicchio di aglio. Porre i pezzi di coniglio nel soffritto. Appena la carne è scottata per bene (se si asciuga troppo, aggiungervi dell’acqua calda poca alla volta), unire i rametti di odori e i pomodorini tagliati a pezzetti. Dopo una bella mescolata e rigirata della carne, sfumare con il vino bianco. Appena evaporato il tutto, regolare di sale e pepe. Unire la salsa di pomodoro, continuare la cottura per circa 40 minuti (tempo che può variare in base alla grossezza dei pezzi di carne) aggiungendo o del brodo vegetale oppure della salsa di pomodoro diluita con acqua tiepida. Perfetto con del purè di patate o se in stagione più fredda, una calda polenta.

CONIGLIO ALLA CACCIATORA (30)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

CONIGLIO ALLA BIRRA CON BACCHE DI GINEPRO

CONIGLIO ALLA BIRRA

FOCACCIA AL TIMO

CONIGLIO ALLA CACCIATORA CON VINO ROSSO

RISOTTO ALLE FRAGOLE

CONIGLIO AL ROSMARINO CON MEDAGLIONE DI POLENTA AL BITTO E CASERA

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RISOTTO SALSICCIA E FINOCCHIETTO (3)+

Un “Dolcepensiero” di tradizione: per chi mi legge e mi segue da un po’, sa che la settimana di gennaio dove si festeggia San Antonio a me è particolarmente significativa. Un classico della mia cucina è proprio il risotto con la salsiccia, un must per la stagione invernale di inizio anno. Sant’Antonio è infatti considerato il protettore degli animali domestici e solitamente è raffigurato con accanto un maiale. E’ proprio in questo periodo che i cieli brianzoli sono lambiti dalle fiamme e dai colori dei falò dedicati al santo, un segno per evidenziare l’inizio della nuova stagione agricola e se le giornate sono serene, si inizia a notare che i pomeriggi diventano piano piano più lunghe. Dal rogo i contadini riuscivano a decifrare se l’annata agricola fosse buona o meno: se le fiamme del falò s’innalzano belle dritte al cielo, allora si potrà ben sperare in un anno ricco di raccolti. Abbinare il fuoco al santo è anche un segno legato al fatto che Sant’Antonio è conosciuto come guaritore di una malattia cutanea caratterizzata da bruciore e arrossamento, nota con il nome di “Fuoco di Sant’Antonio”, che in passato veniva curata con il grasso del maiale. Dopo Sant’Antonio, nell’ultimo week-end di gennaio altri roghi lambiscono i cieli: bruciare un fantoccio con sembianze da strega – la Giubiana – è un rito contadino che anch’esso viene fatto come augurio positivo per i raccolti della nuova stagione… e sempre un classico sulle tavole è proprio questo ottimo risotto.

RISOTTO SALSICCIA E FINOCCHIETTO (25)+

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

350 grammi di riso acquerello

200 grammi di luganega o salsiccia di Monza a nastro

1 cucchiaino di semi di finocchio

1 cipolla bianca

1 bicchiere di vino bianco secco

1.5 litro circa di brodo di verdura

2 noci di burro

pepe nero q.b.

grana grattugiato q.b.

PREPARAZIONE

Tagliare a pezzi grossolani la salsiccia e mischiarla ai semini di finocchietto, porla in frigo fino al momento di utilizzarla. Mettere le verdure (per me carota, zucchina, sedano, cipolla) in acqua fredda con qualche granello di sale e portare a bollore fino a quando le verdure saranno ben cotte; filtrare il brodo prima di utilizzarlo per la cottura del riso. Soffriggere la cipolla tritata con una noce di burro, unirvi il riso, farlo tostare un po’, sfumare con il vino. Cuocere il risotto aggiungendo man mano il brodo caldo. Rosolare in una pentola antiaderente senza l’aggiunta di alcun condimento, la salsiccia che già di suo perderà molto grasso. Quando mancano cinque minuti alla fine della cottura del riso, aggiungere la salsiccia al finocchietto ben cotta, amalgamare bene il tutto, spegnere il fuoco, aggiungere la noce di burro e una generosa manciata di grana grattugiato, regolare di pepe. Mantecare. Servire dopo qualche minuto di riposo con una tritata di pepe nero al momento.

RISOTTO SALSICCIA E FINOCCHIETTO (30)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

RISOTTO CON LUGANEGA

RISOTTO CON POMATA DI CAPRINO E SALMONE

SALSICCIA E PISELLI

Ringrazio il blog CREDINA e il blog SONO NATA PAPEROGA per avermi donato questo premio.

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Regolamento del premio:

– Inserire il logo dell’Award sul front del post;

– Riportare il nome del blog che ti ha nominato all’inizio del post;

– Indicare 7 cose su noi stessi;

– Nominare 15 bloggers per questo premio e riportare il link del loro blog;

– Notificare a questi blogger la nomination.

 7 cose su di me…

1. Perchè hai iniziato questo blog? finalmente stò riuscendo a mettere tutte le mie idee culinarie, i miei pochi “viaggetti” decisamente tranquilli, le mie tante foto che scatto in giro (anche solo per la mia casa), tutto ciò che vivo e faccio durante le mie giornate, non solo sul mio computer ma anche finalmente su di un blog; idea venuta curiosando nella rete e vedendo quanti ce ne sono e di veramente belli ed interessanti.

2. Qual è la cosa più importante nella tua vita? La felicità di mio figlio unito al suo benessere sia psichico che fisico, la felicità di mio marito la mia giusta metà della mela.

3. Il cibo di cui non puoi fare a meno? Un buon risotto: scalda e rincuora perché deve essere cucinato, curato e accudito un po’ come per le persone.

4. Il tuo posto del cuore? La Sardegna

5. Come ti vedi nei prossimi 10 anni? Spero di poter riuscire a tornare al mio lavoro ora che il mio bimbo sta crescendo.

6. Tre cose senza le quali non esci di casa? Il cellulare, il mascara, il cappello.

7.Una citazione che ti caratterizza?

“One taste is not enough…” “One Taste Is All It Takes…” Basta un assaggio…

Ora è il momento delle nomination. Ecco i miei 15 blog: Come molti di voi sanno, lascio il premio a chi volesse prenderlo. Perché se fosse per me dovrei nominare sempre più di 15 persone/blog… Ve lo dedico con tutto il cuore

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RISOTTO LUSTENBERGER MELA VERDE (1)+

Un “Dolcepensiero” poco dolce molto saporito: ho scoperto in questi giorni il formaggio “Lustenberger 1862” attratta dal suo profumo e gusto molto intensi. Subito ho pensato ad un risotto ove far sciogliere questi saporitissimi cubotti di formaggio. La datazione 1862 è l’anno in cui Maurice Lustenberger fondò tale azienda casearia; il formaggio è molto saporito e con la nota acidula della mela verde, ha reso il risotto a dir poco ghiotto. Non salate e non pepate ulteriormente perché questo formaggio rende tutto molto saporito…

RISOTTO LUSTENBERGER MELA VERDE (2)+

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

320 grammi di riso acquerello

1 mela verde

1 bicchiere di vino bianco secco

160 grammi di Lustenberger 1862

un litro e mezzo di brodo vegetale (carota, zucchina, 1/2 cipolla, qualche granello di sale grosso)

1/2 cipolla dorata

un paio di noci di burro

RISOTTO LUSTENBERGER MELA VERDE (13)+

PREPARAZIONE

Tagliare a dadini piccoli il Lustenberger 1862. Mettere a bollire il brodo con la verdura sopracitata. Tritare finemente l’altra mezza cipolla e farla appassire nel burro a fiamma dolce. Unire il riso, farlo tostare e appena traspare, versarvi il vino; unire gradatamente l’altro brodo appena si asciuga il precedente sino a portarlo a cottura. Intanto lavare, pelare e tagliare a dadini finissimi la mela verde. In una pentola antiaderente, sciogliere una piccolissima noce di burro in cui cucinerete la mela (tranne una cucchiaiata), sfumare con pochissimo brodo. Quando mancano soli cinque minuti, aggiungere la mela. Mantecare a fuoco spento con i dadini di formaggio. Quando s’impiatta, aggiungere la mela fresca lasciata da parte.

RISOTTO LUSTENBERGER MELA VERDE (15)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

RISOTTO SALVIA E CAPRINO

TARTE TATIN CON MELE, TIMO LIMONE E MENTA

TORTA PROFUMATA AL CARDAMOMO CON MELE E CIOCCOLATO

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AGNELLO CON OLIVE TAGGIASCHE (17)+

Un “Dolcepensiero”: i prossimi giorni saranno di festa e se le previsioni ci regalano un barlume di sole, è comunque autunno e la voglia di rimanere a casa e goderci un pranzo in famiglia non è poi una cattiva idea! se poi il sole effettivamente ci sarà, una bella passeggiata è sempre un piacere farla. Ma il pranzo per un giorno di festa non deve essere massacrante: questa ricetta è semplice da realizzare ma molto gustosa e – almeno per me – la carne di agnello non è un tipo di carne che mangio di frequente e la lascio per così dire, legata appunto a giornate di festa.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

1 chilo di carne d’agnello a pezzi

100 grammi di olive taggiasche in salamoia “Fratelli Carli”

olio extra vergine di oliva fruttato “Fratelli Carli” q.b.

1 bicchiere di vino bianco secco

qualche rametto di rosmarino freschi

qualche foglia di alloro

qualche spicchio di aglio

sale grosso

mix di pepe

PREPARAZIONE

Porre la carne d’agnello tagliata in pezzi piccoli in una ciotola capiente per qualche ora con un filo di olio evo, il rosmarino, le foglie di alloro, qualche granello di sale grosso e del pepe macinato grossolanamente. Coprire e porre la ciotola in frigo, ogni tanto rimestare i tocchi di carne. Mettere in un tegame un filo d’olio e rosolare qualche spicchio di aglio, versare l’agnello tagliato a pezzi con del rosmarino fresco e dell’alloro fresco raccolti a mazzetto. Mettere sul fuoco e cuocere a fiamma viva fino a quando tutta la carne rimane ben scottata. Sfumare con il vino bianco. Abbassare il fuoco e continuare la cottura per una decina di minuti, se occorre aggiungere dell’acqua tiepida. Poco prima della fine della cottura, che dipenderà dalla grossezza dei tocchi, unire le olive taggiasche, regolare se occorre di sale e pepe. Servire con patate al forno oppure con del purè di patate.

AGNELLO CON OLIVE TAGGIASCHE (7)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

AGNELLO AL FORNO AL PROFUMO DI ROSMARINO E AGLIO

POLPETTE DI MANZO ALLE OLIVE TAGGIASCHE

CREPES FRESCA D’ESTATE

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1 BIALETTI (1)+

Martedì scorso ospiti presso le Cucine Schiffini in Milano, BIALETTI ha invitato una decina di foodblogger per raccontarci i suoi splendidi e primi 80 anni di onorata carriera. L’atmosfera era più che perfetta: belle cucine dall’accurato design hanno fatto da cornice ai tantissimi prodotti Bialetti. Prodotti che la stessa ditta ha voluto omaggiare a me e alle altre blogger, utensili perfetti per realizzare una ricetta a tema. Nella foto sopra vi è il materiale donatoci. Ad accoglierci lo chef di “Con Gusto” che ci ha deliziato con un buon aperitivo.

2 BIALETTI (1)+

Prima di iniziare il meeting fra blogger, le collaboratrici Bialetti ci hanno illustrato i loro prodotti che non si limitano alle caffettiere…

2 BIALETTI (6)+

2 BIALETTI (11)+

Arrivato il momento di pensare la ricetta, Silvia ha composto delle coppie di blogger. Io e Alessia, del blog “Dolcezze di Nonna Papera”, abbiamo subito accettato di far coppia. La ricetta doveva essere scelta e studiata in base a cinque temi legati agli aromi del caffè Bialetti. Con Alessia avevo già virtualmente collaborato per il contest “Che pesto ti frulla” e per “Un libro mi fa compagnia in cucina”, un ritorno collaborativo oggi non solo virtuale bensì pratico, nella mia cucina…

2 BIALETTI (7)+

Per noi aperitivo milanese. Abbiamo proposto un classico ma in versione finger food ovvero un risottino delicato con gocce intense di caffè che ne hanno contrastato la delicatezza dei chicchi mantecati con del freschissimo caprino. Tutto da gustare in un sol boccone regalando al palato un mix di sapori…

RISOTTINO DELICATO AL CAPRINO CON GOCCE DI CAFFE’

3 BIALETTI (17)+

INGREDIENTI

PER IL RISO

160 grammi di riso acquerello

120 grammi di caprino fresco

un litro di brodo vegetale (carota, zucchina, 1/2 cipolla dorata, qualche granello di sale grosso)

1/4 di cipolla dorata

una noce di burro

un pizzico di pepe

1/2 bicchiere di vino bianco secco

PER LA RIDUZIONE AL CAFFE’

125 ml di caffè

25 grammi di caffè

fecola di patate q.b.

polvere di caffè q.b.

PREPARAZIONE

Porre sul fuoco la caffettiera per il caffè. Mettere a bollire il brodo con la verdura sopracitata. Tritare finemente il quarto di cipolla e farla appassire nel burro a fiamma dolce. Unire il riso, farlo tostare e appena traspare, sfumare con il vino. Unire gradatamente il brodo appena si asciuga il vino sino a portarlo a cottura. Tra una mescolata e l’altra, preparare la riduzione ponendo un pentolino sul fuoco, unire lo zucchero e far salire di bollore per ridurre la salsa, spolverare leggermente di fecola fino a quando si crea una salsina non troppo densa. Spegnere il fuoco e tornare al riso: mantecare a fuoco spento con 20 grammi di caprino; non dimenticate una spolverata di pepe. Preparare i finger food ponendo una piccola pallina di caprino sui cucchiai oppure su piattini o ciotoline atte al finger food. Sovrapporre il riso, spolverare leggermente con la polvere di caffè e terminare con piccole gocce di riduzione al caffè. Servire nell’immediato. Molto carina anche la versione con dischi di sfoglia come piattini.

3 BIALETTI (12)+

Grazie a Bialetti per la gradita visita presso lo show room Schiffini, grazie per il materiale donatoci; un affettuoso ringraziamento a Silvia sempre molto gentile come padrona di casa e soprattutto grazie ad Alessia che ha collaborato con me alla realizzazione della ricetta.

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COZZE ALLA TARANTINA (10)+

Un “Dolcepensiero” sugoso: cercando in rete una ricetta per gustarci le cozze che solitamente amiamo ‘mpepate, mi sono imbattuta in quelle “alla tarantina” con un buon sughetto di pomodoro. Credetemi ci siamo leccati non solo i baffi, ih ih ih tanto sono venute bene. La ricetta della tradizione regionale pugliese l’ho poi trovata anche su qualche libro di tradizione della mia collezione. La loro realizzazione è molto semplice, solitamente sono servite come antipasto. Il loro ingrediente principale che le fa ghiotte è il sughetto che le accompagna, perfetto per fare la “scarpetta” con delle calde e abbrustolite fettine di pane casereccio.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

1 chilo di cozze

400 grammi di passata di pomodoro

qualche spicchio di aglio

peperoncino piccante tritato q.b.

1/2 bicchiere di vino bianco secco

olio extravergine d’oliva q.b.

un pizzico di pepe nero macinato

un pizzico di sale

prezzemolo tritato q.b.

fette di pane casereccio

PREPARAZIONE

Lavare molto bene sotto acqua corrente le cozze, grattando i gusci ed eliminando i barbigli. In un tegame aggiungere olio extra vergine d’oliva, l’aglio intero, un paio di cucchiai di prezzemolo tritato e le cozze, sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco finché le cozze non si saranno aperte; filtrare il liquido di cottura e tenerlo da parte. In un’ampia pentola, dorare l’aglio tritato finemente nell’olio e aggiungere il peperoncino tritato, unire la passata di pomodoro, regolare di sale e pepe e cuocere il tutto per cinque minuti. Aggiungere le cozze insieme ad una parte della loro acqua filtrata e restringere per cinque minuti abbondanti. Pepare ancora se amate il sapore deciso e cospargere il tutto con una buona manciata di prezzemolo tritato. Servire le cozze alla tarantina ben calde, accompagnarle con fette di pane casereccio abbrustolito.

COZZE ALLA TARANTINA (12)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

SPAGHETTI COZZE E VONGOLE

SPAGHETTI AI FRUTTI DI MARE IN GUSCIO

RISO E FARRO FREDDO AI FRUTTI DI MARE

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LINGUINE CON BOTTARGA E VONGOLE (37)+

Un “Dolcepensiero”: fare la spesa al mercato sta diventando una bella e buona abitudine. Accompagno a scuola Matteo in città e appena posso ne approfitto per acquistare pesce fresco al mercato coperto di Como. E’ cambiato moltissimo anche questo luogo prima pieno di bancarelle e gente già di prima mattina ma con l’andare avanti degli anni anche le abitudini alla spesa sono cambiate. E proprio ieri mi sono resa conto di quanto i centri commerciali – e nel mio caso più ci si avvicina a Milano, più diventano enormi – abbiano cambiato le abitudini di noi italiani. Parcheggi la macchina al coperto senza ombrelli e una goccia sulla giacca, con una scala mobile arrivi in una piazza simile a quella di un paese e tutt’intorno a mo’ di perimetro, si affacciano negozi di ogni tipo e marca, il cibo non manca e si sviluppa in ristoranti o fast food di ogni tipo e varietà. Insomma arrivi con una lista di cose per la casa, esci soddisfatta e con il  minimo sbattimento. Non è che ci stiamo “americanando” troppo? sinceramente adoro sia la vita di città o di paese, ma non disdegno anche il più attrezzato dei centri commerciali. Ma veniamo alla ricetta che non è molto in tema con la pioggia che sta scendendo a secchiate fuori, ma complice appunto del buon fresco pesce, non ho potuto resistere: oggi linguine con vongole.

LINGUINE CON BOTTARGA E VONGOLE (22)+

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

400 grammi di linguine

1 chilo di vongole

qualche cucchiaio di bottarga di muggine sarda

un paio di spicchi di aglio

1 mazzetto di prezzemolo

1 bicchiere di vino bianco secco

olio extra vergine d’oliva q.b.

pepe nero q.b.

PREPARAZIONE

Qualche ora prima, lasciare le vongole in ammollo con abbondante acqua salata per permettere lo spurgo di eventuali impurità e sabbia. Porre a bollore dell’acqua che salerete e tuffare le linguine che solitamente hanno bisogno di una decina di minuti. Intanto preparare una pentola capiente dove fare aprire le vongole a fuoco vivace: porre un filo di olio evo con qualche spicchio di aglio, tuffare le vongole e farle saltare per bene; sfumare con un bicchiere di vino bianco e spolverare con il prezzemolo ben tritato finemente. Fate cuocere per pochi minuti fino a quando iniziano ad aprirsi, spegnere il fuoco e coprirle per tenerle al caldo e in modo di potersi aprire del tutto.

LINGUINE CON BOTTARGA E VONGOLE (3)+

Scolare la pasta, tuffarla nel condimento di vongole, far saltare bene il tutto, regolare di pepe e bottarga come più vi aggrada.

LINGUINE CON BOTTARGA E VONGOLE (27)+

Impiattare le linguine, terminare con poco prezzemolo e bottarga, se volete anche del pepe.

LINGUINE CON BOTTARGA E VONGOLE (21)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

RISOTTO CARCIOFI E BOTTARGA

LINGUINE CON RAGU’ DI GALLINELLA E CUORE DI BUE

SPAGHETTI ALLE VONGOLE E PIZZUTELLI

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RISOTTO RADICCHIO, TALEGGIO E PISTACCHI (33)+

Un “Dolcepensiero”: il risotto di oggi è stato una gran bontà… il profumo quel giorno – di quando l’ho cucinato – è arrivato fino alle mia care fantastidonne, al punto che lunedi sera, durante la nostra festa di natale, lo riproporrò solo per loro, golose a quanto pare non solo di dolci. Per questo “risottino” è molto importante la materia prima: il taleggio DOP solo ed esclusivamente della Val Taleggio, il radicchio arrivato dal Veneto e infine i pistacchi di Bronte. Cremoso, saporito, brioso con gusto… insomma un ottimo connubio di materie prime per realizzare un piatto semplice ma d’effetto…

RISOTTO RADICCHIO, TALEGGIO E PISTACCHI (30)+

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

3 piccoli cespi di radicchio rosso di Treviso

150 grammi di taleggio DOP della Val Taleggio

2 litri di brodo vegetale (carota, zucchina e sadano con qualche granello di sale grosso)

1 noce di burro

1 porro

320 grammi di riso carnaroli

1 bicchiere di vino bianco secco

pepe bianco q.b.

60 grammi di pistacchi di Bronte

PREPARAZIONE

RISOTTO RADICCHIO, TALEGGIO E PISTACCHI (17)+

Pulire il radicchio sotto acqua corrente, asciugarlo in un canovaccio tamponandolo e affettarlo grossolanamente. Preparare il taleggio privandolo della crosta e tagliarlo a tocchetti. Preparare il brodo con carota, zucchina e sadano con qualche granello di sale grosso. Affettare sottilmente il porro che metterete in una pentola con la noce di burro a soffriggere; unire il riso e farlo tostare per un minuto fino a quando i chicchi iniziano a trasparire. Sfumare con il vino bianco fino a totale evaporazione, unire poi qualche mestolo di brodo bollente, ripetere l’operazione a man mano che si assorbe, per una decina di minuti. Passato tale tempo, unire il radicchio continuando a mescolare. A fine cottura, spegnere il fuoco, mantecare con il taleggio e lasciar riposare il risotto per un paio di minuti, terminare con una spolverata di pepe bianco. Unire, prima di servire, i pistacchi tritati mescolando molto bene. Impiattare terminando il piatto con qualche fogliolina di radicchio e qualche pistacchio integro.

RISOTTO RADICCHIO, TALEGGIO E PISTACCHI (3)+

Dall’archivio di Dolcipensieri:

RISOTTO AL PESTO DI BASILICO E CARCIOFI

QUICHE AL RADICCHIO E MELE

LASAGNE IN COCOTTE CON TALEGGIO E SPINACI

INVOLTINI DI MERLUZZO CON OLIO AROMATIZZATO ALLE NOCI E PISTACCHI

RISOTTO CON LUGANEGA

Con questa ricetta partecipo al contest “La mia fine del mondo” del blog “Laura in cucina”.

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Per me è l’ultima ricetta in ordine di tempo, ma che faccio spesse volte, che mi è riuscita molto bene a giudizio dei miei uomini e che ho riproposto per una festa di natale con le mie amiche che hanno apprezzato in pieno!!!! Quindi per me può anche arrivare la fine del mondo, la mia pancia è stata appagata!!!! ih ih ih

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Un “Dolcepensiero” aromatizzato: il profumo che si espande in cucina quando cucino questo risotto è irresistibile. Il soffritto con il porro, lo sfrigolar del lardo ma soprattutto il profumo del rosmarino, rendono questo risotto non solo ricco anche ottimo e prelibato. Un mix di sapori perfetto, una simbiosi armonica: la morbidezza del risotto in contrasto con la croccantezza del lardo, è una vera poesia. L’idea mi è nata gustando un piatto molto simile in un agriturismo: ho preferito il lardo valdostano su quello di Colonnata perchè ha una vena rossa centrale più marcata e lo trovo più saporito rispetto al Colonnata che preferisco gustare semplice così come nasce, solo su ottimo pane un po’ abbrustolito accompagnato a del buon miele…

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE

350 grammi di riso Carnaroli

1,5 litri di brodo vegetale (mezza porro, una carota, una zucchina e un gambo di sedano con qualche granello di sale grosso)

1/2 porro

1 bicchiere di vino bianco secco

un paio di rametti di rosmarino

una noce di burro

50 grammi di grana grattugiato

un pizzico di mix di pepe nero, bianco e rosa

50 grammi di lardo d’Arnad a fette

PREPARAZIONE

Preparare il brodo; affettare sottilmente il porro e rosolarlo in una casseruola con il burro; aggiungere il riso, mescolare e, quando inizia a diventare trasparente, versare il vino lasciandolo evaporare, sempre rimestando con un cucchiaio di legno. Aggiungere il brodo con un mestolo, poco alla volta, continuando a rimestare. Mentre il riso cuoce – verso fine cottura – rosolare le fette di lardo in una padella antiaderente fino a quando saranno ben croccanti da ambo i lati. Qualche fettina tagliatela a listarelle che metterete nel risotto al termine della cottura in modo che si sciolgano a fuoco spento: mantecare con il grana grattugiato, il rosmarino tritato finemente e un pizzico di pepe. Servire il risotto con le fettine rosolate di lardo adagiati sopra.

Dall’archivio di Dolcipensieri:

RISOTTO AL PESCE PERSICO PROFUMATO CON TIMO

RISOTTO CON LUGANEGA

RISOTTO ALLA LIQUIRIZIA

CROSTINI AL LARDO PATA NEGRA CON PINOLI, SEMI DI SESAMO E MIELE SARDO

BRISE’ AL LIMONE CON MELE COTOGNE E MIELE PROFUMATA AL ROSMARINO

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