Un “Dolcepensiero” che ha dato soddisfazioni: sono sempre felice quando mio marito mi fa complimenti su un piatto. La cosa non succede sempre anzi direi raramente… per ogni ricetta che preparo e che metto in tavola trova sempre una critica (costruttiva) oppure un consiglio su come rifarla la prossima volta… ma su questo risotto tutto è filato liscio anzi ancor meglio! Saranno sicuramente complici gli ingredienti usati tutti selezionatissimi a partire dal taleggio lombardo DOP. Vi ho già parlato di questo formaggio simbolo della Lombardia ma soprattutto delle valli che amo: un formaggio di origine antichissime prodotto ancora secondo la tradizione. Si pensi che veniva già prodotto nell’anno 1000 e già dal 1812 veniva chiamato taleggio o meglio ancora “Stracchino quadro di Milano” oppure “Stracchino di Val Taleggio” perchè proveniva e proviene dalla Val Taleggio, valle bergamasca. E’ un formaggio molle a pasta cruda prodotto con latte di montagna e stagionato ancora in grotte naturali per almeno 35 giorni, ma più persiste la stagionatura più il taleggio ci guadagna in aromi e gusto. Oggi chi produce taleggio in quantità industriali, ha ricreato in apposite celle il microclima perfetto come le grotte. Ma oggi come allora, ogni sette giorni le forme vengono rivoltate e spugnate con acqua e sale in modo che la crosta rimanga umida e si formino le muffe; sarà il colore rosato della crosta che indicherà il giusto grado di stagionatura pronto per essere consumato. Se acquistate pezzi grossi o meglio ancora una forma intera, potete conservarlo in frigo avvonto in un telo di cotone umido che permette di mantenere la crosta morbida. In cucina ha un’ottima versatilità, perfetto in questo risotto con l’aiuto delle ultimissime arance della varietà “Valencia” qualità che matura a fine aprile e che viene raccolta anche a giugno inoltrato. Sono arance succose, buccia grossa con spicchi dal buon sapore ma con qualche seme.
INGREDIENTI PER DUE PERSONE
200 grammi di riso carnaroli
90 grammi di taleggio DOP
1 cipollotto rosso di Calabria BIO
30 grammi di burro + 1 noce per mantecatura
1 arancia Valencia
1 bicchiere di vino bianco secco
1 litro di brodo vegetale
sale e pepe un pizzico
erba cipollina q.b.
PREPARAZIONE
Pelare l’arancia, la parte arancio della buccia tagliarla a listarelle sottili. Spremere il succo. Pulire il cipollotto e tagliarlo molto finemente. Far sciogliere il burro in una pentola, unire il cipollotto e soffriggere leggermente a fuoco moderato. Unire il riso, farlo tostare, unire la buccia di arancia (tranne qualche filamento per la finitura del piatto) e mescolare bene il tutto. Sfumare con il vino bianco, quando evaporato, iniziare a bagnare il riso con il brodo. Cuocere per circa un 15 minuti aggiungendo il brodo quando necessario. Intanto tagliare il taleggio a piccoli pezzettini, appena passati i primi 15 minuti, aggiungere il succo dell’arancia mescolando molto bene. A cottura ultimata e a fuoco spento, unire il taleggio, regolare di sale e pepe, e aggiungendo la noce di burro, mescolare bene il tutto fino a quando si sarà sciolto il tutto. Servire nei piatti con qualche scorzetta di arancia e qualche pezzettino di erba cipollina.
Partecipo al costest di Stefania “Il contest a colori”
nella sezione Giallo-Arancio:
Dall’archivio di “Dolcipensieri”:
RISOTTINO DI ERBA CIPOLLINA, MAGGIORANA, TIMO CON CAPRINO BIANCO
deliziosoooo!!!
baci e buon fine settimana!!
Caspiterina, che risottino originale e gustoso! E ci credo che il marito ti ha fatto i complimenti, chi non te li farebbe? Bravaaaa!!! 😉
Ho acquistato anch’io le stesse arance, meravigliandomi di trovarle in questo periodo e mi sono state date le stesse indicazioni che hai riportato nel post: devono essere fantastiche in un risotto come quello che proponi 😀
asdoro i risotti in genere ma questo con le arance e con un formaggio che è fra i miei preferiti non me lo lascio scappare, devo proprio rifarlo! Grazie di aver postato questa bellissima ricetta Serena, un bacione e buon we….
ciao chiara, ti ringrazio!!!
ciao lucia, ringrazio molto anche te per le belle parole!
ciao milena: anch’io mi sono “Stupita” di avere ancora – pur se poche – arance al banchetto della frutta; ho creduto al mio “fruttarolo” ma sono sincera: a casa poi ho cercato sia su un libro che parla di frutta e verdura sia in rete, e ho riscontrato che ci sono ben due tipi di arance che possiamo trovare anche fino a giugno… e ti devo anche dire che sono molto buone spremute, dolci al punto giusto e molto dissetanti! ciao e grazie per la visita.
ciao chiara, come sempre molto gentile… a presto!
Anche io ho un marito ipercritico che raramente apprezza quello che preparo. Chissà cosa direbbe davanti ad un risotto così! Grazie mille. Stefania
ciao stefania, ti capisco! speriamo che siano critiche costruttive per entrambe! 🙂